tradimenti
Prima esperinza cuck con una Lei da sogno

01.04.2025 |
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"Per me, il primo bagno con lei era il ringraziamento perfetto..."
Scrivo per testimoniare a voi che mi leggete che mai si deve dire: “A me non succederà mai”.Quello che mi fa vibrare da sei mesi è qualcosa che non avrei mai nemmeno immaginato. Vi racconto l’uragano che ha stravolto la mia sessualità.
Vorrei trasmettervi le emozioni che abitano le mie fantasie, quelle che ormai fanno parte di me, ogni giorno…
Tutto è iniziato così:
Sono Raluka, felicemente sposata con Mauro da dodici anni. Abbiamo da poco finito dei lavori in casa e, dopo due mesi, finalmente ci siamo liberati di idraulici e muratori.
Nelle storie, gli idraulici sono sempre maschi, giovani e sexy, ma vi assicuro che i nostri non lo erano affatto…
Fiero del nostro bagno nuovo, Mauro non vedeva l’ora di mostrarlo a Paul, un raffinato e affascinante italo-francese. Nulla di strano, anzi, con un po’ di vanità, ero felice di far visitare la nostra splendida casa.
L’idraulico aveva finito il suo lavoro, e noi finalmente avevamo la nostra meravigliosa vasca a due posti con idromassaggio. Per inaugurarla, avevo invitato Lucia, la mia intima amica, colei che mi aveva consigliato l’acquisto. Per me, il primo bagno con lei era il ringraziamento perfetto.
Il giorno dopo, aspettavo Lucia. Non mi ero nemmeno preoccupata di prepararmi o di sistemarmi, come spesso accadeva tra noi. Quando veniva a casa mia, era come una colazione tra sorelle, senza formalità.
Mi ero fatta una doccia veloce, e appena sentii il campanello, corsi alla porta, impaziente di provare la nuova vasca con lei. Ma quando aprii… rimasi senza parole.
Sul mio zerbino, in attesa, non c’era Lucia.
C’era Paul.
L’amico di Mauro.
I suoi occhi brillarono con un guizzo malizioso mentre il suo sguardo scorreva lentamente su di me. Solo in quel momento mi resi conto di essere ancora avvolta nel mio trasparente completino da notte. Mi sentii nuda sotto i suoi occhi e un brivido mi percorse la schiena.
Era fatta.
Chiamai Mauro in ufficio. Arrivò immediatamente con la macchina fotografica in mano e, stranamente, andò dritto al punto:
“Lulu, ti dispiace se faccio qualche scatto mentre inauguri la vasca nuova?”
Non seppi cosa dire. Non seppi dire di no.
Mi avviai in bagno. Avevo già abbassato le luci, preparato gli asciugamani per me e per Lucia… e, lo confesso, accanto a essi c’era anche il mio dildo preferito, quello nero.
Paul lo notò subito. Mi affrettai a prenderlo per nasconderlo, ma lui mi fermò la mano con dolcezza.
“No, lascia… va benissimo così. Sei a casa tua.”
Sussurrò all’orecchio con la sua voce calda, dal sensuale accento francese. Solo il suono di quelle parole bastò a far drizzare i miei capezzoli.
Poi, con un gesto lento, mi tolse l’accappatoio dalle spalle, facendolo scivolare lungo il mio corpo mentre le sue mani mi sfioravano la pelle.
In un attimo ero nuda. Calda. Eccitata.
Paul si girò verso Mauro, facendo cenno di chiudere bene la porta. Non dovevamo far abbassare la temperatura.
Entrai nella vasca, l’acqua calda avvolse il mio corpo, il profumo degli oli essenziali riempiva l’aria, le bolle dell’idromassaggio accarezzavano la mia pelle.
Seduta di fronte ai due uomini, sorrisi.
“Volete infilare un costume e raggiungermi?”
Mauro guardò Paul e, con un ghigno, disse:
“Io posso godermi questa vasca ogni giorno… oggi tocca a te. Approfittane.”
Paul non se lo fece ripetere. Si sfilò l’elegante abito di lino, sbottonò la camicia… e sotto non aveva nulla.
Entrò nell’acqua, sedendosi di fronte a me.
Mi sfiorò un piede con la punta delle dita, poi le sue mani scivolarono dolcemente lungo la mia caviglia, salendo lentamente su per la coscia.
Poi, all’improvviso, scomparve nell’acqua.
Sentii il calore della sua bocca tra le mie gambe.
Mi leccava con una delicatezza che mi fece rabbrividire, poi con una forza che mi fece gemere. La sua lingua si muoveva in profondità, mentre con le dita esplorava ogni angolo della mia intimità.
Con la testa all’indietro, completamente abbandonata al piacere, quasi non mi accorsi dei click della macchina fotografica.
Quando aprii gli occhi, vidi Mauro in piedi accanto alla vasca.
Il suo cazzo duro svettava sopra di me.
Non resistetti: allungai la lingua e iniziai a leccarlo, lentamente, intorno alla cappella, mentre lui appoggiava la macchina fotografica e iniziava a masturbarsi, guardandoci.
Paul mi stringeva a sé, il suo respiro caldo sulla mia pelle, e poi…
Prese il dildo.
Lo infilò dentro di me, affondandolo con movimenti lenti e profondi, mentre con la mano accompagnava il ritmo, spingendo sempre più dentro, fino a farmi tremare.
Godevo. Godevo. Godevo.
E quando il mio corpo si inarcò per il piacere, con la testa all’indietro, le labbra socchiuse in un urlo muto, lo guardai negli occhi e gli sussurrai:
“Ancora. Ancora. Ancora…”
Volevo di più.
Volevo sentire Paul in me.
Volevo il suo cazzo dentro la mia figa, dentro il mio culo, quello che avevo sempre negato a Mauro… ma che avrei dato immediatamente a quell’uomo che mi stava facendo scoprire lati di me stessa che non conoscevo.
Paul gemette mentre godeva dentro di me, e nello stesso istante sentii il caldo fiotto della sborra di Mauro colare sulla mia spalla.
Mauro aveva preso più piacere a vedermi scopare con un altro che a scoparmi lui stesso.
Da allora, Paul è sempre con noi.
Fisicamente, o solo nei nostri pensieri.
Ma non ci ha mai lasciati.
E non vogliamo che ci lasci mai.
Paul, non mi lasciare.
Raluka e Mauro, da Roma.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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