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Adesso dammi il caffè, il latte l'ho già bevuto!!


di Amotuttodime
11.04.2020    |    13.131    |    3 9.8
"Lei mi guardò e annui strizzandomi l'occhiolino, aveva forse capito qualcosa..."
Lui era sempre più insistente, mi proponeva le sue fantasie, ma cosa strana, non con lui ma con altri uomini!!. Mi diceva che da tempo maturava l'idea di volermi vedere scopata da altri. Io ero molto perplessa perché non riuscivo a capire come un marito provasse piacere nel vedere la moglie abbracciara ad altre persone. Siamo sposati da venti anni, in gioventù ci siamo molto divertiti, ma già da qualche anno nel nostro rapporto è subentrata la monotonia.
Giovanni, il mio lui, padre premuroso dei nostri due figli, piu' grande di me di dieci anni, una sera dopo una chiavata di routine, tasto' il terreno, dicendomi:" mi piacerebbe vederti scopare con un'altro".
Io rimasi perplessa, pensai che non mi amasse più!! In realtà mi spiego' che l'amore è una cosa, il sesso, quale atto materiale, un'altra cosa. Passarono mesi da quando mi fece quella proposta, periodo in cui riflettei sul nostro trascorso e giunsi alla conclusione che se questo era quello che gli faceva piacere, io lo avrei accontentato. Quando glielo dissi sembrava l'uomo più felice al mondo, ed io lo assecondai.

Una sera, rientrando a casa, mi venne incontro, tutto eccitato, dicendomi che aveva delle novità da raccontarmi. Ci sedemmo in cucina al tavolo e guradandomi dritto negli occhi, mi disse:" a proposito di quel mio desiderio, avrei trovato la persona giusta". Un fremito mi attraversò, rimasi senza parole. Continuo' dicendo che aveva conosciuto in chatt un giovane, di cui mi fece vedere le foto. Giovanni aveva già organizzato tutto ed io pur di renderlo felice, acconsentii all'incontro. Non vi sto a raccontare i dettagli della prima volta, fu catastrofica, fu una gran delusione, mi sentii una prostituta che incontra il cliente per scopare, una cosa fredda e sensa coinvolgimento. Quando uscimmo da quella casa, mi misi a piangere.
Dissi a Giovanni che se questo era il modo in cui si svolgessero le cose, quella stessa stasera avrei fatto le valigie e me ne sarei andata via. Lui capì che aveva sbagliato, mi chiese scusa e mi disse che non sarebbe più successo che lui potesse prendere decisioni o organizzasse incontri in quel modo.
Ci fu il gelo tra di noi per un paio di giorni, poi piano piano ritornammo alla normalità.
Per farsi perdonare una sera mi propose di andare in un club privé, un po' per curiosità, un po' per vedere l'ambiente, forse cosi per passare una serata diversa, ed anche questa volta l'accontentai. Ma fu di nuovo una delusione, tanti singoli che inseguivano le coppie, coppie che si accoppiavano con gente mai vista. Non faceva per me!! e dopo un paio d'ore eravamo fuori. L'indomani mattina ci alzammo e mentre facevamo colazione, ci confrontammo; entrambi fummo d'accordo che questo mondo non facesse per noi.
Ma guardandolo in faccia, sembrava un bambino deluso a cui avevano levato il giocattolo dalle mani, così gli dissi:" il gioco non finisce qui, ma lo facciamo solo quando c'è l'occasione!! io voglio scopare con una persona che mi corteggia e mi intriga la mente e la fica".
Lui mi rispose che lo potevo pure fare da sola, l'importante era che gli raccontassi tutto.

Passarono alcuni mesi. Mi arrivò una richiesta di amicizia su Facebook, un amico di mio marito che io avevo visto solo una volta in vita mia. Incuriosita guardai il suo profilo prima di accettare l'amicizia. Un po' di foto al mare in costume, niente male!! leggo le informazioni separato, quarantasei anni, impiegato. Quel tipo non era male, anche dai link che publicava, sembrava una persona per bene. Accettai l'amicizia. Mi tornò un messaggio di ringrazziamento e i complimenti sulla mia bellezza. Cominciammo un rapporto grazioso in chat, lui mi corteggiava in modo leggero, ma che fa bene a una donna. Poi si decise e passò all'azione, mi invitò per un aperitivo. Io gli rammentai che sono sposata, e che lui è un amico di mio marito. Lui rispose che non c'era niente di male ad allacciare un' amicizia fuori dal matrimonio, poteva rafforzare la coppia. Non capii perché, ma mi misi a ridere, qualcosa in lui mi intrigava, e aggiunsi che questa era la prima volta che un uomo ci provava con me con una scusa del genere.
Il suo modo fare mi coinvolse e mi incuriosi, lo volevo conoscere di persona, così accettai l'invito. Pensai di raccontarlo a Giovanni, ma poi decisi di non farlo, prima volevo andare un po' più a fondo in questa cosa, poi l'avrei coinvolto.

Arrivo' il giorno dell'appuntamento, che era fissato per le 16.30 in un bar del centro, ed erano solo le 10 del mattino. Ero tesa, un misto tra eccitazione e curiosità. Mi sali l'adrenalina, cominciai a pensare cosa indossare, come presentarmi. All'ora di pranzo non ce la feci più, chiamai mio marito e gli dissi che nel pomeriggio mi sarei dovuta vedere con una persona, e gli chiesi cosa mi consigliava di indossare. Credetemi, mi aspettavo una scenata, come farebbe un marito normale!!, ma lui fu entusiasta e mi consigliò un tubino nero, che secondo lui mi stava a pennello e scarpe con tacco vertiginoso; un filo di trucco e una spruzzata di acqua di giò. Non gli dissi chi era, ma nemmeno lui me lo chiese.
Tra una cosa e l'altra, arrivò l'ora di andare, e come sempre ero in ritardo di venti minuti. Quando arrivai al posto pattuito, lo trovai davanti al bar, in pantalone e giacca; devo dire che di persona era piu affascinante. Mi fece un bacia mano e ci accomodammo ad un tavolino dentro. Il nostro incontro si rivelo' abbastanza positivo: lui si dimostrò una persona inteliggente e a modo, a parte che era un bell'uomo, mi corteggiava in modo leggero, ogni tanto mi sfiorava la mano con le dita. L'incontro si concluse con un invito a pranzo, ma io mi riservai di accettare perché dovevo trovare una scusa per mio marito.
La sera a letto raccontai tutto a Giovanni, che preso da un 'improvvisa eccitazione dopo dieci minuti mi scopava come un toro; i suoi colpi mi arrivavano al cervello e quando fu lì lì per sborrare, lo sfilò dalla fica e i primi schizzi mi arrivarono al mento e al collo. Non appena ebbe finito, lo guardai e gli dissi ridendo:" se per un semplice aperitivo ti fa questo effetto, pensa appena ritorno da scopare!!".

La mattina seguente mi arrivò il buon giorno da Fabio, questo è il nome del nuovo amico.
Mi chiese novità sul programmato incontro, io rimandai di un paio di giorni, e decisi per un giovedì, con la scusa che Giovanni non rientrava a pranzo per lavoro, e che i miei figli sarebbero andati da mia madre, quindi ero libera per pranzare con lui.
Quel giorno mi alzai presto, andai dal parrucchiere. Passai dall'estetista, una mia amica, a cui chiesi anche una depilazione intima con la solita strisciolina. Lei mi guardò e annui strizzandomi l'occhiolino, aveva forse capito qualcosa. Rientrata a casa, opziono per un vestitino a fiori sopra il ginocchio, un sandalo e una borsa a sacco, il tutto molto casual. Prima di uscire gli mandai un messaggio, ci demmo appuntamento in un parcheggio publico. Appena arrivai, lui era lì ad aspettarmi, io lasciai la mia auto e salii sulla sua, una Audi. Non appena salita, sorpresa!!trovai una rosa, ci baciammo sulla guancia e gli chiesi dove mi avrebbe portato. Lui mi rispose che dipendeva da quanto potevo trattenermi con lui; ridendo gli dissi che avevo tutto il pomeriggio. Mi portò allora in una trattoria molto carina, in un paesino a venti chilometri. Durante la strada, lui iniziò a rompere un po' il ghiaccio, mettendomi la mano su una gamba, forse per vedere la mia reazione. Visto la mia accondiscendenza, sali fino a toccare l'orlo del perizoma. Un brivido mi fece eccitare, ma gli dissi:" quanta fretta!!" e lui ridendo mi rispose: " è talmente tanto tempo che aspetto questo momento che non sto nella pelle!!".
Poi prese la mia mano e me l'appoggiò sul suo pantalone, proprio sopra il suo pacco, e lo sentii già molto eccitato. Gli detti una palpata e sentii anche che era messo molto bene, di misura.
Arrivammo alla trattoria e per il momento il nostro gioco si interruppe.

Durante il pranzo non diminui il suo corteggiamento. Le sue galanterie, i suoi sguardi intensi, le sue carezze sulle mani, avevamo risvegliato in me una voglia pazzesca di godere. Quando uscimmo, prima di salire in macchina mi abbracciò e mi comincio' a baciare, stavolta in bocca e con la lingua. Io che non resistevo più ricambiai al suo bacio, ma il posto non era idoneo per andare oltre.
Appena in auto, sulla strada del ritorno, mi tirò a se', dicendomi che mi desiderava e che se volevo avrei potuto anche infilare le mani. Ero troppo eccitata, e poi qualche bicchierino di troppo, gli abbassai la lampo; infilai la mano e tirai fuori un bel pene duro come il marmo. Cominciai a segarlo, e mentre lo baciavo, lui con una mano guidava e con l'altra mi accmppagnava la testa verso l'uccello.
Non vedevo l'ora!!, portai le mie labbra sulla sua cappella lucida e imboccai il suo membro. Non persi tempo, iniziai a pompare, uno di quei pompini che mi fanno perdere la raggione, perché quell'uccello era di mio gradimento: lo leccavo e succhiavo tutto, dalla cappella scendevo lungo l'asta, poi in bocca spingendolo giù in gola fino a soffocare.
Il mio piu grande piacere quando faccio un pompino è sentirre le vibrazzioni del cazzo che gonfia, e sentirmi arrivare gli schizzi in bocca, ingoiandone il seme se il tipo è di mio gradimento. Lui era troppo eccitato e non passò molto che venne; non lo sentii nemmeno, detti altre due pompate e mi sentii arrivare in bocca una marea di sborra che ingoiai con immenso piacere, tenendomi il suo uccello in bocca finché non avevo spremuto l'ultima goccia. Poi gli detti un bacio sula cappella e lo rimisi dentro. Lui mi guardò e mi disse:" cazzo che donna che sei!!".

Di lì a poco eravamo davanti casa sua. Mi disse di salire con lui che mi avrebbe fatto vedere dove abitava. Non appena entrammo mi mostrò la sua casa, piccolina ma arredata con gusto; mi porto' direttamente in camera e ci buttammo sul letto. Con molta calma lui iniziò a spogliarmi, prima tiro' giù la zip del vestito e lo tolse, poi mi sgancio' il reggiseno, lasciandomi in perizoma e autoreggenti. Quindi volle che io lo spogliassi; allora sganciai ad uno ad uno i bottoni della sua camicia, gliela tolsi, poi slacciai la cintura e tirai via i suoi pantaloni, lasciandolo con i boxer. Ci baciammo, ci accarezzammo, cominciammo a stuzzicarci.
Il suo uccello, era di nuovo duro, e stavolta non perdemmo tempo. Lui disteso si sfilò le mutande ed io allargando le gambe gli montai sopra. Il suo pene era di una buona misura, lo presi con una mano, mentre con l'altra mi spostai il perizoma, e lentamente lo cavalcai. Ero già tutta bagnata e l'uccello entrava con facilità. Lui agevolava i miei movimenti spingendo da sotto. Poi mi capovolse e mi ritrovai sotto e lui sopra, mi prese le gambe e se le mise sulle spalle. Da lì capii il suo desiderio per me, cominciò a trapanarmi con forza; ad ogni colpo sentivo il suo membro quasi in pancia, e più lo faceva uscire più io lo volevo dentro. Mugolavo di piacere. Fabio allora non contento mi giro' alla pecorina e mi cominciò a scopare da dietro. Le sue grandi mani stringevano i miei fianchi, i suoi colpi vigorosi riecheggiavano come sberle nella stanza. Percepii tutto il suo ardore e il suo istinto animale, mi stava facendo godere di nuovo. Nello stesso momento, tra le labbra della fica sentii l'uccello gonfio al punto di esplodere, e così fu. Fabio dette altri due o tre grosse spinte e poi sfilò il membro e mi sborro' sulla schiena.

Eravamo stanchi ma contenti. Lui perché aveva coronato il suo sogno di portarmi a letto, io perché avevo goduto con un uomo come immaginavo, non sentendomi una prostituta ma desiderata. Rimanemmo distesi per un po', parlavamo di come procedere con mio marito. Fabio non poteva immaginare che Giovanni sapesse tutto, io non gli dissi niente perché mi piaceva che questo rimanesse un rapporto clandestino. Dopo un oretta ci rivestimmo e Fabio mi riaccompagno' a casa, salutandoci e promettendoci di rivedersi presto.
Quando rientrai mio marito mi aspettava, mentre i bambini erano ancora da mia mamma. Lui mi abbracciò, notò subito che ero contenta, che la cosa era andata come io volevo e volle che gli raccontassi tutto nei minimi particolari.
Cominciai dall'incontro, e finii con il descrivergli la scopata, ogni situazione nei dettagli. Mi accorsi subito che si stava eccitando, infatti mi chiese di fargli un pompino perché era al massimo. Ma appena lo presi in bocca, lui venne, feci in tempo a sfilarlo di bocca che mi fece una maschera di sborra in faccia.
Andai a fare una doccia, mentre lui andò a riprebdere i bambini. La sera a letto gli chiesi se gli piacesse che mi comportassi in questo modo, lui non rispose subito, poi mi disse di si; dopo fu lui a rigirarmi la domanda ed io gli dissi che questo era il modo in cui volevo scopare con altri uomini. Parlammo un po' di 
Fabio e di come portare avanti il gioco sensa farci scoprire sia da lui che da altri, era un nostro segreto.

Il giorno seguente Fabio mi chiamò, parlammo molto al telefono, mettendoci d'accordo su dove e quando incontrarci, almeno un giorno a settimana. Decidemmo per il sabato, per me unico giorno in cui Giovanni, libero dal lavoro, poteva badare ai bambini. Parlai con mio marito che fu d'accordo, i suoi occhi avevano una luce nuova, era felice così!! Anzi la sera prima del secondo incontro con Fabio, rientro' a casa con un regalino per me: un completino intimo molto sexy. Io lo guardai dicendogli:" grazie sei un grande!!"
Sabato, arrivò presto, appena alzata mi vestii, mio marito era in cucina, così quando misi quel completino lo chiamai per fargli vedere come mi stava, lui mi guardò dicendomi che ero splendida. Mi misi una camicetta abbottonata e un jeans, i sandali e borsa a sacco, niente di intrigante per non dare nell'occhio.
Quando arrivai sotto la sua casa gli mandai un messaggio. Lui mi aprì ed io andai su; trovai la porta socchiusa, entrai. Non era li ad aspettarmi, così lo chiamai; nel mentre mi venne incontro in accappatoio coi capelli bagnati, ci abbracciammo e ci baciammo come due fidanzatini. Non perse tempo, si allento' la cintura e si apri l'accappatoio. Non vedevo l'ora, ero venuta per questo!
Allungai le mani e impugnai quell'uccello che mi riempiva la mano, anche se ancora non era propio duro. Lui mi fece pressione sulla testa verso il basso, ed io mi abbassai sui talloni e mi misi a leccarlo tutto. Gli presi in bocca anche i coglioni, e imboccandolo gli detti un affondo che me lo sentii arrivare in gola. La sua asta ora era eretta e dura, ed io mi ci attaccai, come se non avessi mai succhiato un membro. A lui piaceva, lo percepivo dai suoi mugolii ed io mi stavo già bagnando. Lui pero' non volle venire, anzi mi fece alzare e mi baciò dicendomi:" golosona, il menù è vasto, questo è solo l'aperitivo!!"

Si richiuse l'accappatoio e andammo in cucina, accese la macchinetta del caffè; mi abbracciò, mi baciò e mi cominciò a sbottonare la camicetta. Quando mi vide con quel completino mi fece i complimenti per i miei gusti. Io feci un sorrisetto malizioso dicendogli che veramente era un regalino di mio marito.
Lui rise, ma ovviamente non sapeva che mio marito me lo aveva regalato per indossarlo proprio per quell'incontro.
Mentre aspettavamo che riscaldasse la macchina del caffè ci ritrovammo appoggiati al tavolo, lui nudo con laccappatoio aperto, io solo in regiseno e perizoma. Ci baciammo, i nostri abbracci erano così forti che sentivo benissimo il suo cazzo che mi premeva sulla pancia. Lui allora mi girò, mi appoggiò al tavolo mettendomi a novanta gradi, mi spostò il filo del perizoma e mi penetrò la fica. Che colpi!! Il tavolo si spostava per le sue spinte, a volte lente, a volte più veloci. I miei umori uscivano ripetutamente e mi scendevano lungo l'interno coscia. Mi scopo' così per un bel po', poi mi girò, facendomi sedere sul tavolo e mi alzò le gambe; io per tenermi in equilibrio portai le braccia indietro, lui afferrate le mie caviglie mi spalancò le gambe. Come un toro, con la testa china, esplose la sua mascolinità: prima mi infilo' a gambe larghe, con il bacino spingeva forte, poi portando le sue mani dietro la mia schiena, stringendomi di più a sé, quasi per spingere il suo uccello fino in pancia. Stava per esplodere, me ne accorsi dalla sua voracità e dal gonfiore del suo pene. Lui sfilò il membro, se lo prese in mano, continuando a segarsi, mentre io feci un balzo dal tavolo mettendomi in ginocchio e glielo presi in bocca. Che goduria!! tutto il suo latte caldo mi riempi; i primi schizzi dritti in gola, altre cinque o sei contrazioni finirono tra la lingua e le labbra. Adoro sentire come pulsa il membro di un uomo quando scarica la sua sborra calda e lentamente da duro si fa moscio. La sua eiaculazione fu tanta e molto densa, e dopo aver ingoiato tutto il suo seme, lo ripulii con la lingua dandogli un bacio sulla cappella. Poi lo guardai e gli dissi:" adesso dammi il caffè, il latte lo già bevuto!!"
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