tradimenti

Fede


di Singol1967
23.03.2021    |    256    |    0 8.0
"Ci mettemmo davanti al camino seduti su tanti cuscini sparsi sul pavimento continuando a chiacchiere e a bere vino, ma senza esagerare..."
Ero ospite per un week end presso una coppia di amici nella loro casa di montagna. Dopo un pomeriggio intenti a passeggiare, a raccontarci ricordi passati ci mettiamo a cena. Fede, diminutivo di Federica ( nome di fantasia) aveva preparato un menù tutto basato sulla brace che il fuoco del camino le procurava. Il marito Gianni ( anche questo nome di fantasia) invece si occupò del vino. Solo che lo fece un po' troppo e così e veramente a breve si ritrovò completamente ubriaco e addormentandosi addirittura sulla sedia. Fede, divenne furioso e invei' parecchio contro questo stolto modo di comportarsi di Gianni, confidandomi che ogni volta finisce così. Alla fine comunque da brava moglie chiedendo il mio aiuto lo portò nella camera da letto. Lo spoglio' e lo mise a dormire quasi fosse un bambino. Io dissi a Fede che se voleva andare a dormire non ci sarebbe stato problema ma lei mi rispose indispettita:《 così lo devo pure sentire russare, no andiamo giù e continuiamo la serata》.
Ci mettemmo davanti al camino seduti su tanti cuscini sparsi sul pavimento continuando a chiacchiere e a bere vino, ma senza esagerare. Certo eravamo allegrotti ma non ubriachi anche se ogni tanto lei sbottava in forti risate, talmente forti che io mi preoccupavo della possibilità di svegliare Gianni. Lei rise ancora più forte e mi disse:《 neanche se scoppiasse la casa si potrebbe svegliare 》.
Preso anch'io dai vapori dell'alcool mi venne una battuta sessista:《 sicuramente tu sapresti come svegliarlo》.
Lei, ridendo mi fece con un cenno delle mani che era impossibile, anzi anche in condizione normali non è facile. Io ormai stavo perdendo i freni inibitori verso quella amicizia e gli dissi:《 io, con una come te, lo farei tutte le sere》.
Fede, non era una bellona ma certo aveva gran tette ( quinta misura) e un corpo formoso con un accenno di culone che mi sarei scopato volentieri. Lei per tutta risposta senza fare troppi giri di parole mi rispose: 《 magari, avessi tu allora. Sai ho una gran voglia 》. A quelle parole non riuscì più a resistere e mi avvicinai a lei, la abbracciai e portai le mie labbra sulle sua. Avevo rotto il ghiaccio temendo una sua brutta reazione, in fondo ci stava tutta, ma invece lei dischiuse le sue labbra facendo incontrare le nostre lingue. La distesi sui cuscini e con gran frenesia la cominciai a spogliare, dimenticando totalmente che Gianni era sopra a dormire. Eccola ora sdraiata sui cuscini completamente nuda, io ancora più velocemente mi tolsi tutto facendogli vedere la mia già piena erezione. Mi buttai su di lei riprendondola a baciare ma cominciando a scendere sul collo per poi passare ai suoi morbidi seni. Avevo voglia della sua fica così passando per il suo ventre senti' scorrere una leggera peluria sul mio viso e poi finalmente ecco le labbra della sua fica. Era già bagnata e al mio primo colpetto di lingua ebbe un fremito che mi accese ancora più voglia. Con un dito la penetravo e con la lingua la leccavo tutta fino a sentire lei che ebbe un gemito più forte, era venuta ed io sentivo tutti i suoi umori. Mi misi cavalcioni su di lei, il mio cazzo duro era sulle sue grosse tette e la mia cappella puntava il suo viso. Eccolo, ora in mezzo al suo seno simulando una scopata ma quelle sue labbra richiamarono la mia attenzione. Mi portai più avanti ed ecco ora il cazzo nella sua bocca, glielo spingevo dentro lentamente, su e giù, cercando di vivere al massimo ogni singola scappellata. Poi lo tirai fuori e gli chiesi di leccarmelo. Non se lo fece ripetere due volte, sembrava un mulinello sulla mia cappella che voluttuosa cercava piacere. E presto lo ebbe, una ricca sborrata la colse colpendola sul viso. Sembrava non finire mai e le riempì la faccia ma anche la bocca ne ricevette dai miei getti di caldo sperma. Ci guardavamo, io con il viso raggiante per il piacere e lei con tutta quella sborra sopra. Mi chiese gentilmente di passarle un fazzoletto e si cominciò a pulire mentre io le dicevo:《 Fede, io ho ancora voglia, facciamo l'amore 》.
Lei non mi rispose ma si mise direttamente a pecorina ammirando ancora di più quel bel culone. Eccomi dietro di lei, la fica ancora bagnata. Appoggio la cappella e la sento scivolare dentro. Prendo Fede per i fianchi e lo spingo tutto dentro cominciando a scoparla. Lei geme di piacere, incitandomi con i suoi:《 sii, siii, mmmm》. Non che ne avessi bisogno, ero super eccitato per quella situazione mai immaginata, mai creduta che potesse succedere. I miei colpi proseguivono ed immaginavo perché non riuscivo a vederle come si stessero muovendo le sue grosse tette. Sempre più veloce il ritmo, la scopavo come un uomo dovrebbe sempre fare finché non resistetti più e con un forte mio gemito di piacere le venni dentro la sua fica. Senti' pronunciare da me: 《 godo, Fede, godo 》. Tolsi il cazzo dalla sua fica e rimanemmo ancora un po' sdraiati sui cuscini. Poi lei si alzo' dicendomi: 《 è stato bellissimo ma finisce qui, per favore》. Io la guardai e risposi:《 va bene, è giusto così. Anche per me e stato bellissimo. Lei prese le scale per andare alle camere mostrandomi ancora una volta quel bel culone e facendomi venire questo pensiero:《 come te lo vorrei scopare, chissà...》
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