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La ruota di scorta 4


di iltiralatte
11.11.2023    |    1.761    |    3 6.6
"” … nel frattempo vidi che l’uomo, notevolmente scosso, tremava abbondantemente non osando muovere un solo muscolo..."
Come tutte la mie storie pure questa è frutto esclusivo della mia fantasia per cui ogni riferimento a persone o cose realmente esistenti è puramente casuale.
Leone
Mio suocero mi aveva accettato ed i giorni successivi furono frenetici.
Su suggerimento di mio suocero diedi le dimissioni per posta.
Accettai come suo dono di nozze una macchina ibrida, più modesta della sua Mercedes ma dai costi mille volte più contenuti.
Trovammo la casa e, come da accordi, versai a mio suocero la mia quota lasciando a lui il compito di terminare l’acquisto che regolarizzammo prima del matrimonio: comproprietà alla pari tra me e Viola.
Avendo la casa libera approfittai per sistemarla dal punto antintrusione: Sirene moto sensibili e telecamere, ben celate, in ogni camera.
Se un malintenzionato avesse superato l’allarme all’ingresso l’intera suo permanenza all’interno dell’abitazione sarebbe stata automaticamente ripresa e registrata.
Era una mia fobia: Poldo e Viola la accolsero con un sorriso sulle labbra, ma io ero fortemente convinto e sul mio smartfone c’era spazio per tante registrazioni.
Ci sposammo con una cerimonia sfarzosa e Poldo si accollò tutte le spese.
Non potevo certo togliergli la soddisfazione di vedere la sua principessa prendere marito.
Dopo la cerimonia il viaggio di nozze alle Bermude.
Che devo dirvi? Un sogno trasformato in realtà.

Viola
Ho cercato di essere onesta, ve lo giuro, ho proprio tentato di amarlo.
Mi sono impegnata come non mai, ma non ce la faccio. Lo ho sposato ma non riesco a vedere in lui mio marito, il mio UOMO. Leone è un amico, il mio migliore amico. Una persona cui posso confidare tutto e da cui farmi consigliare, ma nulla più di questo. Girando per il mercato, poi, stamattina ho incrociato Rocco che era tornato al paese.
Roc “Ciao Viola, come stai?”
Io lo guardai gelida
Roc “Ho saputo che ti sei sposata, meglio così, io non sono adatto al matrimonio”…

Leone
Tutto andava a meraviglia fino a quel giorno in cui, forse a causa di una errata manovra da parte dei gestori del servizio elettrico, la tensione non mancò che per un momento.
Le sirene neppure se ne accorsero, non suonarono proprio, ma l’impianto di ricezione televisiva sì, e si attivò.
Io udii un segnale di chiamata al mio telefonino e mi apparve una mappa della casa in cui una camera lampeggiava in rosso: la camera da letto.
Toccai curioso il monitor e la camera apparve.
In primo piano il letto e sul letto due persone che stavano scopando.
Impietrito rimasi ad osservare, immobile sino a quando l’uomo non si scostò e, sotto di lui, mi apparve il corpo nudo di Viola.
Non persi tempo: la casa era distante pochi minuti di macchina.
Presi la mazza da baseball che tenevo in ufficio come cimelio.
Giunsi a casa: i due amanti erano ancora abbracciati nudi nel letto.
Con la mazza alzata raccolsi tutti i vestiti maschili che giacevano in una lunga scia sul pavimento e li gettai dalla finestra nella pubblica via,
Vio “Leone, cosa stai facendo?”
Io “Zitti ed immobili!”
Poi composi al telefono il numero personale di Poldo:
Io “Papà vieni a casa mia a vedere che bella sorpresa ho trovato!”
Vio “No Leone lasciami spiegare, ti prego!”
Io “Zitta ho detto! Ed immobile spiegherai quando arriverà tuo padre.”
… nel frattempo vidi che l’uomo, notevolmente scosso, tremava abbondantemente non osando muovere un solo muscolo.
Apparve sulla porta Poldo.
Io “Papà dimmi quali sono le vostre tradizioni in casi come questo?”
Pol (stupitissimo) “Mai mi sarei aspettato di trovare la mia stella in queste condizioni, e con questa feccia poi.
Una volta usavamo farci di giustizia di persona e, forse, tra la gente comune, ancora oggi.”
Io “Quindi ho diritto di punirli? Entrambi?”
Pol “Purtroppo devo risponderti di si anche se ti prego di non infierire troppo sulla mia farfallina.”
Io “Bene. In questo caso: IN PIEDI TU”
L’uomo si alzò tremante.
Io “Via! Fuori da questa casa!”
Roc “Ma mi hai gettato i vestiti dalla finestra: non posso uscire.”
Io “Puoi eccome e devi! Sei un verme ed i vermi non usano vestiti. Sei in casa mia non invitato. Hai profanato la mia casa, il mio letto e la mia sposa.
Se preferisci ti rompo tutte le ossa, una ad una, e poi ti butterò io personalmente nella pubblica via.”
Roc “Se ti ubbidisco tutti sapranno che sei cornuto.“
Io “Questi non sono problemi tuoi, ma forse hai ragione, due o tre ossa dovrei rompertele prima che tu esca!”
Rocco, senza aggiungere parola, si gettò oltre Poldo, corse in strada ed ebbe la sorpresa di non trovare più neppure un indumento per cui fu obbligato a correre tra le risate dei passanti ed i dileggi di una schiera di ragazzotti che aumentava ad ogni secondo.”
Io “Ora tocca a noi Viola, posso dirti quanto mi hai deluso?”
Pol “Io vi lascio ragazzi. Viola ha deluso anche me, mai avrei pensato che mia figlia mi avrebbe messo in questo posizione.”
Poldo si girò per andarsene. Improvvisamente di portò una mano al petto impallidendo visibilmente,
Pol “Ahi che dolor … “
Cadde a terra: era già morto quando raggiunse il suolo.
Seguirono giorni tristissimi.
Viola si trasferì nella casa paterna e la lasciai organizzare in pace le esequie.
L’unica cosa che feci in questo frangente fu quella di chiedere il divorzio.
Ma il chiarimento tra me e mia moglie era solo rimandato.
La vidi solo ai funerali del padre sorretta da una zia.
Rocco si era definitivamente dileguato.
Le diedi appuntamento per il giorno dopo. Ella si presentò nella nostra casa ancora in gramaglie.
Io “Viola, saprai che ho chiesto il divorzio.”
Vio (gelida) “Si, i miei avvocati me ne hanno informato.”
Io “Non capisco perché hai commesso un’azione simile. Credevo fossimo felici.”
Vio “E lo eravamo Leone, ma Rocco è il vero amore della mia vita.”
Io “Era lui Rocco? E perché non sei ricorsa al mio aiuto? Ero tuo marito, ma pure il tuo migliore amico. Avrei potuto facilmente sostenerti.”
Vio “Così invece hai pensato che uccidere mio padre fosse la punizione migliore per me, vero?”
Io “Io non ho ucciso nessuno Viola è il tuo comportamento che gli ha procurato un’emozione ferale.“
Viola mi guardò in cagnesco.
Io “Comunque ho deciso di tornare al nord. Non voglio nulla da te, Solo rendimi i soldi che ho investito in questa nostra casa.”
Vio “Piuttosto prelievo tutti i contanti dalla banca e ci faccio un falò. Da me non avrai nulla: assassino!”
Con queste parole mi abbandonò definitivamente,
Fu giocoforza ricorrere al tribunale anche per questa seconda questione.
Sapete tutti quanto sia celere la Giustizia in Italia.
Feci in tempo a tornare al nord e a cercarmi una occupazione, purtroppo non redditizia quanto quella che avevo lasciato.
Mesi dopo tornai al sud dove la causa era istituita.
Fui fortunato.
Trovai un giudice pacioso ma ragionante.
A lui illustrai tutte le mie ragioni ed i danni che mi erano conseguiti dal divorzio.
Viola rifiutò ogni addebito e disconobbe qualsiasi rimborso me era nel torto e lo sapeva.
Sua unica giustificazione fu che
Vio “Rocco è stato il mio primo ed unico amore nella vita.”
Perse talmente male che il Tribunale, dopo aver decretato il divorzio con colpa attribuita a lei e la messa in vendita dell’abitazione con divisione del ricavato tra i coniugi mi riconobbe persino il diritto ad un sostanzioso mantenimento. Richiesta secondaria ma che io avevo introdotto in via informale, senza grosse speranze, dato che io un lavoro lo avevo.
Ora è proprio finita.
Sono tornato a casa ed alla mia solitudine.
Dopo questa esperienza anche la chat ho smesso di frequentare e non ho più donne da consolare.
Ma sono contento così: un vecchio motto recita: “Meglio soli che male accompagnati.” Ed io non voglio che mi capiti una seconda Viola.

Fine

Come sempre mi succede mendico critiche motivate (anche negative) e pareri, indispensabili per migliorarsi. In caso di racconti a puntate, la successiva sarà pubblicata unicamente se qualcuno lo chiederà.





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