Scambio di Coppia
IncantoLunare Cap. 3


05.06.2025 |
400 |
1
"Luca si sentì nudo, la paura che Marco potesse rivelare qualcosa che lo paralizzava..."
Il viaggio verso la villetta di Marco e Claudia a Gaeta era stato un vortice di eccitazione e angoscia per Luca. La strada costiera, illuminata dal tramonto, profumava di salsedine e pini marittimi, ma il cuore di Luca batteva pesante, oppresso dal segreto dell’incontro clandestino con Claudia. Sara, seduta accanto a lui, era radiosa: indossava un top nero aderente che lasciava intravedere i suoi capezzoli pronunciati, i jeans che abbracciavano le sue curve atletiche, il profumo di agrumi che si spandeva nell’abitacolo come un invito. Non sospettava nulla, i suoi occhi azzurri brillavano di curiosità per l’avventura che li aspettava. Luca, con una camicia slacciata sul petto muscoloso e jeans, teneva lo sguardo fisso sulla strada, la mente tormentata dal ricordo della bocca di Claudia sul suo cazzo, della sua fica calda, delle foto che Marco aveva visto. Ogni tanto lanciava un’occhiata a Sara, il senso di colpa che gli stringeva il petto come un cappio.La villetta era un’oasi di eleganza: muri bianchi, persiane azzurre, una veranda che si affacciava sul mare scintillante. Claudia e Marco li accolsero con calore. Claudia era magnetica in un abito rosso che esaltava la sua pelle olivastra e il seno prosperoso, il profumo di vaniglia e ambra che avvolgeva l’aria. I suoi occhi nocciola cercarono quelli di Luca, offrendogli un sorriso dolce, rassicurante, come a dirgli: “Il nostro segreto è al sicuro.” Luca abbassò lo sguardo, timoroso, il cuore che accelerava al pensiero che Marco sapesse tutto. Marco, robusto, con la barba brizzolata e occhi grigi che sembravano vedere oltre, indossava una camicia di lino, la sua calma da psicologo che metteva a suo agio ma intimidiva Luca. “Benvenuti,” disse, stringendo la mano di Luca con una presa salda, il suo sorriso che nascondeva un’intesa segreta. Luca si sentì nudo, la paura che Marco potesse rivelare qualcosa che lo paralizzava.
Dopo un aperitivo sulla veranda, con il suono delle onde e il profumo di gelsomino, Claudia propose di scendere nella tavernetta. “È lì che ci divertiamo davvero,” disse, con un sorriso malizioso che fece tremare Sara di anticipazione. La tavernetta era un tempio di sensualità: le luci LED pulsavano tra rosso e viola, sincronizzate con una playlist di musica elettronica sensuale – “Wicked Games” di Chris Isaak remixata da Parra for Cuva – che vibrava dal sistema Bose, i bassi che accarezzavano la pelle. I divani in velluto bordeaux, senza braccioli, invitavano a movimenti fluidi, mentre i cuscinoni alti sparsi sul pavimento creavano angoli intimi. Un tavolo da biliardo, illuminato da una lampada a sospensione, aggiungeva un tocco giocoso. I pannelli insonorizzati rendevano ogni suono più intimo, come se il mondo esterno fosse svanito. Claudia versò quattro bicchierini di sambuca, il profumo di anice che si mescolava a quello di vaniglia e agrumi. “Alla vostra prima volta,” brindò, alzando il bicchiere. Sara e Luca bevvero, il liquore che bruciava in gola, scaldando i loro corpi già carichi di desiderio.
Claudia propose un gioco di biliardo. “Ogni punto, una richiesta,” disse, la voce roca che fece rabbrividire Sara. Luca, con la testa bassa, evitava lo sguardo di Marco e Claudia, ma lei gli sfiorò il braccio, un gesto dolce che lo rassicurò momentaneamente. La partita fu breve, un pretesto per avvicinarsi: le stecche che scivolavano sul panno verde, i corpi che si sfioravano, il profumo di sambuca e vaniglia che riempiva l’aria. Dopo un colpo mancato di Sara, Claudia rise. “Facciamo sul serio, ora,” disse, indicando i divani. La musica cambiò, passando a “Glory Box” di Portishead, il ritmo lento e ipnotico che amplificava l’atmosfera.
Le coppie si sedettero sui divani opposti, iniziando a baciarsi con i propri partner. Luca prese il viso di Sara, baciandola con foga, le mani che scivolavano sotto il top, pizzicandole i capezzoli duri. Lei gemette, il suo profumo di agrumi che si mescolava al calore della stanza, il suo corpo che si inarcava contro di lui. Claudia, a cavalcioni su Marco, si lasciò baciare il collo, il suo abito rosso che saliva a scoprire le cosce, il seno che premeva contro il suo petto. Gli sguardi si incrociavano, carichi di desiderio. Luca, però, era teso: ogni volta che Claudia lo guardava, temeva che il segreto potesse sfuggirle, che Marco potesse accennare alle foto sotto il tavolo. La voce di Beth Gibbons, che sussurrava nella musica, sembrava amplificare il suo tormento.
Claudia ruppe il ghiaccio, alzandosi e avvicinandosi a Luca. “Posso provare?” chiese, sfiorandogli il viso con le dita, il suo profumo di vaniglia che lo avvolse. Luca, con il cuore in gola, annuì, la paura del segreto che si mescolava al desiderio. Lei si inginocchiò, slacciandogli i jeans con gesti lenti, i boxer che scivolavano via, il cazzo duro che si liberava. La sua bocca lo avvolse, calda e profonda, la lingua che giocava con la punta, facendolo gemere. “Cazzo, Claudia,” mormorò, le mani tra i suoi capelli mossi, il piacere che lo travolgeva, ma la colpa che lo stringeva. Sara, osservando, sentì un brivido, la fica che si bagnava al vedere Luca così abbandonato.
Sul divano opposto, Marco si avvicinò a Sara con la sua calma rassicurante. “Rilassati, siamo qui per divertirci,” sussurrò, accarezzandole i capelli biondi. Le baciò il collo, poi scese verso il seno, slacciandole il reggiseno. I capezzoli pronunciati di Sara si ergevano, e Marco li leccò con decisione, succhiandoli, facendola tremare. “Cazzo, Marco,” gemette, il suo corpo che si inarcava. Lui scese più in basso, sfilandole il perizoma, la lingua che trovava la sua fica, esplorandola con movimenti lenti, il sapore salato che lo inebriava. Sara era vicina al culmine, i suoi gemiti che si mescolavano alla musica, ma Marco si fermò, penetrandola con il cazzo duro, il ritmo che accelerava, sempre più forte, finché Sara non esplose in un orgasmo che la fece urlare, il corpo che tremava sotto di lui. “Cazzo, sì!” gridò, la fica che pulsava attorno al suo cazzo.
Sara, ancora ansimante, si abbassò per succhiarlo, il cazzo di Marco che non era ancora venuto. Sentì il profumo di cocco, il sapore dolce della crema per il corpo che usava, un gusto che la fece gemere. “È… buonissimo,” mormorò, la lingua che lo avvolgeva, assaporandolo con avidità. Marco, con un sorriso complice, le chiese: “Ti piace provare cose nuove? Fai sesso anale?” Sara, travolta dal desiderio, si girò, offrendosi a lui. “Voglio tutto,” disse, la voce rotta. Marco prese un lubrificante al profumo di cocco, spalmandolo con carezze lente, poi sollevò le gambe di Sara sopra le sue spalle, esponendo il suo giovane culo alla sua vista. La penetrò, il cazzo che scivolava nel suo culo stretto, il ritmo che passava da dolce a intenso. Con le mani le stringeva i capezzoli, pizzicandoli, mentre Sara gemeva, il piacere che la travolgeva. Il primo orgasmo anale la colpì come un’onda, il corpo che tremava, la fica che pulsava anche senza essere toccata. “Cazzo, sto venendo!” urlò, gli occhi che cercavano Luca. Un secondo orgasmo la travolse poco dopo, il culo che si stringeva attorno al cazzo di Marco, il suo grido che echeggiava nella tavernetta, le luci viola che tingevano la sua pelle chiara.
Sara, durante il rapporto, guardava spesso Luca, ammirandolo mentre cavalcava Claudia. Lo vedeva spingere forte con i reni, il cazzo che affondava nella fica di lei, i loro gemiti che si mescolavano alla musica. Lo osservò quando Claudia gli prese il cazzo in bocca, la testa che si muoveva con ritmo, poi quando Luca la penetrò di nuovo, la fica di Claudia che lo accoglieva con un calore che lo faceva gemere. Quando Luca venne, riempiendola tutta, il suo orgasmo fu un ruggito, il corpo che tremava, il cazzo che pulsava mentre la inondava, il seme che colava dalla fica di Claudia sotto le luci cangianti.
Claudia, dopo aver portato Luca al culmine, si voltò verso Sara. “Posso unirmi?” chiese, con un sorriso malizioso. Sara, con gli occhi spalancati, annuì, il cuore che batteva per la sua prima volta con una donna. Claudia si inginocchiò accanto a lei sui cuscinoni, accarezzandole il viso. “Lasciati andare,” sussurrò, il suo profumo di vaniglia che avvolgeva Sara. Si chinò, leccando i suoi capezzoli pronunciati, la lingua che li sfiorava con una dolcezza che Sara non aveva mai provato. “Cazzo, è… diverso,” mormorò, travolta dallo stupore. Claudia scese più in basso, la lingua che trovava la sua fica, infilandosi dentro con movimenti lenti, esplorativi, assaporando il suo sapore salato misto al cocco di Marco. Il piacere era intenso, prolungato dall’orgasmo anale, la fica di Sara che pulsava sotto ogni tocco. L’orgasmo la travolse come una marea, un piacere che sembrava non finire, il corpo che si inarcava, i gemiti che si mescolavano alla musica, le luci che danzavano sulla sua pelle.
Marco, con il cazzo duro in mano, si avvicinò. “Voglio venire anch’io,” disse, la voce roca. Claudia si mosse verso di lui, afferrandogli il cazzo con la bocca, ma Sara intervenne. “No, Marco, vieni dentro di me,” disse, gli occhi che brillavano di desiderio. “Voglio sentirti nella mia fica.” Marco si posizionò su di lei, sollevandole le gambe per le caviglie, penetrandola con forza. Dopo pochi colpi, esplose, il cazzo che pulsava mentre le veniva dentro, riempiendola tutta, il seme caldo che la inondava. Sara, soddisfatta, si toccò la fica, sentendo il calore del suo orgasmo, il seme di Marco che colava. Claudia, lì vicino, si chinò di nuovo, leccandola, pulendola con la lingua, assaporando il mix di Marco e Sara, un gesto che fece gemere Sara ancora.
Luca, osservando, era combattuto. Desiderava la fica di Claudia, che colava del suo seme, il profumo di vaniglia e sesso che lo inebriava. Ma era anche eccitato, quasi impazzito, dalla scena di Sara che si lasciava andare, che faceva la troia con un altro uomo. La gelosia lo bruciava, ma il desiderio lo consumava, il cazzo che si induriva di nuovo mentre guardava Sara, la sua Sara, così libera, così viva. La serata si concluse con le coppie che si rilassavano sui divani, la musica che sfumava in un ritmo più lento, le luci che si tingevano di blu. Sara si accoccolò contro Luca, ancora ansimante, il suo profumo di agrumi che lo avvolgeva. “È stato… incredibile,” disse, la voce tremula. Luca annuì, ma il suo cuore batteva per la paura, il segreto che lo soffocava, il profumo di Claudia ancora nella sua mente, la sua fica che lo chiamava come un’ossessione.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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