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E la luna restò a guardare


di ollalla123
02.08.2015    |    7.319    |    2 9.7
"I suoi lunghi ricci le si appiccicano al volto che si contrae in smorfie di piacere..."
Estate, vacanze, mare e amici. Questi erano i mesi estivi in quegl'anni. Erano gli anni dell'università, quelli in cui liberi da troppe imposizioni si comincia ad esplorare il mondo, anni di eccessi e follie, anni di divertimento sfrenato senza troppi pensieri, dove tutto sembra possibile e dove il mondo è ai nostri piedi!
Anche questa volta abbiamo organizzato una bella combriccola di amici e siamo partiti alla volta della Corsica.
Giovani universitari squattrinati in giro per l'isola francese a dormire in campeggi o anche solo in spiagge , sotto le stelle. In compagnia ci sono vecchi amici e nuove conoscenze, dormiamo in tende condivise o accampati in spiaggia senza preoccuparci molto.
Tra le vecchie conoscenze c'è Alessandra, una mia cara amica, compagna di classe al liceo, e poi all'università, molto carina, alta, occhi neri e profondi e capelli liscissimi biondi, corporatura non troppo magra, ma ben proporzionata, e con due tette prosperose ma sode. Per la verità qualche anno prima ci avevo anche provato con lei, ma mi ero preso un bel due di picche che è andato ad infoltire la mia collezione personale. Da allora siamo sempre rimasti in ottimi rapporti di amicizia sincera, stiamo bene assieme, studiamo spesso insieme e sovente mi rivolgo a lei per avere qualche consiglio sulle ragazze. Con lei in vacanza è venuta anche una sua amica, Paola che conosco per la prima volta, di corporatura più minuta, magra, non molto alta e poco appariscente. Ma di lei si notano sicuramente i suoi capelli lunghi color del rame, ricci, con i boccoli che scendono soavemente sulle spalle, i suoi occhi di ghiaccio e una spruzzata di piccole lentiggini che le ornano il viso dolce ed armonioso. Già al primo sguardo sono invaghito di lei.
Passano i giorni e Paola non si integra molto in compagnia, rimane un po' in disparte, quasi sempre con Ale, dormono assieme in tenda e non ottiene la simpatia degli altri che la trovano troppo fredda, quasi snob. Io invece penso sia solo timidezza, che la porta a creare una barriera tra lei e il gruppo già molto unito. Provo a fare breccia nel suo guscio, ma le mie avances non hanno molto effetto e col passare del tempo anche le mie profonde convinzioni cominciano a vacillare.
Una sera abbiamo organizzato un'indianata in spiaggia, falò, grigliata,alcool e musica, abbiamo portato anche i materassini e i sacchi a pelo per dormire sotto le stelle. La serata procede allegramente tra la carne grigliata e le bocce di vino svuotate, con l'andare del tempo gli effetti dell'alcool si fanno sentire, chi più chi meno, siamo tutti un po' brilli. A serata ormai inoltrata qualcuno propone di fare il bagno in mare e, visto che in pochi hanno il costume si decide che dovremo essere per forza tutti nudi. Qualcuno prova a protestare blandamente, qualcun'altra non vorrebbe farlo, ma le lamentele non durano molto.
Guardo di sott'occhi Paola e con mia grande sorpresa è tra i primi a spogliarsi e a correre in acqua, dietro di lei anche Ale corre a tuffarsi. Non aspetto altro, in un attimo mi spoglio e mi getto in mare. L'acqua è tiepida e la luna, quasi piena, illumina quasi a giorno l'atmosfera, ci divertiamo tutti a scherzare e spruzzarci. Dopo un po' mi accorgo che Paola è sulla spiaggia che torna verso il fuoco. In breve la raggiungo, è ancora nuda, rabbrividisce per l'aria fresca della notte. Il bagliore del falò si riflette sulla sua pelle bagnata. Io le cingo le spalle con l'asciugamano e lei si strige nel telo con gratitudine. Gli schiamazzi lontani degli amici si perdono nella notte, c'è solo lo scoppiettio del fuoco. E' il mio momento, ora o mai più, le bacio piano una spalla e risalgo lentamente sul collo. Paola non protesta, e anzi inclina leggermente la testa, per invitarmi a continuare. Sento che ormai le sue difese sono abbattute, e piano l'eccitamento si impossessa di me al pensiero di ciò che potrà accadere. Proprio in quell'istante percepisco qualcuno che sopraggiunge, non faccio in tempo a girami che una mano mi pizzica il sedere e una voce squarcia il silenzio. "Ma che bel culetto bianco abbiamo qui!". E' Alessandra che con il suo fare birichino si intromette tra noi.
"E che bel pisellino che ballonzola qui davanti!!" dice prendendolo con due dita.
"Dai Ale smettila!!!" cerco di farle capire di andarsene, che non è proprio il momento, ma lei non si interessa minimamente a ciò che dico. Gira attorno a noi e aprendo il telo di Paola le fa "Ma che bella patatina!! e che splendide tettine ci sono qui!!". Paola tiene aperto l'asciugamano e sculetta ridendo divertita. Poi le due ragazze si avvicinano e le loro labbra si sfiorano in un breve bacio.
La mia sorpresa è pari solo alla mia eccitazione che si impossessa di me repentinamente. Ale si volge verso di me afferra il mio uccello con le dita e lo fa ballonzolare nel vuoto, ridendo a crepapelle, Paola ride anche lei, si abbassa e lo accarezza piano. Rimango inebetito dall'imprevedibilità degli eventi, sospeso in un limbo ovattato. Molto più pronto di me, è il mio cazzo che è già eretto e duro. Ale si china e lo agguanta con le labbra, poi lo lecca piano su e giù lungo l'asta. Paola non perde tempo, si scosta i capelli dal viso e imita la sua amica. Rimango frastornato a guardare le ragazze che leccano il mio cazzo, le loro lingue che si intrecciano attorno alla cappella, le bocche che succhiano avidamente. Sono gli schiamazzi che giungono in lontananza dal mare a farmi riprendere coscienza di ciò che accade. Esorto Ale e Paola a spostarci, prendiamo i materassini e i sacchi a pelo e ci spostiamo dietro una duna. Troviamo una radura tra cespugli e alberelli che ci riparano da occhi indiscreti e dal vento della notte. Sono un po' nervoso, e una certa ansia da prestazione percorre i miei pensieri. Fino ad ora solo nelle mie sfrenate fantasie mi ero ritrovato con due ragazze. Riuscirò a soddisfarle entrambe o farò la figura del fessacchiotto? Cerco di non pensarci e di allontanare la tensione. Mi fermo a guardarle, la luna fa brillare i loro corpi nudi che risplendono al suo chiarore, mi fanno stendere su un materassino e ricominciano da dove si erano interrotte poco prima. Vedo le loro lingue che si intrecciano, le loro bocche che si uniscono e in mezzo a loro il mio cazzo che scivola piano, bagnato dalla loro saliva. Paola si scosta e risale lungo il mio corpo, mi lecca il ventre, risale al petto e lungo il collo su fino alla mia bocca. le nostre labbra si uniscono i suoi lunghi capelli scivolano sul mio viso e percepisco il loro profumo di shampoo misto alla salsedine del mare. Le mie mani scorrono sul suo corpo nudo, lungo la schiena giù fino a sedere sodo. Anche Ale si avvicina a noi e insinua la lingua tra le nostre labbra. Tre lingue si arrotolano, tre bocche si intrecciano, tre corpi si attorcigliano. Le loro mani si spostano e scendono a prendere il mio uccello, lo sfiorano e lo accarezzano. Improvvisamente le ragazze abbandonano la mia bocca, lasciandola ancora smaniosa del loro sapore e della loro saliva. Ale si issa a cavalcioni del mio ventre accoglie nella sua figa bagnata la mia nerchia. Paola viene a cavalcioni del mio viso e offre alla mia bocca il suo sesso caldo e umido. Comincio a lambire piano con la lingua le sue grandi labbra, per poi insinuarla dentro, più in profondità, passo a succhiarle il clitoride con la bocca, assaporando il gusto penetrante dei succhi che sgorgano dal suo corpo. Alzo lo sguardo sul suo viso che è deformato dalle smorfie di piacere. Ale geme profondamente a cavallo del mio ventre e attira a sè Paola per baciarla appassionatamente. Sento i loro corpi che fremono, il corpo di Ale è percorso da violenti spasmi di piacere, si sporge all'indietro e aumenta ancora il ritmo della cavalcata fino a che non innaffia il mio ventre con schizzi copiosi del suo succo vaginale. Anche Paola ha un violento orgasmo che inonda la mia bocca e il mio viso. Poi si alza e Ale si lascia cadere tra le mie braccia, con il mio cazzo ancora dentro di sè. Paola gira attorno a noi e da dietro estrae dalla figa il mio uccello e lo spompina in maniera fantastica, mentre con una mano stimola le mie palle. Raggiungo presto l'apice del piacere e contraendo i muscoli spruzzo traboccanti fiotti di sborra nella sua gola, sulla sua bocca e sul suo viso. Ale si lascia scivolare di fianco a me e Paola le arriva sopra cominciando a baciarla ardentemente. I loro corpi si sfregano le loro mani si accarezzano, le loro gambe si incrociano, i loro ventri si strusciano e le loro lingue roteano frenetiche. Rimango a guardare quello spettacolo paradisiaco, un groviglio di piacere e di godimento. Sono eccitato da ciò, ma il mio birillo non risponde ancora alla chiamata. Mi accovaccio così dietro di loro, ho il culo di Paola che volteggia davanti a me. Le allargo le natiche e lecco avidamente il suo forellino del culo e più giù fino alla fessura della figa. Uso le dita per stimolarle il clitoride e per penetrarla piano. Con l'altra mano mi dedico alle cure di Alessandra, l'accarezzo e infilo due dita nella sua figa bagnata. Le due ragazze gemono e soffocano le urla l'una nella bocca dell'altra, mentre si baciano e strusciano i loro ventri l'un con l'altro. Ecco che il cazzo comincia a dare segni di vita. Mi sposta verso i loro visi e lascio scivolare l'uccello tra le loro bocche. Ale e Paola lo prendono tra le loro labbra e lo leccano, lo baciano, lo succhiano freneticamente. in un attimo è nuovamente eretto e duro. Torno dietro loro e punto la cappella nella figa a Paola che sta sopra. Premo e le sue labbra si allargano e il mio cazzo scivola all'interno facilmente. Paola inarca la schiena e geme profondamente, spingo fino in fondo e inizio a muovermi ritmicamente dentro di lei. Dopo un po' lo estraggo e lo punto in basso verso l'apertura di Ale la penetro in profondità, con vigore spingo dentro l'uccello nella sua fessura. Mi muovo forsennatamente dentro e fuori, Paola incastrata tra noi due struscia il ventre su di Ale mentre io con le mani le esploro lentamente i suoi buchi. Mi separo da Ale e rivolto Paola di fianco, in un attimo le sono sopra, la guardo intensamente nei suoi occhi azzurri e poi la penetro energicamente. I suoi lunghi ricci le si appiccicano al volto che si contrae in smorfie di piacere. Mi avvinghio a lei a baciarla, a leccarla. Alessandra è al nostro fianco che ansima ancora, si sposta dietro di noi e sento che con le mani e con la bocca lecca e stimola le mie palle, e più su il mio culo. Paola fa scivolare le sue mani sulla mia schiena, giù fino alle natiche e le divarica al massimo. Mi irrigidisco un attimo, ma sono sopraffatto dal piacere e percepisco Ale che con un dito mi penetra nel culo. Urlo tutto il mio godimento che Paola soffoca con la sua bocca. Sento che sto per venire, vorrei prolungare questo momento all'infinito, ma non resisto più, lo estraggo dalla figa di Paola e Ale lo prende in mano. Qualche veloce movimento della mano e sgorgo tutta la sborra calda sul ventre e sulla pancia di Paola. Sono esausto, svuotato, mi accascio sopra Paola baciandola delicatamente, poi mi sposto su un fianco, Ale si sdraia sull'altro. Ci accarezziamo e ci baciamo tutti e tre dolcemente, senza parlare e senza dire niente, per non rovinare o interrompere la magia di quei momenti, Con la luna che piano sta tramontando dietro gli alberi ci addormentiamo. Quando mi sveglio sta sorgendo il sole, una rossa sfera si alza in mezzo al mare. Sono solo, la nottata è lontana, sembra quasi un sogno che svanisce al risveglio. Poi vedo Ale e Paola che arrivano dalla spiaggia, si avvicinano e dandomi il buongiorno mi baciano assieme sulle labbra.
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