Annunci69.it è una Community rivolta ad un pubblico adulto e maggiorenne.
Puoi accedere solo se hai più di 18 anni.

SONO MAGGIORENNE ESCI
Racconti Erotici > tradimenti > Il Gioco del Desiderio, 8
tradimenti

Il Gioco del Desiderio, 8


di ElegantiInsieme
25.06.2025    |    256    |    1 9.2
"Ogni fibra del suo essere si apriva a quel momento, fondendo in un unico respiro il piacere e la dolcezza di un legame che trascendeva il corpo, toccando l’anima..."
Non passò molto tempo prima che il ragazzo sulla sinistra allungasse la mano e la mettesse dietro la nuca di Silvia.
Silvia resistette, ma la mente le si annebbiava sotto l’effetto dell’alcol che ormai la dominava senza pietà. Il calore che le avvolgeva il corpo si mescolava a un desiderio confuso, mentre i suoi fianchi ondeggiavano lentamente, seguendo il ritmo del dito che la esplorava con delicatezza e fermezza al tempo stesso. Le sue mani, quasi senza controllo, scivolavano sui corpi caldi dei due uomini, sfiorando pelle e muscoli con una carezza carica di tensione. Una pressione sottile e insistente si fece strada sul collo, un tocco che le fece fremere. In quel momento capì cosa voleva: voleva che smettesse di cercare Claudio con lo sguardo, che si abbandonasse completamente a quel momento proibito. La pressione si fece più intensa, un invito silenzioso a lasciarsi andare, mentre il suo respiro si faceva più profondo, avvolto in un turbine di sensazioni che la travolgevano.
Lentamente, Silvia lasciò che la sua testa venisse guidata verso il basso, fino a sfiorare con le labbra la pelle calda e tesa di Mario. L’aria intorno a lei si fece densa, intrisa di un profumo muschiato e virile che le accarezzava le narici, risvegliando ogni senso sopito. Il respiro si fece più profondo, un fremito sottile percorse la sua pelle mentre un gemito rauco, quasi primordiale, le sfuggiva dalle labbra. Aprì la bocca con un misto di dolcezza e ardore, accogliendo il glande grosso e pulsante come un dono proibito, sentendo il calore vivo e la consistenza morbida che la riempivano completamente. Il dito, instancabile, danzava lento e deciso tra le sue gambe, penetrandola con un ritmo che la faceva oscillare tra il desiderio e la follia, incendiando ogni fibra del suo corpo in un turbine di piacere inarrestabile.
"Così, tesoro, succhialo", gemette Mario, spingendo la testa di Silvia sul suo cazzo pulsante.
Claudio osservava incredulo la moglie, così puritana e riservata, mentre si abbandonava a un gesto così audace e sconosciuto, lì, in un bar affollato. Il suo sguardo si fissava su di lei, incapace di distogliersi, mentre dentro di sé lottava con un desiderio improvviso e confuso. Voleva liberarsi, tirare fuori il pene, ma non c’era un angolo dove nascondersi, nessuno rifugio a cui aggrapparsi. Così, per il momento, doveva accontentarsi di guardare, imprigionato in quel silenzio carico di tensione e incertezza.
"Dai, succhia un po' il mio cazzo, bellezza!", disse Aldo e staccò la testa di Silvia dalle mani del fratello.
Silvia si abbandonò completamente, senza opporre resistenza, mentre la sua bocca veniva catturata dall’altro corpo con un’attrazione irresistibile. I suoi movimenti divennero un fluido incantesimo, un ritmo naturale e avvolgente che la guidava avanti e indietro, senza bisogno di comandi. Per un lungo istante, si perse nel calore e nella consistenza di Mario, succhiandolo con una passione che le faceva vibrare ogni fibra del corpo. Poi, con un movimento fluido e deciso, passò ad Aldo, alternando con maestria e ardore. La sua testa si muoveva con dolcezza ma anche con una forza primordiale, mentre la bocca accarezzava, bagnava e stimolava, lasciando scivolare su e giù un misto di piacere e desiderio. Piccoli gemiti profondi e rauchi le sfuggivano dalla gola, espressione pura di un piacere che la consumava dall’interno, mentre si dedicava con totale abbandono a donare e ricevere piacere in un gioco di intensità e complicità.
Non passò molto prima che i due uomini cominciassero a sussultare, consapevoli di essere sull’orlo dell’orgasmo. Quando Mario gemette, annunciando che stava per venire, un lampo di vergogna attraversò Silvia, ma fu subito travolta da una lussuria bruciante. Succhiò con forza, la bocca che stringeva e massaggiava la grossa cappella, mentre il calore pulsante si faceva sempre più intenso. Improvvisamente, Mario emise un gemito rauco e spinse i fianchi con decisione contro la sua bocca. Il suo pene pulsò violentemente, esplodendo dentro di lei in un getto denso e bollente. Silvia deglutì ripetutamente, sentendo il sapore acre e caldo dello sperma riempirle la bocca, mentre il viso si bagnava di quella sostanza viscosa. Mario si ritirò appena, ma Aldo la tirò subito verso la sua erezione rigida e pulsante. Prima che la bocca di Silvia potesse raggiungerlo, un getto potente e improvviso la colpì in faccia, spruzzandole un lungo filo di sperma che le scivolò sulle guance e il collo. Non fece in tempo a coprirlo con le labbra, ma raccolse il resto con voracità, ingoiandolo tutto, mentre il cazzo di Aldo si afflosciava lentamente nella sua bocca, segnando la fine di quella crudele e intensa danza di piacere.
«Wow, grazie, tesoro», sussurrò Mario, la voce roca e il respiro affannoso ancora pesante, come se ogni parola fosse un ultimo filo di energia che gli rimaneva. «Lo stesso vale per me», aggiunse Aldo, con un sorriso crudele e soddisfatto, i suoi occhi pieni di un’intensità che non lasciava spazio a dubbi. Senza una parola in più, i due uomini chiusero la cerniera dei pantaloni e si allontanarono dalla cabina con passo deciso, lasciando Silvia lì, immobile, il cuore che batteva forte e un groppo di frustrazione e desiderio inespressi che le serrava la gola. Il silenzio che seguì pesava come un’ombra, mentre lei cercava di raccogliere i pezzi di sé, travolta da un turbine di emozioni contrastanti.
Silvia era ancora sotto shock, con lo sperma che le colava lentamente dal viso, mescolandosi al sudore e al rossore sulle sue guance. Improvvisamente, qualcuno si infilò nella cabina accanto a lei. Alzò lo sguardo e per un istante fissò l’uomo davanti a sé, prima di realizzare che era Claudio. «Oh Dio, Claudio», gemette, un’ondata di imbarazzo e confusione la travolse.
«Dai, andiamo in camera», disse Claudio con voce decisa, afferrandola per mano e trascinandola fuori dal séparé. La portarono fuori dalla discoteca, salendo insieme sull’ascensore fino alla loro stanza. Appena varcata la soglia, Claudio iniziò a spogliarla con veemenza, strappando alcuni vestiti nella fretta e nella passione. Con un gesto deciso, la spinse a terra, aprendo le sue gambe con fermezza. La sua testa si abbassò tra le sue cosce, e iniziò a succhiarle le labbra incredibilmente gonfie, risvegliando in Silvia un brivido intenso che le attraversava tutto il corpo.
Silvia all'improvviso spinse Claudio fino a farlo sdraiare sulla schiena. Gli si mise a cavalcioni sul viso e si sedette. Era così bagnata che Claudio dovette deglutire più e più volte, altrimenti rischiò di annegare.
"Oh Claudio, succhiami, succhiamiiii!!!!" urlò Silvia mentre i suoi fianchi premevano sul suo viso. I suoi fianchi si muovevano su e giù sul suo viso come se fosse seduta su un cazzo. Gemeva e urlava di piacere mentre un orgasmo incredibile la travolgeva. Sembrava non finire mai.
Quando lasciò che Claudio riemergesse per prendere fiato, i suoi occhi si posarono su di lui, disteso sul pavimento, il volto segnato dalla passione appena consumata. Aveva la faccia letteralmente ricoperta del suo sperma. Sorrise, si portò una mano al viso e con un dito raccolse lo sperma rimasto sulla guancia e se lo mise in bocca.
Claudio gemette con forza mentre spinse Silvia a terra, il peso del suo corpo che la schiacciava con un’intensità bruciante. Si mosse lentamente tra le sue gambe, il cazzo caldo e pulsante che cercava la sua vagina ancora bagnata, accogliendo ogni tremito e ogni respiro affannoso. Le loro labbra si fusero in un bacio ardente, carico di desiderio e fame, mentre lui iniziava a pompare con un ritmo feroce e impetuoso, ogni spinta un’esplosione di piacere che li avvolgeva entrambi. Il suono dei loro gemiti riempiva la stanza, un’eco di passione incontrollata. «Non resisterò a lungo, tesoro», sussurrò Claudio con voce roca, il fiato caldo che le accarezzava il collo, promettendo un’estasi imminente e travolgente.
«Oh Dio, vieni… vieni dentro di me, ti prego…» sussurrò Silvia, mentre un’ondata travolgente di piacere la avvolgeva. Il respiro affannoso e profondo di Claudio si mescolava al caldo profumo della sua pelle, riscaldata dal desiderio ardente. Sentì il corpo irrigidirsi, ogni muscolo teso come una corda vibrante, mentre il suo seme fluiva dentro di lei, lento e potente come un fiume in piena. Quel calore denso e avvolgente penetrava in profondità, e Silvia lasciò uscire un gemito profondo, il corpo che tremava in un’estasi totale. Ogni fibra del suo essere si apriva a quel momento, fondendo in un unico respiro il piacere e la dolcezza di un legame che trascendeva il corpo, toccando l’anima.
***
Silvia fissava suo marito nella luce del mattino che filtrava dalla finestra dell'hotel. Studiava il suo bel viso. Chi era quell'uomo sdraiato accanto a lei? Poche settimane prima pensava di conoscerlo. Ora si rendeva conto di sapere davvero ben poco di lui. Si rendeva conto che non avevano mai condiviso i loro segreti più intimi, tutti quei pensieri inconfessati che emergono solo quando una coppia è veramente onesta. Avevano forse vissuto una bugia? Non ne era sicura. Tuttavia, sapeva di amare davvero quell'uomo, forse più di prima.
"Cosa stai fissando?" sussurrò Claudio aprendo gli occhi e vedendo i suoi occhi che gli studiavano il viso.
“Il mio amante e mio marito”, rispose Silvia e si avvicinò a lui, premendo il suo corpo nudo contro il suo e baciandogli le labbra.
Dopo essersi baciati, si ritrovarono avvolti nel calore del loro letto, scambiandosi sussurri dolci per un lungo momento. Quell'intimità era qualcosa che non provavano da anni, forse addirittura dalla luna di miele. Era sorprendente come si sentissero più uniti in quel momento.
Alla fine, Claudio trovò il coraggio di fare la domanda che gli girava in testa. "Sei... ehm... d'accordo con ciò che è accaduto ieri sera?" chiese, esitando leggermente.
"Non ne sono sicura", rispose Silvia, prendendo un respiro profondo. "Mi sento... beh, un po' come se avessi oltrepassato i limiti. Eppure, sento anche di essere desiderata, credo che sia la parola giusta per descriverlo." Silvia si girò sul fianco, guardando il soffitto con un'espressione di riflessione.
Era fantastico avere tutti quegli uomini che si contendevano la mia attenzione. Poi quei due, come si chiamavano? Mario e Aldo. Sì, certo! Ma devo dire che avevano un bel cazzo... oh, scusa", disse Silvia, temendo di aver esagerato.
"Va tutto bene tesoro. Ti ho vista succhiargli i cazzi. Mi è piaciuto un sacco!" disse Claudio con un gran sorriso.
"Mi piace come stiamo comunicando e quanto mi sento vicina a te in questo momento. Ma..." Silvia esitò. "Non pensi che abbia esagerato, vero?"
Claudio si accoccolò accanto a lei. "Certo che no. Ti avevo detto che eri libera di andare il più lontano possibile in una discoteca affollata. Immagino che non mi aspettassi che... che... sai."
"Succhiargli il cazzo", rispose Silvia per lui.
"Sì."
"Beh, ti avevo avvisato", rise.
Claudio rise con lei. "Sai cosa? Ti amo più di quanto avrei mai pensato di poter fare."
"Provo la stessa cosa per te, tesoro. Ma c'è qualcosa che ancora non capisco."
"Che cosa?"
"Come... come puoi guardarmi fare... fare cose con altri uomini e non diventare gelosa?"
Claudio rimase in silenzio per un momento, come se stesse cercando di comprendere i suoi stessi sentimenti. "Credo di essere geloso", disse finalmente, "ma credo che faccia parte dell'eccitazione che provo. Non riesco a spiegarlo, ma sento una specie di bruciore allo stomaco. Quando ti ho vista con Mirko e poi con quei due ragazzi ieri sera, ero così... eccitato. Ho provato una sensazione strana, difficile da descrivere. È quasi come un senso di orgoglio, come se tu fossi... mia. So che la parola "possedere" è sbagliata, ma è come se stessi solo concedendo agli altri di apprezzarti, di assaporarti, ma poi sei mia, solo mia."
"Intendi dire che li ho assaggiati?" chiese Silvia, con un sorriso enigmatico che lasciava intendere una certa dose di malizia.
Claudio sorrise a sua volta, notando il modo in cui gli occhi di Silvia brillavano di una luce nuova, come se stesse scoprendo un lato di sé stessa che non conosceva. Si sta davvero scaldando, pensò, sentendo una scossa di eccitazione al pensiero di esplorare nuove profondità della loro relazione. "Ho letto che una delle fantasie più comuni degli uomini è quella di vedere le proprie mogli con altri uomini", disse, la sua voce bassa e rauca, carica di desiderio.
"Di nuovo quella tua rivista?" chiese Silvia, alzando un sopracciglio e sorridendo, come se sapesse già la risposta, ma anche come se stesse sfidando Claudio a spingere oltre i limiti della loro intimità. Il suo sguardo sembrava dire: "Vai avanti, scopriamo insieme dove ci porterà questo gioco".
"Toccarsi", rise Silvia, la sua voce musicale e leggera, come se stesse giocando con un'idea proibita. "So che non è lo stesso per le donne. Sono sicura che non proverei eccitazione a vederti con un'altra donna", disse, con un tono di sincerità che lasciava intendere una certa dose di curiosità.
"Non preoccuparti, non mi danno fastidio i doppi standard", disse Claudio, la sua voce calma e sincera, come se stesse facendo una promessa solenne. "Ti prometto che non voglio nessuno tranne te", aggiunse, con un tono che lasciava intendere una profonda dedizione.
"Ti prometto che ti amo", rispose Silvia, con un sorriso che sembrava contenere un mondo di emozioni. "Comunque, mi sembra incredibile che ti ecciti a guardarmi con un'altra. Credo che non capirò mai gli uomini", disse, con un tono di scherzo, ma anche con una punta di curiosità. E poi, come se volesse cancellare ogni dubbio, si avvicinò a Claudio e lo baciò di nuovo, con un bacio che sembrava contenere tutta la passione e l'amore che provava per lui.
Claudio riusciva a vedere la lussuria negli occhi della moglie, una lussuria che sembrava crescere di momento in momento, come se stesse scoprendo un nuovo lato di sé stessa, un lato che era pronto a esplorare con lui. Il suo sguardo sembrava dire: "Sì, sono pronta a giocare con te, a esplorare nuove profondità della nostra relazione, a scoprire cosa ci porta questo gioco di seduzione e desiderio". E Claudio, sentendo il suo cuore battere più forte, sapeva che era pronto a seguirla in questo viaggio di scoperta, pronto a esplorare i segreti della loro passione e del loro amore.
"Credo che la mia figa da sgualdrina adesso abbia bisogno di un po' più di attenzioni", disse Silvia sollevando le lenzuola e spalancando le gambe con un gesto deciso.
Claudio capì il messaggio e non esitò. Iniziò a baciare il corpo caldo della moglie, fermandosi a succhiarle i capezzoli finché non furono duri e gocciolanti di saliva. Con aria provocante, le leccò il ventre, solleticandola mentre la testa scompariva sotto le lenzuola. Arrivato all'inguine, le girò intorno alla vagina, baciandole le cosce ma evitando le labbra gonfie. Improvvisamente, sentì Silvia afferrargli i capelli e infilargli bruscamente la bocca tra le gambe. Era evidente che non era dell'umore giusto per essere presa in giro. Non resistette e iniziò a succhiarle le labbra, assaporandone il dolce succo. L'odore della sua eccitazione e il sapore gli fecero girare la testa. Nel giro di pochi minuti, Silvia stava urlando di piacere.
Quando Silvia si fu ripresa, tirò su Claudio, aprendo le gambe in segno di invito.
Claudio resistette. "No, voglio aspettare fino a stasera."
"Perché?" chiese Silvia sorpresa.
"Perché stasera ti scoperò il culo!" esclamò Claudio, con un tono di sfida.
Silvia chiuse gli occhi, sentendo un brivido di eccitazione e paura. "Oh Dio, Claudio", disse, la sua voce tremante.
"Puoi sempre usare la parola di sicurezza", le ricordò Claudio, con un tono di gentilezza.
Ma Silvia scosse la testa, con decisione. "Assolutamente no", disse, cercando di nascondere la sua incertezza. In realtà, era terrorizzata all'idea di provare qualcosa di così nuovo e taboo. Ma non voleva arrendersi, non voleva perdere la sfida. Era determinata a vincere, a superare le sue paure e a scoprire nuove sensazioni. E così, con un respiro profondo, si preparò ad affrontare la notte che stava per venire.
Claudio fece indossare a Silvia un paio di pantaloncini corti rosa shocking e un top bianco a tubino. Gli shorts le coprivano a malapena le natiche e le risalivano tra le fessure mentre camminava. Il top le modellava il seno, enfatizzandone le dimensioni e la pienezza. Le fece anche indossare un paio di tacchi altissimi.
Silvia si vestì con riluttanza. Sapeva che avrebbe fatto la figura della sgualdrina e sperò ancora una volta di non vedere nessuno che conosceva.
Avevano in programma di trascorrere un po' di tempo nel pomeriggio al Museo Ferrari di Maranello e poi tornare a casa.
Claudio sorrise orgoglioso mentre accompagnava la moglie attraverso il Museo. Sapeva che la maggior parte della gente pensava che avesse una prostituta con sé. Quel pensiero in qualche modo lo eccitava.
Silvia sentì il viso arrossire quando vide gli sguardi degli uomini. I loro occhi la seguivano mentre passava. Poteva quasi sentire i loro sguardi sul suo sedere. Era imbarazzata, ma anche eccitata da tutte quelle attenzioni. Alcune donne avevano quasi un'espressione d'odio negli occhi. Peccato, sono solo gelosi, pensò.
Uscendo dalla città, Claudio vide un vecchio cinema. Catturò la sua attenzione per il titolo del film in programmazione: "PASSIONE ANALE". Claudio non sapeva nemmeno che i cinema proiettassero ancora film porno. Pensava che i video fossero l'unica fonte di film porno. Frenò e fece inversione all'incrocio.
Si trovava in un quartiere squallido, ma c'era un parcheggio proprio accanto ed era abbastanza sicuro che il teatro non sarebbe stato affollato alle cinque del pomeriggio.
"Perché ci fermiamo?" chiese Silvia mentre entravano nel parcheggio. "Ho sentito che danno un bel film qui", rispose Claudio.
Silvia non aveva notato il cartellone. Rimase di stucco mentre svoltavano l'angolo e vide il titolo. Un'ondata di eccitazione la percorse. Si guardò intorno mentre Claudio prendeva i biglietti. Dall'altra parte della strada, c'erano due donne vestite con gonne incredibilmente corte e top scollati, che mostravano la loro merce. Silvia capì che erano prostitute mentre si chinavano a parlare con potenziali clienti in auto. Improvvisamente, si rese conto che i suoi pantaloncini corti e i tacchi la facevano sembrare adatta a quel quartiere. Vide il vecchio stanco dietro la biglietteria a vetri guardarla con occhi che avevano visto tutto. Silvia sospettò che la scambiasse per una prostituta che entrava a teatro con il suo "cliente".
Pagarono il biglietto ed entrarono a teatro.
Claudio non si preoccupò di prendere popcorn o bibite, passò velocemente davanti al chiosco e attraversò le tende, entrando in sala, trascinandosi dietro Silvia. Il film era già in programmazione.
Silvia spalancò gli occhi quando vide l'azione sul grande schermo. Una ragazzina si stava infilando nel culo il pene più grande che Silvia avesse mai visto. I suoi gemiti e le sue grida provenivano da ogni angolo della sala. Quando sentì Claudio tirarle la mano, si rese conto di essersi fermata in mezzo al corridoio. Mentre i suoi occhi si abituavano all'oscurità, vide che c'erano una decina di spettatori sparsi in sala, accasciati sulle loro poltrone. Seguì Claudio in fondo alla sala, prendendo posto nell'ultima fila. Molti uomini si voltarono e li guardarono passare. Riusciva a percepire i loro sguardi. Stava forse dondolando troppo il sedere mentre percorreva il corridoio?
"Claudio, questa è una follia", sussurrò Silvia quando furono seduti.
"Lo so, ma pensavo che avessi bisogno di un po' di educazione", rispose, allungandosi e accarezzandole amorevolmente la coscia nuda. Claudio era un po' a disagio, ma anche eccitato. Era così insolito per lui essere spontaneo o correre rischi.
Quando i loro occhi tornarono sullo schermo, Silvia fu sorpresa da una scena incredibilmente disgustosa ma eccitante. Un uomo stava sparando un'enorme sborrata sulle natiche di una ragazza, e il suo buco del culo era dilatato in modo incredibile. Silvia non riuscì a trattenere un sussulto di sorpresa.
La scena cambiò e mostrò una giovane coppia che faceva sesso anale sul divano. Silvia era assorta nella scena e sentiva crescere l'eccitazione. Notò a malapena la mano di Claudio che le giocava con il seno fino a quando non sentì un piccolo gemito sfuggirle dalle labbra.
La scena sullo schermo continuò a mostrare la coppia che faceva sesso anale, e Silvia sentì un brivido di eccitazione mentre immaginava la sensazione della lingua sul suo stesso corpo, il suo piccolo buco posteriore che sembrava vibrare di desiderio. Un brivido di piacere illecito la percorse. La scena cambiò di nuovo, mostrando una casalinga annoiata e un giovane che le puliva la piscina, e il sesso anale diventava sempre più malizioso. Silvia era completamente assorbita nella scena e sentiva l'eccitazione crescere dentro di lei.
Claudio guardava Silvia più che il film. Poteva vedere i suoi occhi vitrei concentrati sullo schermo e il suo respiro affannoso. Mentre le giocava con i capezzoli, lentamente, e senza che lei se ne accorgesse, le sollevò il top fino a scoprire entrambi i seni. Poi chinò la testa e si succhiò un capezzolo scoperto in bocca.
"Oh Dio", gemette Silvia quando si rese conto di avere il seno scoperto. Osservò nervosamente quattro o cinque avventori spostarsi sui sedili più vicini a loro per poter osservare. Silvia si spaventò nel vedere tutti quegli uomini che la fissavano, con le mani ora dentro i pantaloni. Tuttavia, c'era anche un brivido dentro di lei. Era tutto così surreale. Non poteva essere l'innocente Silvia Moretti, professoressa di legge e pilastro dell’università, seduta seminuda in un cinema pubblico a lasciarsi guardare da un gruppo di pervertiti.
“Claudio... Claudio”, sussurrò Silvia.
Ci volle un minuto perché Claudio capisse che Silvia lo stava chiamando. Alzò lo sguardo e vide che ora tutti nel teatro li stavano guardando. "Credo che sia meglio andarcene da qui prima di scatenare una rivolta", disse Claudio.
"Hai ragione", rispose Silvia nervosamente. Vide la delusione sui volti dei guardoni mentre si lasciava aiutare da Claudio ad alzarsi. Quando cercò di abbassare il il top, però, Claudio le afferrò la mano e le sussurrò di lasciarlo alzato.
Le gambe di Silvia tremavano mentre percorreva la navata, il seno esposto che sobbalzava a ogni passo. Sentiva tutti gli occhi puntati su di lei. La sua vagina pulsava e si stringeva tra le gambe. Mentre usciva dalle tende ed entrava nell'atrio, sentì diversi uomini gemere di piacere o di frustrazione. Improvvisamente, si ritrovò nell'atrio con il seno ancora esposto. C'erano alcuni uomini che prendevano popcorn e una giovane donna dietro il bancone. Silvia arrossì quando vide la ragazza che la guardava con un grande sorriso. Anche gli uomini si voltarono a guardarla. Claudio la tirò verso l'ingresso del teatro, ma non le permise di abbassare il top finché non furono arrivati alla porta. Tirò un sospiro di sollievo quando lui le tirò il top sui seni proprio mentre uscivano alla luce del sole.
Claudio accompagnò Silvia in macchina e si precipitò fuori dal parcheggio. Ora aveva improvvisamente fretta di tornare a casa.

(CONTINUA)
P.S. Un grazie di cuore per aver preso il tempo di leggere la nostra storia! Speriamo che vi abbia catturato l'immaginazione e vi abbia lasciato un ricordo piacevole. Se volete condividere le vostre impressioni, un commento o un like sarebbero molto apprezzati. Il vostro feedback è sempre prezioso per noi! A presto, con il prossimo episodio. Laura.






Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Voto dei Lettori:
9.2
Ti è piaciuto??? SI NO

Commenti per Il Gioco del Desiderio, 8:

Altri Racconti Erotici in tradimenti:




® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni