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incesto

Ricordi d'infanzia 2


di Papy60
12.06.2009    |    86.775    |    2 9.4
"Riuscii a resistere e a farla scorrere per più di una decina di volte su e giù, poi non potendo più trattenermi, le innondai con un'abbondante sborrata tutto..."
Ci voltammo, Giulia era lì a pochi passi da noi; in un baleno mi vidi crollare il mondo addosso; Vedevo scintille piovermi sul capo; I clamori, le urla dei nostri genitori, lo scandalo e, non per ultimo, svanire quella stupenda intimità che avevo intrapreso con la mia adorata sorellina.-"Se lo sanno i nostri genitori vi ammazzano"- Ci urlò Giulia, rossa in viso pure lei.
Balbettai qualche scusa, ma ci volle del bello e del buono per convincerla a tacere; Silvia addirittura le promise di insegnarle bene le equazioni, la materia dov'era assai debole. Quel che più mi rodeva, è che abbiamo dovuto promettergli che non l'avremmo più fatto
Avevo solo 15 anni,mi sentivo perduto, disperato.

Quella sera a tavola correvano, fra noi tre, occhiate furtive, sorrisini allusivi e visi tesi, atteggiamenti che prima non c'erano. Il giorno dopo, mia sorella Silvia mi raccontò che prima di dormire, nell'oscurità della loro cameretta, Giulia curiosissima, le aveva posto parecchie domande su di noi. Voleva sapere se ci siamo baciati con la lingua, se ci eravamo limitati alla sole carezze, se il mio sesso era veramente duro e se toccato sprizzava dei liquidi. Le aveva inoltre confessato che c'era, a scuola un ragazzo un pò più grande di lei, che le era molto simpatico, solo che lui
parlava solo e sempre di pallone.

Consigliai a Silvia di assecondare queste sue curiosità, di rendersi complice di qualche suo segretuccio, di prespettarle che anche per lei, fra pochi anni, le si sarebbe aperta la porta dei primi amori, che si sarebbe certamente trovato un fidanzatino e che, avrebbe imparato anche lei a baciare come gli adulti.

Silvia mi teneva costantemente informato di queste sue confidenze ma, la situazione per noi due era in una insopportabile fase di stasi; Troppoforte era l'attrazione sessuale che avevamo smosso. Per stare soli,abbiamo dovuto escogitare tutta una serie di stratagemmi; Fingevo d'uscire, rientrando in casa non appena Giulia aveva svoltato l'angolo. Non appena soli ci gettavamo l'uno nelle braccia dell'altra; Baci frenetici mentre le nostre mani, bramose, cercavano i nostri sessi. -"Silvia"- Le dissi un pomeriggio soli,
-"Oggi facciamo un gioco nuovo...vedrai ti piacerà moltissimo"-. Avevo intenzione di leccarle la fichetta, gioco enfatizzato da tutti i miei amici che, certamente non l'avevano mai fatto. Io, però a quel tempo ero un pò schizzinoso, mi pareva poco igienico leccare là dove usciva la pipì, perciò le dissi cercando di non toccare la sua scuscettibilità.-"Silvia
dovresti...lavarti bene la passerina...voglio"- E lei
-"Ho capito...ho capito"- M'interruppe ridacchiando, ma correndo veloce in bagno e, aggiuse prima di chiudere la porta,-"Lo so...lo so sai cosa vuoi fare"- Era stato facile per lei intuire le mie intenzioni; Avrà visto qualche rivistina o da qualche confidenza d'una compagna. Aveva capito che le avrei leccato la sua calda fessurina.

Rivivo quei momenti come fosse ora: Io l'attendo fremente; Arriva, sorride, mi abbraccia; Caschiamo sul divano e, mentre bacio le sue labbra di corallo, invio
una mano fra le sue cosciette: Che meraviglia; La mia sorellina, la mia cara sorellina non ha messo le mutandine...E' il suo via libera: La faccio sedere sul bordo del divano; Mi inginocchio, sollevo la gonnellina
Ora ho il Paradiso davanti agli occhi. Il boschetto di peletti neri, cela a malapena le labbra bombate della sua fichetta, a malapena nasconde la 13enne fessurina della mia adorabile sorellina. I battiti del mio cuore mi squassano il petto e...la fichettina vergine è lì che attende carezze e godimenti.

Con la mia odierna esperienza, avrei cominciato a baciare e a leccare all'interno delle cosce, partendo dalle ginocchia e andando su, su verso il centro dell'universo; Invece, ricordo che allora, affondai il viso famelico, arrivando subito alla fica, lappando e leccando con infinita bramosia. Fu anche la prima volta che vedevo da vicino una fica, perchè fino a quel
momento, gliela avevo sì toccata, ma laggiù ...senza vederla. Silvia s'era posta ancor più sul bordo del divano agevolando le mie leccatine, poi spinta dai sussulti del piacere, mi imprigionò il viso con le cosce; Ad un certo punto vedo arrivare un ditino che iniziò a solleticare il grillettino eccitandolo; Lo vedevo frullare sempre più velocemente; L'avevo davanmti agli occhi. Silvia visse il suo orgasmo stringendo convulsamente le gambine, imprigonandomi il viso lì nell'altare dell'amore.

Assaporai per la prima volta il sughetto della mia dolce sorellina; Quell'azione, aveva cancellato di colpo le mie remore e pregiudizi sull'igienicità del sesso: Ho leccato e deglutito tutto il suo liquorino,spingendomi anche ad andare con la punta della lingua a lambire il forellino del culetto.
Avavo imparato. Quella volta non mi ero toccato il sesso, altrimenti avrei goduto troppo presto; Così, non appena la mia donnina ebbe goduto, sguainai la mia spada già durissima e gliela puntai sulla spacchetta;
Volevo solo farla scorrere fra le sue labbra. Mia sorella temendo la volessi scopare, si rannicchiò, timorosa, sul divano. Dovetti, a malincuore, rassicurarla che non era mia intenzione farlo; Così dovetti accontentarmi
( si fa per dire ) di far conoscere alla mia cappella l'accogliente tepore della sua preziosa micetta. Riuscii a resistere e a farla scorrere per più di una decina di volte su e giù, poi non potendo più trattenermi, le innondai con un'abbondante sborrata tutto il suo meraviglioso pube, mentre io, per poco, non persi i sensi.

Ci tenemmo allacciati, rilassati. Come dimenticare quei momenti, ci sentivamo leggeri come piume, vaganti nell'aria, trasportati dal vento del piacere sessuale.

Ero ancora affamato di sesso; Volevo ancora una cosa.
-"Vado in bagno"- Annunciai alzandomi -"Vado a lavarmi il pisello"- Silvia che aveva capito tutto al volo,trattenendomi per un braccio, mi gridò -"Luca, no no...guarda che non te lo prendo in bocca...no è inutile lavarti"- Non l'ascoltai; Tornato mi sedetti vicino abbracciandola. Nessuno dei due parlò; i nostri animi erano sospesi nell'aria, tentavano di captare un evento che aleggiava su di noi. Nel cercare di vincere la sua ostinazione, le succhiai a lungo le tenere tettine, passando dall'una all'altra, ciucciandole come fa il neonato; Eravamo mezzi nudi, vogliosi ed eccitati; Lei con una manina mi menavo lentamente il pisello mezzo rigido, io le accarezzavo il pancino scendendo e soffermandomi a giocherellare con le labbruzze della sua patatina.
All'epoca non avevo ancora formato il mio carattere; se avessi agito diversamente, avrei già da quel giorno goduto il suo primo bocchino. Lei invece non cedette, aveva bisogno di maturare l'idea. Infatti quindici giorni dopo, in uno dei nostri rari incontri e, senza
insistere, mi accontemtò. Sempre lì sul divano, eletto ormai a nostra alcova, e dopo aver goduto un bello orgasmo ciascuno, mia sorella si decise al grande passo. -"Non guardarmi"- Mi disse seria e abbassando il capo sul mio ventre. I capelli a codina di cavallo, mi solleticavano il petto e la pancia. Ho un ricordo più vivo e bello per quelle spazzolate, che del pompino in sè. Ricordo, avevo il corpo percerso da brividi irrefrenabili; Dio mio, che sublime momento di lussuria stavamo vivendo, stavamo vivendo il meraviglioso baratro dell'incesto.

La boccuccia, la rosea boccuccia di mia sorella, stava deliziandomi l'uccello con il suo primissimo bocchino.
Lei adolescente, appena adolescente, stava succhiando un cazzo; vedevo l'ondeggiare della sua testolina sul mio grembo, sentivo il tepore del suo cavo orale, i vellicamenti della sua linguettina sul mio glande, sensazioni indescrivibili.

Che fortuna aveva avuto il mio uccello, pochi ragazzi di 15 anni come me potevano vantare di essersi goduto un pompino da una fanciulla bellissima come mia sorella
Non so valutare se sia stato fatto a regola d'arte, ma essendo per me il primo, lo ritengo tuttora insuperabile e indimenticabile.

Quando sentii lo sperma risalire dai testicoli, e non volendo traumatizzarla venendole in bocca l'avvertii; lei tolse la bocca bloccando anche la lenta masturbazione. Stavo arrivando; svelto le agguantai la mano imprigionando così anche il cazzo. La guidai per quattro o cinque menatine e venni inzaccherando le nostre mani. S'era voltata verso il mio viso, sorridente,era felice d'avermi accontentato; La baciai anche se un schizzo di sperma le colava dalla fronte
e raggiungendo le nostre labbra...aumentando la libidine del nostro amore.

Per un paio di mesi, io e Silvia riuscimmo seppur a fatica, a ricavare qualche spazio per noi ma, quando nostra sorellina Giulia, smise d'andare alle ripetizioni, i notri tempi s'erano quasi chiusi completamente. Eravamo nervosissimi, tutto ci urtava e fu casualmente che per accativarmi le sue simpatie, pensai di usarle certi riguardi. Un pomeriggio stavo
risolvendo un gioco di parole crociate, gioco che è sempre stato una mia passione, Giulia mi si è avvicinata, attratta anche lei. Spesso anche se con oscevo la risposta, lasciavo alei il piacere della soluzione; Questi incontri oltre che a piacermi erano volti a farmela più amica, più confidente; Un pomeriggio lasciai a lei la penna, leggeva le domande e tentava di dare le risposte. Ad una domanda che la mia piccola sorellina rispose esattamente, io come cmplimento le detti un bacetto sulla guancia. -"Brava Giulia...bravissima...sei veramente brava"- Stuzzicavo il suo naturale orgoglio, si sentiva più importante.

Pechè Giulia, essendo la più piccola della famiglia, era appunto poco considerata e lei percepiva questo distacco. Quel giorno intuendo i suoi sentimenti, io marpione le detti tre o qusttro bacini e mi pareva che lei li ricevesse con un'altra tonalità. La sera nel mio lettino, diedi ascolto alla mia massa ormonale in
fermento e incurante del sapere che la mia piccola sorellina, aveva poco più di 11 anni, mi masturbai e da porcellino qual'ero, immaginai scene di odalische, che danzavano per me la danza dei sette veli...
in primo piano, vedevo le mie amate sorelline che...

(continua) Papy60

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