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l'incontro (seconda parte)


di mgc56
03.04.2007    |    20.886    |    0 7.1
"Avevo interrotto il racconto dopo la nostra esperienza nel cinema porno, ma non bastava, il bello doveva ancora venire..."
Riprendo a raccontare la mia storia con Luisa aggiungendo ancora qualche ricordo della mia relazione con lei, vi ricordate che ho rincontrato Luisa casualmente dopo tantissimi anni e che lei mi ha sorpreso dandomi un bacio appassionato e facendomi rammentare quello che era stata la nostra storia. L’ho pregata di aiutarmi a scrivere con me, Luisa mi ha fatto conoscere il sito, ma lei mi ha risposto che vuole leggere questi nostri ricordi perché così si eccita molto di più. Avevo interrotto il racconto dopo la nostra esperienza nel cinema porno, ma non bastava, il bello doveva ancora venire.

Da li a poco mi chiese di essere sverginata anche dietro e approfittando di una sera che i suoi non c’erano, suo padre era spesso a dei congressi e la moglie lo seguiva, organizzò una cena a casa sua, mi venne ad aprire con indosso solo un grembiulino da cucina calze autoreggenti scarpe con un tacco vertiginoso dicendomi che stava cucinando e vedendola andare in cucina con quell’abbigliamento ed il culo che ondeggiava mi eccitò e mentre si abbassava sul lavandino la scopai subito, lei, mentre la scopavo faceva finta di controllare i fornelli e mi diceva di non sprecare troppe energie altrimenti avrei fatto fatica per il “dolce” che ci aspettava dopo la cena, quando la sentii godere tolsi il cazzo facendola girare dicendole che l’aperitivo lo avrebbe preso alla spina, inutile dire che mi fece venire subito e ingoiò tutto godendo ancora.

Appena finito di mangiare mi fece mettere seduto a guardarla mentre da buona massaia lavava i piatti, da dietro si vedevano le sue chiappe muoversi e la sua figa che si apriva e chiudeva seguendo il movimento delle gambe, si vedeva che era già tutta bagnata. Finito di sbrigare le faccende andammo a farci una bella doccia e poi andammo subito in camera. Non volle perdere tempo e dopo avermi succhiato un po’ il cazzo mi disse subito che era pronta. Sulle prime mi pregò di fare piano, non voleva che fosse una esperienza traumatica ma bastò che la leccassi un po’la figa e che le infilassi la lingua nella rosellina che subito mi implorò di penetrarla, poggiai il cazzo al suo buchino e iniziai a spingere, non feci a tempo a far entrare la cappella che con uno scatto si buttò indietro facendolo entrare tutto in una volta, sentivo le pareti stringermi e piano piano cedere per adeguarsi al mio membro. Morse il cuscino cercando di soffocare un urlo di dolore.

Malgrado il bruciore che sentiva mi pregava di muovermi più velocemente e di non smettere, stava godendo come una pazza. Volle cambiare posizione per guardarmi, ma soprattutto per farsi guardare, mentre la sodomizzavo. Si dimenava come una indemoniata infilandosi due dita nella figa e dicendo che godeva come mai prima, stava perdendo la ragione, quelle parole e con quella visione non resistetti molto e gli rovesciai un fiume di sborra nel suo intestino, appena sentì che mi ero svuotato completamente si sfilò l’uccello girandosi per leccarlo, mentre lei si girava avevo notato che era sporco di sborra sangue e non solo, non le dissi nulla ero curioso di vedere cosa provava, lo succhiò con avidità pulendolo con la lingua voleva sentirne il sapore e toccandosi provò un altro fortissimo orgasmo, avrei voluto venirle di nuovo in bocca ma mi doleva e non ci riuscii. Alla fine di quel trattamento, quando cercò di baciarmi, le dissi se non aveva sentito anche il sapore di merda e per tutta risposta lei mi disse che le era piaciuto lo stesso, solo che la prossima volta sarebbe stato meglio se le avessi fatto un clistere. Dal quel giorno volle sempre che la scopassi sia davanti che di dietro e quando potevamo disporre di una casa, spesso da lei, aggiungevamo anche il giochino del clistere, ricordo che una sera a cena con i suoi quasi mi strozzavo quando il padre chiese a sua madre chi aveva problemi di stitichezza in casa. Avevo scoperto che il gusto in quel gioco veniva dal fatto che in quelle occasioni lei si sentiva sottomessa da me, mi consegnava la sua intimità, sentivo di essere il padrone senza usare violenza, non ci provavo gusto a farle del male, una sola volta avevamo provato a fare dei giochi sado maso. Avevo rimediato dei blocchi per immobilizzarla, una specie di gogna, la cosa mi eccitava moltissimo e per due ore la scopai costringendola partecipare solo con i sensi, lei aveva goduto come una fontana, gli avevo sborrato in culo ed in figa, l’avevo scopata in bocca arrivandole in gola e provocandole dei conati di vomito per venirle dentro un’altra volta e avevo filmato tutto.

Rivedendo il filmato ci eccitammo e scopammo ancora in maniera selvaggia, lei, come sempre, allentò tutti i freni inibitori e si lasciò andare completamente facendomi impazzire dal piacere e costringendomi a sborrare per l’ennesima volta provocandomi un dolore allucinante. E capii che mi piaceva la sua sottomissione ma non mi piaceva averla con la violenza, Godevo nel sapere che lei si sottometteva ai miei piaceri, che poi erano anche suoi, in maniera naturale, senza forzature e violenze.

Per il sesso Luisa non era mai in imbarazzo, gli chiedevo di scopare nei posti più strani o meglio improvvisati, capitava che la scopavo in macchina mentre si andava in discoteca e io non guidavo o se guidavo io mi accontentavo di un bocchino sapendo poi che avrei dovuto scoparla nei bagni della discoteca o sui divanetti con gli amici che facevano scudo, questo comportamento metteva in imbarazzo gli amici e ci allontanava un pochino dalla compagnia, anche perché tutti erano un po’ invidiosi, sia gli uomini che le donne e sempre più spesso i maschi mi chiedevano sempre come avevo fatto a portarla a quel livello di perversione.

A quella domanda non sapevo cosa rispondere, dicevo che non era merito mio, forse Luisa era, come mi piaceva definirla, sessualmente una donna con la testa di un uomo, io non avevo mai conosciuto un’altra donna che la pensasse come noi sul sesso o meglio che non avesse remore a confessare che anche a lei piaceva chiavare e godere nelle maniere più sfrontate e che il sesso faceva parte della sua vita. Una sera le dissi se ricordava la scopata nei cessi del cinema porno e lei rispose di si, le chiesi anche se ricordava che mi ero molto eccitato, mi rispose che aveva notato la quantità di sborra e aveva pensato che fosse dovuta al luogo, no le dissi che mentre la scopavo mi ero accorto che era entrata una donna che ci aveva notato e intravedendoci aveva iniziato a masturbarsi godendo quasi insieme a noi, riuscivo vederla da una fessura, quella situazione mi aveva particolarmente colpito; avrei avuto voglia di fare del sesso a tre, ovviamente con una altra donna, sono sempre stato “possessivo”.

Anche questa cosa non la sconvolse, anzi mi confessò che spesso ci aveva pensato anche lei e che molte volte aveva sognato di fare del sesso con una donna e, dato che godeva moltissimo a farsi leccare la figa pensava che con una donna la cosa sarebbe stata ancor più allettante. Così mi chiese se poteva pensarci lei a trovare una compagna per questo nuovo gioco, aveva già in mente chi gli sarebbe piaciuto di coinvolgere, l’unica condizione era che io accettassi al buio la nostra nuova compagna di giochi, accettai di buon grado facendo finta di fare una concessione a lei e dicendo che l’unica cosa importante era di chiarire che non avrebbe dovuto avere limiti, come noi, mi sorrise e disse – non ti preoccupare la troverò puttana quanto me se non di più- . le risposi che sarebbe stato molto difficile e lei mi ringraziò del complimento.
Questo ultimo episodio dei ricordi lo lascio in sospeso, se delle donne che vi identificate con la mia Luisa e vi sta piacendo questo racconto e scrivetemi.
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