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Quella macchina galeotta


di coppiasonia
08.02.2013    |    15.453    |    7 8.0
"I ragazzi iniziarono ad appoggiarsi nella macchina, per guardare meglio, lei si alzò la gonna, si sbottonò u solo bottone della camicetta e li guardava..."

QUELLA MACCHINA GALEOTTA………..
Mi ero iscritto in uno di quei siti di annunci,dove appunto si pubblicavano foto per poi incontrarsi oppure esibirsi in cam o in Skype…tutto in teoria.
Perché tra gente maleducata o gente magari spregiudicata per i tuoi livelli oppure perché semplicemente tu non avevi il giusto feeling con la tua lei, si perdeva solo tempo, tranne delle sane chiacchierate con i lui e magari con qualche lei ma più di tanto…niente.
Appunto in una chiacchierata con un lui, stranamente ho risposto ad un singolo che mi chiedeva se ci poteva incontrare, naturalmente utopia per la mia lei ed anche perché lui mi sembrava molto imbranato.
Figurati la mia lei imbranata lui gentile educato ma..imbranato, avremmo fatto lo “Zecchino d’Oro” però nel colloquio era estremamente gentile e molto garbato ed un tantino anche ingenuo, il che mi ispirava a chiacchierare con lui.
In avanti mi confidò appunto che era da poco sposato con una bella ragazza di 39 anni senza figli,lei molto piacente, lui sbavava per lei ma lei non voleva saperne di fare giochi, di incontrare e nemmeno di iscriversi in questi siti….lui essendo corretto (ma non troppo..) si era iscritto come singolo ma mi confidò che sognava la notte vedere scopare la sua lei con un singolo e solo per gigioneria e per non perdere le speranze si era iscritto come singolo.
Io dalla sa testimonianza tornai indietro nella mia vita di coppia, e pensai e dissi a quel mio amico che almeno lui ai tempi di oggi godeva della tecnologia.. internet con tutto quello che ne consegue, foto digitali, skype cam. Ai miei tempi c’era solo la polaroid che peraltro non possedevo quindi trasgressione zero…sottozero, tranne qualche fantasia raccontata a letto e basta.
Pian piano lui ebbe sempre più fiducia in me e mi volle conoscere anche perché io gli promisi che gli avrei dato qualche dritta per far fare qualcosa a lei (cosa che non avevo lontanamente idea…anche perché non c’ero riuscito con la mia…. figurarsi con un'altra che, a quanto capivo, era più dura della mia.)
C’incontrammo a Catania in un bar e subito mi colpì che oltre al fatto di essere una persona agiata, era di una educazione più unica che rara oltre che di un tatto invidiabile.
Mi parlò di lei, di tutto quello che mi poteva dire di lei senza mancarle di rispetto, io ridevo perché ci confrontavamo le nostre lei e gli riferivo la mia mai rassegnazione all’argomento, fin quando gli dissi di farmela conoscere, magari le avremmo detto che ero un collega o uno interferente con il suo lavoro. Lui era della cosa, molto titubante e molto perplesso, ma lo intrigava perché si ci illuminarono gli occhi, naturalmente ebbi a dire che soprattutto per lei ma anche per lui, io non l’avrei nemmeno sfiorata….tanto per essere chiari.
Un pomeriggio, previa telefonata a lui da far capire un incontro casuale, della serie …mi trovavo di passaggio….passa sono a casa….ti faccio conoscere mia moglie….mi ritrovai a casa sua in un bel divano della sua lussuosa casa.
Lei era bellissima, molto affabile e di una solarità e spigliatezza che cozzava con quanto detto da lui, ci siamo messi a parlare del più e del meno, io facevo battute scherzose a raffica, lei rideva, mi offrirono una grappa sopraffina, per loro aprirono un prosecco ed un ora e mezza on ce la siamo sentiti passare, lei conversava con me come se ci conoscessimo da vent’anni. Lui ad u tratto si alzò e disse che doveva fare un acquisto prima che chiudevano. Io feci per alzarmi e lui mi tranquillizzò dicendo di aspettarlo, anche lei fu gentile pregandomi di restare ancora. Quando lui uscì, io presi l’argomento di quanto lei era fortunata perché proprio suo marito era una persona di una educazione e di un tatto eccezionale e le dissi pure che era innamoratissima di lei. Lei si fece seria e mi rispose che anche lei era innamoratissima di lui. Ed allora a quel preciso punto, sicuro che mi avrebbe buttato fuori di casa le chiesi…ma allora perché non lo fai felice??...lei mi rispose….ma di che cosa?...io feci un risolino e le dissi…non mi mettere in imbarazzo..ma hai capito e non vorrei mettere in imbarazzo anche te. Lei allora capii, un pò si irrigidì allora io presi a parlare della mia situazione, raccontando che anche io ero nella stessa situazione di suo marito e descrivendo le varie sensazioni di un uomo che prova. Naturalmente al proprio marito non ci si crede e magari ad un altro uomo si. E conclusi (dato che mi era andata bene all’inizio del discorso) con una frase perentoria …ma perché stasera non esci con me??...lei mi guardò esterrefatta io tenni a precisare che lontanamente sognavo di fare qualcosa con lei,ma solo un uscita per bere qualcosa e l’avrei riportata a casa…sana e salva. Nel mentre si sentì un rumore di chiavi e lui entrò, lei seduta in poltrona neanche era entrato gli annunciò…Stasera esco con Francesco!!. Lui oltre che guardare lei mi guardò, io sornione le feci un cenno con la testa. Lei aveva un aria di sfida verso di lui mista ad un aria di quando si gioca con il proprio partner della serie…ora te la faccio vedere io!! Lei si scusò ed uscì dalla stanza per cambiarsi, così nel mentre, riferii cosa ci eravamo detti. Io spiegai e lui era affascinato ma molto preoccupato della reazione di lei. Quando uscimmo nel salutare lui gli dissi sorridendo….vedi che non te la rubo. Lei invece guardò lui che era tutto un programma.
Debbo dire che quando fummo in macchina lei abbandonò sia l’aria di sfida che anche l’aria preoccupata…debbo affermare che mi ero conquistato la fiducia di lei anche sul piano dialettico. Parlammo, parlammo naturalmente dell’argomento. Raggiungemmo un localino alla moda e consumammo ancora una bevanda alcolica, lei era del parere che queste cose avrebbero portato ad una spaccatura della coppia ed ad uno sconfinamento della coppia che sarebbe stato pericoloso, io affermavo il contrario e da li era una discussione animata ma simpatica perché appunto non eravamo una coppia, perché le stesse cose le avremmo discusso con i nostri partner e li sarebbero partiti litigi a mai finire.
Debbo dire che il benedetto alcol ci mise in una posizione di leggerezza ed euforia, ma si era fatto tardi e lei mi invitò ad andarcene. Io subito le risposi di si ed andai alla cassa a pagare, nel districarmi tra i tavoli vidi 4 ragazzi seduti in un tavolo che scherzavano. Erano giovani, vestiti bene, mi fermai al loro tavolo e dissi…ragazzi se vi volete divertire seguitemi, io sono con quella signora lì, ho una 159 ma non è detto ,voi seguitemi e non ve ne pentirete!...I ragazzi stranamente capirono e si alzarono per andare a pagare.
Io uscì mi scusai con lei del ritardo, e uscimmo però appena messi in macchina io tardai a partire anche perché aspettavo quei 4 imbranati che mi seguissero con la macchina che mi avevano indicato però non vedevo arrivare. Finalmente dopo levata di cappotto, perdere tempo col telefonino, spuntò la macchina con i 4. Io feci un giro lungo, continuammo a parlare ed ad un tratto le chiesi, se voleva perdere tempo ancora con me ma le dissi che avremmo chiamato Raimondo suo marito, lei intuendo fece di si ma mi disse perentoria di non farle fare cose strane. Io allora presi per fuori città, lei mi guardava, io ridendo la rassicurai che non l’avrei toccata con un dito e non l’avrei fatto toccare da nessuno però la pregai di provarci. Strada facendo telefonammo a Raimondo che se la doveva godere, lui abbandonò l’atteggiamento del preoccupato e assunse la posizione del porco. Perché un uomo ha 2 atteggiamenti: quello perbenista dove si preoccupa per quello e può provare la partner e quello egoistico che pensa..ma chi se ne fotte, anche io ho il diritto a godere.
Raggiungemmo una piazzola di sosta internata e spensi la macchina, i 4 che feci fatica a non perderli erano dietro di me. Al che lei se ne accorse e mi guardo quasi incazzata passò dal sorriso allo sguardo truce. Io le dissi di stare tranquilla. I 4 imbranati finalmente capirono che dovevano scendere dalla macchina e fecero per entrare. Io feci un cenno perentorio che dovevano stare fuori, poi sussurrando dissi a lei di farli eccitare, di toccarsi e telefonai a Raimondo. Lei iniziò a toccarsi, si scese leggermente lo schienale e si incominciò a toccare le cosce. Io nel mentre descrivevo quello che stava succedendo a Raimondo. I ragazzi iniziarono ad appoggiarsi nella macchina, per guardare meglio, lei si alzò la gonna, si sbottonò u solo bottone della camicetta e li guardava. Continuò a toccarsi, e fece una cosa che non mi aspettavo, accese la luce interna e la rispense subito per far immaginare di più loro. I ragazzi stavano “cucinando” a fuoco lento, iniziarono a toccarsi le loro patte dei pantaloni e anche con l buio si vedevano i loro rigonfiamenti (La luna piena mi aiutò). Lei si infilò una mano nel reggiseno e facendo leva, fece vedere un capezzolo. La situazione per me non diventò piu facile ma dovevo gestirla. Tra l’irruenza dei ragazzi ed anche il mio rigonfiamento la cosa diventava critica. Raimondo era al settimo cielo anche se lo invitavo a stare calmo. Lei tolse la mano dal seno e si alzo la gonna e si scese le mutandine che fece per buttarle a me, io la invitai a metterle dietro. Il suo pelo era rasato a dovere e le sue cosce erano bel fatte. I ragazzi erano già con i cazzi di fuori e si stavano masturbando, lei smise di guardarli in faccia e guardava i loro cazzi E fece la seconda cosa inaspettata…si avvicinò con la testa al vetro ed usci la sua lingua a punta a mò di leccare i loro cazzi. I ragazzi fecero a gara per farsela virtualmente leccare. Io non ci stavo più ma non mi voleva masturbare davanti a lei con mia grande difficoltà. Lei si voltò verso di me e mi disse…così va bene???...Io sussurrai “va benissimo!!!!!”. Lei sorrise e fece la terza cosa inaspettata, si girò di spalle a me e si sdraiò su di me e quindi con le cosce aperte verso i ragazzi e si iniziò a masturbare ed accese la luce. Io lì dovetti gestire una situazione che non mi sarei mai aspettato di saper gestire. Perché la sua nuca premeva il mio cazzo, mentre i suoi movimenti si facevano sempre più convulsi e vedevo i suoi capezzoli sempre di più rizzarsi. I ragazzi fuori erano andati, anche il sussulto della macchina che i ragazzi provocano con i loro corpi, mi eccitava e credo che eccitava pure lei. Raimondo se ne venne una prima volta ed inizio di nuovo. Uscito si senno mi invitava a toccarla ma io credo avrei rovinato tutto quindi non lo feci. Lei veniva in continuazione e nel momento che veniva spingeva indietro la testa che guarda caso…premeva il mio cazzo. La cosa debbo confessare era ingestibile ma chissa chi me la fece gestire. I ragazzi si fecero piu frenetici quando a breve distanza tra di loro sborrarono e dove??? …tutti sul mio vetro che diventò bianco come se eravano sul tunnel del lavaggio….anche se al contrario perché con quella macchina non potevo andare a nessuna parte. Lei prese il tempo per venire una ultima volta, si alzò, si ricompose…prese il mio telefonino e disse a Raimomdo…sono stata all’altezza?” Lui si stava mettendo a piangere di quanto era contento. Ma il suo era uno sfottò perché assunse lo stesso atteggiamento di mia moglie Sonia. Le era piaciuto…aveva goduto….aveva provato un emozione. Ma che cosa doveva fare capire?? Che Aveva fatto divertire ed eccitare suo marito!!! E vabbè le donne sono tutte uguali!!!
La riaccompagnai a casa, restammo in silenzio perché non mi permisi di interferire nei suoi sentimenti, solamente in un certo senso mi scusai per l’architettura ma l’avevo fatto solo per Raimondo, anche se mi era piaciuto pure a me (il mio cazzo ne voleva conto e ragione!!!).
Nel salutarla sotto casa pensai con rammarico a 2 cose,
1) Perché non ce l’avevo pure io un amico intraprendente che avrebbe fatto quello che avevo fatto io;
2) Ma chi mi avrebbe pagato il lavaggio della macchina….?!?!?!

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