Al ristorante un venerdì sera

Regola 1: si scambia solo in coppia tutti e due presenti.
Lui no, non ha resistito doveva montarsela da solo, invece sono rientrata prima e l'ho trovata legata al mio letto con il palo di carne del mio lui che le sfondava lo sfintere.
E godeva la troia, sulle mie lenzuola.
Prenderle la testa ed infilarmela tra le cosce sotto la minigonna a leccare il mio orgasmo è stato un attimo.
Lui però ha trasgredito la regola 1. Quindi....

Regola 2: ora tocca a me giocare da sola.
Io però voglio che guardi, ma non tocchi. Diventerà pazzo a vedere uno stallone che mi cavalca e lui non potrà infilarmelo in bocca per sentire il mio godimento ripercuotersi sulla cappella. Dovrà guardare e basta.

È stato semplicissimo organizzare.
Come da accordi lo sconosciuto della chat faceva autostop a cinque km dal ristorante.
Unici segni di riconoscimento polo bianca e occhi azzurri.

Il suo odore di maschio mi ha avvolta appena si è accomodato sul sedile posteriore accanto a me ed ha stretto la mano al mio lui che faceva l'autista.
I suoi occhi mi penetravano l'anima, il suo sguardo non è mai sceso ad ammirare il mio scamiciato blu abbinato alle autoreggenti nere ed agli stivali, ma io sentivo gli umori bianchi scendermi tra le cosce.
Lo sguardo di Ambrogio(ora lo chiamerò cosi) dallo specchietto coglieva il mio desiderio di essere scopata subito con prepotenza ed il pacco gli si stava gonfiando.
Ed invece nulla.

Mi ha fatta ridere, eccitare e ridere ancora ed Anbrogio seduto tre tavolini più in là vedeva ma non sentiva....era la mia vendetta.

Al dolce la mano del mio stallone è scesa sotto la tovaglia, e tra le cosce le sue dita affusolate hanno stretto e massaggiato le labbra della mia figa incandescente.
Contemporaneamente azionava la app del plug anale che mi aveva infilato prima di entrare. Quel mix di vibrazioni, penetrazioni manuali e sguardi vogliosi mi hanno portata ad uno degli orgasmi più violenti mai avuti. Non riuscivo a chiudere le cosce, sentivo bollire tutti i miei orifizi ed avevo una voglia assurda di sentire il suo palo di carne entrare dentro di me. Avrei dato qualunque cosa perché mi sbattesse lì sul tavolo davanti a tutti.
Non ho neanche chiaro come mi ha presa per mano, abbiamo atteso che il mio lui pagasse il conto e ci facesse accomodare in macchina.
Le uniche parole che lo sconosciuto ha detto ad Ambrogio sono state" guida fino a quando lei ti chiederà di fermarti e di montarla"
Poi sul sedile posteriore ha avvicinato la mia testa al suo cazzo turgido che si è gonfiato nella mia bocca. Ed io ne ho avuto a sazietà, sentivo le sue vene scorrere sul palato, la mia lingua indovinava il pulsare del sangue mentre le sue mani forti e decise ma allo stesso tempo delicate e sapienti mi allargavano le cosce per scendere con la lingua dove il mio sesso non aspettava altro.
Quando tenendomi per i capelli da dietro, incastrata tra i sedili anteriori con il viso a pochi centimetri da quello di Ambrogio che guidava, inarcata con il culo aperto verso di lui mi ha infilata con il suo palo umido dei miei orgasmi e mi ha cavalcato con la potenza dei suoi lombi non ci ho visto più ed ho urlato come una cagna in calore.
Il mio lui non ce l'ha fatta più.
Ha accostato la macchina ha tirato fuori il cazzo duro come il marmo e mi ha scaricato in bocca tanta sborra come non ne avevo mai vista.
Ed ho goduto di nuovo.

PS: Da allora abbiamo trasgredito alla regola 1 molte altre volte.......