Erasmus

Voglio scrivere questi racconti come dei flussi di coscienza, come un diario erotico delle mie esperienze più segrete, delle mie fantasie più nascoste.

Ho deciso di iniziare a scrivere raccontandovi di un'esperienza inaspettata, intensa e che mi ha cambiato nel profondo.

Faccio parte di una coppia aperta, ho una ragazza poco più giovane di me. La nostra empatia ed unione ci ha portati ad esplorare il sesso come mai avrei pensato di poter fare durante una relazione stabile.
Sia chiaro, il sesso tra di noi è sacro e intriso di emozioni e sensazioni non replicabili con altre persone.

Ma veniamo al racconto dell'esperienza vera e propria.

Era l'inizio di ottobre dello scorso anno. Ero a Parigi perché la mia ragazza si trovava in Erasmus ed avrei passato un weekend da lei.
Abitava in una zona residenziale, a sud della città. La vita cittadina non era affatto quella di una grande città, ma più simile ad un paesello di provincia italiano: poche persone per strada, per lo più di mezza età.
Il suo appartamento era piccolino, con stanze attaccate e mura che lasciano all'immaginazione gran poco.
In questo appartamento c'erano altre due ragazze, tutte studentesse di scienze politiche.

Era sabato sera, la cena si era appena conclusa e pure una buona bottiglia di vino rosso francese. Nonostante fossero passati mesi dall'ultima volta a causa della distanza, non eravamo ancora finiti sul letto a scopare.

Andai a farmi una doccia calda sicuro che lei mi avrebbe aspettato a letto e dando per scontato di potermi finalmente sfogare dopo la lunga astinenza. Non fu così, anzi, la trovai in cucina assieme ad una ragazza. Era la sua coinquilina francese. Sì girò e mi salutò con grande entusiasmo, seguita dallo sguardo incuriosito della mia ragazza. Non comprendo il francese, a parte qualche facile parola, ma capii che il suo nome era Mary. Bionda con occhioni azzurri magnetici.
La mia ragazza inizio a tradurre per me e Mary mi raccontò che anche il suo ragazzo sarebbe arrivato il giorno seguente.
Per non sbagliare Lara (la mia ragazza) ci fece un gin tonic a testa mentre Mary continuava a parlare un francese così arrapante ma di cui non capivo letteralmente nulla.
Il drink diventò due, tre, cinque e a quel punto la cucina fu l'unico sostegno per sembrare totalmente sobrio.

Iniziarono a parlare tra di loro in francese senza coinvolgermi ma ogni tanto Lara mi lanciava delle occhiate sorridendo. Ero molto confuso e imbarazzato nonostante l'alcool.
Lara mi si avvicinò, mi stampó un bacio sulle labbra, poi un'altro, poi iniziò un limone profondo. D'un tratto mi prese per il collo con una mano quasi a strozzarmi. Quando riaprii gli occhi stava limonando Mary tenendola per i capelli come per dominarla. Non potevo crede davvero a quello che stavo vendendo....La mia ragazza così sfacciata e violenta, assieme ad una ragazza che non conoscevo nemmeno.
Ricominciò a limonare me e senza nessuna remora mi mise una mano nei pantaloni della tuta. Il mio cazzo ci mise 5 secondi esatti per riempire quella manina che avevo così bramato i mesi precedenti. Cominciò a segarmi come soltanto lei sa fare, roteando la mano come a simulare un pompino. Guardai Mary imbarazzato e con mio totale sgomento ci stava osservando toccandosi i pantaloni del pigiama tra le gambe.

D'un tratto Lara mi tirò giù i pantaloni senza avvertirmi e il mio cazzo schizzo fuori come una catapulta. Arrossii come un peperone e per tutta risposta mi disse "stai zitto" condendo il tutto con una bestemmia in dialetto veneto. Nervosa, violenta e autoritaria come non l'avevo mai vista, prese Mary per i capelli e la fece inginocchiare. Lara mi prese la faccia con una mano e mi strinse le guance fissandomi negli occhi.
C'erano pochi centimetri di distanza tra i nostri volti quando sentii quel inconfondibile calore sulla cappella. Era la bocca di Mary!!!
"Un piccolo regalo" mi disse a bassa voce. Abbassai la testa e vidi Mary che appoggiava le labbra sulla mia cappella mentre la mia ragazza le impugnava i capelli biondi come un guinzaglio.

Le labbra di Mary raggiunsero metà cazzo quando in preda ad un impeto di eccitazione glielo ficcai tutto in gola. Non fece sforzi, questa cosa mi colpì davvero molto...Con grande sorpresa iniziò a prenderlo tutto in gola, su e giù come in preda ad una fame nervosa insaziabile. La sua saliva bagnava le mie palle e gocciolava sul pavimento.
Lara sembrava divertita e continuava a limonarmi come se nulla fosse.
Quella bocca di seta, sconosciuta, sembrava disegnata per coccolare il cazzo. Lara le disse qualcosa di incomprensibile in francese. Il ritmo si fece d'un tratto più veloce e profondo. La maledetta astinenza in quel momento si fece sentire fortissima. Lara se ne accorse, cazzo.

"Sborrale in bocca e basta" mi ordinò mentre Mary si soffocava con il mio cazzo senza mai staccarsi.
Presi quella chioma bionda con la stessa violenza che usó poco prima Lara. Sentii iniziare l'orgasmo come un'alba, piano piano, mi si fermò il respiro e mi travolse come un tuono quello che annovero tra gli orgasmi più potenti che io abbia mai provato. Riempii quella boccuccia setosa con un'abbondante sborrata, lunga, profonda. Mary tossí ma non l'avrei mai potuta lasciare andare così a metà.
L'orgasmo sfumó lentamente, come l'acquerello di un tramonto.
Mary si staccò, guardó la mia ragazza negli occhi e deglutí il mio sperma.

In quel preciso momento mi resi conto di non essere il protagonista di quella situazione ma solamente l'oggetto sessuale di un gioco perverso pianificato da chissà quanto.