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Insegnami papà 5


di papy60
31.01.2012    |    52.987    |    3 9.4
"====La "lezione" sarà durata una ventina di minuti, troppo pochi per essere completamente soddisfatto; Quando capii che non potevo resistere..."
+*+*+*+* Era felice la mia Giulietta, anche il mattino dopo, le traspariva dal visetto tutta la gioia che aveva in cuore ; Io personalmente preferisco, al posto del 69, una bella e comoda leccata di fica prima, e ricevere un bel bocchino dopo, e questo perché quando lecco la fica, altre al piacere che do alla femmina, mi gusto i suoi sussulti, i suoi gemiti, tutte cose che nel 69 non posso gustare appieno distratto dal seppur piacere di sentirmelo succhiare; Con Giulia però, visto che lo gradiva tanto, mi sacrificavao (si fa per dire) e ce lo godemmo altre tre volte nella stessa settimana.
====Nei relax, mi piaceva un mondo tenermi stretto il suo corpicino nudo; Me la tenevo incollata mentre le cantavo dolcissime nenie d'amore; Accarezzavo continuamente la sinuosa schiene, il polposo culetto, le cosce ricevendo in risposta, sospironi e fremiti.
====Dopo aver esaurito con due corpose godute tutta la mia riserva, fu con un'immenso piacere psichico che vidi la mia bambina, la mia bellissima creatura, che piegandosi su di me, mi accarezzò il cazzo che, seppur inerte, le piaque trastullarsi, ci giocò per quasi un'ora accarezzandolo in mille modi, tirando giù la pelle del prepuzio e imboccandosi la cappella; Anche se il mio cazzo reagiva poco, mi godevo quei vellicamenti forse più di quando ero in forma; Era certamente un piacere più mentale che fisico.
=====La mia troietta dimostrò lì con quel suo agire, tutta l'ingenuità che può avere un'adolescente e tutta la curiosità dei suoi tredici anni.
--Dobbiamo passare ad un'altra lezione sai Giulietta...-
--Lo sò, lo sò - rispose sorniona consultando il Kamasutra.
--Faremo questo - e le indicai il disegnino che illustrava la posizione alla pecorina e, vedendo la sua smorfia di paura, la tranquillizzai - non temere amore, tranquilla, non te lo metto dentro; Non lo dicevo per pro-forma, avevo deciso in cuor mio, già da tempo, che non l'avrei mai penetrata; Sarebbe stato troppo anche per un peccatore come me.
====Quel pomeriggio purtroppo si dovette rimandare quella lezione, per tre giorni si ebbe in casa un via vai di idraulici dovendosi sostituire la caldaia; Riuscimmo comunque, a rubare al mondo, una mezzoretta un giorno e un'altra il giorno dopo, tempo che nonostante mi abbia lo stesso permesso di scaricarmi le palle, mi aveva però aumentata la tensione psichica.-
====Quei giorni, con due mandate di chiavi, avevo chiuso la porta dello studio; Abbracciai famelico mia figlia, pochi e brevi baci, poi, dopo averle sfilato le mutandine, che solo quella manovra mi fa sempre rizzare l'uccello in modo repentino, la misi a sedere sul tavolo dello scrittoio, e lì le feci scorrere la cappella su e giù sulla fessura, gioco che era diventato ormai un rituale preliminare.
====E' stato sempre un tremendo sforzo psichico il trattenermi dallo spingermi dentro quel fiorellino, anche se era appagante anche il solo sfregamento; Quelle due volte, godetti sborrandole sulla passerina, ovviamente dopo averla fatta venire con lingua e dita.
====Finalmente arrivò il venerdì libero; Appena soli, la mia piccola mi si aggrappò al collo baciandomi a tutto spiano e io, pur smanioso e caricato al massimo per i tre giorni di semiastinenza, nel baciare la deliziosa bocca, dimenticai tutto; Mi pareva di scoprire in quel momento la dolcezza della sua boccuccia, il succhiare la sua linguetta che viperina mi dardeggiava in bocca.
--Andiamo papà - mi esortò staccandosi dalle mie labbra; Prendendomi una mano, mi tirò nella sua cameretta; Volli filarle io le bianche mutandine, piacere che sempre mi prende; Seduto sul suo lettino, la tenni in piedi tra le mie gambe e dopo alcune carezzine alle coscette e al culetto, agganciato l'elastico, gliele calai giù alle ginocchia;
Ho cominciato a giocherellare con i peletti del pube; Che bello la mia piccina, quando sentì il dito che le vellicava la fessurina, aprì le gambine per sentirlo meglio, poi bloccò per un'attimo le mie errabonde mani per sfilarsi definitivamente le mutandine.
--Ora sei mia, mia... vieni qui piccola vieni qui - grugnii con finto sadismo coricandola sulle lenzuola e continuando la finzione dello stupratore, le strappai la mini; Davanti alla sua spettacolare nudità, crollai in ginocchio
mutando da sadico in adoratore; Leccai per alcuni minuti smettendo dopo aver gustato la sua prelibatezza prodotta dall'orgarmo che le scosse tutto il corpicino.
====Mi tolsi le scarpe e slacciata la cinghia, calai calzoni e mutande assieme; Avevo ancora i piedi intralciati dai calzoni, che la mia bambina mi ghermì subito l'uccello con le sue vellutate manine; La mia piccola che si stava laureando puttana, s'imboccò veloce la cappella che danzava davanti al viso; Momenti sublimi; Il tepore della bocca, il caschetto dei capelli col suo ondeggiare, il sapere che quella fanciulla aveva solo tredici anni e per di più era mia figlia, erano tutti ingredienti per accellerare la mia goduta; Quando poi sentii l'avvicinarsi dell'uragano orgasmico, le tolsi il cazzo di mano e lasciandole il glande in bocca, me lo menai; Le tenni ferma la testolina e segandomi sempre più velocemente inseguendo l'enorme eccitazione che avevo, fremendo urlai.
--Ecco ecco ecco...amore vengo, vengoo...ti vengo in bocca amore siiiii in bocca...in boccaaaaaaa. - Quindici secondi di schizzi che lei, la mia bravissima piccolina accolse in bocca fissandomi con i suoi ridenti occhietti; Poi staccate le rosee labbra dalla cappella, le tenne serrate per non lasiarsi sfuggire il mio seme.
--Apri la bocca Giulia.....fammi vedere - Alzò il visetto, aprì la bocchina; Mio Dio era piena zeppa - Lo mandi giù vero tesoro ? - Non rispose, ma con un paio di deglutazioni, lo inghiottì.
====Temporaneamente sedati i sessi, ci coccolammo vicendevolmente per oltre un'ora ; Due ore durò la lezioncina in programma; La mia Giulietta, merito senza dubbio alcuno del sangue che le scorre nelle vene, quella lezione l'apprese al cento per cento, sia verbalmente che praticamente; Le impartii tutte nozioni di quella specifica
posizione, le spiegai di pretendere dai suoi futuri amanti, queste o quelle particolari azioni;
====Dopo la lezione teorica, che le feci sempre godendomi con baci e carezze il suo splendido corpicino, passai alla pratica.-
--Inginocchiati qui - dissi indicandole il bordo del suo lettino; Si mise a gattoni; L'ndescrivibile bellezza del culetto, mi mise tutto in fermento; Lei rimasta solo con i calzini bianchi e la camicetta che, alzata mi permetteva di ammirare le sfiancate e sinuose forme di quell'impareggiabile corpicino di fanciulla, era l'immagine della lussuria.;
Fu questione di qualche minuto e stimolato da tale visione, il mio uccellaccio rizzò la testa; Mi misi subito a baciare
e a leccare le chiappette, vellicando con le dita le bombate labbra della rugiadosa fichettina che facevano capolino tra le carnose coscette e dopo aver fatto scorrere ancora la cappella su quella calda carnina, dissi-
--Anmore, chiudi le gambe adesso ...ecco così sì così...-
====Spinsi allora il mio arnese fra quelle pareti di velluto e, tenendola bloccata con le mani ai stretti fianchi, cominciai ad imitare la scopata; Il glande scorreva sul viscido taglietto .
--Stringi di più le gambine Giulia cara...fammi sentire meglio....ecco ecco si si...così così....mi sembra d'essere dentro di te sai?....Mmmmhhhuuu che bello, che bello...
--Si papà va piano...va piano...ti sento...stai attento attento..mi stai premendo sul buco -
====Era vero, era meravigliosamente vero, sentivo la cappella che toccando quella carnina, voleva avanzare e sfondare la porta di quel Paradiso; Ancor oggi non so spiegarmi come feci a resistere e a non sverginarla; Forse fu il preconcetto che mi ero da sempre imposto, ma credo sopratutto fu, nel rendermi conto che avevo tra le mani
il corpicino vergine di una fanciulla tredicenne e che essendo mia figlia, giocò l'ancestrale divieto dell'incesto.
====Ricordo bene che, anche per distogliermi dalla forte tentazione di spingermi in lei, appoggiai la cappella sull'occhietto dell'orifizio anale; la mia bimba quando si sentì premere, con un guizzo, mi sfuggì di mano.
--Papà, non vorrai mica mettermelo lì vero? -
--No Giulia, no amore..ora.sto scherzando, però - aggiunsi - quando sarai donna, il tuo uomo lo vorrà fare...
====Più volte avvicinandomi all'orgasmo, mi fermavo per bloccare l'eiaculazione e far durare più a lungo quei piaceri; Mi fermavo restando lì col cazzo nel tepore delle coscette; Mentre l'eccitazione scemava, mi godevo palpando le sue piccole tettine e riprendento la finta chiavata alla pecorina.
====La "lezione" sarà durata una ventina di minuti, troppo pochi per essere completamente soddisfatto; Quando capii che non potevo resistere oltre, me lo presi in mano e sfregandolo sulla scivolosa spacchetta, sborrai glassandola con il caldo e opalescente succo dei miei testicoli.
--Ferma Giulia ferma - le intimai trattenendola con una mano mentre con l'altra guidavo i getti sulla sua gemma; Non saprei dire se mi tenevo il suo corpicino perchè non mi sfuggisse o se mi sostenevo a lui nel momento del vuoto mentale della copiosa sborrata; Ancora le sue mutandine ci servirono per ripulirci un pochino.
====Mia figlia non aveva ancora goduto, anzi l'avevo eccitata e ora giustamente attendeva la mia opera.; La feci venire con la lingua, furono sufficenti pochissime passate; Giulia fra scomposti sussulti, mi fece bere il suo piacere; Ho bevuto la sua pipì santa con la bocca, ma ancor più col cuore perchè è impossibile disgiungere le due cose; Avere lì mia figlia che, a gambe spalancate offre alla mia bocca la sua preziosa fessurina è una cosa impossibile da descrivere.
--Mmmhhhuuu...siiiii.....mmmhhhuuu...- mugolava la mia piccola trasmettendo nuovi stimoli al mio uccello che seppur sfibrato, tentava di alzare la testa ascoltando quei richiami di lussuria; Ci riprendemmo tenendoci abbracciati stesi tutti e due nel lettino; Chiusi gli occhi ripensavo estasiato a quei dolci momenti; Sognavo e non smettevo di baciare il suo bel visetto, bacetti lievi sulle guance , sugli occhi, sulla bocchina, sulla fronte candida; Tutta me la baciai quella testina adorata, adorandeno sopratutto il suo contenuto, sì perchè erano nati proprio lì quei sentimenti che mi inebriavano, era nata lì dentro la decisione di farsi insegnare da me le cose del sesso; Me lo tenevo stretto il mio gioiello, con tanta bramosia che temetti di me stesso; Il suo sorriso aveva il potere di dissolvere ogni timore, poi per rasserenare il momento, chiesi.
--Dai Giulietta, raccontami di Nicola...dimmi chi ha il pisello più bello, io o lui?-
--Il tuo è più grosso...
--No, ti ho chiesto chi ce l'ha più bello .
--Beh...non saprei...mi piacciono tutti e due...sì sono belli tutti e due.
--Cosa avete fatto ieri?
--Niente papà niente...stavamo quasi per partire, ero già salita sul suo motorino ma, è arrivata quell'antipatica di Marzia e così....niente.
--Parlami di questa Marzia...
--Le piace Nicola e credo mi odi...come io lei.
====Giulia cominciò poi a raccontare che da più di sei mesi, Nicola si faceva vedere ogni tanto con lei forse per ingelosirla e farla cedere; Mi raccontò ridendo, che il primo bacio che le diede fu a labbra chiuse ma adesso con le mie lezioni non ha più di che lamentarsi.
--Papà - disse preoccupata parlando a stento - siccome temo che Marzia me lo porti via...ho deciso di accontentarlo e farle un bocchino...sbaglio papà?
====E' stato molto difficile per me darle il consenso, il naturale egoismo o gelosia, mi fece tentennare, ma poi cambiando totalmente rotta, mosso da un perverso pensiero, assentii; Dopo l'esperienza della finta pecorina che tanto mi fece soffrire psicologicamente, ho pensato che se Nicola la sverginasse, avrei potuto possederla pure io e cullato da questa idea l'incoraggiai anche forse un pò troppo.-
--Papà, ho delle cose importanti da dirti - mi preannunciò il giorno dopo sottovoce per non farsi udire dalla mamma; A mia figlia, l'idea che potessi essere geloso non le passava minimamente per la testa, tanto che con estrema naturalezza, mi fa.
--Papà le ho fatto un pompino sai...anzi due,
--Davvero amore? - Chiesi soffocando i miei torbidi sentimenti - allora questa bocchina qui ha succhiato un altro uccello...-
--Eeh...sì .
--Mamma mia Giulietta sei proprio una bella porcellina sai? Ti pare? Succhiare l'uccello ad uno sconosciuto.
--Sai bene invece che sarebbe il tuo che non dovrei succhiare - Risi abbracciandola forte.
====Mi raccontò scendendo anche in alcuni particolari, la sua esperienza; Lui l'aveva portata a casa sua, i genitori non c'erano, erano soli; Lui per indurla a succhiarglielo le raccontò che Marzia gli si era offerta non solo a spompinarlo, ma addirittura a farsi scopare.
--Giulietta attenta fa il furbetto per ottenere di più da te.
====La baciavo e mi pareva di vedere la sua immagine nell'atto del pompino, baciavo la bocca che sapevo aveva succhiato un'altro cazzo; Credo che in un'orgia mi tirerei indietro solo a poche cose, perchè provai quasi più piacere baciarla ora che sapevo.
=====Nei nostri successivi pomeriggi d'amore feci ripetere alla mia bambolina le lezioni già acquisite e le ripetemmo con sempre più passione da parte di entrambi; La continua sofferenza nel rinunciare a scoparmela, veniva lenita dalle altre libidinose cosette che ci godevamo, Purtroppo avevo quasi un'ossessione e mi si
presentava sempre il fortissimo desiderio di deflorarla; Non avrei rinunciato per tutto l'oro del mondo al piacere di coccolarmi il mio passerotino; Come era piacevole anche dopo l'orgasmo continuare a palprmi il suo corpicino, giocherellare con le mammelline, stringere con due dita la carnina morbida e ciucciarle i bruni bottoncini.
====A volte mi chiedevo quanto potevano durare ancora questi nostri peccaminosi rapporti, Mi supportava il pensiero di un filosofo del passato che recitava "Vivi sempre come fosse il tuo ultimo dì" e forte di questa filosofia, mi godevo la mia piccola a 360 gradi sfuttando tutti gli spazi di tempo; Mia figlia d'altra parte, mi assecondava sempre, una domenica le feci addirittura un ditalino lì in cucina sotto gli occhi di mia moglie tutta intenta nell'arte culinaria.
====Continuammo a goderci per oltre due mesi e quasi tutti i pomeriggi; Lei mi raccontava del suo ragazzo, delle sempre più pressanti richieste, poi un bel giorno, ancora prima di iniziare a pomiciare, con un'espressione contrita, mi fa.
--Papà...papà..ti devo dire una cosa...una cosa grave....non arrabiarti ti prego...Nicola...
====Prima ancora che parlasse avevo già capito, Giulia, la mia Giulietta, la mia bambina si era lasciata andare;Quel ragazzo dicianovenne aveva tolto la verginità alla mia picciona, l'aveva deflorata; Certo che se non fosse stata lei stessa a dirlo, io non l'avrei capito tanto brava è a dissimulare.
====Io che tanto soffersi alla grande rinuncia, mi trovavo in bilico tra due sentimenti, la naturale gelosia e la consapevolezza che d'ora in avanti avrei potuto tranquillamente chiavarmela; Era successo tre giorni prima, mi disse che non le fece tanto male.
====Quello stesso giorno che fece questa confessione, nascondendole quello che veramente provavo, con un fondo di cattiveria vendicativa, la chiavai anch'io.
--Fammela vedere - le dissi forzando e allargandole le gambine - fammi vedere questa fichina rotta...ma è bella lo stesso sai amore...- continuai rinfrancandola, poi invece di far scorrere la cappella sulla fessura come si era sempre fatto, dopo pochi su e giù, entrai in lei; Era ancora stretta, molto stretta per il mio uccellone, quando poi incollai le palle su di lei, m'avvidi del suo visetto che tutto teso seguiva l'operazione.
====Giulia, tenendosi alta sui gomiti, vedeva il cazzo del suo papino che le entrava dentro, vedeva il tozzo tronco sparire nella sua pancina, lo vedeva tornare indietro fino alla cappella e poi ritornarle dentro.
--Ti faccio male? ...Sei molto stretta sai...
--Si mi fai male, ma un pochino...- riuscì a dire con voce lamentosa.
--Mi fermo? esco?
--No, no...ormai..
====Tranquillizzato, ma sopratutto spinto dalla passione, mi spinsi in lei e raggiunto il fondo lasciai per un bel minuto la cappella la cappella a baciare quel tanto sospirato uterino; Mi ritrassi e, sempre lentamente, cominciai a scoparla; Per non gravarle addosso, mi tenevo sollevato con un braccio mentre con l'altro me la tenevo pressata per il culetto.
====Eccezzionalmente, quella chiavata durò a lungo; Ero sì eccitato eppure l'orgasmo tardava, di certo era la mia mente che mi ricordava che stavo chiavando la mia bambina; Sapevo che Giulia aveva finito da poco le mestruazioni e, quando arrivai all'acme mi svuotai completamente dentro il suo esile corpicino.
--Ecco Giulia ecco....vengo amore vengooo...siii il tuo papà ti scopa amore ti scopa....sto godendo dentro di te
ecco...vengoooo vengoooo sborroooo aaahhhhh...aaahhhh
====Quando dopo aver lasciato il cazzo tutto dentro la fica .per un paio di minuti ,uscii mi abbassai subito per vederle la passera che lasciava traboccare un grosso rivolo del mio sperma; Mia figlia si lasciò guardare e sensa alcun pudore,ne spinse fuori un'altro grumo; Da perverso, mi toccai il cazzo umidiccio, troppo eccitante e libidinosa quell'imagine della sua arrossata vulvetta per non restarne colpiti; Spettacolo di lussuria unica.
====Mi resi in parte conto del grande peccato che avevo commesso; Avevo chiavato mia figlia tredicenne e le avevo sborrato nel ventre; Preso da questi rimorsi faticai a rendermi conto che Giulia non aveva goduto, e come svegliato dal letargo, mi detti da fare con la lingua e le mani portando anche lei all'orgasmo.
====Continuammo i nostri pomeriggi di piacere, godendoci l'un l'altro; Era la pecorina la posizione che più ci piaceva, piaceva anche chiavarla alla missionaria ma tenendole le gambine sulle mie spalle, questa posizione mi dava modo di vederle il visetto che ridente si gustava i colpi d'ariete che con sempre più fervore imprimevo alla sua passerina.
====Sebbene mia figlia flippasse con Nicola si godeva sempre il cazzo e l'esperienza del suo paparino; Continuammo per anni e, più d'una volta la mia piccola si fece chiavare da me con ancora nel grembo la sborra del suo ragazzo.
====Con Nicola durò un paio d'anni, poi si lasciarono, trovò un'altro ragazzo, poi un'altro ancora, i maschi si godevano la sua maestria, ma la piccola correva sempre dal suo paparino a godersi i fremiti del proibito e del peccato più tremendamente bello che l'animale uomo possa commettere e godere.
F I N E



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