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Vendetta trasversale 6


di papy60
27.11.2012    |    23.382    |    0 9.2
"-- Le piacciono anche le donne? -- Sì..."
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°°° Anche la mattina nel recarsi a scuola, pensava al suo Nevio e, vedendosi nell'impossibilità di sfuggire ai controlli dei suoi, pensò ancora all'aiuto di Enrichetta; Non voleva raccontarle della sua esperienza sessuale, temeva troppo che la compagna, ingenua com'era, potesse anche involontariamente tradirla, capì però che non c'era altra via.
-- Henry, devo dirti una cosa - disse guardandosi furtivamente attorno - ieri sono andata da mia zia.
-- E tua mamma ti ha lasciata libera?
-- No, ieri ero a casa da sola e ho fatto uno scappone da lei.
-- C'era il signor Nevio?
-- Eh sì, altrimenti non ci sarei andata no?
-- Lo sò, lo sò...ho capito sai...tu ti sei presa una cotta per quell'uomo!.
-- Quasi - ammise sorridendo la ragazza che aveva il cuore che le stava scoppiando poichè voleva e non voleva raccontarle tutto, ma poi, costretta a chiederle aiuto, cedette; Dopo mille raccomandazioni le raccontò ma solo parzialmente qualcosina.
°°° Le disse scrutandole il viso, che Nevio le aveva, non solo dato dei baci ma, le aveva tirata una mano sul sio cazzo.
-- E le hai fatto una...una sega? Chiese subito sgranando i suoi vispi occhietti.
-- Sì e... m'è piaciuto sai...sì è stato molto emozionante...vedessi Enrichetta come ce l'ha grosso...
-- E ti ha toccata...ti ha toccata...?
-- Sì certo - rispose trattenendo a fatica la voglia di raccontarle veramente tutto per filo e per segno anche perché nel rievocare quei momenti, le pareva di riviverli; Anche poi in classe non smisero di bisbigliare tra loro
-- Tìinvidio sai - disse Enrichetta mestamente - Andrea a me, oltre ai soliti e rari baci, non si spinse mai più in là...mi sarebbe piaciuto anch'io...
-- E poi a casa ti dovevi toccare no? - sentenziò Stellina con un'ironico risolino.
--Sì - ammise, e per la prima volta confessò che si masturbava.
°°° Enrichetta voleva conoscere più dettagliattamente quell'incontro; Stellina l'accontentò tacendole solo del pompino; All'uscita il bidello dovette spingerle fuori tanto erano prese in quelle confidenze e, solo allora s'accorsero d'essere solamente loro due nell'androne.

-- Signora facciamo un giretto qui attorno.
-- State attente per le strade e tornate presto.
-- Non si preoccupi signora...
°°° Così le due fanciulle s'allontanarono sulle loro bici; Enrichetta, dopo quelle confidenze aiutava volentieri l'amica, mossa sopratutto dalla sua morbosa curiosità; Come d'accordo, la lasciò dalla zia dove sarebbe passata più tardi a riprenderla.
-- Ciao zietta...- gridò la fanciulla gettandole allegramente le braccia al collo; Giovanna se la strinse affettuosamente al petto annunciandole, con una manifesta tristezza, che Nevio, il suo Nevio le aveva telefonato dicendole che non sarebbe potuto venire a trovarla; Stellina mise subito il broncio ma Giovanna, bloccandole il visino intristito con ambo le mani e schioccandole un bacione sulle belle labbra, glielo rasserenò; Alla ragazzina piaceva la zia sia per lòa sua gioiosa allegria che per la sua palpabile sensualità.
°°° La fanciulla, essendo più bassina della zia, cingendola ai fianchi affondò il visa fra le due polpose tette; Assaporò con gioia quel tepore " Mamma mia che stupendo cuscino vivo e morbido" pensò; Sentiva i battiti del cuore, che all'unisono con i suoi scandivano quei trepidanti momenti; Stellina inconsciamente aveva capito che poteva anche in mancanza di Nevio, soddisfare la sua libido; La donna accarezzandole i capelli, le premeva la testolina su di sè provando sensazioni miste di affetto e di lussuria; Sapeva cosa stava per nascere.
-- Vieni gioia - le disse dopo un profondo e interminabile bacio alla francese; La piccola allora cincendola al fianco s'avviò tentando di andare come al solito in salotto, Giovanna invece indirizzata verso il corridoio la bloccò e, con un malizioso sorrisino, le sussurrò.
-- No, Stella no...andiamo nella mia camera... staremo più comode...- non servirono altre spiegazioni, la ragazzina tremando dalla gioia la seguì e appena varcato l'uscio, s'incantò nell'ammirare lo splendore della stanza; Il letto matrimoniale con la testata di colore rosa ricca e trapuntata, troneggiava nell'ampia stanza; Rosa le pareti, rosa le tende e il copriletto, rosa i comodini e tutto in forme tondeggianti, davano l'impressione di una camera da favola.
-- Aspetta - disse la zia sganciandosi da lei - abbassiamo le persiane...c'è troppa luce - Lasciò qualche fessura che, in un primo momento sembrava sprofondata nel buio; Accese poi una luce del comodino; Il rosa dominante coloriva anche i loro visi rendendoili, se fosse ancora possibile, più freschi e belli.
°°° Le loro bocche si fusero, le lingue si cercarono e i loro respiri venivano amplificati dalla loro passione.
-- Dai amore...spogliamoci - disse la zia iniziando a sollevarle l'aderente maglietta che tanto metteva in risalto le sue graziose forme; Stellina iniziò a spogliarsi e, come il prestigiatore fa apparire la colomba dal nero cilindro, così i vestiti che uno ad uno si accavallavano sulla poltrona, mettevano a nudo lo splendore del suo corpicino illuminando la stanza; La fanciulla s'era fermata tenendo solo le bianche mutandine; Con un residuo di pudore, curvando le spalle, tentava di nascondere le collinette delle sue tettine.
-- Non ti vergognerai di me spero - chiese la zia accortasi del gesto slacciandosi il reggiseno e offrendole la sua completa nudità.
°°° Il contrasto fra i due corpi era notevole, quello della piccola era minuto sebbene ben proporzionato, una ninfa, Quello della zia più corposo, più carnale enfatizzato dalle calze nere autoreggenti che tenne e che si intonavano perfettamente col ricco cespuglio di peli neri che nascondevano la sua fica.-
-- Quanto sei bella zia - disse emozionata la piccola.
-- Grazie amore...tu oltre ad essere bella sei giovane e, quando Nevio ti vedrà nuda impazzirà...vedrai.
°°° Con un risolino di compatimento del suo pudore, Giovanna abbracciò la nipotina.
-- Su...dai...- e accennò di calarle le mutandine; La ragazza allora le spinse un pò giù fino a mezza coscia: Giovanna rise, gliele spinse giù lei e, per toglierle dalle caviglie, si trovò col viso a pochi centimetri dalla sua fichetta. Il profumo della piccola vulva diede un leggero capogiro alla zia che aggrappandosi alle piccole natiche potè ammirare quel capolavoro della natura; Appoggiando poi il mento sul prominente pube, la guardò nel viso e il sorrisino che vi lesse, fu il viatico per inoltrarla nel mondo del Dio Eros.
°°° Baciò d'apprima i peletti poi, col naso, solleticò un pochino la ciliegina della clitoride, infine spingendola allegramente sul letto, si ritrovò col profumato taglietto a portata della lingua; Che leccata di fica fu quella; La donna, grande esperta, dopo aver indugiato con bacetti e leccatine all'interno delle cosce, le aveva lappato le labbrine della vulvetta; Tenendo poi la lingua appuntita .aveva solcato la fessurina avanti e indietro avanti e indietro e ogni volta slinguettandole il clitoridino.
°°° Stellina le parve morire dagli spasimi, ogniqualvolta la lingua stuzzicava quel punto, veniva percorsa da una scarica elettrica che attraversandole tutta la spina dorsale, si infrangeva nel cervello.
°°° La giovane età le permise di godere di un orgasmo tremendo solo dopo cinque minuti, la zia però continuò a leccarla ancora bevendone il nettare anche del secondo orgasmo che le seguì a poco.
-- Basta zia basta...- riuscì a dire con un fil di voce sottraendole il grembo palpitante; Giovanna salì nel letto, strinse a sè il nudo corpicino della nipote cullandola poi come fosse un neonato.
°°° Rilassata Stellina, capì che anche la zia doveva godere, così dopo alcuni baci, le cercò un capezzolo; Il Dio Eros in quel momento si sfregò le mani felice, era riuscito a creare una scena che nessun maestro della regia avrebbe potuto immortalare: C'era una ragazzina undicenne con un corpicino talmente perfetto che avrebbe eccitato anche un eunuco, una fanciulla che stava suggendo le tette ad una donna di 29 anni; I suoi capelli sparsi disordinatamente sul petto impegnavano la donna a scostarli, voleva vedere la bocca della ragazzina che la poppava.
°°° Non aveva mai avuto figli la donna e quella bocca, quel succhiare le aveva smosso la sua natura materna, le pareva d'allattare una figlia e fu così emotivamente presa dalla situazione, che cominciò a dirle.
-- Su bambina mia succhia il latte della mamma...succhia succhia sì che poi ti porto a fare la nannona...è buono il latte della mammina vero? Ooohhh amore ora prova quast'altro seno...su...e pieno pieno...
°°° A questa finzione anche la piccola volle partecipare e spostando la bocca sull'altro capezzolo, sorridendo cominciò a suggere pure quello; La zia le accarezzava il visetto con vero amore cambiando tipo quando sentì una manina di Stellina che le stava accaezzando la pancia e le cosce; Non era certamente abile la piccola nella masturbazione, ma la fece godere in brevissimo tempo sopratutto merito dei 40 minuti di tensione sessuale precedenti.
°°° La ragazza, quando sentì la zia vibrare accelerò i movimenti, contemporaneamente si sentì invadere la bocca dalla lingua e la mano dalla copiosa sborrata femminile; Restarono ancora una ventina di minuti a scambiarsi baci e carezze su tutte le parti dei loro corpi, ma sopratutto furono venti minuti di baci delicati e frementi. Il tempo era volato e Stellina doveva rientrare a casa; Si rivestirono in fretta ridendo e parlando.
-- Zia - disse la piccola - mi sono piaciuti così tanto i nostri giochi che, anche se non c'è Nevio, vengo a trovarti lo stesso.
-- Ho piacere che ti sia piaciuto - rispose slinguazzandola - e...forse ci divertiremo di più..- poi aggiunse - anche se un uomo è sempre un uomo...
°°° Quando si congedarono alla porta, la zia scrutandole a fondo gli occhi, le disse -
-- Guarda Stellina che la prossima volta, devi farmi godere con la bocca anche tu .- La fanciulla non rispose ma, nel tornare a casa pensò che forse il leccare una fica non era poi così schifoso come aveva sempre pensato e valutando poi la grande goduria in cuor suo si sentì disposta a fare anche quello.

°°° Quella volta Stellina tacque all'amica la sua avvventura, ma il giorno dopo , quando si ritrovarono in casa di lei per studiare, le confidò " che la zia la intrattenne in un modo molto piacevole"
-- Cosa intendi per molto piacevole - le chiese subitamente-
-- Vedi...Henry, la zia è una bisex...
-- Le piacciono anche le donne?
-- Sì...e infatti...
--Ti ha toccata...toccata te?
-- Bhe...sì e mi è anche piaciuto ...sa fare...
°°° Poi sicura dell'amica, le raccontò tutto; Enrichetta ne restò stupita, ma poi dopo aver sentito nei dettagli come era stata brava, e come se l'era goduta, anche lei ci fece un pensierino, sì, le sarebbe piaciuto avere una simile esperienza.
-- Henry...pensa pure quello che vuoi, ma, anche ora al solo pensarci , mi sento un formicolio nella passera....è stato troppo bello - l'amica le sorrise - tu - continuò - quando ti tocchi , a cosa pensi?
-- Bhe, non so...a qualche ragazzo...al professore di matematica.
°°° Stellina eccitata, si fece scoprire che stringeva le gambe e si premeva una mano sull'inguine.
--Sei proprio eccitata vero? - Non le rispose ma spudoratemente cominciò a spalpugnarsi da sopra la gonna; L'amichetta ammutolì ma, poco dopo in una naturale e logica sintonia, s'accorse che anche lei stringeva forte le sue gambine; I suoi giovani ormoni, sollecitati dal cervello, l'invitarono ad imitare l'amica e, come Stellina, pose una manina agitandola lentamente nel suo delta; Poco dopo Stellina, sebbene timorosa, le chiese.
-- Cosa dici Enrichetta...ci... facciamo un ditalino? Dai...su...
°°° Si sollevò la gonna portando il culetto sul bordo della sedia iniziando col far passeggiare le dita sopra il tessuto delle mutandine già umidicce percorrendo delicatamente la sua valletta vulvare; Vedendo Enrichetta ancora indecisa, l'esortò.
-- Sì dai...anche te...non ti vergognerai spero...siamo tra donne...
°°° La compagna allora, pur col visetto leggermente arrossato infilò una mano sotto la sua gonna cercandosi la passerina; Il silenzio della stanza era rotto dagli ansiti delle due fanciulle in calore. Il ghiaccio era ormai rotto , Stellina si alzò e calandosi le mutandine alle ginocchia, spostatasi sul lettino, si lasciò cadere all'indietro dando inizio ad un vero ditalino; Pochi secondi dopo anche l'altra ragazzina l'imitò, le si sedette vicino non prima di essersi sfilate completamente le bianche mutandine.
°°° Le si coricò vicino frullandosi il clitoridino .
-- Che bello Enrichetta...è bello vero? Mmmhhhuuu...- sollevando il busto su un gomito, cercò gli occhi dell'amichetta.
-- Ti piace Henry...?
-- Oohh sì...sì
-- E' più bello così però - disse osando nell'allungare la mano che prima stava deliziando la sua passerina sulla fichetta dell'amica scansanso la mano che la stava lavorando; Enrichetta allora spalancò gli occhi sbalordita; Il primo impulso fu quello istintivo di allontanarle la mano, ma poi il suo sorriso e il piacevole vellichio, la vinse; Si lasciò sditalinare per oltre un minuto godendo quelle carezze per lei nuovissime; Nessuno mai l'aveva toccata lì, Il suo corpicino vibrava come il diapason.
-- Ooohhh...ooohhh...aaahhh... - si lasciò sfuggire poco dopo la piccola sobbalzando come un'anguilla.
°°° Irrorando le dita col suo sughetto, Enrichetta si godette un superbo orgasmo; Il medio di Stellina se lo sentì infilato tutto dentro, continuava il suo lubrico movimento, le ci volle altri cinque minuti per calmarsi del tutto; Si ridestò all'ordine-invito che Stellina le soffiò nell'orecchio.
-- Ora tocca a te a farmi venire .
°°° Enrichetta allora, seppur maldestramente s'industriò, dapprima titubante, ma via via più speditamente, la portò su tra le più alte vette del più bel piacere del mondo e quando Stellina ebbe il suo primo guizzo, agguantò il visetto dell'amica con ambo le mani incollando la bocca sulla sua in un frenetico tripudio di ansiti durato qualche minuto; Quando poi si staccarono, scoppiarono entrambe a ridere suggellando così la loro
unione spirituale e fisica e Stellina seppur più esperta, non si sentì in peccato, aveva dato sfogo ai loro ormoni di bambine in sviluppo fisico e psichico.

-- Guarda lì che cosa abbiamo combinato - disse ridendo Enrichetta indicandole due grandi macchie di bagnato sul lenzuolo; Erano le testimonianze dei loro primi piaceri sessuali.
°°° Alla porta, nel lasciarsi, mentre teneva nelle mani, l'inutile pacco di libri, Enrichetta, evidentemente felice della saffica esperienza, cercò la bocca dell'amica che solerte le sondò, a mò di saluto,il cavo orale, lasciandole un'indelebile ricordo del loro incontro.-
C O N T I NU A
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