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Coniugi maturi - 1: al cinema


di tjrouge
20.05.2023    |    10.960    |    18 9.8
"Mentre le massaggio la passera fradicia sento la presenza di un'altra mano..."
Settant'anni e sentirli tutti.
Mi fanno ridere quei racconti in cui il nonno a settanta o ottant'anni tira fuori un arnese enorme, duro come una roccia, e si scopa la nipotina o (perché no?) il nipotino alla stragrande, come se non ci fosse un domani.
Ma si sa, quello dei racconti è il regno della fantasia, e ognuno mette nero su bianco i suoi sogni, poco a che vedere con la realtà.
La realtà, per quanto mi riguarda, è che la voglia è tanta, ma l'energia poca, molto poca.
Fino a qualche anno fa andavo molto orgoglioso del mio amico di sotto. Grande quanto basta, ma tosto al punto giusto e soprattutto durevole, molto molto durevole.
Non sono mai stato come alcuni, veloci a venire e veloci a rinascere. Io no, tiravo per un tempo infinito, ma poi, una volta svuotato, difficile riprendere quota, anche da giovane. Non certo nel giro di dieci minuti.
Ma sto divagando.
Come dicevo, energia poca ma voglia tanta. Quella non manca mai.
E allora, perché no, decido di riportare in vita il vecchio account su Annunci69, probabilmente il sito di incontri erotici più dinamico.
Nella descrizione faccio l'errore di scrivere che sono bisex. Il che è magari vero, ma vengo bersagliato di proposte gay. Non ci siamo capiti, per me l'uomo è gradito solo come compagno di giochi, solo se c'è una donna, di quelle con la F maiuscola.
Beh, magari sono disposto a considerare l'ipotesi di una bella trav. Ho dolcissimi ricordi di gioventù, perché no?
Ma l'uomo, in quanto tale, non mi attizza per niente.
Insomma, passano giorni e giorni senza interessanti novità. Finché, non mi sembra vero, arriva il messaggio che aspettavo.
"Coppia matura, lei abbondante, lui bisex".
Piuttosto sintetici nell'approccio, vado a vedere le foto. Gente normale, avanti negli anni. Lei indubbiamente porcella, il suo forte sono le foto da dietro, in luoghi pubblici: al supermercato, sulla scala mobile, sempre un po' inchinata in avanti per mettere in mostra le cosce robuste e l'attaccatura delle calze, con giarrettiera d'ordinanza. Mi hanno letto nel pensiero! Non sopporto le calze autoreggenti, maledizione. Sempre meglio dei collant, certo, ma vuoi mettere la calza di seta con il reggicalze?
In una delle foto si è tirata su la maglietta mettendo in mostra due poppe imperiali a stento contenute dal reggiseno. Non so che misura possa essere: è tanta roba, si vede. D'altra parte succede spesso che le donne avanti negli anni mettano su un davanzale imponente, soprattutto se sono donne morbide.
Cominciamo a messaggiare. Non mi sembrano degli assatanati, pare anzi che non abbiano una fretta particolare. Come se avessero deciso di dare più peso alla qualità che alla quantità. Si prendono il tempo per scegliere bene. Non vanno farneticando di improbabili stalloni o di cazzi giganteschi. Vogliono capire, invece, quanta sintonia ci può essere con il candidato.
CI capiamo subito. Per loro, come per me, i valori essenziali sono il rispetto reciproco, l'educazione, la pulizia, la salute, l'assoluto disinteresse.
Metto subito in chiaro che i miei 70 anni mi escludono, per forza di cose, dal circolo degli insaziabili stalloni. Quando Willy decide di alzare la testa, e non succede spesso, non è che rimanga a testa alta per molto tempo.
Ma la cosa sembra non avere grande importanza per i miei futuri amici. A lei interessa sentirsi corteggiata, cercata, sedotta.
Decidiamo, alla fine, per un primo incontro in centro, in galleria, di giorno.
Mi presento un po' in anticipo, passeggio nervoso aspettando di vederli arrivare. Per l'occasione ho deciso di vestirmi da persona seria, giacca, camicia, cravatta, cappotto e cappello. Dopo un po' li vedo arrivare da piazza Scala. Li riconosco. Lei alta, abbondante, gonna al ginocchio, calze velate. Dio mio, immagino già cosa c'è sotto, e mi piace!
Lui è uno normale, più basso di lei, asciutto, beato lui. E con più capelli di me, ancora beato lui.
CI presentiamo, lui ha una bella stretta di mano, forte, asciutta. E anche lei non scherza.
Entriamo al bar, ci togliamo i cappotti. E lei emerge nel suo splendore! Ha la gonna nera e una camicia bianca, leggera, quasi trasparente. E sotto si intuisce il reggiseno nero che fatica a trattenere le sue poppe imperiali.
Entra subito in partita: "Ti piace quel che vedi?". Rispondo senza troppo pensarci: "da matti! Molto meglio di quanto mi aspettassi. E, soprattutto, sei vera. A volte, purtroppo, la gente usa foto vecchie o rubate, diverse dalla realtà. Tu invece sei meglio di presenza che nelle foto!". E' vero, non lo sto dicendo tanto per fare il piacione.
"Anche tu sei un bell'uomo, mi piaci".
Diretta, senza peli sulla lingua.
Parliamo un po' del più e del meno, figli, lavoro, esperienze passate.
Hanno fatto qualche tentativo, ma pare che l'ambiente sia pieno di gente volgare o di sessuomani assatanati. Stavano per rinuciare.
Finché.
La proposta viene da lei: "Che ne direste di andare al cinema?"
Io resto un po' perplesso, in realtà speravo in qualcosa di più .... succoso.
Lei ridacchia. "Non ti preoccupare, dai tempo al tempo, non avere fretta. Intanto vieni, dammi retta."
Non voglio fare il rompiscatole, pago per tutti e usciamo. La zona Duomo è piena di cinema, ne sceglie uno lei.
E' pomeriggio, la sala è praticamente vuota.
Ci sediamo in fondo. Lei si piazza strategicamente in mezzo a noi due.
Mi sussurra "togliti il cappotto, mettitelo sulle gambe".
Mi pare di essere tornato adolescente.
Non so che fare, pensavo di lasciare fare a lei, ma lei sembra interessata al film. Ma davvero?
Beh, ci provo, sposto un po' il cappotto a coprire le sue gambe, poi infilo la mano sotto, e l'avvicino alle sue gambe.
Cazzo, mi batte il cuore come mi succedeva da ragazzo.
Sento il calore delle sue gambe, le metto una mano sul ginocchio. La guardo, lei sorride guardando lo schermo.
Decido che la cosa le piace, allora insisto. Risalgo con la mano fino a trovare il bordo delle calze. Si cazzo, sono proprio calze con il reggicalze, come piace a me! Risalgo, per trovare gli slip, ma niente! Ah, ecco! La signora, porcella, è in giro senza slip! Ed è già fradicia, alla faccia di chi dice che le donne di una certa età si bagnano poco! Gioco un po' con le grandi labbra, poi con le piccole, poi con il clito. Le si lascia scivolare un po' avanti, per facilitarmi il movimento, e allarga un po' le gambe, invitandomi così a non fermarmi. E chi si vuole fermare?
Ma ho anche voglia di sentire il sapore della sua bocca, mi giro verso di lei, le bacio il collo, le orecchie. Lei apprezza, si volta verso di me, e si impadronisce della mia lingua, che succhia quasi a farmi male. In sala pochissima gente, qualche fila avanti a noi. Non ci sono pericoli imminenti. Mentre le massaggio la passera fradicia sento la presenza di un'altra mano. Il marito ha deciso di partecipare al gioco, e lei se possibile allarga ancora di più le gambe, per fargli strada.
L'atmosfera si fa torrida, e lei ne fa un'altra delle sue. Ho capito, le piace inventare le situazioni.
Si alza, e come se niente fosse si appoggia alla poltrona davanti, tirandosi su la gonna.
A noi non rimane che accettare l'invito. Mi chino verso il suo sedere esposto, e le mordicchio le chiappe, le allargo, ci infilo dentro la lingua e sento il suo sapore, fantastico.
Ma lui, il marito, decide che la signora ha bisogno d'altro. Si alza, anche lui. I pantaloni sono già sbottonati, il cazzo è già fuori, in tiro. Forse lei gli stava già facendo un abile lavoro di mani, prima.
Glielo punta sulla passera fradicia ed entra in un lampo. Lei soffoca un mugolio, e con la mano cerca il mio cazzo. Capisco, la agevolo, tiro giù la zip e tiro fuori il volatile, che nel frattempo ha deciso di collaborare assumendo una consistenza decorosa.
Lei lo maneggia con foga, mentre il marito continua a scoparla di buona lena, ma cercando di fare meno rumore possibile.
Nessuno, nelle file davanti, si cura di noi.
Lei cambia idea. Nonostante la mole, riesce ad abbassarsi fra di noi, e prende in bocca il mio cazzo. Con la mano prende quello del marito e gli fa capire che si deve sedere accanto a me. In questo modo riesce a succhiarci e a segarci entrambi, a turno. La sua bocca è fantastica, avvolgente. Mi verrebbe quasi voglia di venire, ma per vecchia abitudine preferisco resistere, mi piace che il gioco duri. Lei va avanti per un po', poi si tira su, si ricompone, e sussurra: "Beh, mi pare che abbiamo rotto il ghiaccio, che ne dite di trasferirci a casa mia?"

Il seguito alla prossima puntata, se ne avrete voglia.
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