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Quell'odore al supermercato


di carnales
18.06.2015    |    2.963    |    0 8.0
"Avevo completamente dimenticato perché mi ero avvicinato e probabilmente avevo il viso che rispecchiava il mio stupore visto che lei fece un mezzo sorriso..."

Era una giornata alquanto calda e dovevo fare la spesa, così mi feci una doccia tiepida e mi diressi verso un grande supermercato. Parcheggiai all'interno dello stesso in un posto coperto, dopo aver superato una sbarra; non sapevo come funzionava per il pagamento così cercai con lo sguardo qualcuno che mi potesse aiutare, ma non c'era molto via vai. Vidi una macchina bianca fermarsi poco distante così decisi di chiedere informazioni, aspettai che si fermasse e piano mi avvicinai.

La portiera si aprì e sentii un odore inconfondibilmente di donna, un olezzo davvero coinvolgente...uscì lei...una bella donna sulla quarantina, bruna con la carnagione abbastanza chiara. Avevo completamente dimenticato perché mi ero avvicinato e probabilmente avevo il viso che rispecchiava il mio stupore visto che lei fece un mezzo sorriso schernitore e mi chiese: "sta bene qui la macchina?" ero ancora di più in confusione adesso e volendolo mascherare le risposi di si e lei accentuò ancora di più quel suo sorriso. Sapeva benissimo che non ero il parcheggiatore ma non aveva resistito alla tentazione di giocare con quel ragazzo imbambolato. 
Dopo qualche secondo mi ripresi mentalmente da quello shock (difficilmente mi era capitato) e mi resi conto che quella domanda era una presa in giro, ma mi intrigò proprio quella scaltrezza.
"Ero venuto a chiederti come funzionava per il pagamento del parcheggio in realtà" le chiesi ormai col volto sorridente e lei fece finta di scusarsi ma il suo viso tradiva divertimento, sia per la sua battuta sia per il fatto che probabilmente aveva capito di essere stata colta in flagrante nel suo intento, ma ormai presa dalla situazione goliardica disse "è il tuo primo giorno di lavoro?", "si chiedo alle clienti come migliorare il servizio" e scoppiammo in una grassa risata.
"Comunque tranquillo qui non si paga" mi disse e la sua voce era così suadente. La ringraziai e mi avviai all'interno del supermercato.
Camminando per le corsie non riuscivo a togliermi dalla testa quella donna, aveva tutto, così femmina, così scaltra e sicuramente molto intelligente, anche se avevo avuto pochi input ne ero certo....e il suo modo di parlare era una sinfonia... Avevo ancora il suo odore nel naso e praticamente stavo girando a vuoto tra gli scaffali, quando d'improvviso la vedo davanti a me...era praticamente piegata x prendere qualcosa dallo scompartimento basso e devo dire che aveva davvero un bel culo, e il mio corpo si accese in un lampo mentre ero lì a guardarla. Si alzò e notai che aveva anche un bel seno (praticamente non avevo notato nulla nel parcheggio) e quell'odore coinvolgente si faceva strada nelle mie narici. Appena mi vide notai una certa sorpresa nei suoi occhi e mi fece un sorriso che io ricambiai dicendole "il tuo odore mi è praticamente entrato in mente e non conosco nemmeno il tuo nome"

"Sabrina" mi disse allungando una mano che io strinsi con delicatezza ma decisione...la volevo !! Non avevo dubbi. "Parcheggiatore, molto piacere" e notai la fede sul dito e pensai maledizione !!

Praticamente facemmo la spesa insieme e ci divertimmo tanto tra battute e punzecchiature, ma non affrontammo discorsi sulla vita personale di nessuno dei due...eravamo su un altro livello, pur non conoscendoci, le nostri menti giocavano e si abbracciavano su un'altra dimensione.

Avevo voglia di quella sconosciuta, farla mia fino a consumarla e probabilmente anche lei ricambiava la stessa voglia, tanto che facemmo qualche battuta un pò più spinta anche se mai con volgarità. Vidi ad un certo punto il suo sguardo posarsi sul mio pacco e di scatto voltarsi come a scacciare quel pensiero, le presi il viso dal mento per costringerla a guardarmi e notai che si era fatta rossa in viso. Quel mio gesto destò qualche reazione in lei, tanto che sospirò profondamente chiudendo gli occhi...un piccolo gesto che fece aumentare ancora di più la mia voglia e siccome avevo messo i boxe ormai era ben visibile una forte erezione che probabilmente lei non notò subito, combattuta com'era con i suoi istinti.

"Devo prendere la Nutella" le dissi e la presi x la mano che non casualmente feci passare sulla mia asta ormai che pulsava forte...ispirò a bocca aperta stavolta, non immaginava quel membro così grande, così pronto e non s'immaginava di essere così eccitata.

La situazione era molto eccitante...eravamo due sconosciuti voluttuosi, con i corpi in ebollizione, in un supermercato anche se non proprio pieno di gente.

"È meglio che ce ne andiamo" mi disse, ed io capii che non era un invito a stare soli in un altro luogo.

 Prendemmo l'ascensore che ci portava al piano superiore ed eravamo soli, in quell'aria carica di trasgressione non consumata...pigiai il pulsante dello stop....e la presi da dietro baciandole il collo..."cosa fai?.." uscì dalla sua bocca con un sussurro che mi diceva continua. La girai verso l'enorme specchio avvolgendo le mie mani al suo seno con i capezzoli ormai turgidi, "ecco adesso puoi vedere cosa ti faccio" le dissi senza allontanare la mia bocca da quella pelle chiara e profumata alla quale non potevo più resistere, la punta della mia lingua esplorava le sue sensazioni, dalla nuca a dietro l'orecchio sentendo i suoi brividi sotto le mie mani che scesero sulle gambe e nell'interno coscia...avvicinandomi alla sua intimità senza mai toccarla. "Non posso, sono sposata!" il suo tono era ormai una supplica ma potevo sentirla ormai grondare in mezzo alle gambe pur senza toccarla, "ti prego fermati" ma sembrava dirlo a se stessa più che a me.

Si spingeva con il culo verso di me assaporandone il gonfiore che mi aveva provocato mentre io le spostai la testa prendendola x i capelli ed esplorando la sua lingua in modo animalesco, ormai avevo acceso il suo sentirsi donna, il suo istinto animalesco, voleva essere viva, voleva ascoltare il suo istinto. Ma fece x girarsi e mi spinse così forte da farmi andare verso la parete dell'ascensore, mi mantenni sullo scorrimano, attonito e sorpreso del suo scatto e dalla sua repulsione alle sue voglie.

Era rossa in viso, mi guardò e praticamente si fiondò in ginocchio verso la mia erezione, ero di nuovo sorpreso,mi sbottonò i pantaloni in un lampo, lo tirò fuori e si soffermò a contemplare quel magnifico arnese, cominciò lentamente a passarmi la lingua dappertutto....mi guardava in modo così sensuale che mi eccitava ancora si più se possibile, iniziò dalle palle e poi lungo tutta l'asta così in tiro, assaggiò con la lingua il sapore della mia cappella, gustandola...lei ormai era denudata di ogni maschera, non le importava nulla se non i suoi desideri di quel momento....cominciò a spompinarmi in modo lento, sputandomi sul cazzo e poi prendendolo fino alla gola lasciando un filo di saliva una volta uscito, stavo impazzendo!

Provò a farlo scomparire nella sua bocca senza riuscirci... "hai un cazzo magnifico" "voglio che mi scopi come una troia" "voglio sentirmi una maiala" alternava queste frasi mentre continuava a succhiarmelo.

Ormai non avevamo più limiti, eravamo preda del desiderio più assoluto, la presi con decisione e le misi le mani sullo scorrimano davanti lo specchio, le sfilai i pantaloni e lei mi disse "finalmente me lo dai"....ma non avevo ancora intenzione di darle pace e cominciai a leccare da dietro le ginocchia verso l'interno coscia....ero lento e sentivo il suo corpo supplicare...mi avvicinai tantissimo a l'inguine rallentando ancora di più...sfiorando le sue grandi labbra "leccami!" ormai nn ce la faceva più, si sentiva ribollire e vidi i suoi umori che si trasformarono in una goccia che scendeva all'interno di una gamba...leccai dal basso fino a incontrare quella goccia....sentivo anche io il suo sapore e risalii di nuovo verso su...nn ce la faceva più e cercò di portare la mia bocca lì, ma le bloccai subito la mano...quella dolce agonia sarebbe finita quando volevo io...e piano arrivai lì, soffiai leggermente sul clitoride ormai ipersensibile...cominciai a leccarla prima lentamente e poi in modo più avido....era già vicina ad un orgasmo esplosivo così che le ficcai prima un dito nella figa poi due, e poi aggiunsi un terzo nel suo culo....mi venne in bocca copiosamente e io assaporai tutto il suo succo.

Mi alzai e le misi la punta del mio cazzo dentro, sentendo il calore e l'umidità del suo sesso...entrai piano x farle assaporare centimetro per centimetro sentendole mancare il respiro quando ero tutto dentro..."ti piace il mio cazzo, vero?" ero preda della passione, e comincai a scoparla lentamente con un crescendo di ritmo fino a stantuffarla in modo potente. "Scopami così, si dai fammi godere come una cagna" "si ti impalo tutta troia" e ancora una volta la sentii urlare il suo piacere "oddio come vengooo....siii".

Ormai non sapevamo più dove eravamo o chi eravamo....eravamo due fuochi in una pompa di benzina. "Voglio che me lo metti nel culo" e non me lo feci ripetere, leccai il suo orfizio più del dovuto visto che apprezzava e mi feci largo con un dito, e poi la inculai "te lo rompo questo culo" "si rompimi tutta e schizzami nel culo" le tenevo i capelli e la schiafeggiavo su quel bel culo che ormai era mio, prendendo le sue tette nelle mie mani, strizzando i capezzoli cn delicatezza ...."eccomi...sto x sborrare" "dai riempimelo che sto venendo anch'io" e cosi scoppiammo insieme nei nostri piaceri, nelle nostre urla....nelle nostre menti...
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