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Tale madre tale figlia


di mattone
21.05.2009    |    56.452    |    2 7.2
"Ed infatti mentre lei è intenta a giocare ed assaporare il mio uccello, io gli ficco una mano tra i seni…e cercando di prendere bene la mira gli sputo in..."
Da un paio di anni sto con una donna più grande di me di più di 20. E' separata ed ha due figlie, la grande G e la piccola F. Lei è una bella donna che non dimostra affatto i suoi 45 anni,e sia dentro che fuori è una tipa molto giovanile, a volte molto più delle figlie. Siccome siamo lontani un centinaio di km, appena possiamo ci vediamo, e il più delle volte vado io a casa sua a stare con lei qualche giorno. Ha un bel culo, che a sua detta ha dato solo a me (e ci credo!!) un seno che porta una quarta, ed in mezzo alle gambe ha qualcosa di spettacolare, e due labbra normali, ma che ben si prestano a dei pompini improvvisati in ogni modo ed in ogni luogo. Con le figlie c'è un bellissimo rapporto,e loro mi hanno preso nel loro cuore sin da subito. Un giorno di giugno, mentre la loro mamma era a lavoro, è segretaria in una grossa azienda della zona e va a lavoro molto presto la mattina, io scendo sotto, ed in boxer mi sdraio sul dondolo in giardino a prendermi un po’ di fresco dopo la calura della notte. Il mio vestiario è dato solamente da un paio di boxer in microfibra che quindi risaltano le forme. Per tutti e 4 non era inusuale stare in casa in intimo, e nessuno ci faceva nemmeno caso alla cosa. La notte prima eravamo stati in giro solo noi ragazzi, ed ancora alle 11 ero il solo ad essermi svegliato. Mentre ero preso a dondolarmi, sento la porta del rustico che da sul giardino chiudersi, e quando mi giro, la piccola F era li sulla porta intenta a svegliarsi. La chiamo a me e dopo averle dato un bacio sulla bocca a stampo, le faccio spazio al mio fianco. I baci sulle labbra tra noi erano tipici, sia da soli che davanti alla gente, ed è una forma di affetto fuori dal normale. Lei indossa uno slip colorato verde, di cotone, e un reggiseno a strisce, che copre per tre quarti il suo seno. Forse per il sudore della notte, questo reggiseno era tutto umido, e lasciava intravedere dei rosei capezzoli di grandi dimensioni. Essendo un po’ pienotta, ma non troppo, gli slip le si stringevano fra le gambe lasciando intravedere qualche pelo tagliato qualche tempo fa ormai. Mi fa mettere in un angolo del dondolo, per potersi sdraiare appoggiandosi su di me con la testa. E così mettendo i suoi piedi dalla parte opposta del dondolo mi ritrovo la sua nuca appoggiata sulle mie gambe. Per parlare con me è costretta però a girarsi di profilo, sostituendo alla nuca la sua guancia, che fa capolinea ormai, sempre più al mio cazzo. Il mio uccello non resiste più anche perché sol vestito di un boxer, e con la sua pelle a stretto contatto, ed inizia ad ingrossarsi, quasi vedendo alzare la sua testa, come una macchina sotto un crick. Dapprima cerca di ignorare la cosa, ma col cazzo ormai durissimo a bucargli la guancia, mi guarda e ridendo mi chiede:

- non sapevo ti facessi questo effetto?

Ed io: - senza dubbio sei una bella ragazza, ed è normale un tale effetto!

Si mette a ridere e per farmi dannare si mette a muovere ancora di più la sua faccia, facendo uscire un pochino del mio cazzo, (involontariamente?!?!?!), da un lato del boxer. A quella vista e a quell’odore di rotolo giovane e grosso, la vedo un po’ andare in palla, e a guadare ora li ora in un altro punto. Sotto l’effetto del sole anche lei inizia a cedere e la vedo bagnare anche il suo slippino verde, che a fatica contiene quella quantità di carne pelosa e golosa. Ormai il danno è fatto. La prendo e la giro con la testa verso la punta del cazzo fuori, lei se dapprima ostina un po’ di avversione, poi cede, andando quasi da sola alla meta. Glielo appoggio ovunque sul viso, prima di affogarglielo in bocca sbattendo anche il mio bacino. Quella posizione non le viene più comoda, decide quindi di scendere e a mettersi in ginocchio davanti al dondolo, con il mio cazzo che gli spara diretto in faccia, ed il suo seno che dall’alto rispetto a lei riesco a vedere. Ed infatti mentre lei è intenta a giocare ed assaporare il mio uccello, io gli ficco una mano tra i seni…e cercando di prendere bene la mira gli sputo in mezzo, per bagnarla tutta e farla sentire come sottomessa. È un assatanata con quel coso in bocca, lo lecca fino alle palle, se lo porta tutto dentro rischiando di affogare un paio di volte. Non resisto più, e tenendole ferma la testa dalle orecchie, la scopo in bocca, sentendo tutta la sua profondità, e quando sto per venire non le dico nulla, e gliela fiondo bella calda e dorata in bocca sentendogliela scendere giù in gola, e con la sborra anche gocce di urina calda che volutamente ho fatto venir fuori. Ancora continua a leccarmelo, fin quando dal bruciore non la stacco da me. È tutta sudata e vogliosa ancora e fa odore di cazzo. Il mio uccello a rivederla così sottomessa, ridiventa durissimo, ma ormai è tardi e sua mamma sta per arrivare. Torniamo dentro e ci sistemiamo…non prima però di avergli dato una leccata profonda alla sua figa per ripulirla dagli umori, ed una strusciata del mio cazzo, fra le sue cosce.




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