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Quando scopri la verità


di Membro VIP di Annunci69.it Gecko
05.12.2024    |    414    |    4 8.9
"Nel frattempo Cecilia inizia un movimento rotatorio che conosco bene tenendomi con la mano libera i testicoli, sentivo le sue unghie che pungevano mentre il..."
Al ritorno da un congresso a Roma l'unico desiderio mentre aprivo la porta di casa era una doccia calda e rilassarmi sul divano aspettando che mia moglie Rita rientrasse dal lavoro.
Mi accomodo sul divano con ancora l'accappatoio addosso e trovo un cellulare sotto il cuscino, non mi pare sia di Rita, quindi lo accendo per cercare di capire di chi è e chiamare per restituirlo.
Si accende lo schermo e appare il nome Cecilia sormontato da una corona, incuriosito come un gatto scorro la rubbrica ma trovo un solo nome: Alfio e relativo numero. A questo punto mi si comincia ad insinuare un sospetto, apro whatsapp e mi si gela il sangue: la foto di mia moglie seduta sulla poltrona della nostra camera, tacco 12 e calza velata nera con reggicalze mentre con una mano si masturba e l'altra accarezza un seno, accompagnata da "sento ancora la tua lingua nella mia bocca e vorrei risentirla tra le mie gambe aperte".
A seguire un'altra foto, stivale scamosciato nero fin sopra il ginocchio, corpetto di pelle nero e seno nudo "vorrei potermi mettere a cavalcioni sulla tua faccia e sentire la tua saliva mescolarsi ai miei umori" e lui risponde con la foto del suo cazzo eretto "sento ancora i tuoi odori"
Avevo il sangue alla testa e anche un'involontaria eccitazione, nel mentre non mi accorgevo che Rita era sulla porta e, accortasi della situazione, si era raggelata smorzando il sorriso in faccia.
Mi alzai cercando di nascondere il notevole rigonfiamento dell'accappatoio, le porsi il suo telefono segreto e guardandola negli occhi "Quello che è successo è successo e non posso farci niente, voglio sapere tutto nei minimi e intimi dettagli, poi capirò se uscire dalla porta per sempre oppure trovare una soluzione."
Lei si sedette sulla poltrona di fronte a me e iniziò il racconto, la soria andava avanti da due anni, si vedevano una volta alla settimana di solito in auto poi, dopo alcuni mesi si trovavano in hotel. Lei aveva perso la testa mentre lui si sfogava fisicamente. Lui preeriva il sesso orale, attivo e passivo mentre non era amante della scopata, sicuramente avrà goduto ampiamente dei proverbiali pompini di Rita, arte di cui lei è maggiore interprete.
Alla fine del lungo racconto dove non si è risparmiata i dettagli le ho fatto una proposta non negoziabile, invitare lui a cena e comportarsi come se io non ci fossi. Rita prese il telefono e lo chiamò rivolgendogli l'invito, lui inizialmente era titubante ma poi accettò. Venne così l'attesa serata, Cecilia, la chiamerò quindi con il suo nome inventato per lui, si stava preparando mentre io avevo organizzato una cena di crudità accompagnate da Champagne. Suona la porta e mi appresto a ricevere l'ospite con uno stato d'animo particolarmente combattuto.
Apro la porta e colgo sul suo volto sorpresa ed imbarazzo, temevo addirittura che scappasse poichè non era stato avvertito della mia presenza "Piacere e benvenuto, sono Giorgio, il marito ma credo che tu lo sappia"
"Sono Roberto, grazie dell'invito" balbettò con evidente imbarazzo.
Lo feci accomodare cercando di metterlo a suo agio, dimenticavo, di professione mi occupo di marketing e sono abituato a parlare.
Dopo alcuni minuti appare Cecilia, splendente come solo lei riesce ad essere, sprigiona femminilità e sensualità, avvolta in un inebriante profumo artistico, abito nero fino ai piedi profonda scollatura sulla schiena e un filo di perle lungo che scivola nel solco dei seni, spacco inguinale da cui si poteva intravvedere le calze autoreggenti nere che terminavano in un paio di decolletè nere di vernice, tacco 12.
Rimanemmo entrambi estasiati da quella vista e prima che ci riprendessimo lei getta le braccia al collo e "Alfio benvenuto, che piacere, lasciati baciare" Lui restò per un attimo fermo mentre lei lo baciò con molto trasporto e lingua.
La cena permise a tutti di rompere il ghiaccio e stabilire una piacevole complicità qundo, ormai al dolce, lei si alza e invita il suo amante a fargli visitare la casa prendendolo per mano e avviandosi verso il salone e lo studio. Li sento chiacchierare e ridere mentre li raggiungo nello studio, lei era appoggiata alla scrivania, lo spacco del vestito stava facendo egregiamente il suo lavoro lasciando in vista le lunghe e sensuali gambe di Cecilia facendo notare la totale assenza di intimo. Lui era di fronte a lei, porsi ad entrambi un bicchiere di pregiato scotch irlandese e mi accomodai nella poltrona di fronte.
"Credo che possiate continuare liberamente a fare quello che avete sempre fatto alle mie spalle solo che oggi sono di fronte a voi"
Lei mi guardò socchiudendo gli occhi in tono di sfida, gli prese la mano e se la infilò tra le gambe baciandolo eroticamente, lui la prese e la fece sedere sulla scrivania sollevandole le gambe e tuffandocisi in mezzo con la testa. Doveva essere molto bravo ad usare la lingua poichè lei iniziò a gemere come non lavevo mai sentita, Alfio usò magistralmente anche le dita facendosi strada nel buchetto di lei mentre la lingua le provocava brividi convulsi. In un'attimo lei inarcò la schiena e, conoscendola bene, scoppiò in un improvviso orgasmo stringendo la testa di Alfio tra le gambe.
Era esausta ma mi stupì qundo, alzandosi mi venne vicino, mi aprì i pantaloni facendo uscire la mia asta ormai marmorea, ci si sedette sopra voltandosi di spalle e fece cenno a lui di avvicinarsi. Prese con una mano il suo cazzo effettivamente di notevoli dimensioni e iniziò a succhiarlo, dapprima solo in punta passando la sua lingua attorno alla punta poi facendolo entrare lentamente sempre di più nella sua bocca vellutata. Nel frattempo Cecilia inizia un movimento rotatorio che conosco bene tenendomi con la mano libera i testicoli, sentivo le sue unghie che pungevano mentre il suo respiro aumentava di ritmo. Era una visione eccitante, eravamo tutti e tre coinvolti in un gioco intimo, erotico e inaspettato, dove con un orgasmo si dava inizio ad una nuova vita.
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