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Prima notte a Parigi


di Membro VIP di Annunci69.it PinkyePingu
03.01.2024    |    307    |    1 7.0
"Volevo a tutti costi vederli dal vivo e non più riflessi dallo specchio per cui mi sporsi dal corridoio di ingresso della stanza per guardarli a pochi..."
Finalmente insieme a Parigi. Era la metà preferita di Sara e da tempo stavamo sognando di andarci insieme. Lei amava tutto di quella città tanto da trascorrerci diversi anni, prima per studio e poi per lavoro. Avevamo preso una stanza in un hotel di lusso vicino a Place de la Republique. Il personale era gentilissimo e le stanze molto belle. La nostra aveva i soffitti molto alti, affacciava in un giardino interno e aveva un’enorme parete ricoperta di specch di fronte al grande letto a baldacchino.

Nel programmare quel viaggio avevamo dato fondo a tutte le nostre fantasie sia per quanto riguarda le cose da vedere, sia dal punto di vista delle esperienze libertine da fare. Ci eravamo informati su paio di club per scambisti ed avevamo approfondito le opinioni dei clienti.

Sara era completamente su di giri: era molto intraprendente nel raccontarmi quello che provava, molto più del solito, quando ero io quello più proattivo.infatti, appena arrivati in hotel notò subito un ragazzo molto bello, vestito alla moda. Era mulatto e assomigliava vagamente ad uno dei cantanti preferiti di Sara, oramai ultracinquantenne, ma ancora con un fisico pazzesco. Si voltò verso di me e disse: “Ecco, quello è un uomo con cui mi piacerebbe scopare senza di te per poi raccontarti cosa ho provato”. La guardai con gli occhi sbarrati: avevamo fantasticato più volte su un rapporto a tre, ma mai lei si era sbilanciata a parlarmi di incontri separati.

Andammo a cena e al rientro ci fermammo a bere qualcosa al bar dell’hotel. Il tizio mulatto era seduto da solo in un angolo della sala. Sara mi fece l’occhiolino e andò a sedersi al tavolo di fianco a lui. Visto che la sala era deserta, la scelta di Sara non passò inosservata all’uomo che ci sorrise. Sara non aspettava altro: “Piacere sono Sara e lui è Marco” disse col suo francese perfetto. “Piacere sono Julien” disse lui. Ci raccontò che era lì per un servizio fotografico, visto che era modello per una nota casa di moda, e che era solo perché il suo compagno, Bernard, l’aveva lasciato lì dopo una litigata il giorno prima.

Guardai Sara con un sorriso sornione: sicuramente i sogni libertini di Sara erano svaniti dopo questa confessione. Ma non conoscevo ancora bene la sua determinazione.

Sara fece leva sul dispiacere di Julien per coinvolgerlo in una fitta discussione sull’amore, sulla vita, portando sempre più la chiacchierata su temi frivoli. Julien si fece strappare un paio di sorrisi, apparendo meno triste. I due sembravano quelli che stavano insieme, mentre io sembravo il terzo incomodo. Ero stanco dal viaggio e, inoltre, mi ero prefigurato una nottata di sesso sfrenato con Sara. La sua disinibizione parigina e diversi commenti piccanti che aveva fatto su un paio di camerieri durante la cena mi avevano fatto venire un cazzo durissimo per cui non vedevo l’ora di tornare in camera.

In un raro momento di stanca della chiacchierata tra Sara e Julien ne approfittai per dire: “Sara é quasi mezzanotte che dici se andassimo a dormire?”. Sara rispose: “Va bene Marco. Casomai chiedi alla reception se ti danno un paio di bottiglie d’acqua visto che quella nel frigo in camera è terminata”. Andai alla reception, ma, inaspettatamente, il portiere di notte mi disse che il bar era chiuso e l’unica possibilità era andare in un piccolo negozio aperto 24 ore dietro l’hotel. Lo riferii a Sara, dicendole che ci avrei fatto un salto e ci saremmo rivisti lì. Sara mi salutò distrattamente tanto che era presa dalla discussione con Julien.

Uscii dall’hotel, arrivai in cinque minuti al piccolo negozio, presi due bottiglie grandi di acqua e rientrai in hotel.La hall e il bar erano deserti e non c’era traccia di Sara e di Julien. Pensai che si fossero finalmente salutati e che Sara fosse rientrata in camera. Fortunatamente avevamo una chiave per uno.

Aspettai l’ascensore, salii al mio piano è mi diressi alla nostra camera. La porta era stranamente socchiusa. L’aprii lentamente e immaginai che Sara mi avesse fatto una sorpresa e mi stesse aspettando nuda sul letto.

In realtà la sorpresa me l’aveva fatta e stava effettivamente nuda sul letto. La cosa totalmente inattesa era che fosse a pecora con Julien nudo che la pompava da dietro nella figa. I due erano completamente in estasi. I seni di Sara ballonzolavano sotto i colpi del fisico statuario dell’uomo. Aveva i capezzoli enormi e turgidi: sapevo che li aveva così quando godeva come una troia. Era davvero una bella scena. Peraltro io la vedevo riflessa nel grande specchio di fronte al letto per cui i due non potevano vedere me che ero all’ingresso della stanza.

Sara aveva le gambe larghe e Julien la teneva con forza sui fianchi. La penetrava con una mazza enorme che spingeva dentro di lei fino alle palle. Sentii inequivocabile il gemito di Sara che stava avendo un orgasmo.

Ero arrapatissimo per cui mi spogliai anche io e cominciai a segarmi come se stessi vedendo il più bel film porno della mia vita. Julien continuava a scopare con forza Sara che lo incitò in francese: “Ti prego ora fammi il culo!”. Julien non se lo fece dire due volte, anche perché il culo era l’orifizio che evidentemente amava di più. Estrasse il cazzo dalla figa e vidi che doveva essere un arnese di almeno venti centimetri. Rimise a posto per bene il condom e con un colpo secco sfondo il culo di Sara. Lei fece un gridolino e, differentemente da quello che pensavo, non gli disse di rallentare, ma di prenderla ancora più forte.

I due corpi erano bellissimi da vedere e il mio cazzo era sul punto di esplodere. Volevo a tutti costi vederli dal vivo e non più riflessi dallo specchio per cui mi sporsi dal corridoio di ingresso della stanza per guardarli a pochi centimetri dal letto.

Sara si accorse subito di me: probabilmente sapeva benissimo che ero lì da una decina di minuti. Mi prese per la mano, mi avvicinò a lei e cominciò a spompinarmi, mentre Julien non arrestava i suoi colpi. Era una sensazione bellissima sentire la bocca della mia donna fremere e perdere di tanto in tanto la concentrazione sul pompino perché, evidentemente, preferiva focalizzarsi sul giovane corpo che stava inculandola.

Julien, dal canto suo, vedendo entrare in scena un altro uomo si era ulteriormente eccitato e mentre scopava Sara provava a segarmi nei momenti in cui Sara lasciava il mio cazzo. Era la prima volta che un altro uomo mi toccava e saranno stati il momento di incredibile eccitazione o le mani lisce e curatissime di Julien, ma la cosa mi stava piacendo.

Sara ebbe un secondo orgasmo e Julien al sentire fremere il corpo della mia donna non riuscì a trattenersi e venne con un gemito nel culo di Sara. Purtroppo, il fatto che avesse il preservativo non gli permise di inondare Sara, ma lei, golosamente, gli chiese di toglierselo e di versarle in bocca il suo sperma. La richiesta da troia di Sara mi fece impazzire, anche perché a quel punto Sara sputò dello sperma di Julien sul mio cazzo e poi lo riprese in bocca.

Julien, incoraggiato da quella situazione molto eccitante, si avvicinò al mio cazzo ed iniziò a contenderselo con Sara. La bocca dell’uomo era ancora più calda e vellutata di quella di a Sara e, inoltre, sapeva dove toccare con la lingua.

Non ce la feci più e mi lasciai andare ad una sborrata copiosa che ricopri i visi di Sara e di Julien e poi prese a colare sui loro corpi. Sara e Julien iniziarono a baciarsi scambiandosi e ripulendo il mio sperma. Julien era beato, aveva un’espressione completamente diversa da quella affranta che aveva quando lo avevamo conosciuto un paio di ore prima. Sara mi guardò, mi sorrise e disse: “Ero sicura che avremmo trovato il modo per far dimenticare per un po’ a Julien il dispiacere per il suo Bernard”.

Quella vacanza prometteva molto bene, pensai io.
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