tradimenti
Nora: l'agriturismo


06.05.2025 |
426 |
1
"Una finestra si affacciava sui vigneti, il cielo stellato che aggiungeva un tocco di magia..."
Mi chiamo Fabio, ho 44 anni, e sono sposato con Nora, la donna che ha trasformato ogni mio giorno in un fuoco che non si spegne. A 32 anni, Nora è una visione: capelli mori ondulati che le accarezzano le spalle come seta, una seconda di seno abbondante che cattura ogni sguardo, alta appena 1,60 ma con una presenza che riempie ogni spazio. Adora lo smalto nero, che mette in risalto le sue mani delicate, i tacchi alti che slanciano le sue gambe perfette, e vestiti che sembrano dipinti sul suo corpo, accendendo desideri in chiunque la osservi. Il piercing sulla lingua è il suo segreto, un dettaglio che rende ogni suo bacio un brivido, ogni sorriso un invito. Sono innamorato perso di lei, e farei qualsiasi cosa per soddisfare i suoi desideri, per alimentare la passione che ci unisce. Dopo il nostro primo gioco, quando Nora mi ha sorpreso con un tradimento consenziente nello studio del dermatologo Lorenzo, la nostra complicità è diventata ancora più profonda. Quella notte, guardandola godere nel video che Lorenzo aveva girato, ho capito che il nostro amore poteva abbracciare ogni fantasia. Ma non mi aspettavo che sarei stato io, questa volta, a orchestrare una sorpresa che avrebbe cambiato tutto.Era una sera di inizio estate, e mentre facevamo l’amore, Nora mi ha confessato un desiderio che mi ha fatto tremare. “Fabio,” ha sussurrato, la sua lingua con il piercing che sfiorava il mio orecchio, “sono curiosa di provare con una donna. Non l’ho mai fatto, ma… ci penso spesso.” Le sue parole mi hanno mandato in estasi, il cazzo che si induriva ancora di più dentro di lei. “Amore,” le ho risposto, baciandola, “se è quello che vuoi, lo faremo accadere.” Non le ho detto che avevo già un piano, una sorpresa che stavo preparando da settimane, perché volevo vedere la sua reazione, volevo regalarle un momento di pura libertà, sapendo che avrebbe rafforzato il nostro legame.
Da qualche mese, avevo iniziato a esplorare A69, un’app per incontri dedicata a chi cerca esperienze aperte. Lì ho conosciuto Carlotta, una ragazza di 28 anni di Firenze, con un corpo snello ma con curve morbide, capelli biondi che le cadevano sulla schiena, occhi azzurri che sembravano vedere attraverso di te, e labbra carnose che promettevano guai. Carlotta era audace, sicura di sé, e quando le ho mandato alcune foto di Nora (con il suo consenso, parte del nostro gioco), ha risposto con un entusiasmo che mi ha fatto sorridere. “Tua moglie è uno spettacolo,” ha scritto, allegando una foto di lei in lingerie rossa, un tatuaggio di una rosa sul fianco che aggiungeva un tocco di mistero. Abbiamo scambiato messaggi per settimane, condividendo fantasie, foto, e dettagli su ciò che Nora desiderava senza saperlo. Carlotta era perfetta: giovane, esperta, e pronta a essere la sorpresa che Nora non si aspettava.
Ho organizzato tutto con cura. Ho prenotato una stanza in un agriturismo di charme sulle colline fiorentine, un luogo immerso nei vigneti, lontano dal caos della città. Ho detto a Nora che sarebbe stato un weekend romantico, solo noi due, e lei, ignara, ha accettato con un sorriso. “Mi piace quando fai il misterioso,” ha detto, mordendosi il labbro, il piercing sulla lingua che brillava. Ma il giorno prima della partenza, ho finto un impegno di lavoro improvviso. “Amore, devo risolvere una cosa a casa,” le ho detto, fingendo rammarico. “Vai tu, rilassati, ti raggiungo domani.” Nora ha protestato, ma alla fine ha ceduto, fidandosi di me come sempre.
Quello che non sapeva era che avevo posizionato tre telecamere wireless a batteria nella stanza dell’agriturismo. Le avevo installate di nascosto durante un sopralluogo: una sul comodino per un primo piano, una nell’angolo della stanza per una vista panoramica, e una sopra il camino per un’angolazione dall’alto. Collegandole al mio laptop tramite un’app, potevo guardare tutto in diretta da casa, registrando ogni momento per condividerlo con Nora più tardi. L’idea di essere un voyeur, di vedere mia moglie vivere il suo desiderio senza sapere che la osservavo, mi eccitava da morire. Carlotta, informata del piano, sarebbe arrivata quella sera, pronta a sedurre Nora in un gioco che avrebbe mandato entrambi in estasi.
La stanza dell’agriturismo era un sogno rustico ma lussuoso. Un letto a baldacchino dominava lo spazio, coperto da lenzuola di lino bianco, con cuscini di seta che invitavano al piacere. Travi di legno a vista correvano sul soffitto, e un camino acceso gettava una luce calda sulle pareti di pietra. Una finestra si affacciava sui vigneti, il cielo stellato che aggiungeva un tocco di magia. L’aria profumava di lavanda, legna bruciata e vino rosso, lasciato in una bottiglia sul tavolo accanto a due calici. Una musica jazz soffusa suonava da un altoparlante Bluetooth, e candele profumate al gelsomino tremolavano, creando ombre che danzavano come preludio a ciò che sarebbe accaduto.
Nora si era preparata per quella che credeva essere una serata di relax. Indossava un completino di pizzo nero: un reggiseno che esaltava il suo seno abbondante, un perizoma che a malapena copriva la sua fica, e autoreggenti che incorniciavano le sue cosce. I tacchi alti cliccavano sul pavimento di cotto, e lo smalto nero brillava sulle unghie mentre versava un bicchiere di vino, sorseggiandolo davanti al camino. Non sapeva che Carlotta stava per arrivare, né che io, a chilometri di distanza, ero seduto davanti al mio laptop, il cazzo già duro nei pantaloni, con tre schermi che mostravano ogni angolo della stanza.
Un leggero bussare alla porta spezzò il silenzio. Nora si voltò, sorpresa, posando il bicchiere. “Chi è?” chiese, la voce incerta. “Sono Carlotta,” rispose una voce morbida dall’altro lato. “Fabio mi ha chiesto di farti compagnia stasera.” Nora esitò, ma la curiosità prevalse. Aprì la porta, e lì c’era Carlotta, splendida in un abito di seta rosso che scivolava sul suo corpo come acqua, i capelli biondi sciolti, il tatuaggio della rosa visibile attraverso il tessuto trasparente sul fianco. “Fabio ha detto che ti avrebbe fatto piacere,” disse Carlotta, un sorriso malizioso sulle labbra. “Posso entrare?”
Nora, colta di sorpresa, annuì, un lampo di eccitazione negli occhi. “Certo,” rispose, il piercing sulla lingua che brillava mentre si scostava per farla passare. Le due donne si sedettero sul letto, chiacchierando, un bicchiere di vino in mano. Carlotta era abile, ogni parola un passo verso la seduzione. “Fabio mi ha detto che sei curiosa,” disse, sfiorando la mano di Nora, le sue dita che accarezzavano il polso. “E devo dire… sei ancora più bella di quanto immaginassi.” Nora arrossì, ma il suo corpo rispondeva, il respiro che si faceva più pesante. “Non so cosa ti abbia detto Fabio,” mormorò, “ma… sono aperta a provare.”
Carlotta non perse tempo. Si chinò, posando le labbra su quelle di Nora, un bacio lento, profondo, le loro lingue che si intrecciavano. Il piercing sulla lingua di Nora sfiorava la bocca di Carlotta, un brivido che la fece gemere. Io, davanti allo schermo, sentivo il cazzo pulsare, la mano che scivolava nei pantaloni mentre guardavo mia moglie abbandonarsi. Le telecamere catturavano tutto: il primo piano del loro bacio, la lingua di Nora che danzava, la vista panoramica dei loro corpi che si avvicinavano, l’angolazione dall’alto che mostrava le mani di Carlotta che scivolavano sul seno di Nora.
Carlotta slacciò il reggiseno di Nora, liberando il suo seno, i capezzoli duri che spiccavano sotto la luce delle candele. Si chinò, leccandoli, succhiandoli con una delicatezza che fece inarcare Nora, un gemito soffocato che sfuggì dalle sue labbra. “Sei così bella,” sussurrò Carlotta, la sua lingua che tracciava cerchi intorno ai capezzoli. Poi scese, baciando l’addome di Nora, fino al perizoma. Con un gesto lento, lo fece scivolare via, esponendo la fica di Nora, le grandi labbra gonfie e bagnate, lucide di desiderio. Carlotta si inginocchiò, le sue labbra che sfioravano l’interno delle cosce, il respiro caldo che faceva tremare Nora. Poi la sua lingua trovò il clitoride, leccandolo con una precisione che la fece gridare, le mani che stringevano le lenzuola.
“Dio, sì,” ansimò Nora, il corpo che si inarcava, il piercing sulla lingua che brillava mentre si mordeva il labbro. Carlotta leccava con passione, la lingua che esplorava ogni piega, succhiando il clitoride, infilandosi nella fica di Nora, le grandi labbra che si aprivano sotto il suo tocco. Io, a casa, mi masturbavo lentamente, il cazzo duro come pietra, sussurrando a me stesso: “Amore, sei perfetta, lasciati andare.” La telecamera sul comodino catturava il viso di Nora, gli occhi chiusi, la bocca aperta in un gemito, mentre quella dall’alto mostrava il corpo di Carlotta chino tra le sue gambe, la lingua che danzava.
Nora ricambiò, spinta da un desiderio che non poteva controllare. Spogliò Carlotta, rivelando il suo corpo snello, i seni piccoli ma sodi, il tatuaggio della rosa che brillava sulla pelle. Le succhiò i capezzoli, il piercing sulla lingua che faceva gemere Carlotta, poi scese, leccandole la fica, le labbra morbide e bagnate che si aprivano sotto la sua lingua. Carlotta gridava, le mani nei capelli di Nora, il corpo che tremava. “Sei incredibile,” ansimò, e io, davanti allo schermo, sentivo il piacere crescere, sapendo che mia moglie stava vivendo il suo desiderio più nascosto.
Carlotta prese una borsa di pelle dalla sua valigia, tirando fuori un dildo di silicone nero, lungo e spesso, con una leggera curvatura. “Voglio farti godere,” disse, lubrificandolo con olio profumato al gelsomino. Nora, sdraiata sul letto, le gambe aperte, annuì, il respiro pesante. Carlotta si posizionò tra le sue cosce, il dildo che sfiorava la fica di Nora, le grandi labbra che lo accoglievano mentre lo spingeva dentro, lento ma deciso. Nora gemette, il corpo che si tendeva, il dildo che la riempiva completamente. Carlotta iniziò a scoparla, ogni spinta un’esplosione di piacere, la sua mano che sfregava il clitoride di Nora, il pollice che premeva con precisione.
“Sto venendo,” ansimò Nora, la voce spezzata, e il suo primo orgasmo la travolse. La fica si contrasse intorno al dildo, un getto di squirting che bagnò le lenzuola, il corpo che tremava mentre gridava, le grandi labbra che pulsavano, lucide di piacere. Carlotta non si fermò, prolungando il suo orgasmo, il dildo che scivolava dentro e fuori, ogni movimento un’onda di estasi. Io, a casa, gemevo, il cazzo che pulsava nella mia mano, la telecamera sul comodino che catturava il viso di Nora, contorto dal piacere, e quella dall’alto che mostrava il dildo che la scopava.
Ma Carlotta aveva altro in mente. “Voglio il tuo culo,” sussurrò, lubrificando di nuovo il dildo. Nora, ancora scossa dall’orgasmo, si girò, mettendosi a quattro zampe, il culo perfetto esposto, le autoreggenti che incorniciavano la scena. Carlotta sputò sul suo buco, lubrificandolo, e iniziò a spingere il dildo, la punta che entrava lentamente, allargando il suo culo stretto. Nora gridò, un mix di dolore e piacere, mentre Carlotta la penetrava, ogni centimetro che la riempiva. “Sì, così,” gemette Nora, le mani che stringevano le lenzuola, il corpo che si muoveva contro il dildo.
Carlotta scopava il culo di Nora con un ritmo lento ma profondo, la sua mano che scivolava sulla fica, le dita che sfregavano il clitoride. “Sto venendo di nuovo!” urlò Nora, e il suo secondo orgasmo anale la squassò, il corpo che tremava, il culo che si contraeva intorno al dildo, un grido soffocato che riempì la stanza. Un altro getto di squirting bagnò il letto, le sue cosce che tremavano mentre Carlotta spingeva ancora, prolungando il piacere. Io, davanti allo schermo, venni, il cazzo che esplodeva nella mia mano, lo sperma che schizzava mentre guardavo mia moglie raggiungere l’estasi.
Carlotta, non ancora sazia, si sdraiò, aprendo le gambe. “Tocca a me,” disse, e Nora, con un sorriso malizioso, si chinò, leccandole la fica, il piercing sulla lingua che sfiorava il clitoride di Carlotta. Le sue dita si infilavano dentro, scopandola con un ritmo che la fece gridare. Carlotta raggiunse l’orgasmo, squirting mentre Nora continuava a leccarla, il corpo che tremava sotto il suo tocco. La telecamera panoramica catturava i loro corpi intrecciati, un quadro di piacere puro.
Quando finirono, Carlotta baciò Nora, un bacio lento, promettendo di rivederla. “Di’ a Fabio che è stato un piacere,” sussurrò, prima di andarsene. Nora, ancora scossa, si sdraiò sul letto, il corpo lucido di sudore, il respiro pesante. Io, a casa, spensi le telecamere, il cuore che batteva forte, sapendo che avevo registrato tutto.
Il giorno dopo, quando Nora tornò a casa, le confessai il mio piano. “Amore, ho visto tutto,” dissi, mostrandole il laptop. Lei rise, gli occhi che brillavano di eccitazione. “Sei un diavolo,” disse, baciandomi, il piercing sulla lingua che sfiorava le mie labbra. Quella sera, guardammo il video insieme, sdraiati sul nostro letto. Le telecamere avevano catturato ogni dettaglio: il primo piano del viso di Nora mentre gemeva, la vista panoramica dei loro corpi che si intrecciavano, l’angolazione dall’alto che mostrava il dildo che entrava e usciva dalla sua fica e dal suo culo. Ogni gemito, ogni squirting, ogni tremito era lì, un regalo che ci univa ancora di più.
Mentre facevamo l’amore, rivivendo la scena, le sussurrai: “Sei stata incredibile.” E poi, baciandola dolcemente, aggiunsi: “Sei la mia troia.” Nora sorrise, il suo corpo che si stringeva al mio, e sussurrò: “E tu sei il mio tutto. Ma sai… vorrei rivedere Carlotta. Magari con Lorenzo, o con un’altra coppia.” Le sue parole erano una promessa, un fuoco che non si sarebbe spento, un invito a esplorare nuove strade, nuovi piaceri, che ci aspettavano oltre l’orizzonte.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Commenti per Nora: l'agriturismo:
