tradimenti

CLAUDIA


di vonpaulus
09.02.2007    |    27.153    |    0 8.8
"70 circa, fisico asciutto e ben proporzionato, insomma quella che si dice una bella signora anzi una bella fica, peccato che sia sposata e che io conosca..."
Sono stato alcuni giorni in toscana dai miei ed ero andato senza famiglia, un mio amico mi ha invitato ad una cena di un associazione benefica, cosa che mi ha fatto piacere dato che avrei incontrato molte persone che conosco da tempo ma che non vedo spesso.
La sera mi reco quindi all’appuntamento e dopo aver salutato un po’ di gente chiedo al mio amico a quale tavolo ero abbinato, mi indica il mio posto e trovo tre coppie che conoscevo di vista e una visione bionda che era sola come me, la conoscevo bene Claudia, 39 anni ben portati, alta 1.70 circa, fisico asciutto e ben proporzionato, insomma quella che si dice una bella signora anzi una bella fica, peccato che sia sposata e che io conosca abbastanza bene suo marito che non era presente in quanto fuori città per lavoro, quindi saremmo stati insieme per la serata, la cena è stata piacevole e complice qualche bicchiere di vino la conversazione tra di noi si è stata molto piacevole, terminata la cena e terminati i discorsi dal tavolo della presidenza, le persone presenti hanno iniziato a lasciare la sala e al nostro tavolo siamo rimasti solo io e Claudia, ad un certo punto dando un occhiata all’orologio le ho detto “è mezzanotte passata, il tempo è veramente volato peccato doversi dire buonanotte ora” la sua risposta è stata immediata e sorprendente “perché vuoi già andare via? Facciamo quattro passi sul lungomare?” la mia sorpresa è stata grande ma ho accettato immediatamente, salutate le poche persone rimaste di nostra conoscenza ci siamo diretti verso l’uscita e abbiamo iniziato a passeggiare sul lungomare, il cielo stellato e la temperatura mite invitavano a passeggiare e conversare di tutto quello che ci passava per la testa, stavo veramente bene, ma dentro di me pensavo che era un peccato avere una così bella donna a disposizione e non poterci fare nulla, dopo un po’ che stavamo passeggiando lei ha iniziato a lamentarsi del marito che era troppo assente a causa del lavoro e anche quando era a casa sembrava che non ci fosse, caspita! a quel punto mi sono fatto coraggio le messo una mano sulla spalla e l’ho voltata verso di me per guardare il suo volto, mi sono avvicinato e ho messo le mie labbra sulle sue, ero pronto ad una sua reazione di stupore o anche di rabbia invece ho sentito la sua bocca aprirsi e la sua lingua cercare la mia, non so quanto è durato quel bacio mi è sembrato interminabile, quando ci siamo staccati ho iniziato a balbettare il suo nome “Claudia io…” ma non mi ha dato il tempo di dire altro “era ora che ti decidevi a baciarmi, cosa aspettavi l’invito scritto?” già mancava solo l’invito scritto, “Claudia l’invito ormai l’ho avuto, e ora?” e lei “ora accompagnami a casa visto che sono senza auto” ed è scoppiata in una risata, cosa dovevo aspettarmi, solo di accompagnarla oppure ci sarebbe stato un “dopo”? durante il tragitto in auto non è successo nulla ma il mio cervello girava come una trottola e ad un certo punto mi sono ricordato che lei era sola in quel momento perché il marito era fuori città ma la figlia dove era? arrivati sotto casa sua ho parcheggiato l’auto e sono sceso insieme a lei mentre la accompagnavo al portone lei si volta verso di me “ma non chiudi l’auto?” la chiave dell’auto ha fatto bip e le frecce hanno lampeggiato simultaneamente le ho risposto “fatto” mentre salivamo le scale il mio cervello era in subbuglio e non solo lui anche un altro muscolo era in subbuglio, appena entrati in casa e chiusa la porta è stata lei ad incollare la sua bocca sulla mia un altro bacio lungo e appassionato con le mie mani che sono scattate come molle sul suo corpo a cercare di toccarla in tutti i posti possibili e anche quelli ancora impossibili, quando ci siamo staccati mi ha sorriso e “anche mia figlia non c’è, è andata da mia madre” quindi eravamo soli.
Ho iniziato a baciarla e spogliarla e altrettanto faceva lei con me, sembravamo due affamati che dopo una lunga dieta si buttavano a testa bassa sopra un tavolo con un ricco buffet, in breve io sono rimasto con i soli boxer da cui si vedeva la mia eccitazione e lei con slip e reggiseno, mi ha preso per mano e mi fatto accomodare su un divano mentre lei rimasta in piedi di fronte a me si è tolta il reggiseno mostrandomi due seni non grandissimi ma ben fatti con due capezzoli duri circondati da due aureole rosate perfette, dopo si è messa in ginocchio davanti a me e carezzandomi-baciandomi e mordicchiandomi lungo tutto il corpo è arrivata ai boxer e infilata una mano dentro mi ha afferrato il cazzo che voleva assolutamente uscire e fare la sua conoscenza intima, lo ha tirato fuori ed ha iniziato ad accarezzarlo, come se fosse la cosa più tenera che avesse mai avuto tra le mani, a baciarlo e leccarlo con la punta della lingua e alternava questo giochetto facendomi diventare matto volevo infilarlo nella sua bocca per sentire come lo succhiava ma lei continuava a giocare, alla fine si è decisa a prenderlo in bocca, lo ha ingoiato tutto fino alle palle, una sensazione unica mi ha percorso dalla testa ai piedi, mi sembrava di non averlo mai infilato in una bocca prima di allora, è rimasta ferma con il mio cazzo infilato fino in gola e sentivo la sua lingua che cercava di muoversi, quindi riemerse e prese a succhiare e a leccare, una sensazione bellissima ma sentivo che stavo per esplodere le dissi “Claudia se continui così mi fai venire” per tutta risposta ha accelerato il movimento di bocca e della mano facendomi esplodere in una schizzata enorme che ha ingoiato fino all’ultima goccia continuando a tenerselo in bocca e succhiandolo poi delicatamente per poi lasciarlo riposare.
Come rialzò la testa mi disse “molto buono complimenti, spero che ce ne sia altro” e io “ovvio, ma ora fammi restituire il favore” ci siamo scambiati di posto, lei seduta sul divano e io in ginocchio davanti a lei, sbaciucchiamenti sul suo corpo e sulle tette, devo dire che mi sono divertito a mordicchiarle i capezzoli lei saltava come una cavalletta lanciando dei gemiti di dolore e piacere insieme e infine sono arrivato a toglierle lo slip che era completamente fradicio dei suoi umori, mentre mi succhiava il cazzo si era toccata la fica e i risultati si vedevano o meglio li sentivo…
Me la sono guardata bene, una bella fica, le labbra socchiuse dalla goduria che ne usciva fuori, i peli pochi erano sopra a formare un triangolino e si notava la ricrescita di alcuni peli intorno alle labbra, il clitoride faceva capolino voglioso di ricevere le mie attenzioni, dopo aver leccato tutto intorno e lappato tutti gli umori che erano fuoriusciti iniziai a penetrare dentro quelle labbra con la mia lingua, un buon sapore dolce mi avvolgeva completamente e ogni mia slinguata era come affondare dentro un gelato da come si scioglieva anche i suoi gemiti me lo confermavano, continuai a leccarla per diversi minuti infilandole anche un dito prima, poi due infine tre, non volevo esagerare, ma l’eccitazione che provavo mi spinse a infilare anche un quarto dito in quella fica completamente allagata, godeva molto, era bello anche solo guardarla come stava godendo, ad un certo punto ha preso la mia testa con le mani e me l’ha spinta sopra la fica quasi a soffocarmi ed ha raggiunto l’orgasmo, un orgasmo lungo, con lunghi gemiti e contorsioni del suo bel corpo, come si è placata mi ha attirato a se e ha iniziato a leccarmi tutto il viso per ripulirmi dei suoi umori, a quel punto avevo il cazzo nuovamente duro e pronto all’uso, lei se ne accorta e con un sorriso mi ha detto “vedo che qualcuno si è messo sull’attenti, vogliamo metterlo a riposo?”, “prima del riposo direi di farlo marciare un po’ o no?” sempre lì sul divano le ho alzato le gambe in alto e ho iniziato a penetrarla in quella fica ormai completamente fradicia ma reattiva, riusciva a comandare i muscoli della fica intorno al mio cazzo, sembrava una mano che preso il cazzo lo stringeva e lo rilasciava.
Durante il tempo di questa scopata lei ha goduto altre due volte, lei mi disse “puoi godere dentro ho la spirale” quelle parole furono come aver premuto un pulsante per dare il via ad un macchinario, immediatamente sentii montare lo sperma dalle palle al cazzo e schizzare dentro la sua fica, ogni schizzo un colpo violento sopra di lei che venne per la terza volta, rimasi con il cazzo nella sua fica finché non si ammosciò completamente e scivolò fuori insieme allo sperma che colava dalla sua fica ora un po’ slabbrata, ma era bella da guardare anche in quel momento, con le dita raccolsi un po’ dello sperma che gocciolava fuori e lo portai alle sue labbra e lei leccò tutto avidamente facendomi avere un ulteriore brivido, le dissi “Claudia io vorrei completare il servizio che ne dici?” e lei “hai ancora la forza di ricominciare?”, “ho bisogno di qualche minuto, forse qualcosa di più per recuperare le forze, ma ho ancora voglia di te” e lei “anche io ti voglio ancora, vieni” si alzò dal divano e mi portò in camera sul suo letto matrimoniale, su un mobile campeggiava la foto del matrimonio, si era sposata quando aveva 25 anni, quindi quattordici prima, nella foto lei dava le spalle al fotografo e il volto era girato verso lo sposo, portava un abito bianco lungo senza maniche con una profonda scollatura sulla schiena e poggiava la sua mano destra sulla spalla dello sposo che guardava direttamente il fotografo, lui era sorridente e tirato a lucido nella sua uniforme di ufficiale della Marina Militare, mi trovai a pensare per un attimo a quante volte avevo scherzato con lui e quante volte avevamo parlato di donne e in quel momento stavo facendo sesso con sua moglie e lei ne era ampiamente soddisfatta, fu lei a riportarmi alla realtà “sdraiati sul letto ma non addormentarti, vado in bagno e torno subito”, mi sdraiai sopra le lenzuola fresche ed in effetti sentivo la stanchezza che cercava di chiudermi gli occhi per farmi sprofondare nel sonno ristoratore facendo uno sforzo enorme riuscii a resistere concentrandomi su quello che volevo ora da Claudia, volevo metterglielo nel culo, completare il servizio ma lei avrebbe accettato?
Dopo alcuni minuti che avevo sentito lei in bagno che faceva scorrere l’acqua, sentii la sua voce dal corridoio “Paolo vuoi un caffè o preferisci bere qualcos’altro?” e io “il caffè va benissimo, basta che torni qua alla svelta” lei rispose qualcosa tipo ok e la sentii armeggiare con qualcosa in cucina, evidentemente aveva la macchina per il caffè espresso perché tornò dopo poco con due tazzine di caffè, si è seduta sul letto accanto a me e abbiamo bevuto il caffè guardandoci e ridacchiando complici, finito il caffè ho poggiato la tazzina sul comodino e ho iniziato ad accarezzarla mentre lei ancora beveva il suo caffè “aspetta fammi finire il caffè o me lo farai versare sul letto”, posata la tazzina si è letteralmente buttata sopra di me, abbiamo iniziato a lottare tra di noi nudi sul letto vicino alla foto del matrimonio e la cosa mi faceva ridere e al tempo stesso mi eccitava, “perché stai ridendo?” e io “scusa, ma stavo guardando la foto del tuo matrimonio e la cosa mi imbarazza e mi fa sorridere al tempo stesso, però come puoi vedere e sentire sono nuovamente pronto per te” così dicendo le appoggiai sopra la pancia il mio cazzo che aveva già raggiunto un discreto grado di eccitazione, “non è ancora pronto al 100% ma ora ci penso io” e così dicendo si è abbassata fino a prenderlo nuovamente in bocca, l’ho lasciata fare per un po’ e poi l’ho fatta girare in modo da avere la sua fica all’altezza della mia bocca per poterla leccare anche io, la sua fica era fresca di lavatura anche se stava già iniziando a bagnarsi dei suoi umori naturali, ogni tanto con la lingua arrivavo a leccare anche il buchino del culo e lei sembrava gradire allora ho provato a sondare il posto con un dito molto stretto ma lei non ha fatto una piega, siamo andati avanti così per un po’ poi mi sono staccato dalla sua fica e dalla sua bocca, l’ho sdraiata sul letto e le ho messo il cazzo dentro alla fica in pochi colpi lei ha raggiunto un altro orgasmo, allora mi sono sfilato e l’ho fatta mettere a pecorina deve aver capito cosa volevo “lo sapevo che volevi arrivare lì quando mi hai leccato e infilato il dito nel culo, fai piano perché non è molto usato”, “non mi dirai che sei vergine di culo?”, “proprio vergine no ma quasi, Carlo (il marito) non ci ha mai provato e in precedenza solo il mio primo ragazzo me lo ha infilato lì”, quella notizia era una vera bomba, un culo quasi vergine, penetrato per l’ultima volta molti anni prima e che il marito non aveva mai penetrato e ora era lì a mia disposizione pronto per essere aperto, bè il mio cazzo fece un vero sobbalzo per la notizia e se possibile diventò ancora più duro, mi abbassai a leccare bene quel buchino infilando la lingua più che potevo e mettendo tutta la saliva che avevo in bocca, appoggiai la cappella sopra quel forellino grinzoso e iniziai a spingere, in effetti era molto duro, lei non opponeva resistenza ma era veramente stretto, ripresi a leccarlo aggiungendo saliva e gli umori che colavano dalla sua fica, infilai un dito e feci un po’ avanti e indietro e lentamente sembrava che si stesse ammorbidendo tanto che riuscii a infilare un secondo dito, quel buco era veramente stretto ma ormai dovevo averlo a tutti i costi e anche lei era intenzionata a farselo sfondare per bene, le chiesi “hai della vaselina?”, “no, ma ci sono delle creme in bagno”, “forse è meglio andare sul classico, hai del burro?”, “si ma è in frigo sarà duro”, “sono sicuro che quando lo appoggio su questo buchino si scioglierà immediatamente” scoppiamo entrambi in una risata e di corsa andai in cucina a prendere il burro, un panetto di burro nuovo nella sua carta stagnola dorata, rientrato in camera lei era ancora sul letto a pecora come l’avevo lasciata, uno spettacolo eccezionale se non fosse che sono un testardo e quando mi fisso su una cosa devo andare fino in fondo, sarebbe bastato guardarla per andarle dietro e rimettere il cazzo nella sua fica gocciolante per godere, ma ormai volevo il suo culo.
Il burro era veramente solido a causa del frigo ma lentamente grazie al calore corporeo si stava ammorbidendo e così lo passavo sul suo buchino e spingevo tanto che ad un certo punto iniziò a sciogliersi e anche il buchino sembrava essere più morbido, continuai ancora per un bel po’ tanto che a lei la cosa non dispiaceva affatto e anche la mia eccitazione non era affatto diminuita anzi, ad un certo momento decisi di tentare, il burro era diventato abbastanza morbido e una parte la infilai direttamente nel buchino e con un dito lo spalmai il più possibile, entrò bene anche il secondo dito questa volta non erano strette in una morsa come la prima volta, tolsi le dita e avvicinai nuovamente la cappella “Claudia ci siamo ora te lo infilo tutto nel culo, rilassati il più possibile”, “mettilo dentro tutto”, appoggiai la cappella al buchino lubrificato e iniziai a spingere, una certa resistenza ancora si opponeva al mio ingresso in quel buchino voglioso, ma una spinta più vigorosa ebbe ragione della resistenza e la cappella fu dentro, lei emise un gemito strozzato e io mi fermai come ad aspettare un cenno da lei, “ci sei riuscito, sei dentro, ora vai fino in fondo riempimi il culo dai”, iniziai a spingere per entrare tutto dentro di lei, ogni spinta guadagnavo spazio nel suo culo che lentamente si arrendeva e lei ad ogni spinta gemeva sempre di più, ma ormai non mi sarei fermato nemmeno se fosse entrato il marito, la figlia e la madre tutti insieme, ormai avevo piantato il mio cazzo dentro quel culo caldo e nonostante la resistenza che opponeva diventava sempre più accogliente, finché con un ulteriore colpo di reni sono riuscito a infilarlo tutto dentro, le mie palle strusciavano sulla sua fica fradicia di umori, il cazzo era tutto dentro era come se i nostri corpi fossero saldati, le sue natiche sode toccavano la mia pancia, la sensazione era per me stupenda e stavo cercando di pensare ad altro per non godere subito, guardai nuovamente la foto del matrimonio e rivedendo il volto sorridente di suo marito ebbi la mia salvezza, le chiesi come stava “tutto bene, fa un po’ male ma va bene, ora muoviti e aprimi il culo in due” porca miseria con quelle parole mi aveva nuovamente portato al massimo, iniziai a sfilarlo lentamente per poi rimetterlo tutto dentro, sulle prime facevo ancora un po’ di fatica ma chi ha dovuto cedere è stato il suo culo che si è veramente aperto in due, ad un certo punto potevo estrarre completamente il cazzo per poi rimetterlo dentro con un solo colpo, l’ho anche tirato fuori e messo nella fica e dopo un paio di colpi nuovamente nel culo e così via per un bel pò di tempo, lei ha goduto ancora altre volte mentre il mio cazzo non si decideva più a schizzare e iniziava a farmi anche male, ma ad un certo punto ho sentito nuovamente le palle mettersi in moto e schizzare un'altra quantità di sperma, come poche altre volte mi era accaduto, questa volta le ho riempito il culo ogni schizzo un colpo secco fino in fondo, a me faceva male il cazzo ma lei aveva il culo in fiamme e le natiche rosse come se la avessi sculacciata, finito di schizzare mi sono sfilato dal suo culo e mi sono sdraiato sul letto e lei si è abbandonata al mio fianco, eravamo entrambi sudati, stravolti e sfiniti, ma lei mi ha messo una mano sul cazzo moscio e carezzandolo delicatamente ha detto “Paolo è stato meraviglioso, ma perché non lo abbiamo fatto prima?” ho balbettato qualcosa e lei “ora dobbiamo recuperare il tempo perduto, mio marito è fuori fino a sabato, faccio rimanere mia figlia da mia madre fino a sabato e tutte le sere tu vieni qui da me, prima ti preparo una cenetta leggera e poi recuperiamo”, vi dirò che ero un po’ spaventato dalle sue parole, ma non mi sono tirato indietro, è stata una settimana intensa e piacevolissima e ora il suo culo è aperto, molto aperto, e ovviamente ci siamo dati appuntamento per la prossima volta che andrò in toscana.

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