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Lui & Lei

A fare jogging con Maria ep.1


di Amotuttodime
09.05.2020    |    10.392    |    1 9.5
"L'ufficio dell'avvocato era molto austero: una grande scrivania su un lato, con dietro una libreria a parete piena di volumi di legge, sull'altro lato un bel..."
Sono sempre stata attenta alla linea, nel mese di maggio ogni anno, io e la mia amica, ci prepariamo per rimodellare un po' il nostro corpo, sia mettendoci a dieta, sia con una corsetta ogni mattina lungo i vialetti vicino a casa. Io mi ritengo una bella donna, ora ho quarant'anni, ma a quell'epoca ero appena trentenne; sono mora e porto i capelli lunghi, occhi azzurri, alta quanto basta e un accoppiata di tette e culo, da invidia. Lei invece, è un po' più bassa di me, una terza di seno, bionda ossigenata, abbastanza proporzionata. Un giorno Maria, questo è il suo nome, mi chiamò, dicendomi che aveva letto che per meglio ossigenare il corpo, bisognava correre in strade alberate, o meglio ancora nei parchi. Per questo, siamo fortunate: abbiamo, nella nostra città, una bellissima pineta che si snoda per chilometri; all'interno ci sono una moltitudine di stradelle sterrate e grandi prati. Decidemmo di andare lì, ci eravamo programmate per l'indomani. Arrivammo verso le 8, e per nostra sorpresa, notammo decine e decine di persone che facevano attività sportiva, senza considerare le tante che già quando noi stavamo arivando, se ne andavano via. Il parcheggio a quell'ora era già pieno, e noi ci sentimmo piu sicure; se ne dicevano tante sui parchi che mi ero un po' impaurita. Ogni mattina, puntuali eravamo lì, e pian pianino, iniziammo a fare qualche amicizia; a volte magari correndo accanto, a volte fermandoci a chiaccera nel parcheggio.

Era già trascorso un mesetto, e negli ultimi tempi ci eravamo accorte che ogni mattina, quando noi arrivavamo, c'erano due tipi che se andavano già via. Maria più volte mi diceva:"è possibile che non riusciamo mai a correre con loro?!". In effetti ci avevano intrigato entrambe, dal primo momento che li avevamo visti: sui quarant'anni, alti e ben messi fisicamente. Così la volta successiva decidemmo di alzarci un oretta prima per vedere se stavolta li riuscivamo a conoscere. Infatti, alle 6.45 eravamo già la', loro stavano arrivando in quel momento, praticamente scendemmo insieme e ci addentrammo nel parco con loro; ci mettemmo noi davanti e loro dietro, e si comincio' la corsetta. Noi avevamo messo delle tute elasticizate che modellavano il nostro sedere in maniera provocante: volevamo stimolare le loro fantasie erotiche.
Uno dei due, dopo un po' disse:" stamattina siamo stati fortunati ad avere queste bellissime donne con noi all'allenamento, non stiamo faticando per niente!". Maria, a cui certamente non manca la lingua, rispose:" grazie! ma anche noi siamo state fortunate oggi! abbiamo anticipato un po' per non incontrare dei tipi che si mettono accanto a noi e, dopo un po', puzzano di sudore!!".
Quando ritornammo al parcheggio per andare via, i due che ci avevano seguite, si presentarono: uno era un bancario, l'altro un avvocato; erano amici da aempre e venivano spesso al parco, sia in estate che in inverno. Io mi accorsi subito delle loro fedi al dito, ma non era importante che fossero o no sposati, anzi era meglio così!. Facemmo un paio di chiacchiere insieme, poi ci demmo appuntamento per l'indomani mattina alla stessa ora. Per qualche settimana tutto procedeva nello stesso modo: corsetta, due chiacchiere e a casa. Maria un giorno mi disse:" a me così non piace! Mi sono rotta le scatole, dobbiamo escogitare qualcosa per portarli al punto di scoparci!".

Cosi escogitammo un modo per farli intrigare di noi. Le volte successive io iniziai a correre accanto all'avvocato, mentre Maria al bancario. In questo modo entrammo più in confidenza entrambi, e quando ritornammo alle macchine ci invitarono al bar a fare colazione. Io guardando Maria, gli feci l'occhiolino, e dissi che accettavamo volentieri. Era gia' un passo avanti, era quello che volevamo. Ma fu breve, perché i due, dopo aver preso un caffè, dissero che dovevano andare a lavoro, così ci demmo appuntamento sempre per l'indomani. Appena sole, Maria mi disse cosa aveva escogittato per provarci con il suo:"mentre stavamo correndo, ho visto una coppia che usciva da mezzo al bosco. Facendo l'ingenua, gli ho domandato cosa ci fosse là. Lui mi risponde che c'è chi si imbosca per fare pipì e chi invece ne approfitta, con la scusa del jogging, per incontrare l'amante e scopare! Quando mi ha detto così, io ho esclamato, interessante, e lui mi ha guardata con occhi diversi dal solito; forse sono riuscita a smuovere qualche interesse in lui per me".
Dopo qualche settimana eravamo già abbastanza avanti, Maria probabilmente più di me perché lui mi sembrava piu porcello.
Una mattina Maria era piu' carica del solito, e quando stavamo per scendere dall'auto per andare a correre mi disse:" fai in modo di metterti davanti, te e l'avvocato, e distanziatevi un po'! se oggi non gli faccio un pompino, li mandiamo al diavolo, mi sarei anche scocciata!!".

Appena cominciammo la corsetta, come avevamo pianificato, io allungai un po' l'andatura, lei invece rallentò. Dopo un po', mi giro e vedo Maria che mi fa segno che vuole fare pipì. Io guardo l'avvocato dicendogli:" noi continuiamo, poi ci raggiungono!". Il bancario si ferma con lei e gli dice che l'aspetta lì, ma lei insiste perche' l'accompagni, con la scusa che ha paura. Lui allora la seguì, e lei senza pudore, si abbassò i pantaloncini; mentre lui si stava per voltare, lei gli disse:" che fai! ti vergogni!!". Fu quella la goccia che fece traboccare il vaso; lui infatti capì dove voleva arrivare Maria, e gli rispose:" no! è che non volevo farti vedere l'effetto che mi fai!!". Lei allora ridendo, aggiunse:" avvicinati!, fammi un po' vedere che effetto ti faccio!". Fu allora che lui, per niente timoroso, si avvicinò a lei, abbassò il pantaloncino, e, all'altezza del suo viso, perché era sempre accovacciata, tirò fuori l'uccello, mettendoglielo davanti alla bocca. Finalmente!! Era quello che Maria voleva da tempo!! Senza farselo dire due volte, lo acchiappo' con la mano e se lo infilò tutto in bocca. Gli fece un pompino da infarto, facendosi sborrare in bocca. Lei mi ha sempre detto che non ama inghiottire, così anche il suo sperma, lo sputò tutto a terra. Lui gli disse:" era tanto che non godevo così! l'avevo capito che ci stavi con me, ma avevo paura di fare la prima mossa! Devi sapere che ho una posizione importante, sono molto conosciuto, e non volgio correre rischi!". Poi gli domando' di me, e lei gli disse:" devi dire al tuo amico che si sbrighi a chiedergliela perché è in un momento di astinenza, e se dura ancora un po', la dà al prossimo che incontra!!". Lui rise e mi confidò:"quello sta impazzendo per scoparsela, ma come me a paura!".

Dopo una ventina di minuti ci incontrammo, Maria aveva un volto sereno, era soddisfatta, e mi fece l'occhiolino, per farmi capire che aveva ottenuto quello che voleva. In effetti devo dire che quando una donna si mette in testa una cosa, non c'è niente che può fermarla. Tornammo alla macchina e i due ci invitarono sabato pomeriggio nell'ufficio dall'avvocato per bere qualcosa assieme. Lui disse:" lo so non è il posto giusto per invitare due belle signore, ma siamo tutti e due sposati e dobbiamo stare attenti!". Il giorno dell'appuntamento, Maria venne da me, ci vestimmo molto sexy: io una gonna cortissima e una camicetta, il tutto contornato da un tacco vertiginoso,; lei indossò un vestitino di jeans e come me tacchi altissimi. L'incontro era fissato per le 16; ci avevano spiegato più o meno dove andare, e quando fummo vicine ci vennero a prendere. Li per li rimanemmo un po' stupiti, eravamo abituati a vederci in abbigliamento sportivo, ora invece eravamo tutti molto eleganti, quasi non ci riconoscevano. Ci accomodammo, i due erano molto cortesi e ci offrirono un bicchiere di prosecco, su un piccolo tavolo erano già pronti quattro calici; io adoro le bollicine, mi preannunciano qualcosa di spumeggiante. L'ufficio dell'avvocato era molto austero: una grande scrivania su un lato, con dietro una libreria a parete piena di volumi di legge, sull'altro lato un bel divano in pelle nera lucida e due poltrone. Il banchiere, si avvicinò a Maria e la prese da dietro la schiena, se la tirò a se dicendogli che era splendida; l'avvocato mi prese per mano e mi portò in un'altra stanza, più piccola dove si trovava un'altro divanetto.

Ci sedemmo sul divano, lui mi tirò a se' e ci baciammo; un bacio con tanto di lingua, e mentre mi baciava le sue mani erano ovunque: una, me la ritrovai sul seno, l'altra si era infilata sotto il vestito. L'avvocato non era di molte parole, ma sapeva come eccitarmi.
Quando capii che il ghiaccio era rotto, allungai una mano verso i suoi pantaloni, ed iniziai a tastare; sentii sopra il pacco un bel malloppo e gli abbassai la lampo. Infilai la mano, spostai le mutande e finalmente riuscii ad impugnarlo: un bel membro, non super, ma bello grosso e di una buona lunghezza. Lui allora, si distese un po', ed io, dopo avergli tirato giù i pantaloni, mi abbassai per prenderlo in bocca. Quel pene era di mio gradimento, mi piaceva sia di misura che di odore: era pulito ma non profumato, odorava di minchia. Mon mi piacciono quando fanno odore di deodorante e sono pieni di profumo, mi sembra di avere una saponetta in gola. Avevamo lasciato le porte aperte, nel mentre che stavo pompando l'avvocato, sentimmo le grida di Maria che gli diceva:" piano mi spacchi in due!!". Io alzai la testa, ci guardammo con l'uomo di legge e ridemmo; lui allora mi disse:" la tua amica non ha perso tempo, se fatta fottere!". Sentire li urla di piacere di lei, mi fecero aumentare la libidine: anche io volevo provare piacere e godere sulla sua asta. Con lui sempre disteso, mi alzai, mi tirai su la gonna e mi sfilai il perizoma; salii sopra di lui, presi con la mano il suo uccello, lo spennellai un po' nelle labbra della fica, e me lo infilai dentro, tutto dentro. Lo feci scivolare molto lentamente, fino a che la sua lunghezza lo permetteva; lo tenni lì un attimo, per godermelo tutto, e poi cominciai a cavalcarlo.

Memtre gli ero sopra e ci baciavamo, lui con le mani, ora accarezzava il mio seno, ora le stringeva ai miei glutei per assecondarmi nel mio saliscendi. Ad un tratto mi fermo', e da sotto iniziò a dare colpi violenti che mi facevano sobbalzare; godevo da morire, i miei umori luccicavano sul suo membro, colando fin sulle palle. Tra un mugolio di piacere ed una smorfia di dolore, gli dissi che per me e Maria, scopare accanto non era un poblema; lui mi rispose invece che non era abituato a farlo in presenza del bancario, ma le parole ci uscivano strozzate, era in retta d'arrivo.
Mi disarciono', gli scesi fra le ginocchia, e presi il suo uccello in bocca; stringendo le labra attorno alla cappella iniziai a segarlo con la mano. Dopo poco che avevo iniziato così per farlo esplodere, mi volle spostare la testa, dicendomi:" togliti! sto per sborrare!", ma io gli strinsi piu forte le labbra e non mollai il suo uccello. Lui lasciò il mio capo, e dette una prima scarica di sborra dritta verso la mia gola, seguita da una serie di schizzi molto densi e abbondanti che mi riempirono la bocca.
Ingoiai tutto, prima di far uscire il cazzo di bocca, poi lo ciucciai finché l'ultima goccia non era uscita, ci passai la lingua e lo pulii per bene.
Lui mi guardava quasi stupito, e mi disse:"sei unica, mai mi hanno finito con un ingoio del genere, sei una affamata!!".
Nel mentre, sentimmo il banchiere che gridava di piacere, stava sborrando sulla schiena di Maria, dopo averla chiavata alla pecorina.
Io e l'avvocato rimanemmo distesi ed abbracciati per una decina di minuti, poi ci rassettammo e andammo di là da loro. I due erano sudati ma visibilmente soddisfatti; l'avvocato apri un mobiletto bar e ci chiese cosa poteva offrirci per brindare a questa prima loro scopata, ma io ridendo gli dissi:" per me niente, grazie ho gia consumato!!".

Ci salutiamo con la promessa di rivederci la mattina dopo per correre assieme. Appena io e Maria fummo da sole, ci raccontammo nei particolari delle scopate e di come si erano comportati i maschi. Lei mi disse:"il mio ha un bel cazzo ma e' troppo violento! anche nel bosco quando gli ho fatto il pompino, mi scopava in bocca facendomi arrivare il cazzo in gola!". Io gli risposi:"domani cambiamo coppia, tu ti metti accanto all'avvocato, io al banchiere", ma questa è un'altra storia....
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