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perFidia


di Membro VIP di Annunci69.it sissystefy
07.04.2025    |    1.868    |    13 9.4
"È lei che ha organizzato la serata come “raduno”..."
Che cosa ho fatto? Ecco, adesso sono proprio nei guai. Cosa è successo? Allora aspetta un secondo che ti racconto.

Sono una trav. Sono anni che conduco una seconda vita che mi ha portato a fare un sacco di divertentissimi disastri: sulle strade della Romagna, nei letti di molti rispettabili corregionali e perfino al cinema hard. Non avevo, però, mai avuto il coraggio di fare un’uscita enfemme in luoghi non strettamente “dedicati”, fino al momento in cui ho incontrato Faby sul sito.

Faby è una persona eccezionale, folle al punto giusto, una delle persone più gentili che abbia mai incontrato. Mi ha dato il coraggio di uscire enfemme e girare per la provincia di Ravenna, mi ha scarrozzato fino a quasi le tre del mattino, finendo la serata in un bar a bere vino, entrambe enfemme.

Dopo qualche mese, compare una notifica su WhatsApp con l’invito a un evento in un locale della zona e un commento semplicissimo: “Per la cena bisogna segnarsi”. Gelo. Che faccio?

Sono una vera catastrofe nel truccarmi e ho pochissimi vestiti. Da una parte è una fortuna, perché scegliere è più semplice; dall’altra è un disastro, perché sono tutti davvero banali. Accetto? No dai, che vado a fare? Sarei un pesce fuor d’acqua, mi sentirei in imbarazzo e metterei in imbarazzo anche Faby. Non si può fare, è assurdo.

Dopo una settimana di pensieri, confermo, nella segreta speranza di essere troppo in ritardo. L’evento si svolgerà il giorno successivo, sicuramente non ci sarà posto, così il dubbio lo risolvono gli eventi ed io sarò tranquilla.

“Perfetto”, risponde Faby. Panico. Mi fornisce le indicazioni per incontrarci e il giorno successivo mi presento, già al femminile.

Assieme a Faby, dalla casa, esce una rutilante torma di splendide trav che mi salutano e mi fanno subito sentire parte di qualcosa. Tra le altre spicca per altezza una trans.

Fatte le macchine, si parte alla volta del locale. È la prima volta per me, ma assieme a loro mi sento un po’ più forte. Entriamo nel locale e, dopo poco, ci sediamo al tavolo per la cena. Si parla di tutto: di esperienze personali, di facezie; si accenna a un gruppo Telegram che però non conosco. Accanto a me siede Mascia, una persona che davvero trasuda sicurezza. È lei che ha organizzato la serata come “raduno”. Le chiedo del gruppo, mi risponde che si chiama TTI Italia, allungandomi una spilletta con il logo. Mi chiede il nick per aggiungermi e dice: “Prima... la foto assieme, è di rito!” dice sorridendo. Facciamo una foto assieme, entrambe enfemme. Mai successo. Enfemme sono abituata a essere ignorata oppure usata per sesso. Un contatto umano è strano e destabilizzante, la prima volta. E fotografarsi assieme? Come due normalissime ragazze? Fantascienza!

Intanto, la trans che non si era potuta sedere al nostro tavolo per scarsità di posti si è seduta al tavolo accanto. La sento ridere, scherzare e lamentarsi perché il vino è finito. Fa allegria, ha un accento siciliano che in parte accentua e la rende molto simpatica.

Finita la cena andiamo a fumare una sigaretta. Parlo con Giovanna, ha delle scarpe davvero favolose che io non sarei mai capace di portare e che lei indossa con una grazia e una naturalezza che ho visto raramente nelle donne genetiche. Chiacchiero con Ludo: accidenti, ha quasi la mia età, sembra che abbia dieci anni di meno, ed anche lei ha una naturalezza e una femminilità che mi lasciano stupita.

Poi arriva la trans che, fino a poco prima, stava ballando nella sala. “Piacere, Fidia, come perfidia ma senza il per. Tu?”

“Stefy...” balbetto. Fuma una sigaretta, parla con tutte, continua a ballare anche nella stanza fumatori, balla un po’ con tutti e tutte, anche con me che mi muovo come un orso zoppo quando ballo.

Mi sfiora. Ecco, qui succede un vero casino. Sono passiva, molto passiva, detesto anche che mi tocchino lì, ma vengo colta da una eccitazione devastante. Parliamo, ci baciamo un po’ ovunque, mi prende per mano e mi porta verso il bagno delle signore. Vuole vedermi e farsi vedere anche senza parrucca. Mi bacia.

Arriva il momento di tornare a casa.

Faby ci ospita per il triste rito della svestizione. Torniamo in “borghese”. Uscendo di casa, Fidia mi dice: “Qual è il tuo numero? Non penserai mica di farla franca!” e mi bacia. Le do il mio numero. Un po’ mi gira la testa anche se non ho bevuto quasi nulla. Faccio una delle mie solite figure misere. Lei prova a chiamarmi, ma quella carretta del mio telefono non accenna nemmeno a suonare. Le chiedo il suo numero e la chiamo io.

Torno a casa, un’ora di auto. Sono le 4.30. Nutro il gatto, mi verso un bicchiere di vino e mi accendo una sigaretta. Le mando un messaggino della buonanotte.

Ci siamo riviste, sole ed in gruppo, ma queste sono altre storie, più piccanti che, se troverò il coraggio, mi metterò a scrivere.

Sono fregata. Mi sono davvero presa una cotta per Fidia.
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