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Il coraggio di ricominciare prima parte


di Membro VIP di Annunci69.it Curioso917
10.05.2025    |    837    |    2 8.0
"Con fare timoroso si rivolge a mio padre:”buongiorno scusi il disturbo, sono Andrea sua figlia è uscita con me sabato scorso, mi sono comportato malissimo con..."
Il coraggio di ricominciare


Io Vanessa accolgo te Andrea come mio sposo, prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita finché morte non ci separi.
Pronunciare questa frase è la realizzazione di un sogno per una come me,ventenne di una cittadina del centro italia arroccata tra gli appennini,senza tanti grilli per la testa se non la ricerca del principe azzurro.
Andrea, 28 anni bello come il sole, un lavoro da commesso viaggiatore che lo porta spesso anche fuori provincia, potrebbe avere mille donne ma ha scelto me.
Ad essere sincera ci ho messo del mio, da sempre lo guardavo perdendo le bave,bello, simpatico,un buon lavoro e una buona famiglia alle spalle,il partito perfetto.
Tutti mi dicono che sono bella, alta più di un metro e settanta lunghi capelli corvini ricci e occhi verde smeraldo, anche di fisico sto messa bene, una terza abbondante, fisico longilineo e caviglie sottili, nonostante la timidezza innata non mancavano i pretendenti ma nessuno dei corteggiatori mi facevano palpitare il cuore,solo lui,il ragazzo dei miei sogni.
Un giorno durante una festa di quartiere mentre sono intenta a guardare le bancarelle piene di vestiti estivi, sento alle mie spalle una voce che riconoscerei tra mille.
“Prova quello Vanessa su di tè starà benissimo, c'è il colore dei tuoi occhi e una bella fantasia non troppo appariscente “.
A momenti svengo,conosce il mio nome,si sta rivolgendo a me',faccio un bel respiro e mi giro,ha il sole contro,mi appare come un angelo, vorrei dire chissà cosa ma per un attimo non riesco a proferir parola.
“Ti ho spaventata? Scusami che ne diresti di farmi sentire la tua voce da usignolo?”.
Sento le farfalle nello stomaco e il perizoma bagnato,mi si piegano le ginocchia ma non posso perdere l'occasione,se non faccio bella figura lo perderò per sempre.
“Ciao Andrea, finalmente ti sei accorto che esisto,dici che il vestitino mi starà bene veramente? “,”e come potrei sbagliare,non credo che qualcosa possa starti male,su provalo io resto qui fuori ad aspettarti”,dio mio mi sta facendo la corte,allora gli interesso, entro dentro il camerino e mi cambio con la velocità di un fulmine, mi rimiro nello specchio,ha ragione mi sta benissimo,esco e faccio una piroetta:”wow,sei bellissima,se non ti offendi te lo compro io a patto che vieni in gelateria con me' “, un appuntamento la prima volta che mi parla,ci andrei anche pagando.
Ci sediamo nel dehor, pian piano prendo coraggio e sicurezza,la conversazione è piacevole e il tempo vola, purtroppo devo rientrare se no i miei mandano la cavalleria a cercarmi, spero mi chieda il numero di telefono non posso essere così sfacciata da darglielo io.
Mentre mi accompagna con noncuranza mi prende per mano,sento brividi dal basso ventre al cervello,a cento metri da casa mia mi passa un bigliettino con il suo numero che subito metto in borsetta :”ciao è stato bello passare del tempo insieme,spero di rivederti presto”,sto per rispondere quando lui mi bacia sulla fronte, è ovvio gli interesso e adesso che faccio una ragazza seria non può prendere l'iniziativa deve essere lui a contattarmi ma se non mi chiede il numero come faccio.
“Senti, questa sera si balla in piazza,chiedi ai tuoi se puoi venire,se non si fidano basta una telefonata e vengo a prenderti così mi presento e gli dico che non ho cattive intenzioni”.
I miei da sempre mi danno una certa libertà ma non perderei per nulla al mondo l'occasione di presentarglielo :”sarei felice di venire,ti và di passare alle otto? Io abito lì in quella villetta,quando arrivi suona che ti presento ai miei così stanno tranquilli”.
È fatta,il primo vero appuntamento,la mia occasione , quando sto per voltarmi per rientrare a casa mi dà un bacio a fior di labbra,non ho mai baciato ma mi viene spontaneo dischiuderle ,il primo vero bacio alla francese,le lingue si incontrano, danzano, una sensazione bellissima che vorrei non finisse mai ma ho già osato troppo,non voglio che mi prenda per una poco di buono,mi ritraggo abbasso gli occhi e arrossisco:”scusami non dovevo ma sei così bella che non ho saputo resistere”.
Rientro in casa come ubriaca, mia madre donna di mondo,capisce subito che la mia espressione da pesce lesso e dovuta a un ragazzo.
“Chi è, lo conosco”, è inutile mentire non ne sarei capace:”no mamma, credo di no è un ragazzo più grande di me, è stupendo, bello e gentile, però conosci la famiglia credo che sua madre sia una tua amica,si chiama Andrea Bellini “.
“Certo, Giuliana sua madre mi parla spesso di lui, però stai attenta,le ha già presentato più di una fidanzata, è spesso via per lavoro e non credo sia uno che vuole impegnarsi “,”che ne sai mamma,dici così per sentito dire,e poi che c'entra mi ha solo invitata a ballare,stai tranquilla, arriverò a casa presto “.
Bhe' ho l'abito giusto, metterò le mie scarpe più belle e l'intimo in pizzo, naturalmente senza dirlo a mamma,il tempo non passa mai,ogni minuto dura un'eternità,un ora prima sono già fremente a fissare la porta, finalmente suona il campanello ma è un falso allarme il solito scocciatore a caccia di clienti,poi finalmente lo vedo arrivare,mi precipito ad aprire.
“Che entusiasmo,sono onorato,questi sono per tua madre”,un bel mazzo di fiori quelli che preferisce deve aver parlato con la madre, un altro segnale che e gli interesso.
Mamma alla vista dei fiori si addolcisce,usciamo con la sua benedizione e la raccomandazione di non fare tardi.
Amo ballare e Andrea conduce bene,in pista mi sembra di volare,quando mi stringe l'eccitazione sale, sarò sfacciata ma ora sono io a non perdere occasione per baciarlo sotto gli sguardi invidiosi delle altre.
Devo fermarmi ormai matida di sudore,ci sediamo al bancone di un chiosco a bere una bibita rinfrescante ,poi ci appartiamo in un angolo scuro a pomiciare,le sue mani come polipi mi palpano ovunque,l’unica a non godere delle sue carezze è la micetta,in compenso mi abbassa il reggiseno e si impossessa dei turgidi capezzoli,li succhia mandandomi in estasi il mio primo orgasmo con un uomo,ansimo godo ,in questo momento mi farei fare di tutto persino perdere la verginità ma sembra che Andrea è attirato dal mio fondoschiena, palpa le chiappe e un dito di insinua a massaggiare le piccole labbra grinzose del piccolo pertugio è chiaro il suo intento, è ingrifato ma non vuole correre rischi di gravidanze indesiderate,non sono una stupida alcune amiche lo fanno e dicono che è meglio che nella passera,altre ci hanno provato ma hanno desistito per il dolore,ho paura del dolore e poi non posso concedermi così la prima volta.
Lo allontano malamente:”portami a casa,non sono una di quelle “,dopo mille scuse mi accompagna nei pressi di casa cerca di baciarmi ma io mi rifiuto,lui abbassa gli occhi sconsolato:”ho rovinato tutto,non ho resistito,sono veramente uno stupido,scusami ancora, giuro che non ti infastidirò più”,”senti Andrea tu mi piaci ma quello che cerco è una storia vera non un'avventura estiva,se è quello che cerchi non sono fatta per te”.
Entro in casa furiosa con me stessa, cosa mi aspettavo, il grande amore? Sono una sciocca sognatrice che crede nelle favole ma il principe azzurro esiste solo nelle fiabe, mamma mi intercetta ma vedendomi nera evita l'interrogatorio.
Per giorni non ho sue notizie, è domenica,sto per strappare il bigliettino col suo numero quando suonano alla porta,mio padre va a aprire, è lui bello come non mai, tirato a lustro,giacca e cravatta e tra le mani un mazzo di fiori e una scatola di cioccolatini.
Con fare timoroso si rivolge a mio padre:”buongiorno scusi il disturbo,sono Andrea sua figlia è uscita con me sabato scorso,mi sono comportato malissimo con lei, spero di poter rimediare”,mia madre sorride :”bene hai dimostrato di tenerci a mia figlia ora dipende tutto da lei darti un'altra opportunità”,sto sulle mie guardandolo con tono di sfida è sempre mamma a intervenire:”ragazzi,andate in giardino e confrontatevi,ti và Vanessa?”, sempre imbronciata faccio cenno di sì con la testa,papà guarda senza capire,gli spiegherà mamma.
Andiamo sotto al pergolato, Andrea si inginocchia di fronte a me come un cavaliere d'altri tempi, improvvisamente tutto è dimenticato,torna il ragazzo dei miei sogni.
“Vanessa è vero quello che dicevi,con tè cercavo un avventura ma in questi giorni ho capito che per me sei importante,ti prego perdonami e accetta questo anello in pegno del mio amore “,ho le vertigini mi parla d'amore,tremo mentre mi infila l'anello al dito, nonostante il ghiaietto mi inginocchio anch'io e incollo le labbra alle sue.
Sento le campane e il coro degli angeli è lui l'uomo della mia vita, un bacio carico di passione ,non riusciamo a staccarci se non arrivava mamma saremmo rimasti così in eterno.
“Bene Andrea a quanto pare vi siete spiegati,ho telefonato a Giuliana per avvisarla che ti fermi a pranzo”,a tavola ci stringiamo le mani sotto lo sguardo benevolo dei miei,il sogno è realtà siamo fidanzati.
Da quel giorno Andrea si comporta benissimo,mai uno screzio,le mani al suo posto,sono io a prendere l'iniziativa, purtroppo spesso deve assentarsi ormai senza di lui mi manca l'aria.
Sono vergine ma vogliosa,non posso continuare a farmi ditalini pensando a lui,piano piano faccio delle concessioni fino al giorno che decido il grande passo,voglio godere provare un vero orgasmo.
In programma un weekend in montagna con amici,insisto per andare da soli,ricordo un piccolo chalet dove andavo da piccola , Andrea è sveglio subito accetta è l'occasione che cercava avermi tutta per sé senza nessuno tra i piedi.
Venerdì in tarda mattinata arriviamo alla baita mentre inizia a nevicare,tempo di sistemare,valigie, provviste e accendere il camino che fuori si scatena una vera bufera di neve, per fortuna l'ambiente è piccolo e presto si comincia a sentire un bel calduccio,Andrea esce imbacuccato per prendere dei ceppi di legna,mi spoglio rimanendo in intimo e aspetto.
Quando rientra sgrana gli occhi:”dio quanto sei bella”, sgancio il reggiseno liberando i seni desiderosi di dolci attenzioni e infilo la mano nel perizoma guardandolo negli occhi,sono decisa a non tornare indietro,voglio fare l'amore lo voglio con tutta me stessa.
Andrea si spoglia,per la prima volta vedo la sua mazza e per un attimo le mie certezze svaniscono,non sono una bambina ho visto tante riviste porno ma lui ha una verga impressionante nonostante non sia completamente in tiro,da una parte ho il terrore che quella bestia mi squarci dall'altra sono come ipnotizzata,lo tocco e cresce ancora nella mia mano:"ti prego non farmi male,ti voglio oggi sarò tua completamente”.
Mi sdraio lasciva sul folto tappeto,alzo il bacino,sfilo il perizoma bagnato dei miei umori e l'annuso,poi soalanco oscenamente le gambe,con le dita allargo le grandi labbra mostrandogli la passera lucida di umori ,pronta a subire passivamente l'assalto.
Andrea si avvicina con la verga dritta e dura,sono pronta a ricevere il mostro ma lui mi delizia con la lingua ,un cunnilingio che mi manda in orbita, squirto, sprizzo getti sul suo viso ,terrorizzata che la vescica non ha tenuto mi raggomitolo in un angolo,lui si lecca le labbra sporche del mio brodino e si tuffa affamato tra le mie gambe.
La lingua si insinua ovunque un serpentello che mi provoca una miriade di piccoli orgasmi poi si dedica al clitoride,lo tintinna con la lingua ,lo succhia fino a renderlo turgido e lungo come la falange dì un mignolo,ansimo, trattengo il fiato e urlo come una lupa alla luna il mio vero primo orgasmo che mi lascia spossata, ansante e priva di forze.
Andrea non può più attendere è troppo eccitato mi rigira e si dedica al buchetto,lo stimola ,sputa saliva, la lingua si fa spazio tra le pieghette,sensazione piacevole ma diversa da quando mi leccava la passera,lo imploro di scoparmi in figa,lui non si decide ha paura,nei frattempo mi scopa il pertugio prima con un dito e poi con due,un leggero fastidio subito sostituito da vampate di piacere ma penso di non essermi lavata a sufficienza non voglio schifarlo è così che mento spudoratamente dicendogli che è un mese che prendo la pillola.
Gli si illuminano gli occhi ,mi chiede se sono pronta,gli urlo di sì che lo voglio,sento appoggiarsi la cappella,la bagna nei miei umori e entra per pochi centimetri una nuova piacevole sensazione,lui è dubbioso ma sono determinata a perdere il fardello della verginità,vigliaccamente gli metto le mani sui fianchi e con forza lo spingo verso di me',la verga entra nelle mie carni l'imene cede un fortissimo dolore ma non urlo,lo incito a continuare e lui convinto con un colpo di reni affonda lo spadone fino a cozzare il collo dell'utero .
Il dolore è troppo forte urlo con tutto il fiato che ho in gola, Andrea cerca di uscire ma lo trattengo dentro il mio corpo :”fermo, fermo amore, non uscire lasciami il tempo di abituarmi”.
Ci vuole poco il dolore passa sostituito da un nuovo piacere mai provato,il viso si distente,lui capisce e lentamente comincia a muoversi fino a farmi ansimare di piacere, è come dare il via,mi cavalca con lunghi e profondi affondi,non pensavo di poter godere così tanto,scopro di essere multiorgiastica come una troia affamata di cazzo.
Vengo più volte,ma anche lui è al limite,voglio sentire lo sperma riempirmi la micetta e da incosciente lo incito,grugnisce ,grida l'orgasmo,sento chiaramente ogni schizzo invadermi il ventre e vengo ancora fino a crollare esausta.
Dormiamo abbracciati come bambini,sono la prima a svegliarmi,il povero tappeto è un disastro,non so se riuscirò a pulirlo,ho le cosce rigate di sangue ma non sono pentita è stato meraviglioso.
Mi alzo senza fare rumore,vado in bagno e riempio la vasca,poi torno da lui e lo sveglio con un bacio,mi guarda e sorride dicendomi che né è valsa la pena aspettare i miei tempi.
Entriamo insieme in vasca e inevitabilmente torna il desiderio,un Tour de force che dura fino alla domenica sera, giusto il tempo di mangiare qualcosina e poi si torna tra le lenzuola, il più bel weekend della mia vita.
In due giorni concedo tutte le mie verginità, Andrea ci sa fare, prenderlo nel pertugio non è stato così doloroso come mi aspettavo ma gnente a che vedere col piacere del bastone nella passera,in compenso ho scoperto che adoro prenderlo tra le labbra ,succhiarlo come un cono gelato e bere lo sperma, già dalla prima volta non mi è nemmeno saltato in mente di sputare.
Alle consegne non ci penso,ormai sono sicura del suo amore,un eventuale figlio cementerebbe ancor di più il rapporto,anche se non mi và di dire bugie.
Tutto va per il meglio, qualche giorno dopo vado dal ginecologo a farmi prescrivere la pillola, per fortuna il ciclo successivo è venuto,forse pensandoci bene non sono pronta al ruolo di madre.
Passano mesi, siamo una coppia consolidata che suscita l'invidia di molte presunte amiche, certo ci sono malelingue che insinuano che sta con me' solo per mettersi a posto ma in realtà è uno sciupafemmine sia in paese che fuori durante le trasferte,ma niente in lui mi dà modo di sospettare una simile condotta, praticamente mi scopa ogni giorno possibile tranne durante il ciclo quando non mi va di dargli il lato B e durante le trasferte di lavoro.
Le cose tra noi si mettono bene, e le famiglie sono felici, un giorno durante le vacanze al mare fa il grande passo che attendevo, mi chiede in moglie, quasi svengo dalla felicità, nonostante è il mese di maggio e l'acqua è freddina ,facciamo l'amore e non solo in camera,mi prende in acqua dietro gli scogli, tra le dune di sabbia, di sera sulla battigia dietro una barca rovesciata, sembra inesauribile un vero adorabile toro da monta.
Ormai per me il sesso diventa dipendenza, quando non c'è sto male e devo ricorrere a quello che trovo, carote, zucchine, melanzane,ogni ortaggio simile a un fallo passa per la mia passera insaziabile.
E viene il giorno, la chiesa è piena di gente parenti, amici e curiosi,tutti o quasi a benedire la nostra unione, nonostante la verginità sia un ricordo indosso l'abito bianco,un paio di ragazze in fondo alla chiesa ridono,se non fossi all'altare andrei lì e gli caverei gli occhi.
Il giorno più bello della mia vita, seguito da un viaggio di nozze da sogno, ormai nonostante il diploma ho abbandonato l'idea di trovarmi un lavoro, il suo stipendio è più che sufficiente e presto di comune accordo apriamo il cantiere per mettere al mondo un figlio.
I primi tempi tutto rosa e fiori,quando rientra da fuori sede ha sempre un pensierino per me', è dolce e premuroso non facendomi mai mancare la mia razione di verga in tutti i buchi, quando è a casa al risveglio pretendo la mia dose di yogurt caldo ottimo per iniziare al meglio la giornata.
Ma col tempo qualcosa si incrina,passa più tempo fuori casa, dice di fare gli straordinari per il figlio che verrà, nel frattempo rimango gravida un momento di felicità, tutto torna come i primi tempi .
Però quando il pancione si fa fastidioso e spesso non sto bene ricomincia a uscire rientrando a tarda ora,la cosa non mi piace ma non posso pretendere i che mi stia accanto ogni attimo, ha il diritto di vedersi con gli amici o almeno così credevo.
Un giorno al supermercato mentre di trascino a fatica il pancione per fare un minimo di spesa incontro Emanuele, alle superiori era considerato il superfigo e anch'io gli morivo dietro, diciamo che dopo Andrea era la seconda scelta più che altro perché era sempre circondato da ragazze e la famiglia era tra le potenti della cittadina, avete presente la volpe e l'uva acerba, insomma ritenevo che non era pane per i miei denti e per questo non ho mai cercato di mettermi in mostra ai suoi occhi.
“Vanessa,sei splendida la gravidanza ti rende il volto ancora più luminoso, dimmi come và la vita?”,le solite chiacchiere ma quando le parlo di Andrea cambia espressione, sembra contrariato, non mi sembra il caso di chiedere il perché di un simile atteggiamento ma sono contenta che si ricordi di me.
Da gentiluomo mi aiuta a fare la spesa e a caricare le borse in auto poi mi invita per un caffè e una cosa tira l'altra si fa mezzogiorno,devo tornare a preparare il pranzo,lui mi accompagna alla macchina e mi saluta baciandomi le guance.
Sento un fremito, è la prima volta che mi capita con un altro uomo,sono sconvolta e arrabbiata con me stessa, mi sento come se l'avessi tradito, appena rientrata mi metto ai fornelli,mi rilassa cucinare,cerco di non pensare più all'inaspettato incontro.
Questa volta ai fornelli ho superato me' stessa un modo inconscio per farmi perdonare per quello che ho provato in quell'attimo, Andrea non lo saprà mai ma la cosa mi ha scombussolata, attendo con ansia il suo rientro,ho bisogno di fare l'amore con il mio uomo e scacciare i cattivi pensieri.
Purtroppo rimango delusa,alle diciannove ricevo una telefonata:”ciao Vanessa scusami ma stasera non rientro,sono a Brindisi, domattina presto ho un impegno di lavoro,non è il caso di mettermi in strada per poi ripartire in piena notte “,un tuffo al cuore:”ma Andrea ho cucinato tutto il giorno e poi ho voglia di fare l'amore con tè “,”non essere egoista, lo faccio per noi, presto saremo in grado di comprare una casetta tutta nostra, così mi fai sentire in colpa”.
Mi scuso,ha ragione sono un egoista, è lui che pensa alla famiglia ,presto nascerà la piccola Melania, tutto è sulle sue spalle e io che faccio,l'assillo con le mie stupide pretese.
Vado a letto senza toccare cibo,ho il morale a pezzi,il pancione mi affatica,in breve prendo sonno,non so dire se sono incubi o un sogno erotico,sono su una spiaggia deserta nel letto matrimoniale, tutto è confuso,il mio stallone mi prende a pecora, davanti a me un mare cristallino,incito Andrea a scoparmi più forte non ne ho mai abbastanza, vengo come una vacca ma lui imperterrito continua la monta,fino a quando sento gonfiare la verga dentro di me è meraviglioso pregusto il momento di sentire la tana invasa di schizzi,uno,due,tre colpi e finalmente lo sento,gli schizzi di sperma non finiscono più,i seni secernano latte,ho orgasmi a ripetizione,ma lui continua a affondare nello scrigno così forte da farmi male,ora all'orizzonte si formano nuvoloni carichi di pioggia,si alza un vento che smuove la sabbia,dalla gioia passo al terrore,la sabbia mi entra in gola e nel naso non riesco a respirare,lo prego di smettere di metterci in salvo,ma lui continua a martellare la passera,ora ho solo paura e dolore,mi giro per implorarlo ma non è Andrea, è Emanuele che mi monta con un ghigno satanico,urlo con tutto il fiato che ho,il suo volto continua a trasformarsi, ora è Andrea un attimo dopo Emanuele .
Mi sveglio di colpo terrorizzata e mantide di sudore,ho il fiato corto e il cuore che batte a mille,mi alzo dolorante e raggiungo con difficoltà il bagno ,ho la testa che gira devo sorreggermi al lavabo le gambe mi cedono mi inginocchio e si rompono le acque,per fortuna ho dietro il telefono,chiamo Andrea ma non risponde poi chiamo il centodiciotto, quando sento la sirena mi trascino fino a aprire la porta e crollo svenuta.
Mi sveglio in sala travaglio,ho le doglie i medici dicono che devono farmi il cesario,ho avuto uno scompenso cardiaco e devono intervenire celermente, chiedo di telefonare, Andrea ancora non risponde,in piena notte avviso i miei dopodiché mi portano in sala parto.
Per fortuna va tutto bene,la bambina è in buona salute e anch'io mi riprendo presto, stringerla tra le braccia è una cosa meravigliosa, Melania è un amore,la mia ragione di vita.
Andrea arriva nel tardo pomeriggio,quando vede la figlia gli si illuminano gli occhi,la prende in braccio, alzandola al cielo,la piccola fa la pipì che lo centra in pieno volto tra le risate di tutti.
Andrea mi chiede quanto successo, glielo racconto tra i singhiozzi,il leggero problema al cuore,il dolore, la rottura delle acque, le doglie e lui che non rispondeva alle mie chiamate:”mi dispiace amore”.
Mi abbraccia,mi bacia la fronte e gli occhi:”avevo messo il telefono in carica in bagno,non potevo pensare accadesse proprio ora,mi dispiace ma ora sono qui”.
Magra consolazione, ultimamente passo troppo tempo da sola ma non mi sento di dirglielo e poi basta un suo gesto premuroso a farmi sciogliere, mamma lo guarda in strano modo,papà le dice di lasciarci soli.
Due giorni in ospedale, mi sto riprendendo al meglio, i medici escludono altre complicazioni cardiache e finalmente io e la piccola torniamo a casa.
Mia madre si offre di aiutarmi per qualche giorno ma Andrea ha preso quattro giorni di congedo, è mia suocera ad aiutare,una settimana di coccole mi trattano da regina,il malessere è passato,la cicatrice dell'intervento si vede appena,non vedo l'ora che la quarantena finisca per fare l'amore con l'uomo che amo.
La settimana successiva Andrea torna al lavoro,mamma mi aiuta nelle faccende domestiche,le prime uscite con Melania in carrozzina,una bambina bella e sorridente, spesso le signore ci fermano e si complimentano,mamma in questi casi cammina a un metro da terra e anch'io sono orgogliosa del mio piccolo amore.
Poi un giorno passeggiando per il centro con mamma mi sento chiamare, ormai riconosco la sua voce che spesso sento in sogno :”ciao Vanessa, buongiorno signora,ma che splendore è bellissima,del resto con una madre così non poteva essere diversamente”,si abbassa sulla carrozzina e fa le boccacce alla bimba, Melania sorride divertita agitando contenta le mani e i piedini.
“Ciao Emanuele,non ci siamo visti per anni e ora due volte in un mese”,”ho preso casa qui accanto al parco, lavoro da casa ma spesso scendo a fare passeggiate per rilassarmi”,”bene allora ci rivedremo”,”ne sarei felice,se non avete premura sarei onorato di offrire la colazione a delle così belle signore”,mi sento in imbarazzo ma mamma gli dice che stavamo proprio andando al caffè pasticceria così finiamo seduti a chiacchierare nel dehor.
Strane sensazioni, apprezzo la sua vicinanza ma nello stesso tempo mi mette a disagio,mia madre si è ricordata di lui ,chiede di salutare la famiglia che ormai da anni vive in Svizzera, passiamo insieme un oretta poi dobbiamo rientrare,le tendo la mano ma lui come l'altra volta mi bacia sulle guance,arrossisco le mani tremano,lui si abbassa e bacia la bimba,ho il ventre in subbuglio ,non mi è mai capitato con nessun altro,andiamo a casa mentre mamma cambia il pannolino devo correre in bagno a lavarmi la passera appiccicata di umori, che mi sta succedendo?
Da quel giorno cerco di evitare il parco,le settimane scorrono e finalmente posso fare sesso, Andrea è presente,ogni sera mi soddisfa ma non mi sembra più come prima è come se non fosse partecipe.
Comincio a pensare che in me' c'è qualcosa che non và,mi sento in colpa faccio di tutto per coinvolgere non le nego più il lato b la sua passione ,ma lo sento freddo e distaccato,mi scopa con foga ma evita di baciarmi,a volte mi sembra di essere una prostituta.
Una sera cerco di parlargli di quello che provo,lui nega dice se sto impazzendo,fa di tutto per litigare finché esplodo e le dico che non mi ama più,lui si infuria per la prima volta mi molla uno schiaffo e esce di casa in piena notte.
Ho una crisi di nervi se non ci fosse la piccola non so cosa farei,cerco di addormentarmi,non è facile ma alla fine cado in un sonno profondo,alle cinque mi sveglia il pianto della bimba è ora della poppata,speravo fosse rientrato ma non è accanto a me,vado in sala magari dorme sul divano ma non c'è,ha passato fuori la notte.
La sera dopo rientra,mi tratta con sufficienza,gli chiedo dov'è stato lui dice da sua madre ma la cosa non mi convince,mi vengono in mente le dicerie su di lui,non voglio crederci,vado a letto e l'aspetto,quando arriva mi ignora girandosi dall'altra parte.
Nei giorni seguenti le poche sere che sta in casa evita di toccarmi,ci parliamo a monosillabi una situazione inaccettabile,non sono una stupida non è colpa mia,forse si è fatto l'amante ma non so se voglio saperlo.
Mamma capisce che qualcosa non va,a bruciapelo:”Vanessa dimmi la verità, è per Andrea che sei così?” Ho bisogno di sfogarmi, parlo a fiume,lei mi ascolta preoccupata :"povera figlia mia è dal giorno del parto che avevo capito che qualcosa non andava tra voi, Andrea ha mentito quella notte non poteva essere a Brindisi,alle cinque del pomeriggio era ancora con sua madre,lo so perché avevamo appuntamento e mi ha telefonato che ritardava,prima non ho voluto dire nulla nella speranza che tutto si sistemasse , una scappatella si può perdonare ma ultimamente ti vedo triste e nervosa, ricordati la nostra porta è sempre aperta”.
Mi crolla il mondo addosso nel sapere che quella notte che avevo un bisogno disperato di lui era in città,magari nel letto di un'altra,non posso perdonargli la menzogna devo affrontarlo ,chiedo a mamma di tenermi la figlia e resto da sola per affrontarlo.
È quasi ora di cena quando ricevo l'ormai solita telefonata che mi avvisa che per un paio di giorni non torna,dice di avere degli importi impegni di lavoro in un'altra città,per un po' trattengo il fiato poi esplodo e gli dico che so che quella notte era in città e che voglio che torni a casa per parlare.
“Senti,non rompere i coglioni con le tue lagne,ti mantengo non ti ho mai fatto mancare nulla,impara a stare al tuo posto,quando torno se mi và ne parliamo”,”stronzo figlio di puttana,non trattarmi così,ho rinunciato a tutto per tè “,sento una voce che dice,”molla quella deficiente e vieni a letto “,mi si annebbia la vista e svengo col telefono in mano.
Per fortuna dopo poco arrivano i miei genitori preoccupati perché il mio telefono risultava da tempo occupato,hanno lasciato la piccola da Giuliana e sono accorsi.
Altra notte in ospedale,i medici scoprono che ho un problema al cuore,nulla di serio ma bisogna operare, serve l'assenso di mio marito ma Andrea è irreperibile nemmeno sua madre lo trova,ha il telefono muto,allora i dottori decidono di operare ugualmente .
Cinque giorni in reparto e di lui nessuna traccia, nella mia testa di donna delusa ma ancora innamorata si fa strada l'idea che gli sia successo qualcosa, ma una mattina arriva Giuliana con gli occhi arrossati a darmi la mazzata.
“Mio figlio è un idiota,mi ha telefonato,dice di essere alle Maldive e che non gli interessa più niente di tè,vuole solo il diritto di vedere Melania quando gli va ,lo dice mentre scoppia a piangere.
È una gran brava donna, non ha nessuna colpa, sono io a consolarla,non piango ho il cuore arido,non voglio più vederlo ma le prometto di farle sempre vedere la nipote.
Quando mi dimettono,svuoto casa delle mie cose,lascio in bellavista sul tavolo l'anello di fidanzamento e la vera e vado a stare dai miei ,da allora non mi ha più cercata.
Ora l'unico scopo e trovare un lavoro e pensare a mia figlia,certo non è facile tra la crisi e l'età nessuno vuole un impiegata da troppo tempo fuori dal mondo del lavoro ma io sono caparbia e non mollo.








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