La coppia giusta per me

Ci eravamo dati appuntamento in un locale, per bere qualcosa insieme e conoscersi. Il classico incontro per capire chi si ha davanti.
Arrivo in ritardo, appena cinque minuti, giusto per aumentare un po' la tensione, e loro sono seduti a un tavolo, non appartato, anzi, proprio in mezzo al pub, a quell'ora affollato di persone allegre e rumorose.
Ci riconosciamo grazie alle foto che ci eravamo scambiati, mi siedo e, dopo una breve presentazione, ordino anche io una birra.
Parliamo del più e del meno, ma i sottotesti spesso prendono il sopravvento e facciamo fatica a renderli il meno espliciti possibile.
Lui è un uomo normale, sui quaranta, simpatico e loquace; lei una trentacinquenne carina, minuta, con le forme giuste, il viso angelico. Quello che mi colpisce di lei, oltre alle labbra, morbide e invitanti, è la luce che brilla nei suoi occhi, la stessa che mi piace trovare nelle donne, un riflesso luminoso che accende all'istante le mie fantasie.
Quando Camilla si alza per andare in bagno, Fabio mi dice semplicemente: “Seguila”. Rimango immobile per un attimo, sorpreso, poi vinco su un fremito di trepidazione e accolgo il suo invito.
Quando entro in bagno, unico, per uomini e donne, Camilla mi aspetta davanti allo specchio. Quando mi vede entrare, mi sorride, fingendo una timidezza che non le appartiene e si volta. “Guarda” mi sussurra senza avvicinarsi, prima di abbassare i pantaloni attillati fino a metà natiche, lasciandomi vedere la base di un cuneo in lattice infilato proprio lì.
Deglutisco, sorpreso ed eccitato, lei mi viene vicino, mi bacia, un contatto umido e morbido, e se ne va.
Lasciamo il locale quasi subito e quando ci ritroviamo a casa mia, poco più tardi, Fabio rimane in piedi, appoggiato alla cassettiera della stanza degli ospiti, mentre Camilla, con quella luce negli occhi che mi fa impazzire, mi dice: “E ora?!”.
Abbandono la mia timidezza, certo di aver trovato pane per i miei denti, prendo il collare, lo passo intorno al suo collo, la faccio mettere dolcemente a quattro zampe, faccio chiudere il moschettone del guinzaglio e la porto, così, gattoni, da Fabio, che capisce al volo il gioco, si spoglia e si approfitta subito di quelle labbra morbide e invitanti.
La notte, una notte bella, eccitante come tutto l'eros del mondo, lunga, faticosa, umida, sudata, appagante, vola via lasciando posto a un'alba calda ed esitante.
Ci promettiamo un nuovo incontro, ovviamente, poi, dopo che se ne sono andati, torno su per mettere in ordine la cameretta ma vengo vinto dagli odori e da una stanchezza bellissima. Non mi rimane che abbandonarmi sul letto, tra le maschere, le corde, i giochini, il profumo di Camilla e l'odore del sesso che è ovunque, in attesa del sonno, lasciando che la mia testa metabolizzi questa notte fantastica che mi ha fatto incontrare la coppia giusta per me.