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Lui & Lei

Buoni propositi


di Alexposy
08.05.2014    |    7.978    |    15 9.9
"Non c'era una vera e propria distinzione ma a volte mi sentivo un pesce fuor d'acqua..."
Cambiamenti.. questi erano i buoni propositi... mi ero riproposta di affrontare questa relazione con calma.. seriamente.. in modo maturo.. e lo stavo facendo.
Tutto sembrava procedere bene e lui mi assecondava.. rispettando questo mio atteggiamento, o almeno era quello che sembrava.

Dopo l'episodio iniziale in macchina con lo spettatore sconosciuto ho fantasticato su chi potesse essere. A volte incuriosita passavo di giorno davanti al punto in cui lo avevo sorpreso a spiarci.. ma niente. Una volta vidi una signora sulla 40ina.. ma sono certa fosse un uomo.. il marito forse.. il figlio.. chissà.

Tutto procedeva nella normalità.. ma c'era qualcosa che stonava.. soprattutto nei nostri momenti di intimità. La ricerca dei posti in cui appartarci, non avendo a disposizione una casa, diventava ogni volta un'attesa estenuante.. I nostri fine serata erano sempre più brevi per via dell'infinito girovagare alla ricerca di un posto appartato dove consumare il nostro desiderio.
Io nella coppia ero quella più ansiosa di "consumare" , tagliavo corto, "dai li va bene".. "non andiamo così lontano che poi rimane meno tempo".. finendo per sembrare, dei due, quella con l'ormone più in subbuglio.
Lui pensava alla nostra privacy cercando un posto appartato pensando fosse quello che anche io desiderassi... e quanto si sbagliava certe volte.
Ricordo perfettamente un posto.. ci andavamo spesso in macchina. Era lontano ma apparentemente isolato.
Una sera come le altre, ormai tranquilli quasi come se in quella macchia fossimo tra le mura di casa nostra, mentre siamo intenti a fare "i nostri comodi" .. io sdraiata lungo i sedili posteriori e lui tra le mie gambe che mi penetra in un amplesso infinito (di questo devo dargliene atto.. ha sempre avuto un ottima resistenza) seccede un imprevisto.
I finestrini ormai appannati da diversi minuti non permettevano di vedere nulla.. fu in quel momento, a seguito dell'orgasmo raggiunto, che le mie gambe da spalancate per accoglierlo si strinsero su di lui e distendendole ho sfregato i finestrini .. spannandone una buona porzione... fu li che in vidi il viso di un uomo. La cosa mi spavento' non poco perchè non me l'aspettavo.. liberai un urlo che sorprese il mio ragazzo.. inizialmente non aveva capito.. credeva fosse ancora una conseguenza dell'orgasmo appena sopraggiunto anche se diverso dal solito.
Ci ricomponemmo in fretta e pressochè seminudi mettemmo in moto la macchina abbandonando per sempre quel posto.
Quella volta mi spaventai ma l'idea che anche le volte precedenti ci fosse qualcuno a guardarci mi stava divorando come un tarlo.. e mi accompagnò in ogni incontro successivo.

Cambiammo posto.. ma da quel giorno diventai man a mano sempre un po' più spavalda.
Spesso, diversamente dalle volte precedenti, stavo sopra di lui per poter guardare fuori dai finestrini.. li spannavo quando capitava.. in modo da farlo sembrare involontario. A volte qualche rara macchina illuminava i nostri amplessi passandoci accanto senza curarsi di noi.. ma quelle volte erano una scarica di adrenalina enorme.. la luce dei fari che mi illuminava completamente nuda mentre acceleravo i miei movimenti convulsamente sopra il mio uomo.
Lui non credo notò mai certe mie.. inclinazioni.. era fin troppo contento della normalità.
Stavo imparando a conoscerlo.. non era mai propositivo e non solo nelle decisioni quotidiane.. anche nel sesso mi accorsi che era fin troppo... monotono.
Ero sempre io a voler "andare" .. cominciai a pensare di non piacergli abbastanza.. non mi cercava "in quel senso" come invece di solito succede ad inizio relazione... voglio dire.. fosse per lui si poteva stare anche a vedere un film e poi a casa.. e quando faceva così mi cadevano le braccia.
Cominciai a convincermi che non era un rapporto destinato a proseguire quando, piuttosto che uscire a divertirsi con gli amici.. e con me.. si inventava delle scuse per stare a casa.

Una sera mi trovai a dover andare sola al compleanno di una mia carissima amica.. Aveva organizzato il preserata a casa sua (dei suoi che per l'occasione erano fuori città), una casa enorme in centro in un palazzo storico, soffiti affrescati.. porte e finestre enormi.. non sembrava nemmeno di stare in città dalla quiete che traspirava osservando l'oscurità che avvolgeva il portico sottostante che circondava il cortile interno.
C'erano molte persone, alcuni amici di vecchia data che non vedevo da tantissimo tempo e gente che non conoscevo, tutti comunque di un certo... livello. Non c'era una vera e propria distinzione ma a volte mi sentivo un pesce fuor d'acqua.
Mi ero vestita tutta in tiro, non con l'intenzione di far colpo su qualcuno ma perchè comunque ci tengo e considerando anche che dopo saremmo andati a ballare mi misi un vestito leggero non troppo fasciante che lasciava le spalle scoperte un po' scollato ma non tanto da poter essere considerato volgare, oltretutto di una lunghezza di poco sopra il ginocchio.

La compagnia tutto sommato si rivelò piacevole. Parlai gradevolmente con più persone durante la serata, riallacciai vecchi rapporti e, tra una risata e l'altra, il tutto proseguiva amabilmente.
Ogni tanto mi capitava di cogliere qualche sguardo nella mia direzione... niente di troppo esplicito o invadente. Devo dire che questo, assieme al vino, contribuì ad alzare progressivamente il mio livello di autostima durante la serata.
Nessuno ci provò apertamente, un paio di ragazzi si proposero di tenermi compagnia vedendomi sola ma declinai gentilmente l'invito fingendo di dover a mia volta andare via a breve. Volevo rilassarmi, godermi la serata e trovarmi al centro dell'attenzione mi avrebbe costretta ad intrattenere una conversazione brillante e mantenere una soglia di concentrazione elevata... no, non era proprio serata.

Tra gli invitati c'era anche un mio ex storico.. qualche tempo prima aveva provato a ricontattarmi più volte cercando di riallacciare i rapporti, ma era evidente il suo intento finale. Lo avevo sempre liquidato in maniera sbrigativa dicendogli che ero impegnata.. e di mollare il colpo. Poi in seguito all'ennesimo rifiuto aveva rinunciato. Non sapevo me lo sarei ritrovato di fronte questa sera.
Lo avevo visto subito in giro per la casa ma finsi di non accorgermene... finchè non fu lui a notarmi e ad avvicinarmi.. ha sempre avuto dei modi di fare un po' da stronzo.. ma quella sera sembrava particolarmente gentile.. mi fece qualche complimento e tra una cosa e l'altra mi chiese se ero sola... capii lo scopo della domanda ma nella mia testa la rigirai come se mi avesse chiesto se quella sera ero sola. Sapendo di nascondere la verità risposi di si sorridendo.
Stavo inconsciamente flirtando.. e lui mi assecondava senza spingersi mai troppo oltre. Sembrava una persona completamente diversa da come la ricordavo.
Attento, presente.. ci siamo intrattenuti in una piacevole conversazione per una buona oretta.. sporadicamente non perdeva occasione di regalarmi qualche complimento sapendo quanto io sia sensibile ad essi.. la sua attenzione per i dettagli mi sorprese nuovamente.. ad un certo punto la conversazione stava prendendo una piega troppo perosnale.. fini per ricordarmi quanto mi avesse cercata in seguito alla nostra rottura e di come si fosse sentito male per come fosse finita.. di come non era riuscito a tenermi stretta e a lasciarmi scappare.
Al suo tentativo di avvicinarsi mi allontanai con una scusa e mi negai per il resto della sera parlando con chiunque mi capitasse a tiro pur di non ritrovarmelo di fornte.
Mi aveva solo sfiorata un fianco prima che la mia mente tornata lucida mi impedisse di ripiombare in quel vortice di ricordi turbolenti e passionali che annebbiarono il resto della serata.
Parlavo di niente.. ormai nella mia mente c'erano solo immagini e ricordi dei momenti passati con lui.. non mi accorgevo nemmeno di quanto stavo bevendo. La maggior parte delle immagini che mi ricomparivano alla mente erano sconnesse.. frammentarie.. contrastanti.. sentimenti come amore e rabbia si alternavano.. immagini di amore passionale intervallate da sfuriate e litigate.. sesso direi spregiudicato.. a volte quasi violento.. eccessi di ogni tipo ci hanno legati fin dell'inizio del nostro rapporto.. molte cose le abbiamo provate inesieme per la prima volta.. come il fatto che lui sia la prima persona che io abbia mai odiato veramente.. ma anche amato in maniera cieca e stupida.
La serata proseguiva.. ma, lasciate le mura di quella casa sontuosa, anche nel locale.. con la musica a cullarmi nel suo ritmico frastuono.. continuavo a esenitrmi disorientata.. ovviamente l'alcool contribuiva in buona misura a darmi una visione meno lucida della realtà ma sicuramente più oggettiva di quanto me la raccontassi da sobria.. io non ero felice in quel rapporto. E non parlo di quello con il mio Ex.. parlo del mio rapporto attuale..
Dov'è il mio ragazzo? perchè sono qui da sola? perchè non mi vuole.. non mi desidera? Io non voglio qualcuno così.. voglio di più.
Tutti questi pensieri non arrivarono quella sera in seguito ad un assaggio di libertà o ad un brivido dato da un ex... erano semplicemente spinti in fondo.. affossati dentro di me.. in modo da renderli silenziosi e non sentirli.
Forse sbagliai i tempi.. sicuramente non ebbi un gran tatto nel chiamare il mio ragazzo e porre fine alla nostra breve storia che si protraeva per inerzia e della quale ormai non vedevo un futuro...
Ripeto, forse sbagliai i tempi ma non sbagliai ad interromperla.. lui non replicò.. non lotto'.. non si oppose.. non ebbe la mimina reazione.. credo che l'apatia lo avesse divorato e ingoiato gia da diverso tempo.. terminai la chiamata con un addio strozzato.. credendo.. anzi essendo sicura che ci stavo più male io di lui..
Mi confidai con un'amica.. lei di supporto conoscendo la nostra situazione mi incoraggiò a non pensarci troppo e mi rassicurò di aver fatto la scelta giusta per entrambi.
Mi tenne compagnia per il resto della serata.. tra cocktail insapore e luci intermittenti ballai senza pensieri fino allo sfinimento...
Mi sentivo osservata.. percepivo sguardi maliziosi nei miei confronti.. ad ogni movimento sempre più vicini.. quasi a sfiorarmi.. appoggiarsi.. toccarmi.. qualcuno più audace allungò una mano dal fianco fino al fondoschiena.. ma non me ne importava.. non reagii.. qualcuno lo fece per me mi appoggiai esausta alle spalle del ragazzo che si era frapposto tra me e il possessore della mano.. volò qualche parola pesante.. ma ero come assente e non me ne curai.

Seguii il mio cavaliere come una Remora attaccata al suo squalo. Tornammo a casa dell'organizzatrice della festa in una decina... io recuperai parzialmente un po' di lucidità grazie ad un caffè miracoloso.

Mi trovavo in cucina con la padrona di casa.. la serata stava finendo.. era notte fonda. Alcuni degli ospiti rientati con noi stavano lasciando l'abitazione.. le voci si erano affievolite ed il volume dalla stanza accanto era quasi impercettibile. Ritornammo nella sala in cui i pochi superstiti si erano radunati per gli ultimi saluti.. io rimasi un disparte a fissare fuori dall'enorme finestra quella corte interna così buia e silenziosa che gia mi aveva colpita in un primo momento.. le voci alle mie spalle si affievolirono fino a sparire. Troppi pensieri per la testa e neanche uno che mi portasse da qualche parte..
Provavo quella strana e inquietante sensazione che si ha di notte appena si spegne la luce e si cerca inconsciamente di mettere a fuoco qualcosa nel buio... si cerca un punto inesistente che sfugge in continuazione e questa rincorsa nell'oscurità ci disoriente e a volte ci spaventa. Finchè proviamo a chiudere gli occhi... ma ci accorgiamo che stiamo ancora cercando disperatamente quel punto.. ci rendiamo conto che nonostante i nostri disperati tentativi, qualunque cosa facciamo, non ci è permesso di raggiungere quel punto.. quell'ancora che ci da un riferimento.. un segno.. su dove siamo.. ma per quanto lo inseguiamo e ci sforziamo sarà lui a materializzarsi dopo che ci saremo rassegnati all'oscurità che ci avvolge.
Ero persa, con lo sguardo nel vuoto.. una voce alle mie spalle mi fa rinsevire.. si distingue dalle altre.. anzi.. è l'unica che sento. Annuisco in maniera interrogativa senza voltarmi.. lui replica alle mie spalle.. "tutto bene?"
Per risposta muovo la testa in un ..no.. lento e mi guardo intorno.. le altre finestre buie.. il cielo scuro.. il silenzio che prende forma e abbraccia tutto quanto. Mi sembra tutto così dannatamente distante, sempre più lontano.

Mi appoggia una mano sulla spalla mi invita a girarmi.. lo guardo e scuoto nuovamente la testa.. ancora un no..
"no non va bene.. niente"
"Non so cosa sto facendo.. ogni cosa che faccio mi sembra sbagliata appena la faccio"
"Mi sembro pazza da sola, Prima voglio una relazione seria.. stabile.. e poi?
poi mi stanco.. e taglio così stasera.. d'impulso.. ma lui non ci prova nemmeno.. non ha voglia di fare niente.. non vuole stare con me.. e poi..."
Lui interessato alle mie parole incalza ".. e poi?"
Io imbarazzata ripensando al poco interesse degli ultimi tempi nei miei confronti del mio ormai ex glissai l'argomento.. "e poi niente.. lasciamo stare"
Cambiai argomento velocemente.. cheidendo che fine avessero fatto tutti quanti.. eravamo rimasti gli unici nella penombra di quella sala enorme.
Mi disse che la maggiorparte era andata a casa.. mentre alcuni.. un paio di coppie, amici della padrona di casa, erano rimaste ospiti per la notte.. e.. probabilmente stavano facendo ben altro nelle loro camere a giudicare dalla velocità con cui si sono congedate per la buonanotte mentre ero presa dai miei pensieri pochi minuti prima.
Un po' allarmata e infastidita esclamo "ma che fine ha fatto Claudio? Mi doveva dare un passaggio"
Lui scosse le spalle "non so chi sia.. ma se se vuoi ti riporto io.
Probabilmente il tuo amico è stato .. trattenuto" disse sorridendo Io senza pensarci risposi.. "stasera pare vada bene a tutti tranne che a me"
pero' appena resami conto del possibile fraintendimento lo guardai e smontai la sua espressione stupita dicendo
"no.. non intendevo quello.. non pensarci nemmeno"
lui Sbuffo'.. e simpaticamente si imbroncio' con un espressione triste come se avessi appena infranto qualcosa in cui sperava..
"dai piantala.. sono esausta e non vedo l'ora di toranre a casa.. non è serata per pensare a ste cose"
lui mi si avvicina all'orecchio e quello che dice mi blocca e mi risveglia allo stesso momento

"E' da quando ti ho rivista che non faccio altro che pensare... a queste cose"
il mio sguardo è fisso dietro di lui mentre continua a bisbigliarmi nell'orecchio
"vederti in questo vestito..bellissima, come ti possono vedono tutti.. e poi.. rivederti nella mia mente come solo io posso in mezzo a tutta quella gente che c'era... mi sono trattenuto più di una volta stasera..."
"Da quando ti sei allontanata da me prima... non ho smesso un attimo di cercarti con lo sguardo.. di scorgere un tuo cenno.. di immaginarmi l'inimmaginabile"
"Quando quel bamboccio in discoteca, ti ha messo una mano sul culo non c'ho più visto e mi è salita una rabbia e una gelosia incredibile che stavo per mettergli le mani addosso... stasera non c'è stato un solo ragazzo che non ti abbia guardata con gli occhi di quello che ti vuole scopare.. li.. subito.. me compreso.. e lo sai"
Non sapevo cosa dire.. tutta quella sviolinata.. quell'attenzione nei iei confronti... il suo desiderio per me mi stava inebriando.. la sua schiettezza ritrovata. mi stava disarmando.
Tentai timidamente di indietreggiare riportandomi ad una distanza di sicurezza per poter ragionare lucidamente quando sentii le sue mani sui fianchi afferrarmi non permettendomi di allontanarmi.. lui si ripropose nuovamente al mio orecchio e mi disse
"lasciami almeno questo.. non voglio altro se non vuoi"
in quel momento la sua mano scivolo' dal fianco fin dietro la schiena e comincio' a scendere lentamente per posarsi sul mio sedere... dove si strinse .. forte.
Lentamente mi attirava verso il suo corpo.. fino a premermi completamente contro di lui.. La mia testa era leggermente piegata sulla sua spalla.. le braccia lungo i finachi, larghe per consentire il suo abbraccio.. Il mio corpo ancora irrigidito che non sapeva come reagire perchè in contrasto con i miei pensieri... i miei seni premevano contro il suo petto ma anche attraverso il mio vestito e la sua camicia percepivo il calore del suo abbraccio.. quasi a sentire il battito dei nostri cuori.. il mio sicuramente impazzito che batteva in maniera forsennata che pareva uscirmi dal petto..
Scese anche con l'altra mano ad afferrarmi il fondoschiena... mi stringeva forte.. mi è sempre piaciuto.. e lui lo sapeva.
Ormai ero abbandonata nella sua stretta, quasi mi sentivo sorretta dalle sue braccia tanta era serrato il suo abbraccio e la forza con cui si premeva a me.. abbandonai il capo sulla sua spalla.. e ora lo sentivo chiaramente.. il suo battito.. forte e veloce..
Il suo petto si gonfiava e ad ogni respiro mi stingeva a se prima di rilasciare l'aria e allentare la presa dal mio corpo.
Il massaggio delle sue mani che passavano dai fianchi al sedere diventava sempre più ritmico e meticoloso... ci volle poco per rendermi conto che quel movimento stava facendo risalire il mio vestito.. me ne resi conto solo nel momento in cui sentii il calore selle su emani circondare i miei glutei e in quel momento persi completamente la poca lucidità che mi era rimasta. Liberai un sospiro lungo e profondo dovuto anche al suo spingersi con le dita in maniera più intima tra le mie cosce.. mi sfioro' solamente.. un passaggio lieve ma tanto basto' per abbattere ogni resistenza e lasciarmi completamente andare a quella situazione ...
Continuava a toccarmi con le sue mani.. spingendosi solo sporadicamente dentro al mio intimo.. sollevandolo leggermente e scivolando lentamente.. quasi per caso tra le mie labbra umide e desiderose di conoscere il tocco delle sue dita.
Ogni tocco era una scarica di piacere che mi portava sempre più stretta a lui.. sempre più partecipe e quando mi negava quell'incontro tentennando e giocherellando con il bordo del mio intimo.. il mio corpo lo reagiva cercandolo e invitandolo a proseguire. Il mio bacino si arcuava protendendo il mio fondoschiena verso l'esterno.. verso il suo tocco.. ormai il vestito era sopra la vita..
Il mio viso era appoggiato al suo collo.. nascosto tra la sua spalla e il fianco del suo volto.. mi ero rifugiata in quell'angolo come se fossi invisibile.. sospirando ed ansimando ad ogni barlume di piacere che lui decideva di concedermi.
Sono sicura mi avesse rivolto qualche parola in quei momenti.. una domanda.. non ne sono certa.. mi premevo contro il suo collo.. col viso.. sfregandomi in maniera incomprensibile.. con gli occhi.. il naso ..la bocca chiusa.. quasi.. serrata a trattenere i sospiri che crescevano e auemntavano. Fino all'esplosione nel momento in cui entro' in maniera decisa dentro di me con le dita ormai fradice del mio piacere... si spingevano velocemente dentro e in profondità.. la mia bocca ora aperta ansimava sul suo collo.. sentvo il sapore della sua pelle sulla mia lingua che lo cercava avida.. lo baciavo.. soffocandomi per evitare di gemere.. le mie mani erano saldamente aggrappate dietro alla sua schine fino alle sue spalle.
Mi reggeva saldamente tenendomi sollevata una gamba mentre con l'altra mano entrava e usciva dal mio corpo stimolando anche esternamente quella zona che da tanto tempo.. veniva trascurata. In poco tempo mi trovai a supplicarlo di non fermarsi... e poco dopo quelle parole venni in un urlo soffocato e convulso tra le sue braccia che continuavano a stringermi e le cui mani continuavano a insinuarsi con le loro dita dentro di me.. scivolando e raccogliendo il frutto del mio piacere. Quando le sue dita uscirono liberai l'ennesimo sospiro.. l'ultimo. Ci separammo da quell'abbraccio e non ebbi la forza di alzare immediatamente lo sguardo.. mi girai dandogli le spalle ne tentativo di ricompormi

[..] continua

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