Al tempo reale …nudi al pc

Pur vivendo a poche decine di km si sono conosciuti online su un sito di racconti erotici.

Monia laureata in lingue, insegna in un liceo, è una donna sposata, a casa trascurata dal suo uomo e che viaggia con la fantasia in pensieri carichi di passione ed Eros.
A volte tramuta quei pensieri in racconti da pubblicare online.
Aveva avuto un amante per un anno, poi esaurito l’intrigo e la curiosità iniziale, era tornata alle sue fantasie solitarie.

Marco è un uomo colto, un attraente professore universitario, è anche lui sposato e non più desiderato dalla moglie. Ha scoperto da poco la scrittura erotica e pubblica settimanalmente alcuni racconti online.
Ha una vita sessuale piena, divisa tra studentesse e colleghe. Tuttavia quel sesso meccanico non gli basta e vuole un coinvolgimento più intellettuale.

Dopo un anno di chat, vocali con le rispettive letture dei racconti ideati, scambi di istantanee con piccoli frammenti di corpo, decidono di incontrarsi.

Marco è un uomo attento ai dettagli.
Pianifica tutto con anticipo e curando ogni particolare.
Sarà una mattina con l’alibi di un convegno scolastico per entrambi.
Marco ha prenotato una suite in città dove pernotterà dalla sera prima in modo da preparare tutto. Monia invece arriverà la mattina.

Marco ha fatto arrivare una abbondante colazione in camera con frutti e del caffè.
Sulla scrivania ha piazzato il suo pc portatile e posizionato uno sgabello come seduta. La stanza profuma dei mazzi di rose che ha portato per lei e risuonano le note di “Use Me” brano di “PVRIS” colonna sonora della serie Sexy Life che a lei era tanto piaciuta.

Monia è in auto, indossa un tailleur sobrio, sotto una camicetta senza reggiseno, il suo seno di seconda misura sta su da solo, poi un perizoma con delle perle sul davanti. Vede il messaggio di Marco:
“tutto pronto mia cara, arriva al Virgin Motel e sali alla camera 69, sistemati e poi mettiti nuda alla scrivania, avrai davanti il mio pc su cui troverai un word con le altre istruzioni. Io sarò a prendere un caffè al bar di fronte, quando sei al pc avvisami che salgo.”

Monia ha un fremito nel leggere quelle parole e quasi le tremano le gambe.
Arrivata al motel parcheggia e scende.
Si rende conto solo in quel momento guardando le gocce sul sedile che è già fracida. Le perle insieme alle parole di Marco avevano fatto da preliminare.
Entra e sale alla camera 69: sente la musica e ha un’atro tonfo allo stomaco che subito riascende giù.
L’odore delle rose inebria i suoi sensi, già si sente rapita.
Si denuda e va in bagno a rinfrescarsi, poi va a sedersi al pc.

Sul word legge:
Bene indossa il collarino a maglia di metallo....con le catenelle scendono sul busto che trovi nell’armadio alla tua sinistra, poi avvisami quando sei pronta, ti risiedi qui e indossi la benda alla tua destra.

Monia esegue quelle istruzioni che un po’ assomigliano a degli ordini, questo l’altra eccitata profondamente.
Non resiste e nell’attesa fa scivolare per qualche attimo la mano, però non vuole essere scoperta così da Marco e smette subito.
Dopo poco stente la porta aprirsi e poi richiudersi alle sue spalle. Sente soltanto i passi possenti, poi il fruscio dei vestiti che cadono sul letto dietro di lei.
Poi una calda mano si posa sulla sua spalla e delle umide labbra sul suo collo le schioccano un bacio sensuale.
Lei geme poi Marco pronuncia con la sua voce che dal vivo è ancora più calda:
“Bene finalmente puoi essere mia!
Chiedimelo!”

Monia con voce soffocata dal desiderio risponde:
“Sono qui per questo, sono qui per essere tua, prendimi e fai quel che vuoi”.

Marco la guida da dai fianchi e la fa alzare un attimo in modo da sedersi sulla panca sotto di lei, quindi la fa sedere sulle sue gambe.

Monia sente il contatto a pelle, è avvolta da quella mascolinità, profumata di mosto e agrumi, era Eros di Versace.
Sente il suo calore ma anche un corpo freddo forse un accessorio, un piercing o un anello non riesce a capire, però quel contrasto le da un ulteriore scarica, l’eccitazione è tale che le sembra quasi di stare sull’orlo di un orgasmo.

Marco le dice:
“Adesso scriveremo insieme il nostro racconto”
I loro corpi nudi sono a contatto tra loro e gli accessori di metallo sono come le barre di controllo di un reattore nucleare pronto ad andare fuori controllo.
Marco le leva la benda poi apre il cassetto e prende due paia di manette, chiede i rispettivi polsi così che le loro mani rimangano unite nei movimenti. Quindi le chiede di iniziare a scrivere.

Monia inizia :
“Sono seduta con lui dietro di me, siamo legati insieme e sento il suo respiro sul collo, il suo odore, fremo di desiderio di essere posseduta.”

Marco continua:
“Lei è seduta su di me, percepisco che è già aperta a me, sento i suoi umori colarmi sulle cosce e non trattengo la mia erezione”.

Monia scrive:
“Ora sento la sua presenza, la carne e poi chiaramente un anello alla base che cercano di farsi strada verso il mio lago di piacere. Assecondo ed in un attimo ho lui dentro di me, ne sono piena mentre un freddo metallo appena fuori accentua il piacere. “

Marco aggiunge:
“Sono dentro di lei fisicamente ma ancora di più sono dentro la sua testa, mia completamente, sto fermo voglio sentire solo la sensazione di unione”

Monia ancora scrive:
“É fermo dentro di me ma è bello, sento che siamo una cosa sola, un solo autore.”

Marco la sente genere, le alza le gambe in modo che possa spingersi.
Monia capisce ed inizia a muoversi.
La tastiera è abbandonata i corpi iniziano una danza selvaggia.
Inavvertitamente si è attivata la dettatura è il racconto continua con solo delle sillabe.

Monia si sente Libera e Costretta allo stesso tempo, una sensazione che non aveva mai provato, mentre Marco sta scopando la testa di una Donna prima del suo corpo.
Sono entrambi appagati mentre il loro racconto continua….