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Il Diavolo e l'acqua Santa 5


di papy60
09.05.2012    |    18.036    |    0 9.8
"Fare un pompino vuol dire dare dei bacini sull'uccello del maschio..."
******* In questi luoghi il tempo si misura diversamente che da noi, un secondo può essere un secolo e viceversa; Così, un migliaio di secoli dopo, un fruscio d'ali, fece voltare il povero Diavolo.
--- Ti aspettavo sai? - disse mentre se ne stava accovacciato nello stesso posto dove l'aveva lasciato un secondo prima; Lui, alzando lentamente il mento dalle mani che le erano servite da letto - Sapevo che saresti venuto...ti incuriosiscono questi peccatori, vero?-
--- Per forza...ormai - rispose in un sussurro, quasi a volersene scusare.
--- Sii, si...dai dai...siediti e ascoltami : Quando mamma Clara, l'invitò ad andare a letto, la figlia, che avrebbe voluto proseguire quei giochi piacevoli,si era improvvisamente rabbuiata, ma subito dopo, pensando di andare anche lei nel lettone dei genitori e magari aspettare lì il babbo, si rasserenò.
--- Vatti a lavare la passerina e a cambiarti le mutandine - le disse la madre andando dritta nella sua camera, sicura però di essere ragiunta poi dalla ragazzina.
***Chiuse di proposito la porta ed ebbe subito qualche dubbio, "Verrà o no?" pensava rammaricandosi di non essere stata più esplicita.
***Il cuore le balzò in petto e provò una stupenda sensazione quando sentì la maniglia girare e vide stagliarsi nel riquadro della porta, la figuretta della sua deliziosa creatura.
---Mamma, posso stare qui con te? Se viena papà, me ne vado...va bene?
---Sì, tesoro, sì...- le rispose Clara scostando il lenzuolo a mò di invito.
***Se la strinse al petto e, spenta la luce, la stanza piombò nell'oscurità, ma, poco dopo, gli occhi abituatisi al buio, poterono vedere abbastanza bene..
***Pochi istanti dopo le loro bocche si incontrarono e le mani scivolarono sui loro corpi.
---Vedi cara - esordi Clara - il sesso è la cosa più importante della vita. Pensa che tutte le persone che conosci, la maestra, il Preside, i nostri vicini di casa, tutti, sì tutti...fanno del sesso.Non lo dicono in giro, però lo fanno e basta. Penseresti, per esempio che la tua maestra fa dei pompini?
---E cosa sono i pompini? - Chiese Nadia divertita -
---Non hai mai sentito questa parola? Da nessuno? Neanche per la strada?
---No - rispose mentendo la piccola.
---Tu non mi crederai, ma sai cosa vuol dire fare un pompino? Vuol dire...e non ti dovrà schifare sai...sapessi, piace anche a me...e tanto..fare un pompino vuol dire dare dei bacini sull'uccello del maschio...capito? Bciarlo e...prenderlo in bocca...sì, proprio questo vuol dire.
---Caspita - interloquì Nadia fingendosi sorpresa, - e lo fai anche tu? Al babbo? Ed è bello?
---Meraviglioso...tesoro...sì, è bello, bellissimo...però, sai...anche lui lo fa a me...ed è ancora più bello sì, sì.
***Clara cercò la boccuccia della figlia, mentre con una gamba le circondò il corpicino fremente. Era tutto uno scambiarsi di baci e carezze. La mano esperta masturbava magistralmente la calda fichetta mentre la sua era grondante di umori.
---Scusami tesoro... non ne posso più - confidò sospirando alla figlia che era prossima all'orgasmo - Sono troppo eccitata...sì...sì...sì...mi faccio un ditalinosai...sono tutta bagnata...
***E, interrompendo il ditalino alla figlia, arcuandosi sui talloni, si sfilò gli slippini iniziando a frullarsi il clitoride in fiamme.
---Mhhh...ohhh...ohhh...mhmmm...- cominciò a mugolare la donna che però non voleva finisse così. Ritornò a sditalinare la figlia incontrando la sua manina nei paraggi della sua fichetta.Una decina di va e vieni sulla fesurina e una brave sollecitazione alla clitoride, la fece impennare dal piacere. Nadia, in preda ai brividi che le percorrevano tutto il corpicino o, forse per ricambiare il piacere ricevuto, dal capezzolo, scese piano piano sul ventre, e ancora giù incontrando i riccioli folti. La manina della ragazina scese sul boscheto, giù giù, incespicando sull'erto bottoncino dlla madre. "Com'è grosso quello di mamma" pensò giocherellando col clitoride. Poi un pò tremante, scese ancora per conocerlo tutto. Si bagnò le dita nel sughetto del solco. Tornò sul clitoride e, se anche nessuno glielo aveva mai insegnato,lo sollecitò come faceva con il proprio.
---Si...così amore, così...brava...brava...si, così...continua...continua...oohhh...mi stai facendo un ditalino...sì...fai un ditalino, un ditalino alla tua mammina...sì...sì...ohhh...ohhh...tesoro...
***Il perverso, proibito, peccaminoso e incestuoso ditalino, andava verso il suo logico epilogo. Le due femmine lavoravano con lena. Le dita che si frugavano e le bocche che si alitavano gli spasimi del godimento,
riempivano la stanza di umori e odori conturbanti.
***Per la seconda volta, la piccola provò i brividi che tanto amava.
---Ohhh...ohhh...sì mamma...sì...vengo...sì...sì...è bello...bello..bello...oddio mammaaa...
***Di nuovo la preziosa ciprigna bagnò le dita della madre ma, essendo anch'essa vicino all'orgasmo, non potè apprezzare l'incantevole miracolo. Nadia, rapita dal proprio godimento aveva fermato ala mano, ma se la sentì prendere quasi con forza e strusciare energicamente sulla fica della madre. Con uno sforzo di volontà le diede alcuni colpetti, sufficenti a farle passare il Rubicone del piacere..
---Godo...sì...godo anch'io...sì, angelo mio...
*** Alle due di notte, quando Carlo rientrò, trovò le due donne immerse nel sonno, e quando riportò nel suo lettino la piccola addormentata, ebbe una repentina erezione. Già dalle mutandine trovate a terra aveva intuito tutto.
---Figurati - disse rivolto all'angelo per vedere se era attento alla sua narrazione - figurati che il sabato seguente, seguendo la normale routine la famigliola, il pomeriggio, lo dedicò alle compere, era sempre però, presenti, nella mente dell'uomo, le immagini di lesbismo che Clara si era affrettata a raccontargli . Non vedeva l'ora di ritrovarsi con loro nell'intimo e perverso mondo dei sensi..
***Dopo cena Nadia, allegra come non mai, precedette i genitori strattonando la madre verso la camera da letto. Con un'agile balzo saltò nel letto sistemandosi al centro. Sul visino si leggeva chiaramente la bramosa attesa e, quando il babbo, dopo aver lasciato acceso il piccolo abat-jours, allungò un bracio per cingerla, quasi gli si avventò addosso allacciandolo con le morbide braccine.
---La mamma mia ha detto che sei stata molto, ma molto brava...è vero? Vi siete fatte dei grattini? E' Vero?-
***Non attese la risposta, le tappò la bocca con la sua in un lunghissimo bacio.
***Scandagliò la bramosa boccuccia leccando la chiostra dei dentini, schermando lubricamente con la linguetta diventata ormai esperta.
***Clara, addossandosi alla piccola, cominciò ad accarezarle il corpicino, raggiungendo ben presto l'inguine.
***Dopo averle passato più e più volte le dita sulla fessura al di sopra delle mutandine, s'industriò per sfilargliele e Nadia l'agevolò sollevando il bacino, continuando però a restare incollata alla bocca del padre.
***Le piaceva troppo baciare ed essere baciata, poi, sentendo le carezze materne eccitarle la passerina, si girò verso di lei cercandole la bocca. Voleva ringraziarla del piacevole vellichio.
***L'uomo era tormentato da una potente erezione, vedeva le dita della moglòie che si muovevano sull'inforcatura della bambina. Allora le sollevò ancora di più la camiciola, scoprendole l'anca dove posò un lascivo bacio. Continuò poi con un'infinitò di bacettii, giù giù sull'esterno della coscia, fino al ginocchio. Risalì poi, sempre baciando quel corpicino di velluto, ripercorrendo più volte quel stupendo itinerario.
***Dopo averla rimessa supina, il padre le baciava l'interno delle cosce e, allontanando con colpetti di lingua le dita dlla moglie, si inebriò del profumo che emenava la piccola fica. Ne inalava il naturale profumo dilatando le narici, gustando quell'afrore anche con il cervello. Rapito, estasiato, con le labbra sfiorò dolcemente quel vergine pertugio. Nadia con il cuore in tumulto, stava vivendo quel piacere che le aveva così ben descritto la mamma la sera prima.
***Agevolò le mani del babbo che le allargavano le gambe, lo vide spostarsi e posizionare il viso tra di esse.
***Le parve di svenire quando sentì fra le cosce il suo affannoso alito.La madre intanto le stava baciando una guancia accarezzandole il pancino, soffermandosi sul torace per frullarle delicatamente le fragolette delle acerbe tettine. L'attimo in cui ila lingua del suo papà lambì il suo scrigno caldo e odoroso, quell'attimo si scolpì in maniera indelebile sia nella mente della fanciulla che in quella dell'uomo. Il Padre aveva portato le labbra su quelle grassottelle della fessurina e, sempre delicatamente, le separò agendo con la punta della lingua e gustandone l'incomparabile sapore. Trovò il piccolo clitoride già eccitato, lo solleticò adagio adagio, poi, aumentando gradatamente la frequenza, leccò e leccò.
***Cinque minuti dopo, contorcendosi come un'anguilla, in un sfavillante tripudio di fremiti, Nadia godette.
***Clara, avvertita dai tremiti della piccola, le mormorava suadente.
---Godi, cara, godi...sì...godi,sì...vedi? E' il papà, il papà che ti lecca la fica...sì...è bello vero?E' bello...-
***Poi, intuendo il pensiero della figlioletta, La madre la esortò a non frenare il suo orgasmo.
---Godi, cara, sì...non temere...godi pure...al papà piace leccare i sughetti...sì...sìdai, cara, vieni...vieni ...dai, su godi...godi...-
***La bambina, spinta da questi inviti, ma sopratutto sotto lo stimolo delle sapienti leccate, dando convulsi colpi di bacino sulla bocca che la stava così meravigliosamente deliziando, godette. Godette per altri cinque minuti nel sentirsi lappare e lavare la bollente ferita.
***Quando il padre si portò al suo fianco e le chiese se le era piaciuto, Nadia, con un fil di voce:
---Ohhh...sì...sì, papà, tanto...tanto...- e aggiunse, dopo un attimo di riflessione - Quando mi sposerò lo voglio fare tutte le sere... sempre....-
---Ora abbiamo bisogno anche noi - esclamò Clara, togliendo il pigiama al marito, che orgoglioso inalberava la sua eccitatissima virilità.
***Sotto l'attento sguardo della loro figliola, Clara tolse i propri slippini , e sorridendo, diede due colpettini all'uccello, che oscillando mostrava tutta la sua rigidità. Fissando la bimbae senza toccarlo con le mani, incominciò a lapparlo e a baciarlo. Nadia non avrebbe mai immaginato che la mamma facesse quelle cose che lei fino a ieri, considerava sporche, però, avendone lei stessa appena provato il piacere, cercava di immaginare il piacere che provava il babbo...e tutto era permesso.
***Attirata dal padre, Nadia appoggiò la testina sul suo petto e, attentissima, seguiva il lavoro della mamma..
***La donna, dopo essere scesa sulle pelose palle,dardeggiava la lingua sulla rosseggiante cappella. Passava e ripassava con lunghe pennellate dall'apice alla base, fermandosi spesso a metà dell'asta per morderla delicatamente..
***La piccola potè così vedere e imparare come doveva essere fatto un pompino. Vide la mano della mamma colma della sacca scrotale, che la muoveva adagio, vide poi prenderlo in bocca facendolo quasi sparire del tutto nel ritmico e lento su e giù della testa con invidiabile perizia.
***Carlo, con i coglioni manipolati con tanta maestria, con quella suzione paradisiaca e con le palpatine elargite al culetto della figliola, stava raggiungendo velocemente l'acme lasciandosi sfuggire parole quasi incomprensibili.
---Mhhhm...mhhhm...brava...sì...brava...ti godo in gola...sì...amore bevimi...sì...ecco...ecco...sborro....
***La donna si gustò l'abbondante sborrata deglutendo e ingoiando fino all'ultima goccia, poi, un pò titubante, avvicinò la bocca a quella della piccola. Temeva che la fanciulla potesse provare disgusto a baciarla così, con la bocca ancora insaporita dall'uccello, invece, si disse, era proprio come lei, un'adorabile porcellina.
***Sentì le labbra di corallo sulle sue, sentì la linguetta spingersi nella sua cavità orale e assaporare, per la primissima volta, il gusto dello sperma,sì dello sperma maschile, ma sopratutto lo sperma del suo papà.
***Clara non aveva ancora goduto e,volendo farsi giustamente una bella galoppata, tornò ad imboccarsi il cazzo per ridargli il necessario vigore.. Tutta protesa nell'esplicare la sua specialità orale , ristette sorpresa per qualche attimo, quando vide la manina della fanciulla contendergli il bottino.
***La piccola Nadia, senza bisogno di alcuna esortazione, aveva allungato una mano sull'uccello. Moriva dalla voglia di prendere in mano il sesso del suo papà, voleva riprovare il piacere di fare una sega e, Clara comprensiva, scostò il viso interrompendo il bocchino e lasciando libero spazio alla figlia.
***Carlo intanto la colmava di bacie non gli occorse molto tempo per sentirselo irrigidire, anche perchè quella sega le veniva fatta dalla manina inesperta della sua figlioletta, una creatura giovane, ma con un'innata vocazione per il sesso.
***Clara, naturalmente eccitatissima e non ancora soddisfatta, si era portata la mano sulla passera masturbandosi alacremente, poco dopo però, vedendo il cazzo bello rigido sull'attenti, se ne appropriò togliendolo alla bambina. Scavalcandola, si potò sopra il marito e, dopo esserselo guidato nel condotto vaginale, lo inghiottì.
***La ragazzina trovò rifugio vicino al corpo del babbo e, mettendosi seduta, ammirava la galoppatat della mamma che, nel suo su e giù, lasciava vedere a sprazzi parte del membro paterno. Carlo, aggrappato alle carnose cosce della moglie, le dava violenti colpi col bacino, inviando come un'ariete la cappella aschiantarsi sull'utero.
---Sì...sì...ohhh...ohhh...che bello...sono dentro di te...nella tua passerona calda...sì...sì...ohhh....-
***La fanciulla assisteva a quella grandiosa chiavata, stupefatta nel vedere come la mamma accoglieva nel ventre la consistente verga del papà e come ci godeva. La vide poi, sfinita, abbattersi sul corpo del maschio.
***Nessuno dei tre voleva dormire, l'indomani era domenica. Riposarono così per qualche minuto, addossati l'uno all'altro. Solo Carlo esponeva il suo sesso, le donne invece lo tenevano coperto dalle camice da notte.
***Angelino, con un colpetto di tosse, e un pochino più sicuro di sè,intervenne chiedendo al nero interlocutore:
---Ma che diavoleria avete fatto per ridurli tutti e tre così...Santo cielo, incomincio ad avere pena per loro.
---Ormai mio caro, per loro non c'è più nulla da fare...sono nostri e ce li teniamo..-
***Una forte folata di vento permise agli occhi angelici dell'angioletto di intravederli tra il denso fumo.
---Eccoli, eccoli - urlò come un bimbo felice quando, alzando gli occhi al cielo vede i mille colori dei fuochi d'artificio, così apparve il suo viso, al diavolo che, compatendolo, continuò la sua narrazione.
---Stanno pagando i piaceri proibiti che si godettero laggiù sai? - Quella notte ne ebbero di terribilmente peccaminosi, lei , la donna, vollle provocarlo e, valutandolo meno, le chiese:
---Riuscirai a farlo rizzare ancora - chiese indicando col capo il salsicciotto che se ne stava ciondoloni sullo scroto.
---Dipende - rispose lui - se c'è qualcosa di buono da mangiare, vedrai che...ritroverà l'appetito.
---Da mangiare no...ma da leccare sì... -rispose la moglie ridacchiando.
---Eccomi pronto allora, se è questo che vuoi - disse l'uomo con spavalderia inginocchiandosi sul tappeto e affondando la faccia fra le sue cosce. Leccava alacremente lappando e bevendo le stille che la calda fica emetteva in continuazione. Anche la bambina si aggregò ai due amanti, slacciando il vezzoso nastrino della scollatura della mamma, si era messa a palpare a piene mani le sue tette.
***Anche se così intensamente stimolata, Clara impiegò qualche tempo a raggiungere l'orgasmo che fu, come sempre accompagnato dai suoi incitamenti e invocazioni pegne d'eccitanti oscenità.
***Il marito, aveva continuato a leccarla anche dopo l'orgasmo . Aveva visto Clara che stava leccando la fichettina della loro bimba. Dalla sua posizione ammirava felice come se la stava gustando. Temendo di turbare un così magnifico, perverso e inconsueto leccamento di fica, l'uomo, con un ritmo più rilassato, continuò a spennellare e a lavare il sesso della donna che, quando godette non parlò. Quella volta non fu capace di distogliere la sua bocca dalla fichina della figlioletta. Vincendo il torpore che l' attanagliava, continuava a godersi quel frutto acerbo che poco dopo la gratificò con vibranti spasimi di piacere.
***Quella notte Nadia dormì lì, tra i genitori. Non ha voluto andare nella sua cameretta. L'accontentarono, anche perchè l'indomani era domenica e non ci sarebbero stati problemi per alzarsi.
***Lo sfinimento ebbe il suo peso, infatti contrariamente alle altre mattine si svegliarono che erano già le nove.
***Si ritrovarono in cucina per la colazione, seminudi. Così, come la sera precedente, mentre facevano colazione, tracciarono un programma di " educazione sessuale " o giochini , come li chiamava Nadia che prevedeva, in linea di massima due "lezioni" settimanali. Bisognava, si era detto, non approffittarne troppo o ne avrebbe risentito sia la salute sia il rendimento sul lavoro e sulla scuola della figlia.
***Aleggiava nell'aria la voglia di ricominciare, un desiderio palpabile. Mentre Carlo si gustava una sigaretta,
ascoltava la moglie che coccolando la bambina le diceva.
---So Nadia che sei intelligente, molto intelligente, sei brava e bellissima...so che saprai custodire con cura questi nostri giochini. Devi però sapere che se altri venissero a conoscenza di quello che ti abbiamo insegnato, con le balorde leggi esistenti, verrebbero i carabinieri e tu finiresti in un collegio e noi due in prigione. Hai capito? Sono certa però che tu non parlerai con nessuno, mai, vero tesoro?-
---Oh,no...mai...mai...- Rispose Nadia pensierosa, poi, abbracciando la madre le baciò la guancia e subito dopo la bocca, giostrando con la sua lingua.
***Clara, cominciò a palparla sotto la camiciola, sulla nuda carne.
---Mhhhm...che bel culetto che ha la mia bambina...mhhhm...che fessurina stupenda...mhhhm...Carlo, dai torniamo di là...sì, ho ancora tanta voglia...mi tira...mi tira...-
---Sarà bene darsi tutti una bella rinfrescata - le rispose il marito assentendo. Carlo non fece in tempo a terminare la frase che Clara, trascinando la piccola, sparì nel bagno. Tornate poco dopo, La donna propose di mostrare alla fanciulla un bel 69. Carlo fu subito d'accordo e..
---Cosa è il 69 ?- Chiesa timidamente Angelino interrompendolo.
---Il 69 è un gioco sessuale perverso ma molto diffuso anche tra persone morigerate.-
---E di cosa si tratta.-
---Di cosa si tratta... di cosa si trata... ebbene... si tratta che due persone si succhiano i sessi reciprocamente uno sull'atro ma alla rovescia...ma cazzo Angelino, cosa mia fai dire...e poi sono peccati che tu non potrai mai ne fare ne comprendere...hai capito?-
---Veramente ben poco ma...va bene...va bene lo stesso.

CONTINUA
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