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il felice marito cuck


di fatabarbara
25.01.2019    |    23.015    |    4 9.5
"Capisco immediatamente che mi ha riconosciuta dalle tante foto pubblicate in rete e gli rispondo in malo modo di si..."
Quel giorno, era metà autunno, sono tornata tutta agitata dopo essere stata a fare un po’ di shopping e benzina. Appena entrata in casa, vado in soggiorno dove trovo mio marito al PC e gli faccio:
“Sai, è successa una cosa.”
” Cosa?” mi fa.
Mi metto vicino a lui, mi alzo la gonna, abbasso i collant e gli slip e gli dico: "Guarda,cosa noti?"
Lui si avvicina, le guarda, e vedendole bagnate mi chiede: "sono tutte bagnate, ti sei fatta la pipi addosso?"
"No, davvero! Guarda bene, annusa e assaggia se vuoi, e dimmi cosa ti sembra."
Lui mi fruga con il dito la patatina e poi l'annusa e assaggia. Il suo sguardo era tra il sorpreso e il maiale. "Beh, oltre al tuo odore l’odore predominante sembra sperma. Ma vuoi dirmi cosa è successo?
Allora comincio a raccontarglielo:
“Sono dal benzinaio a far benzina quando mi si avvicina un uomo sui 55-60 anni e con circospezione mi saluta e chiede se io sono Barbara. Capisco immediatamente che mi ha riconosciuta dalle tante foto pubblicate in rete e gli rispondo in malo modo di si. Lui si scusa, mi assicura che non era sua intenzione di mettermi in imbarazzo, e che voleva solo dirmi quanto sono bella, affascinante ecc. ecc. e che ci segue da anni, sin dai tempi che si pubblicavano gli annunci sulle riviste.
“Si, si, va bene, grazie, ma devo andare, ho fretta”.
Insiste nel volermi offrire un caffè li nel bar del distributore.
Per non essere totalmente scortese, accetto, ci sediamo a un tavolino d’angolo e ordiniamo. E li ricomincia con la storia degli annunci, di quanto lo eccita una donna cosi…In fin dei conti è anche simpatico, tira fuori certe battutine… Ad un certo punto mi fa: “Che dici, ci appartiamo da qualche parte con la mia auto?” Colta alla sprovvista, non so nemmeno perchè ma gli ho detto subito di si. Salgo nella sua auto (una BMW) e partiamo. Appena fuori dall’abitato gira in una stradina e ferma la macchina. Mi guarda senza parlare, mi mette la mano sinistra dietro l’orecchio, mi attira a sè e senza preamboli mi dà un bacio sulla bocca. Sento la sua lingua roteare attorno alla mia. Poi comincia a frugarmi con le mani il seno sopra il maglione, i fianchi, le cosce, sente il bordo delle autoreggenti. Lo fermo e ci resta male. Però appena vede che inizio a togliermi i vestiti cambia espressione e lo fa anche lui. Via il maglione, la maglietta, il reggiseno, scarpe, gonna e mutandine. Anche lui si è spogliato: è un uomo, robusto, sovrappeso e peloso come un orso. Ricomincia ad accarezzarmi, a baciarmi e io gli prendo in mano il cazzo ancora moscio, ma non tanto. Mi chiede di prenderglielo in bocca. Non è tanto grande, anzi, però ha una cappella più grossa dell’asta, a fungo. Gli lecco le palle e salgo su per il cazzo che intanto e dventato duro come piace a me. Ggioco un po’ con quella cappella grossa finchè non mi ferma. Abbassato lo schienale del mio sedile mi sovrasta schiacciandomi col suo peso. Si muove adagio sopra di me finchè il suo glande non trova la fessura già umida della mia fichetta. Comincia piano piano a spingere e io sento sempre più in profondità quel pene dentro di me. Dopo un inizio lento mi ha scopato come un forsennato, e io sono venuta a ripetizione. Sembrava un invasato, mi sbatteva e mi riempiva finchè non si è fermato, mi ha stretto forte forte e mentre mi baciava con trasporto ho sentito come se avessi avuto delle farfalle in pancia, mentre qualcosa di viscido e caldo mi inondava il ventre.
A quel punto mi ha preso un attacco di panico, anche di vergogna. Mi rivesto all’istante e gli chiedo di riportarmi alla mia auto. Monto in auto rossa di vergogna con una spiacevole sensazione di bagnato tra le gambe e me ne torno a casa.
“Sei arrabbiato?”
Simone se ne sta zitto, mentre mi guarda ora in faccia, ora tra le gambe. Si alza, mi fa sedere sul divano, mi toglie completamente i vestiti, si inginocchia tra le mie gambe e comincia a leccarmi la patatina ancora fradicia dello sperma di questo sconosciuto. Dopo alcuni minuti si spoglia e mi prende con forza,c ome non faceva da tempo. Dopo avermi posseduta in questo modo quasi animalesco sento anche il suo sperma che mi riempie il basso ventre. Da parte mia, ancora eccitata da quell'avventura ho goduto in modo indescrivibile.
Placati gli animi mi fa: "Lo rifarai vero?"
Dopo avermi visto tornare cosi, sbattuta da un altro uomo non solo non gli ha dato fastidio, ma anzi l'ha intrigato non poco (e me ne ha dato prova), e mi ha confessato che la cosa l'aveva eccitato tantissimo.
Però, anche a me è piaciuto tantissimo e adesso che ho visto quanto eccitante possa essere cedere alle avances di un altro uomo non mi dispiacerebbe rifarlo.
Anzi, non mi dispiacerebbe che quelli che mi incontrano sappiano che si possono fare audacemente avanti, che si sentano autorizzati ad osare, che le loro avances possono essere gradite...tempo e luogo permettendo naturalmente.

Vista la piega che aveva preso il gioco abbiamo fatto alcune foto per certificarci in un sito cuckold e abbiamo postato alcuni annunci a tono...
E il primo riscontro li abbiamo avuti solo un paio di giorni dopo che gli stessi erano stati postati. E non da dove mi aspettavo ma da…

Una sera torno dal turno pomeridiano di lavoro con un’ora abbondante di ritardo. Lui era già a letto. Butto la borsa e il soprabito in soggiorno in modo un po’ rumoroso e vado su per le scale direttamente in camera senza prima passare in bagno come al solito. Arrivo in camera,mi spoglio nuda e mi infilo sotto le lenzuola.
Mi saluta e mi chiedo com’e andata al lavoro.
E allora un po’ seccata comincio: “Sai, al lavoro è nato un casino.”
“Ah si, e cosa è successo?” mi fa.
“Tutta l’azienda ha visto gli annunci che hai messo, ha visto le mie foto e ha letto di come mi piace farmi scopare da altri uomini…Mi reputano una puttana, e questo lo trovo oltremodo denigrante e offensivo. Non ti nascondo che un po’ mi sono vergognata che lo sappiano tutti, e mi secca che parlino cosi di me sul lavoro…
E più di qualcuno è venuto da me con l’intenzione di… però gli ho fatto capire che non mi va assolutamente che mi fermino li, al lavoro.

“Pero non e tutto qui, vero?” mi chiede.
"E no che non e tutto qui. Quando dopo il turno sono arrivata all’auto ho trovato due magazzinieri che lavorano con me."
”Mmmmmmm….cominciamo bene” mi fa sornione “E cosa avete fatto di bello?”
"Beh, mi hanno parlato dell’annuncio che avevano letto e mi hanno proposto di seguirli nella pineta verso i campi di tennis."
“Potevi mandarli fan culo e venirtene a casa.”
"Potevo, ma non l’ho fatto…e il risultato lo vedi. L’ho fatto per te. Contento?"

Era più che contento…ma io di più.
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