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Raffaella e Dario


di priapo23
01.08.2013    |    11.321    |    1 8.2
"Dove cercavamo invano di saziare la nostra fame d’arte e naturalmente non mancarono mille occasioni conviviali..."
Dario e Raffaella
Conobbi Dario e Raffaella una bellissima coppia a una mostra di quadri di una amica comune, entrambi professionisti in via d’affermazione, la sera stessa la nostra amica avendo riscosso un grande successo e avendo venduto tutti i quadri, decise di invitare a cena gli amici più intimi. Già durante la cena scoccò un so chè tra noi, il mondo dell’arte non solo figurativa ci accomunava e affascinava, cosi tra una pietanza ed una altra finimmo per conoscerci un po’ meglio, tanto che Dario con il consenso della consorte decise di invitarmi per la domenica successiva nella loro villa al mare. La domenica trascorse meravigliosamente bene, tranne per un particolare di cui, sulle prime non avevo colto il reale significato, durante i vari cambi di costume per usufruire della piscina, Dario inspiegabilmente lo ritrovavo sempre dentro lo spogliatoio. Ovviamente la cosa non desto in me nessun tipo di sospetto, abituato in ogni ambiente e ad ogni circostanza, ma mi infastidiva leggermente il fatto che il suo sguardo insistesse sulle mie parti intime. Nelle settimane successive seguirono molti incontri, visite ai musei, mostre ect. ect. dove cercavamo invano di saziare la nostra fame d’arte e naturalmente non mancarono mille occasioni conviviali. Si era creato veramente un clima stupendo, le lunghe telefonate sul lavoro, gli inviti che si susseguivano nella loro villa al mare, avevano dato vita ad un’amicizia strepitosa. Sul finire dell’estate mi ritrovai per l’ennesima volta ospite dei due, nella casa al mare, come ormai era solito dopo esserci cambiati sempre insieme con Dario, ai bordi della piscina trovai Raffaella che ci attendeva in topless, mai prima di allora si era verificata una cosa del genere, per quanta confidenza si fosse creata la cosa mi imbarazzo non poco, credo che anche Dario scorse nel mio viso tale imbarazzo, che cresceva con l’evolversi delle piu’ svariate situazioni, mi servì il solito negroni nel farlo fece volontariamente strusciare i suoi capezzoli turgidi sul mio avambraccio, ovviamente sotto il vigile sguardo di Dario credo di aver voluto morire per tale sfacciato atteggiamento, anche se il marito sembrava più divertito che infastidito, Raffaella mi chiese se quel nuovo costume mi piacesse o se preferivo un migliore costume, quello adamitico???? Sprofondai nella straio, non capivo e molto peggio mi vergognavo, mi chiedevo che razza di domande fossero davanti al marito, che sembrava sempre più divertito, allora Dario cosi come nulla fosse “ ma perché non prendiamo tutti il sole senza costume”? Impallidii ma che razza di marito era uno che voleva una situazione del genere? Raffaella sfilò con la solita grazia femminile quel triangolo di stoffa che copriva la sua intimità, segui a ruota il marito ed entrambi con insistenza mi incitarono a fare altrettanto. Fattolo anch’io mi tuffai immediatamente nella piscina, la situazione si era fatta intrigante, ed il capo senza cervello aveva iniziato senza volerlo ad inalberarsi, l’acqua certamente avrebbe spento sul nascere quell’eccitazione, loro si tuffarono a ruota uno dopo l’atra, i miei pensieri incominciavano ad andare a ritroso nel tempo mai prima di allora si era sfiorato neanche per un instante l’argomento sesso, certo avevo notato che Dario sembrava non essere molto dotato, ma ho sempre ritenuto ininfluente tale aspetto, nella vita sessuale di una coppia, incominciavo a chiedermi se inavvertitamente avessi mancato di rispetto a Raffaella, se fosse stata fraintesa qualche mia frase, ma non trovavo nulla di che rimproverarmi. Uscito dalla piscina indossai il mio costume e corsi a cambiarmi, loro con molta calma fecero altrettanto, ero innervosito, lei si rimise solo gli slip lasciando al vento il seno, lui venne a cambiarsi nello spogliatoio, a freddo mi chiese “ che ne pensi di Raffaella”? “come” dissi io ? “stupido ma non capisci proprio nulla”?” nel senso di femmina, che te ne pare”? mi sentii frastornato non risposi, lui come se nulla fosse mi sollecitò a cambiarmi per raggiungere Raffaella al tavolo, con il suo sorriso affascinante in topless intenda ad ultimare gli ultimi ritocchi del pranzo mi guardo profondamente, mi sentii sprofondare nuovamente dalla vergogna, Dario iniziando a sbocconcellare i vari cibi tra un boccone ed un altro inizio a chiedermi se sapevo il significato del termine cuckold, termine del quale io sinceramente non avevo mai neanche lontanamente sentito parlare, Raffaella con naturalezza mi poggio il suo seno, sulle spalle mentre le sue mani iniziarono a scendere lentamente verso la mia intimità, lui cercava di spiegarmi ed io francamente preso tra i due fuochi mi sentivo avvampare di vergogna le sue mani avevano preso il mio membro, il capo senza cervello aveva istantaneamente dato segni inequivocabili di vita, mentre quel pirla di Dario, sornione cercava di spiegarmi il significato, ma già Raffaella piegatasi aveva imboccato il mio pene, incredulo di colpo avevo capito il significato, le mie mani frugavano dopo aver fatto scivolare il costume di lei, il suo sesso, lui adesso non parlava più, nei suoi occhi si leggeva chiaro che si godeva la moglie tra le mie braccia, le mie dita scivolavano frenetiche lungo il perineo infilandole alternativamente nei due buchi, gli umori sulle mie dita, facilitavano la penetrazione del dei due canali, mi ritrovai le dita brinate dei suoi umori, ci trascinammo baciandoci sul divano dove distesi, ci ritrovammo l’uno con il sesso dell’altra nelle proprie bocche, Dario dal canto suo ci incitava vicendevolmente guidandoci con indicazioni precise, “Raffaella prendilo tutto in bocca fino alla radice” spingi la tua lingua sull’anello anale, penetrala sempre più” ovviamente io neanche sentivo le sue indicazioni tutto preso da un’esperienza cosi nuova, le scariche di adrenalina incedevano naturalmente senza mai fermarsi in un crescendo esagerato, il pirla si avvicinava al mio viso cercando di vedere chissà cosa, le piccole labbra di Raffaella violacee e il suo clitoride turgido ampiamente offerte allo scorrere della mia lingua lo spingevano ad incitare la moglie “toccati, vieni, ti sto guardando “ erano le continue sue parole. Mi sedetti semidisteso sul divano lei si accavallo a me da tergo mostrando al marito il momento della penetrazione scendeva lenta lenta, lui mi accarezzava lo scroto prima con le mani poi sentii che la sua lingua scorreva lungo il pene e credo che arrivasse a lambire il clitoride della moglie, lo sentivo ansimare si era anche lui svestito ed il suo piccolo sesso appariva turgido, lei instancabilmente mi cavalcava offrendo costantemente al marito la visione completa di quell’amplesso, da parte mia pur non avendo avuto precedenti esperienze del genere, mi ero immediatamente integrato, certo mi infastidiva che il marito mi toccasse o mi slinguasse l’asta ma francamente mi stavo godendo la moglie, che dovevo fare? Quando cambiammo posizione, lui si straio sotto la moglie diceva che da sotto avrebbe visto meglio la penetrazione ovviamente non perdeva occasione di slinguarmi il pene anzi, quando sgusciava lo imboccava avvolgendomi il glande e ripulendomi degli umori oceanici della consorte, spesso nel leccarmi lo scorto mi leccava anche l’interno coscia, spingendosi perfino a leccarmi la zona anale, per me un piace del tutto nuovo. Ricambiammo posizione Raffaella mai sazia mi chiese di cimentarmi nella penetrazione del suo secondo canale, lui gli brillarono gli occhi, insieme si inginocchiarono ed iniziarono a giocare alternativamente con il mio pene che spariva ora nella bocca dell’una ora dell’altro a volte insieme lo avvolgevano baciandosi, ora il mio sesso marmoreo era pronto per aprire una nuova via lei mi porse il suo stupendo fondoschiena lo divaricava con le mani lui preso il mio membro lo accompagno all’ingresso ed insieme incitandomi a spingerlo lo fecero sparire in quella tana accogliente, lui non perse tempo da dietro inizio a leccarmi lo scroto questa volta oltre la lingua incomincio un massaggio anale con le sue dita dicendomi di non preoccuparmi che il mio membro sarebbe divenuto sempre più duro come in effetti era, io ero perso da questo nuovo piacere, fu cosi che il bastardo con una azione fulminea mi infilo dentro il suo piccolo pene sentii un leggerissimo dolore, il piacere aumento a dismisura finii per venire dentro alla moglie mentre lui veniva dentro di me, avevo perso la mia verginita’ anale, ma non potevo protestare giusto mentre gli stavo scopando la consorte. I giochi continuarono per ore, un nuovo mondo sessuale si era aperto all’orizzonte.
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