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Monica e Irene


di tjrouge
20.05.2023    |    6.977    |    11 9.6
"Intanto possiamo iniziare a cenare, altrimenti il risotto si rovina"..."
Questo racconto l'ho scritto 30 anni fa, quando ne avevo 40, fate voi i conti.
Internet esisteva già, e già allora era un ottimo modo per cercare compagnia un po' fuori dagli schemi.
Confesso che non sono sicuro di aver scelto la categoria giusta: triangolo? bisex? Trav? Cosa ne pensate?

Ecco cosa scrivevo:

Cosa ci faccio qui, in questa serata piovosa, davanti ad un citofono?

Ho messo un annuncio su un sito internet: "Bel 40enne cerca coppia simpatica, lui bisex amante travestimento". L'ho fatto cosi', d'istinto, senza troppo pensarci. Non credevo di ricevere risposta. Ed invece eccomi qui.
Certo c'è qualcosa di me stesso che non ho ancora capito, che non mi è chiaro.
Per essere molto, molto chiari, sono tutto meno che gay. La donna mi piace, in tutte le salse, sotto ogni possibile punto di vista.
E, per contro, gli uomini non mi piacciono proprio. Troppi peli, soprattutto dove non dovrebbero essercene, troppi baffi, troppe barbe, troppi muscoli.
Eppure qualcosa non torna, se d'istinto ho scritto "lui bisex amante travestimento". Eh si, perchè in fondo per me i trav, o i trans, altro non sono che un'altro modo per declinare la parola donna. E, d'altra parte, per quanto io possa nutrire una totale adorazione per il genere femminile, resta il fatto che in gioventù, durante la mia adolescenza, mi sono comunque lasciato andare a qualche escursione in territorio maschile, con qualche compagno di collegio. Certo, la mia versione ufficiale è che in fondo era solo un effetto degli ormoni impazziti, dell'adolescenza a livelli tellurici. Vero, infatti le "voglie" erano tutte rivolte alle compagne di scuola o alle amiche di mamma. Ma quando giocavo con gli amici mi piaceva accarezzare un pisello, stringerlo, sentirlo pulsare. E succhiarlo, pure. Con gusto.
E quindi?
Qundi eccomi qui, davanti al citofono, che mi guarda come a dire "allora, ti dai una mossa?".
Suono.
Mi risponde una voce inconfondibilmente femminile.
"Siii?"
"Buona sera, Sono Piero".
"Buona sera Piero, sali, 4' piano".
In ascensore mi controllo: pettinato, barba grigia ben curata. Non male, in fondo, un piacevole 40enne, davvero.
Arrivo al 4', esco. Lei e' sulla porta. Carina, alta, mora, leggermente in carne come piacciono a me. Simpatica. Mi fa entrare. Mi dice "Ciao Piero, benvenuto, io sono Irene". Mi proge la mano da stringere. Ha una stretta morbida ma ferma, decisa. Indugia leggermente, guardandomi fisso negli occhi, senza abbassare lo sguardo. Bel tipino, accidenti, decisa, forte, ma con un che di caldo e divertito negli occhi. Non sembra una tigre pronta a divorare, piuttosto una complice pronta a fare qualche birichinata insieme a te. Aggiunge: "Gianni purtroppo non e' ancora tornato, ha un problema in ufficio, ci raggiungera' fra poco, speriamo. Intanto possiamo iniziare a cenare, altrimenti il risotto si rovina".
Che succede? Cambio di programma? La serata continuera' solo con lei? Beh, non che la cosa mi dispiaccia, lei e' davvero gradevole.
Visto che il marito ha preferito restare in ufficio, salterei anche la cena e passerei direttamente al dessert! Ma non voglio fare la figura dell'assatanato. Calma, Piero, comportati bene.
Ci sediamo a tavola. Lei ha un bel vestito aderente, verde, scollato ma non troppo. Le arriva poco sopra al ginocchio, e quando si siede risale leggermente, scoprendo un po' le gambe. Ragazzzi, che effetto che mi fanno le gambe! Soprattutto nel suo caso, velate da calze scure! Lei è seduta alla mia sinistra, a destra c'è il posto, vuoto, del marito. Cerco di non farmi vedere mentre faccio una qualche acrobazia per guardarle le gambe. Mi par di vedere l'ombra di un bordo più scuro, su, in alto. Che abbia il reggicalze? Uhhhh, un lupo dentro di me comincia ad ululare!
Ma c'è una cosa che non capisco, cosa mangiamo se non c'e' niente in tavola? E lei, la bella Irene, non sembra preoccuparsene.
Mi versa da bere, e sento un rumore dalla cucina. Mi volto e nel vano della porta vedo una ragazza, evidentemente una domestica. Accidenti! Non li facevo cosi' ricchi da permettersi una domestica! La ragazza e' proprio vestita da domestica stile malizioso. Abitino nero con gonna corta ampia, calze nere, tacchi alti, grambiulino bianco, camicetta di pizzo nero. Non molto alta, penso piu' bassa di Irene la mia ospite.
"Vieni Monica, servi il risotto".
Monica avanza, ondeggiando sui tacchi in modo provocante, molto provocante. Mi guarda fisso, mentre mi serve il risotto. Ha un viso carino, solo un po spigoloso, molto truccato. La lingua esce ad accarezzare le labbra rosse. Sogno? Monica, la cameriera, fa parte anche lei del gioco?. Perbacco, gente, sono capitato in un bel posto! Vediamo se ho capito bene, tanto vale provare. Mentre Momica, con lentezza esasperante continua a servirmi il risotto, io allungo una mano con nonchalnce ed inizio ad accarezzarle una gamba. O la va o la spacca.
La va, perche' Monica mi guarda, sorride, e si passa ancora la lingua fra le labbra. Ragazzi, Willy inizia a farsi sentire nei pantaloni, ha voglia di uscire.
Ma voglio godermi il gioco, lentamente.
Con una carezza appena piu' forte sul sedere, quasi una pacca, ringrazio Monica, come per dire che per ora basta, non voglio proseguire.
Monica allora si sposta da Irene, ed iniza a servirla.
Irene mi guarda, ed anche lei allunga una mano, ma stavolta sul seno di Monica, ed iniza ad accarezzarlo, mentre Monica cerca di servire il risotto, ma inizia a dimenarsi come un'anguilla. Dio mio, la temperatura sale, Willie e' sempre piu' irrequieto dentro i pantaloni. Non so per quanto tempo riusciro' a tenerlo a bada, li dentro.
Le ragazze pare abbiano deciso di mettermi in difficolta'. Molto in difficoltà.
Guardo Irene. Non sorrido piu', adesso. La mia lingua percorre le mie labbra, imitando il gesto che vorrei fare sulle sue.
Che faccio? Potrei a questo punto accorciare il gioco. Ma preferisco seguire il copione. Bevo un sorso di vino e domando ad Irene: "E Gianni, quando arriva?". "Non so - mi dice - forse fara' tardi. QUesti impegni di ufficio a volte sono proprio una seccatura!". Mah, secondo me e' tutta una messa in scena, non so perche' ma hanno manovrato per lasciare fuori Gianni e combinare il gioco con la bella Monica. Per me va bene, figuriamoci! Pero' un po mi dispiace, mi piaceva l'idea di continuare il mio viaggio nella scoperta del mondo bisex. Non mi sarebbe dispiaciuto una storia a tre, con Irene e Gianni. Anzi, a quattro, con la bella Monica...
Niente, ho capito, devo dedicarmi alle due ragazze. Ah, com'è dura la vita, a volte!
Decido che il risotto e' sufficiente a placare la mia fame di cibo, adesso e' Willy che vuole "mangiare".
Irene chiede permesso e si assenta. Vada, madame, vada.... Io mi alzo, vado in cucina, e trovo Monica che armeggia intorno ad alcune fette di carne. "Lascia stare la carne, Monica, scommetto che nessuno ha piu' fame". Mi avvicino a lei, da dietro. L'abbraccio e le appoggio la labbra sul collo. Lei freme, piega indietro la testa, mi offre il suo collo che percorro con le labbra, con la lingua, e poi mi avvicino con la lingua alle sue labbra rosse. Le accarezzo con la lingua. Lei le apre, imprigiona la mia lingua, si gira, mi abbraccia e mi bacia con foga, prendendomi la testa, con gesto forte. La sua bocca ha un sapore deciso, buono. Inizio ad accarezzarla mentre ci baciamo. Una mano le accarezza le chiappe, sotto la gonna. Lei spinge il bacino verso di me. Con l'altra mano mi insinuo fra di noi, dove Willy cerca la sua compagna. La mia mano si insinua sotto la sua gonna, accarezzo le gambe, li dove finiscono le calze nere sento la sua pelle morbida. Risalgo, lei si gira, leggermente, per aiutare il mio movimento. Arrivo agli slip, le mie dita giocano , si insinuano, e....
C A Z Z O !!!!!!
CAzzo, si! E' proprio un cazzo quello che trovo. E neanche troppo piccolo! Accidenti, mi hanno fatto proprio un bello scherzo! Monica non e' Monica, evidentemente! A questo punto e' tutto chiaro, Monica e' Gianni!
Ho fatto la figura del cretino, certo. Mi hanno preso in giro ben bene. Avevo chiesto "lui bisex amante del travestimento" e sono stato servito a dovere. E, confesso, questa situazione mi prende davvero bene, la cosa mi fa letteralmente delirare.
Mi sembra di essere sul punto di scoppiare e Willy sbatte, nei pantaloni come un'anguilla impazzita.
Cazzo, si, bello! Bacio Monica (si, preferisco chiamarla Monica) con ardore ancora maggiore. Assaporo le sue labbra, la lingua forte. Ed intanto la mia mano impugna il suo cazzo ed inizia a massaggiarlo. Non sono molto esperto, ma tutto sommato non sara' diverso dal mio, no? Ed il mio so molto, molto bene come accarezzarlo.
Mentre siamo cosi', abbracciati, sento un movimento dietro di me. Irene e' arrivata, ed in silenzio inizia ad accarezzarci entrambi. Le facciamo posto. Irene si impadronisce del mio viso, vuole la mia bocca. Le sue labbra hanno un sapore diverso. Piu' dolce forse. Monica armeggia con i miei pantaloni. Abbassa la zip, infila la mano. Willy esulta, finalmente libero. Libero per poco, perche' le labbra di Monica lo imprigionano subito, ma il vecchio bastardo non sembra aversene a male, e da lassotto mi lancia segnali di goduria infinita. Ragazzi che bocca! Monica sa molto ma molto bene come prendersi cura di un bel cazzo in tiro.
Se Monica continua cosi' fra poco Willy cede, li, in cucina. Io invece ho voglia di qualcosa di piu'. Mi piace che il gioco duri.
So, per esperienza, che raramente riesco a farne più di una. Ma, in compenso, son capace di resistere tutta la notte.
Fermo Monica. Prendo per mano le due fanciulle (beh, d'accordo, ci siamo capiti!) e dico "Portatemi in paradiso, ragazze!".
Loro mi conducono in camera da letto.
Adesso pero' voglio togliermi uno sfizio.
Adagio Monica sul letto, con le gambe penzoloni giu dal bordo. Mi inginocchio davanti a "lei". Ho davanti i suoi slip, gonfi di un gonfiore strano. La mia bocca inizia a danzare sui suoi slip. Lei mi accarezza la testa. Irene si stende vicino a lei ed inizia a baciarla. Io gioco con il suo, come lo chiamiamo? Micio, chiamiamolo Micio. Inizio a stuzzicare il suo Micio sotto gli slip. Micio se ne accorge, e chiede di uscire. COn i denti prendo l'elastico degli slip e li abbasso, quanto basta per liberare Micio. Che bello! Non e' grosso, ma bello, dritto, gentile. E fa un effetto strano, cosi' ospitato da uno slip di pizzo nero, spuntare in mezzo a due gambe ben modellate.
Le mie labbra si avvicinano a Micio, lo accarezzano. Fa le fusa, gli piace. Allora provo ad accarezzarlo ben bene, inumidendolo bene con la lingua. Micio gradisce, e come.
Le mie labbra lo imprigionano, lo coccolano a dovere. Non e' la prima volta che lo faccio, e mi piace. COn le mani accarezzo le gambe inguainate dalla seta delle calze. Arrivo ai piedi, tolgo le scarpette col tacco, accarezzo i piedi, e intanto coccolo la testa di Micio nella mia bocca. Non vorrei pero' che Micio si prendesse troppa confidenza, non sono sicuro di gradire il sapore della sua gioia. Per ora mi piace, ma meglio andare per gradi. Mi accorgo che Irene si e' stesa anche lei nella stessa posizione. Allora mentre continuo a succhiare Micio inizio ad accarezzare le gambe di Irene, scoprendole. Le mie mani cercano il suo segreto. Hey, non facciamo scherzi, non e' che mi fate un'altra sorpresa? Arrivo agli slip bianchi, li accarezzo. Niente scherzi, sono fradici, questa e' vera Figa, di quella succosa. Ho voglia di figa, di sentirne il sapore. Abbandono il povero Micio e mi butto su Pussy. Non le tolgo gli slip. Li sposto leggermente, ed inizio a giocherellare con la peluria corta, ben tenuta, morbida, ma gia' bagnata. Irene mugola, mi afferra la testa e la spinge verso Pussy. Ho capito, hai voglia di godere, e io non chiedo di meglio. Mi avvento con la lingua nella fessura, cercando inutilmente di asciugarla. Piu' miele tolgo, piu' ne arriva, chissa' come mai.
Monica, lasciata sola, decide di rientrare in gioco. Inizia ad accarezzarmi da dietro.
Mi sfila i pantaloni. Io collaboro, ho proprio voglia di sentirmi un po' libero. Lascio che lei mi spogli, mentre io inizio a spogliare Irene. Le sfilo il vestitino verde, mettendo in mostra le sue fantastiche poppe chiuse in un bel reggiseno bianco. Lo slaccio, mi impadronisco di un capezzolo, lo succhio.
Poi mi volto. Monica mi ha completamente spogliato, ma adesso voglio spogiarla io. La bacio, ed inizio a slacciarle la camicetta. Sotto la camicetta un minuscolo reggiseno nero, leggermente imbottito. Lo slaccio. Le tettine sono minuscole, appena accennate. Ma appena mi impadronisco di un capezzolino Monica guaisce. Continuo a spogliarla, tolgo la gonna. Tolgo gli slip. Micio esulta, finalmente libero. Ragazzi, non so piu' cosa fare, troppo ben di dio!.
Torno da Irene, che mi aspetta sdraiata sulla schiena, Mi metto a quattro gambe fra le sue gambe, torno a leccarla, leccarla, come se non dovesse mai finire. Intanto sento Monica dietro di me che cerca qualcosa. La cerca con la lingua, sulla mia schiena. Un brivido infinito mi percorre. La sua lingua fa, su e giu', dal collo scende, poi risale. Dio, che bello! Ogni volta scende un po di piu', fino ad infilarsi li, dove le chiappe si dividono. E scende, ed arriva al mio buchetto. E li si ferma. Che abbia trovato quel che cercava? Con una mano si impadronisce di Willy, con la lingua continua a stuzzicare il buchino, cerca di entrare. Poi si alza. In quel momento Irene mi prende la testa con le mani e la preme sul suo ventre. Io lecco, lecco il suo piacere. Ma mentre lecco sento che Monica ha cambiato gioco. La sua mano continua ad accarezzare Willy, ma adesso non e' la sua lingua che stuzzica il mio buchino. Hey, bimba, cos'hai capito? Sono io l'uomo qui! Cosa ti salta in mente? Ma le mie parole si perdono nel liquido paradiso di Irene, e Monica inizia a spingere, dolcemente. Sento un fuoco che mi dilania il buchino. Cosa cazzo state facendo, ragazze? Il fuoco mi avvolge, e decido di farmi avvolgere. Lecco Irene sempre piu' forte, e adesso Monica e' tutta dentro di me. La sento in fondo, e la cosa non mi dispiace, no, cazzo, non mi dispiace! Monica si muove piano, ed e' un bel movimento. Lo conosco questo movimento, e lo farei anche io, se Irene non mi tenesse imprigionato. Allora me lo godo, e trasferisco il piacere da Monica ad Irene. Me lo godo, il suo Micio dentro di me, la mia lingua che scava la passerina di Irene, le mie mani che entrano ed escono da lei.
Ed inizio a sentirlo, che arriva. Lo trattengo, aspetta, Willy, aspetta, che stanno arrivando anche loro. Il bacino di Irene e' sempre piu' mobile, cerca la mia lingua, ne asseconda i movimenti, li anticipa, li guida. Monica aumenta il suo ritmo, e' come una locomotiva che arriva da lontano, da lontano, sempre piu' forte. La sua mano su Willy aumenta il ritmo, ed io sento una specie di fuoco che dal fondo della schiena risale, risale, lo sento nel cervelletto, lì dietro, proprio lì dietro, e si fa strada, entra nel cervello come una spada di fuoco, esplode come un fuoco d'artificio, come una bomba, come un'atomica, come il big bang del primo istante dell'universo! E mentre tutto l'universo esplode in un fuoco totale, sento Irene saltare come un salmone sotto la mia lingua, mugolando, tirando i miei capelli, e Monica intanto scarica il suo carico di piacere in me, in fondo, cosi' in fondo che non mi sembrava possibile.
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