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Lui & Lei

Pomeriggio di Agosto


di JackieB
20.08.2023    |    145    |    0 8.7
"Alzai lo sguardo e vidi il mio dirimpettaio affacciato al balcone che, con insolita nonchalance, mi rivolse un sorriso e un occhiolino..."
Il racconto che segue è ispirato a fatti realmente accaduti.

Un caldo torrido e la minaccia di un temporale mi avevano fatto desistere dall’andare in spiaggia. La località turistica in cui mi trovavo veniva sempre presa d’assalto durante il periodo estivo, quindi tutto sommato evitare di finire in un girone dantesco fatto di bambini urlanti, madri nervose, gente che improvvisa tornei di qualsiasi cosa sul bagnasciuga non mi dispiaceva poi così tanto.
Anche l’opzione topless purtroppo era bandita, troppo bigotte le donne, impegnate a mantenere intatta una facciata di finto perbenismo, tuttavia mi facevano tenerezza, mentre immaginavo quanto fosse monotona la loro vita sessuale.
Quanto agli uomini, beh erano troppo impegnati a evitare di essere scoperti dalle mogli, mentre posavano lo sguardo sulle ragazze in spiaggia. "Avessi un euro per ogni volta che mi hanno guardato con desiderio su questa spiaggia, ora sarei ricca", penso ogni volta che metto piede sulla riva.
Mi trascinavo per casa un po’ annoiata ma mai trasandata. I mesi in palestra stavano dando i loro frutti, le gambe tornite e lisce così come il fiore incastonato al centro, i fianchi morbidi da cui parte un punto vita ben delineato che risalendo lascia posto a una 4ª abbondante.
Tette libere e capezzoli sbarazzini. Sebbene prendere il sole senza pezzo di sopra mi piacesse molto, trovavo super eccitante vedere il seno nudo con il segno del costume. Perizomino nero, i capelli lunghi e mossi mi incorniciavano il viso, mentre una leggera vestaglietta animalier mi vestiva. Piedini nudi su cui spiccava uno smalto chiaro. Il mio fidanzato ha una vera e propria fissazione per i miei piedi e più di qualche volta gli ho regalato dei piacevoli orgasmi grazie a loro.
Mi buttai sul letto, la finestra un po’ aperta faceva spazio a una leggerissima brezza.
"Adesso provo a chiamare R. (Il mio fidanzato)” pensai, ma dopo poco l’antipatica voce registrata mi informava che il mio ragazzo non era raggiungibile.
“Che palle! Non mi risponde mai!” eppure mi mancava così tanto, soprattutto mi mancava il sesso con lui, i suoi schiaffi sul culo quando mi prende a 90, il suo dirty talking sussurrato all’orecchio, impalarmi sul suo cazzo.
Quei pensieri così lascivi avevano già portato le mie mani sui capezzoli, amo sentirli duri in cima a quei seni tondi e gonfi. Sognavo le sue mani, la sua lingua a percorrermi, il suo cazzo dentro a riempirmi. In quel momento invece dovevo accontentarmi delle mie dita che, poco dopo, data la crescente voglia che mi aveva travolto, lasciarono il posto al mio dildo preferito: 19 cm di piacere per soddisfarmi sempre durante le emergenze.
La lunga sessione di autoerotismo mi aveva lasciato le labbra gonfie, la patatina calda e grondante ed era riuscita a farmi conquistare qualche altro cm all’interno del buchino. Non vedevo l’ora di dare a R. anche il culo, avevamo giocato con qualche plug, ma sentirlo entrare, le mani sui miei fianchi e le sue spinte erano una sensazione che volevo provare da troppo tempo.
Così, ebbra di godimento, presi il mio smartphone e, approfittando dell’ampio specchio di fronte al letto, decisi di scattare qualche foto e girare un piccolo video da mandare a R., magari condividendolo con gli utenti del sito. Mani sulle tette, gambe aperte, a 90, un bel catalogo per arricchire il mio profilo.
Presi una sigaretta dal pacchetto e mi affacciai alla finestra, accesi e diedi un'ampia boccata. Non potevo non pensare a che nottata avrei fatto passare a R. di lì a poco. Fu un “ehi Jackie” a risvegliarmi dal mio torpore.
Alzai lo sguardo e vidi il mio dirimpettaio affacciato al balcone che, con insolita nonchalance, mi rivolse un sorriso e un occhiolino.
Ricambiai distrattamente e mi affrettai ad entrare. Sicuramente aveva visto il mio seno mentre ero affacciata! "E se avesse visto anche il resto?", pensai con un pizzico di preoccupazione.
Il mio cellulare si illuminò. R. aveva risposto al piccolo spettacolino che gli avevo mandato poco prima, antipasto della calda notte che lo aspettava.
“Mmm che sguardo da troietta, stanotte ti faccio vedere se quel dildo è più divertente del mio cazzo”. L’eloquente foto che seguiva mostrava la sua asta in tutto il suo turgore con le palle gonfie che non vedevano l’ora di essere leccate.
Risposi con un “non vedo l’ora, ti aspetto” ma la mia mente era ancora ferma al dubbio che S., il vicino 50enne, mi avesse visto.
Vergogna o desiderio?
Forse un prossimo racconto potrà rispondere a questo dilemma.

Xoxo
Jackie B.
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