tradimenti
Virginia- L'inizio


30.05.2025 |
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"“Ecco, spero che non ti arrabbierai ma sono uscita a pranzo con lui”
Non sono mai stato geloso, Virginia non me ne ha mai dato motivo, questa volta era..."
Virginia, è una donna di 45 anni, alta, con un bel corpo e un modo sensuale e femminile. Quello che mi ha sempre attratto di lei è stato il suo essere donna, disinvolta e sensuale ma estremamente fedele e innamorata, me l’ha sempre dimostrato mettendomi al centro delle sue attenzioni. La nostra vita è sempre stata sessualmente frenetica frutto di un’intesa fantastica, giorno dopo giorno abbiamo condiviso esperienze insieme, facendo sesso intensamente per ore.
Virginia è una dentista con uno studio proprio, esercita con passione e professionalità.
Come ogni anno passiamo venti giorni nella nostra casa in Sardegna, il nostro rifugio che ci permette di staccare la spina e isolarci dal mondo ritrovando noi stessi.
Quella sera avevamo finito di cenare, rilassati dopo una giornata di mare ci siamo abbandonati alle nostre confidenze aiutati dal solito Mirto ghiacciato.
Virginia era bellissima, l’abbronzatura la rendeva ancora più sensuale, i capelli ancora umidi e il vestito appoggiato sui fianchi esaltavano la sua femminilità.
Aveva disteso le sue lunghe gambe sulle mie ginocchia e lentamente stava facendo salire verso di me i piedi sapendo che di sera porto solamente il pareo.
Mentre comincia ad accarezzarmi con i piedi la guardo negli occhi ma non riesco a controllare l’inevitabile erezione, colgo nei suoi occhi luminosi una luce strana, quel riflesso che preannuncia qualcosa da dire.
Queste situazioni solitamente sono condite da battute ironiche e divertenti come è sempre stato il sesso tra noi due ma quella sera stava accadendo qualcosa e la mia vocina mi stava mettendo in guardia.
“Massimo, ti ricordi quel paziente di cui ti raccontavo tempo fa? Quello strano che viene spesso per la pulizia e mi invade lo studio con il suo profumo costosissimo?”
“Certo, difficile non ricordarsene visto che ne parli spesso, ma hai sempre detto che è un po’ rozzo e non particolarmente bello” risposi quasi infastidito.
“Ecco, spero che non ti arrabbierai ma sono uscita a pranzo con lui”
Non sono mai stato geloso, Virginia non me ne ha mai dato motivo, questa volta era diverso ma provai a non farlo vedere.
“Non so perché ma per la prima volta sono attratta da un uomo, ti confesso che ci farei sesso”
“Scherzi vero?”
“No Massimo, durante il nostro pranzo, mentre mi parlava non lo ascoltavo e pensavo che gli avrei fatto volentieri un pompino”
In quel momento, normalmente, mi sarei sentito furioso ma non so perché, forse l’effetto de Mirto, fatto sta che passato lo shock del primo momento mi sono alzato e avvicinandomi a Virginia il pareo è caduto.
La veranda è su di una terrazza naturale in cima ad una collina che scende alla spiaggia e quella sera la luna piena disegnava una luminosa striscia sul mare, Virginia mi guardava con gli occhi stupiti in attesa di una mia reazione, non capiva le mie intenzioni. Mi avvicinai a lei “Dimmi la verità, glielo hai succhiato?” non ebbe il tempo di rispondere che la sua bocca mi aveva già avvolto il membro. “Era così che lo volevi?” chiesi. “Si” disse lei staccandosi per un istante, “Volevo succhiarglielo ma in macchina non ha voluto”.
Virginia passa avidamente la lingua lungo tutta l’asta e mentre aspira dolcemente i testicoli mi guarda e mi dice “Voglio che mi scopi facendomi immaginare di essere presa da Raffaele”
Allora la feci alzare dalla sedia e la misi supina sul tavolo della veranda, dopo averle inumidito le grandi labbra con la lingua la presi da dietro con rabbia ma allo stesso tempo con un eccitazione che non provavo da tempo. Per un attimo, mentre mi muovevo dentro di lei, ho immaginato che ci fosse anche lui che glie lo metteva nella bocca.
Quel gioco mi stava prendendo sempre più e la sentivo godere sapendo che nella sua immaginazione non ero Massimo ma Raffaele, il suo paziente.
Avevamo trovato un gioco eccitante, tutte le sere davamo sfogo alla nostra immaginazione alle spalle del povero e forse inconsapevole Raffaele ma a noi andava bene così.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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