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La missionaria 3


di iltiralatte
09.11.2023    |    2.182    |    2 5.7
"Se abitassimo qui sono certo che alla fine vedresti qualche cosa che non approvi e sarebbe naturale per te intrometterti..."
Come tutte la mie storie pure questa è frutto esclusivo della mia fantasia per cui ogni riferimento a persone o cose realmente esistenti è puramente casuale.
Fu una cosa stupenda”
Il confronto con Guido ci aveva lasciati più uniti e determinati che mai e l’accoppiamento con cui inauguravamo la nostra casa lo dimostrò.
Ma tutte le cose, specialmente quelle belle sono destinate ad avere una fine per cui, di malavoglia, ci rialzammo dal letto della sig.ra Lucia, che ora era diventato il nostro e la raggiungemmo in soggiorno , dove ci aveva preparato un bel the caldo
“Finalmente! “ esordì quando ci vide”Cominciavo a preoccuparmi!” poi notando i nostri sorrisi un po’ imbarazzati, si rivolse a Luisa”Quando mi hai presentato Achille non immaginavo certo che fosse il tuo uomo. Devo dire che cogli uomini hai buon gusto, prima il sig. Guido ed ora lui” poi notò una vena di tristezza negli occhi di Luisa “Cos’hai figliola? Le pareti un momento fa tremavano “ e sorrise “ Non mi sembra il momento di essere triste!
“Vedi nonna Lucia” rispose “Può sembrare una cosa complicata, ma io amo ancora mio marito. Achille lo sa ed, amandomi quanto mi ama, ha offerto di dividermi con lui. Io dubitavo, ma Guido no. Ha immediatamente ed irrevocabilmente rifiutato”
“Macché dividerti, ha fatto bene il sig. Guido.” Scattò in piedi come una molla ed uscì dalla porta.
Dalla finestra potemmo vederla raggiungere la recinzione e fare a Guido cenno di avvicinarsi
Ne seguì una animata discussione al termine della quale la vedemmo voltarsi e tornare verso casa con aria soddisfatta.
“Il sig. Guido ha detto che vuole vederti alla recinzione” mi comunicò tutta beata.
Non avrei mai immaginato cosa potesse volere ancora, ma non potevo farmi vedere subito dopo aver scopato sua moglie, per cui andai in bagno a rassettarmi un po’, poi mi vestii di tutto punto e lo raggiunsi al confine delle due proprietà”
Lo trovai che stava aprendo un varco che facilitasse il passaggio tra una proprietà e l’altra. Pensando ai bambini di Luisa mi guardai bene dall’oppormi
“Il destino degli uomini siede sul grembo di Giove” esordì “ In futuro noi potremmo diventare grandi amici o, più facilmente, mortali nemici ma una cosa ci unirebbe comunque; amiamo la stessa donna” con una nota di tristezza nella voce “per cui devo rassegnarmi ad una famiglia allargata ed in una famiglia non ci si da del Lei, quindi diamoci del tu”
Senza parlare feci capire di essere d’accordo e lui continuò “Per inciso, hai scelto un modo a dir poco originale per salvarle la vita” e si massaggiò la fronte
”Ma ti sono veramente grato. Prometto che in futuro mai te lo rinfaccerò. Poco fa, poi, ho avuto modo di parlare colla sig.ra Lucia che mi ha fatto ragionare. Se ora Luisa ha bisogno del tuo pene ed io veramente l’amo, lei il tuo uccello deve avere ed io devo farmi da parte. Che mi venga un colpo, aveva ragione lei. Se io amo davvero Luisa devo essere contento della sua felicità senza bisogno di intingere il mio membro tra i suoi umori.
Quindi ho preso una decisione: non condivido mia moglie ma te la lascio perché è di te che lei ha bisogno. Però ricorda una cosa: io la amo moltissimo e la sua felicità è l’unica cosa che mi importa. Se non la farai felice verrò a cercarti “ e guardò la casa ”e non credo che farò fatica a trovarti Solo di una cosa ti prego “ e mi passò una sua fotografia incorniciata “Quando scoperete volta questa fotografia verso di voi. Io ci sono sempre stato per Luisa e voglio continuare ad esserci anche in quei momenti. La mia sarà una presenza puramente spirituale ma se mia moglie chiava io devo esserci, accidenti”
A questo punto ricominciò a lavorare: aveva detto tutto lui, ed io tornai verso casa
Le due donne mi attendevano ansiose ed io riferii tutto quanto Guido mi aveva comunicato. Al temine Luisa balzò in piedi “Achille, non essere geloso”
Poi la vidi precipitarsi fuori, correre verso la recinzione e baciare lungamente, ed io credo teneramente il marito. Poi. Dopo un breve scambio di battute, tornò da me.
Nonna Lucia gongolava “Mi sono mostrata untile vero? Può convenire avere una nonnetta come me a disposizione?”
“Certamente si!” rispondemmo all’unisono
“Ragazzi. Non voglio fare la parte dell’impicciona, ma voi state accettandomi nella vostra famiglia ed io voglio fare la mia parte. Ad esempio Luisa, tu ora sei incinta. Avrai bisogno di visite mediche e ginecologiche. Posso accompagnarti io? Sono impegni tutto sommato femminili ed Achille ne sarà liberato “poi sottovoce “Risparmierà le forze per scoparti un po’ di più” e rise di gusto
La nostra risposta fu semplice: in due la abbracciammo stringendola forte a noi
“Piano satanassi, non rompetemi io sono anziana” protestò lei ridendo felice.
Incredibilmente, dopo una settimana, il mio vecchio appartamento trovò un acquirente soddisfatto sia della sua posizione che del prezzo ed in capo ad un mese tutto era fatto sia la sua vendita che la registrazione notarile, a mio nome, della nuova casa
Fedele alla mia parola avevo dato a nonna Lucia solo contanti. Rassicurandola sul fatto che non avrebbe assolutamente dovuto lasciarci. Ormai ella faceva parte a tutto titolo della famiglia.
Io che non avevo mai avuto una donna ora ne avevo 2 (1 e ½) disposte ad accudirmi e anche la presenza di nonna Lucia si avvertiva fortemente. Mi sembrava di vivere in un sogno.
“Vieni!” mi disse quando terminai di consegnarle l’enorme massa di contanti e”Seguimi” e mi condusse in cantina. Qui. Nascosta dietro un puzzle incorniciato, mi mostrò una piccola cassaforte murata.
“Questa ora è tua” mi disse “ I miei nipoti non avranno nessun diritto su di essa.”
Mi svelò la combinazione e mi invitò ad aprirla
“Ricorda bene la combinazione” ed intanto riponeva il danaro che le avevo procurato. Alla fine la cassaforte risultò totalmente colma tanto che fece un po’ di fatica a chiuderla “Ora siamo in due a poter raggiungere quel danaro. Dovesse accadermi qualche cosa, sai ho i miei anni, tu sarai l’unico a poterla aprire ed io voglio che tu divida con Luisa il suo contenuto. Non faccio testamento, potrebbe essere impugnato, ma ora tu conosci la mia volontà e sono certa che farai di tutto per rispettarla”
Tornammo verso il soggiorno ma lei non aveva finito “Ancora una cosa: devi farmi un contratto d’affitto per la mia camera, ti pregherei di non essere troppo esoso”
Scoppiai a ridere “Contratto d’affitto nonna? Eccolo tu starai a tuo piacere in quella camera sin quando vorrai. Il prezzo è naturalmente il gratis che ti applico adesso: ma siamo matti? Proprio a te devo venire a cercare soldi?”
“Non hai capito “ chiocciò felice “Io non sto pensando a te, ma ai miei nipoti. Se alla mia morte tu potrai esibire loro un contratto d’affitto loro potranno pretendere solo ciò che si troverà nella mia camera. Se vorranno accontentarsi di un paio di mie mutande sporche si accomodino pure “ e rise giuliva
Avevo capito e, seguendo le sue istruzioni, le feci un contratto d’affitto per la camera, contratto che poi mi fece registrare.
Alla faccia dell’Halzheimer, a me non sarebbe mai venuto in mente un piano simile.
D'altronde ero ormai sicuro che la diabolica vecchietta avrebbe finito per sotterrarci tutti.
Passarono un paio di giorni e la vidi dirigersi alla porta. Istintivamente la seguii e, al cancello, mi apparvero i miei genitori
Corsi veloce ad abbracciarli, felice di quella loro inaspettata visita
“Ci avevi fatto sapere di esserti procurato una donna fissa” disse mia madre sciogliendosi dall’abbraccio ”Ma mi sarei aspettato qualche cosa di più giovane. Sei certo sia adatta a te?” Mio padre assentiva vigorosamente: si era aspettato una nuora e si trovava sua madre
Sorpreso mi voltai e scoppiai naturalmente a ridere “Ma nooo, questa è nonna Lucia! E li condussi all’ingresso per presentarli.
“Io amo Luisa che è dovuta uscire un momento. Appena rientrerà ve la presenterò”
Pensai di soprassedere per il momento a comunicare loro che Luisa era andata alla casa vicina per rassettarla un momento e far trovare a Guido un minimo di pasto pronto
Difatti, dopo una decina si minuti, varcò la nostra porta “Sai che … “ si interruppe vedendo gli ospiti
“Mamma, papà ecco Luisa. Luisa i miei genitori” presentai
Ci fu un momento di silenzio, poi mia madre si alzò e si precipitò ad abbracciare la nuora
“Cara, finalmente, sono così contenta di conoscerti” mio padre naturalmente faceva l’uomo superiore alle miserie, tipo innamorarsi, della vita quotidiana “ e dimmi cara” proseguì mia madre “Quando contate di sposarvi? …. E quando contate di darmi un nipotino?” proseguì ciarliera “Non ne vedo l’ora, un bel frugoletto che zampetta per la casa e fa sciogliere in brodo di giuggiole quel finto orso selvatico che è tuo suocero”
Io e Luisa ci guardammo negli occhi poi interloquii “Mamma,non ci sposeremo. Non possiamo. Luisa è già sposata!”
Dire che si vide immediatamente la delusione affiorare nei suoi occhi è riduttivo.
Fu come se l’avessi colpita con una mazza talmente forte da mozzarle il fiato
Anche mio padre risentì del colpo ed in tono burbero cominciò “Cosa ci hai fatto venire a fare? Ci dici di aver trovato una donna tutta per te ma questa è già sposata con qualcun altro? Ti vogliamo bene figliolo, ma devi smetterla di prenderci in giro” ed afferrata per un braccio la moglie fece per condursela all’uscita
Io ero rimasto basito da quelle reazioni ma Luisa ebbe la presenza di spirito di rispondere al mio posto. “È vero, sono sposata, ma adesso dormo tutte le sere con vostro figlio. Se volete vi mostriamo la nostra camera, quanto al frugoletto è in viaggio. Sapete vero che occorrono circa nove mesi per farlo tutto?”
Adesso toccava ai miei genitori essere stupefatti ed osservare il mondo con la bocca aperta.
Fu mia madre a riprendersi per prima stavolta “Sei incinta di Achille? Di quanti mesi?”
“Quasi tre” rispose orgogliosa Luisa
“Allora avrai bisogno di aiuto, sia per la casa che per le visite mediche necessarie. Sarò felicissima di poterti aiutare e, se avrai bisogno dell’orsaccio” guardando verso il marito “ stai pur certa che pure lui sarà contentissimo di darsi da fare”
Mio padre si era avvicinato a Luisa abbracciandola “Un nipotino, avevo quasi perso la speranza” poi sorridendo “Impiegaci pure una settimana in più ma fagli la virgola”
Le cose avevano cominciato ad andare troppo in fretta per i miei gusti.
Nonna Lucia intervenne a sua volta “E no: mi sono già prenotata io per aiutare Luisa e non intendo cedere il mio privilegio”
“Calmatevi tutti “ intervenni “Tutti vogliamo essere utili a Luisa, ma questa deve essere una occasione di gioia, non una competizione. Mamma, nonna Lucia, potete accompagnare entrambe Luisa per le sue necessità e, dove non riesce una può provvedere l’altra. Tu papà puoi mettere a disposizione la tua automobile: aver cura contemporaneamente di tre donne sarà un impegno non lieve ma sono certo che saprai assolverlo egregiamente”
La crisi era passata e mentre le donne ciarlavano in cucina preparando il cibo. Io relazionai mio padre. Gli dissi tutto a partire da quando avevo salvato Luisa a quando e come avevo acquistato quella casa.
Mio padre mi guardò pensoso “ Certo che tra tutte proprio con una donna sposata dovevi metterti! Suo marito non ne sarà certo contento e fortunatamente non ha figli. Sennò …”
“Veramente figli ne ha “ replicai “Due”
“Cosaaa? Hai sottratto la mamma a due bambini) Non ti riconosco più Achille” sbottò
“No stai tranquillo stiamo organizzandoci, appena possibile li trasferiremo qui, ma nel frattempo restano a casa loro e Luisa va ad accudirli ogni volta che vuole o che serve. Di certo non perderanno la mamma e. una volta che si saranno trasferiti qui, neppure il padre avrà difficoltà a visitarli quando vuole. Tra le nostre due proprietà abbiamo aperto un varco e potrà raggiungerci a suo piacere”
Mio padre era sbiancato. Entrando aveva notato la recinzione interrotta “Vuoi dire che il marito di Luisa è il tuo vicino? Allora non devi stare solo attento, ma due volte più attento, e se può entrare in casa vostra devi essere sempre sul chi vive.
Luisa vale davvero questo prezzo?”
“Assolutamente si papà: è una donna fantastica “ replicai “ ed in più ora è in attesa del tuo nipotino. La cosa non ti fa sciogliere il cuore?”
“Mi conosci bene” rispose “e sai che il mio è tutto un atteggiamento difensivo. In realtà non posso sciogliermi perché sono già sciolto. Il prossimo passo sarebbe evaporare e non credo convenga a nessuno” si alzò e mi abbracciò “Noi siamo dalla tua parte Achille, e parlo anche per tua madre. Di qualsiasi cosa dobbiate aver bisogno non esitare a chiamarci: sei figlio unico e qualsiasi cosa noi abbiamo sarà a tua disposizione. Ed ora andiamo a raggiungere le donne. Si staranno domandando perché mai siamo spariti”
Ed insieme ci avviammo a raggiungere il resto della truppa
Fu mia madre a relazionarci sul frutto del loro ciacolio. Si rivolse a mio padre “Sai? Sono quasi gelosa” ed indicò nonna Lucia “Mi ha spiegato come è entrata nella famiglia vendendo questa casa e riservandosi una stanza! È una brava donna ma pensare che lei vive insieme a mio figlio mentre io devo accontentarmi di te mi fa impazzire”
Ridendo mio padre l’abbracciò “Si di un vecchio babau ti devi accontentare “ poi tornando serio “Lucia non è una vera parente e per lei è un vantaggio. Se abitassimo qui sono certo che alla fine vedresti qualche cosa che non approvi e sarebbe naturale per te intrometterti. La storie sulla rivalità nuora-suocera hanno sempre un fondo di verità e sono favorite proprio dall’eccessiva vicinanza. Per Lucia questo non vale: pur con tutto il rispetto dovutole, lei sa che le uniche cose che può dire sono quelle che la coppia le concede di dire. Achille resta sempre tuo figlio ma non è più tuo: ora egli è di Luisa ed, abitando a casa tua, te ne renderai meglio conto, cosa che certo faciliterà tutti i nostri rapporti”
Lei annuì rifugiandosi tra le sue braccia, mentre tutti noi ammiravamo la saggezza di quel finto orco.
Dopo un paio di giorni finimmo di approntare la camera per i bambini e Luisa li portò nella casa che, per loro, era della sig.ra Lucia.
Dapprima erano molto intimiditi e si stringevano alla mamma, poi tornai a casa io con uno scatolone forato che posai sul pavimento davanti a loro invitandoli ad aprirlo.
Il più grandicello guardò prima sua madre che acconsentì sorridendo
Nel silenzio sceso improvviso, non appena egli toccò la scatola, si sentì come un raspare e lui subito ritrasse impaurito la mano
La sua sorellina era più coraggiosa. Tirò forte il fiocco che chiudeva la scatola e questa si spalancò, rivelando al suo interno un cucciolo di cane Beagle .
Un duplice ohhh accolse quell’apparizione poi in due si precipitarono per carezzare quella nuova vita che era intervenuta nella nostra quotidianità
Intervenne subito Luisa “Questo cagnolino è nostro ma voi ne avrete la responsabilità. Dovrete averne cure, giocare con lui e stare attenti che la sua ciotola sia sempre colma d’acqua. Poi avrà bisogno di qualche altra cosa, ma a quella provvederemo noi grandi. Vi abbiamo letto TOPOLINO qualche volta, vero?” I bambini la ascoltavano attenti ed annuirono “Bene li tutti i protagonisti sono animali, Topolino un topo, Gambadilegno un gatto, Paperino un papero naturalmente. Indovinate un po’ anche questo cagnolino fa parte di quei personaggi. Chi indovina vince un bacio”
La più piccola immediatamente disse “Non lo so!” e scoppiò a piangere tanto che Luisa la prese in braccio baciandola subito con affetto. Restava il fratello che non si era arreso. Continuava ad osservare e spiare il cagnolino grattandosi la testa
Intervenni io “Guarda bene il musino, cosa ti sembra di vedere davanti agli occhi? Una mascherina forse?”
“UN BASSOTTO, CI HAI REGALATO UN BASSOTTO!” esplose ed, invece di correre da sua madre a reclamare il premio che aveva vinto lo pretese da me, che fui ben felice di accontentarlo
“Ora tu e tua sorella dovete consultarvi” proposi “Dovete assolutamente trovargli un nome adatto, non possiamo chiamarlo continuamente cane, si offenderebbe. Che ne dite?”
I bambini si appartarono ed in questo modo 168/861 ebbe il suo nome
Da quel momento i bambini furono miei, li avevo completamente conquistati cosa che il loro padre non tardò a scoprire.
Oramai parlavamo senza problemi per cui non si fece scrupolo ad apostrofarmi
“Prima mia moglie ed ora i miei figli. Sono tutti assolutamente pazzi di te! Quando toccherà a me?” La tristezza non mancava mai di apparire nella sua voce quando mi rivolgeva la parola. “Comunque vedo che stai facendo del tuo meglio per far star bene la mia famiglia e te ne sono grato. Il cane poi è stato un vero lampo di genio: io non ci avevo mai pensato.“ finalmente sorrise, era forse la prima volta che lo faceva “Puoi immaginare cosa ho provato io quando, in casa mia, sono stato assalito dai miei figli che tessevano le tue lodi? Ed io come potevo ribattere? Non certo dicendo loro che ti scopavi la loro madre. Insomma, mi hai completamente disarmato” e mi porse la mano “Amici?”
“Amici confermai io, Ma Luisa non te la presto più”
“Si hai ragione naturalmente, ho avuto la mia occasione per conservare almeno in parte mia moglie e l’ho buttata. Ora posso solo riconoscere la tua titolarità su di lei”
Ora finalmente mi sentivo in pace con me stesso. Anche l’ultimo ostacolo alla felicità di Luisa era stato rimosso.

Fine

Come sempre mi succede mendico critiche motivate (anche negative) e pareri, indispensabili per migliorarsi. In caso di racconti a puntate, la successiva sarà pubblicata unicamente se qualcuno lo chiederà.





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