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Lui & Lei

Ho visto lei che.. Pt3


di JackieB
01.10.2023    |    102    |    0 6.0
"Non si tratteneva più, iniziò un rantolio di piacere che in un attimo divenne un urlo..."
Le due ragazze erano davanti a me, piegate a 90 gradi, pronte a soddisfare ogni mio desiderio. C'era la mia Jackie, la piccola e calda P., c'era la luna che riempiva un cielo terso e una leggera brezza marina.
Per un attimo chiusi gli occhi, riaprendoli d'improvviso, ripetendo l'operazione due, tre volte di fila. Incredibilmente mi accorsi che non era un sogno, che il paradiso aveva la forma delle dune sabbiose che si alzavano intorno, che aveva la fisionomia di quei due culetti sodi e grandi.
"Si, ma fagli fare piano", P. con un filo di voce si rivolse a Jackie che sorrise, ricambiando sicuramente uno sguardo complice di P. che dalla mia prospettiva potevo soltanto intuire. Stavo per fare mio quel tesoro, quei culetti uniche oasi di bianco in quelle pelli scurite dal sole, quando Jackie mi fermò. "Aspetta, fai giocare un po' me" mi sussurrò. Si inginocchiò e allargando le natiche con le mani, infilò la lingua nel buchetto di P. che ebbe un gemito di sorpresa e piacere.
Io rimanevo lì, quasi bloccato da così tanto desiderio. Jackie intanto affondava sempre di più la lingua, muovendola su e giù con foga. P. non si tratteneva più, iniziò un rantolio di piacere che in un attimo divenne un urlo. "Cazzo, adesso sicuramente ci scoprono", pensai, mentre cercavo di placare l'eruzione nel mio basso ventre, un vulcano che iniziava a surriscaldarsi, pronto a un esplosione che avrebbe colpito i due tesori davanti a me. Jackie decise che la nuova amica era pronta, staccò la bocca, mi chiamò a sé e dopo un bacio appassionato, in cui entrai in contatto con il profumo di P., mi disse: "vai, falla godere".

Entrai con forza, con il rimorso di averle fatto male. Mi accorsi subito che il lavoro di Jackie aveva dato i suoi frutti. P. era totalmente lubrificata, la mia cappella larga non trovò resistenza. Jackie dapprima ci guardò con desiderio, poi mi si avvicinò e iniziò a massagiarmi, invitandomi a non fermarmi per dare la dose di piacere che la nostra musa estiva meritava. D'altro canto aveva trasformato un'afosa serata estiva in un sogno a occhi aperti, il nostro sogno di mezza estate.
Oramai il suono del locale in lontananza arrivava sempre meno chiaro. La serata era al termine e, da lì a poco, sarebbero arrivati orde di ragazzi e ragazze, intontiti dalla musica e dall'alcol. P. oramai aveva perso il controllo, quel controllo che ci aveva permesso di passare inosservati fino a quel momento. Guardò Jackie e capì che doveva dare il cambio, meritava anche lei lo stesso trattamento, era stata così brava con la lingua qualche istante prima e poi voleva godersi la scena dall'esterno. Era una di quelle tanto interessate a godere quanto a far godere, merce rara, un unicorno.
Jackie era ancora più bella del solito. Il suo culetto così desiderato durante tutta l'estate, nelle giornate passate al mare con quei costumi così piccoli, era lì pronto a ricevere tutto me stesso. P. con un bacio da capogiro le passò idealmente il testimone. Presi i fianchi di Jackie e con delicatezza affondai nel suo culetto. Qualche colpo ben assestato e lei era già in estasi. P. ci guardava martoriandosi i capezzoli dall'eccitazione, con i piercing che l'aiutavano a stimolare quelle aureole scure e, quei seni turgidi che avevamo assaggiato io e Jackie qualche attimo prima.
Un altro colpo, un altro gemito forte.

"Che succede qui?", una voce riempì l'aria oramai pregna di desiderio e di ormoni impazziti.
Ci girammo di scatto e ci accorgeremmo di non essere soli. L'ombra si fece avanti dal buio delle siepi di macchia mediterranea che rendono il litorale italiano così spettacolare. L'eccitazione lasciò il passo, con molta fatica, a una certa preoccupazione, un certo imbarazzo. Pensai: "e ora?". Guardai Jackie che per un attimo aveva perso quella sfrontatezza che l'aveva avvolta per tutta la sera. L'ombra divenne sempre più vicina e sempre più riconoscibile. "Ehi", bisbigliò, ci guardò e ci sorrise con complicità e desiderio.

Realizzammo subito che la nostra notte magica non sarebbe finita in quell'istante, anzi, molto probabilmente, sarebbe diventata ancora più incandescente..

CONTINUA...
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