Lui & Lei
LA MIA VICINA AL MARE, UNA SIGNORA INSOSPETTABILE

19.03.2022 |
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"Ero in vacanza Jesolo in luglio ed ho preso un appartamento fronte mare e dall’altra parte vedevo ogni giorno, verso sera, affacciarsi una donna bellissima..."
Erano giorni che la guardavo dal mio terrazzo ma lei non mi dava un cenno a pagarlo oro. Ero in vacanza Jesolo in luglio ed ho preso un appartamento fronte mare e dall’altra parte vedevo ogni giorno, verso sera, affacciarsi una donna bellissima in reggiseno, sempre di colore diverso. Al di sotto di esso non riuscivo a vedere le sue mutandine per colpa del parapetto ma bastava già quello che ammiravo per sprigionare sesso. L’immaginazione certe volte è più emozionante della realtà. Una sera mentre uscivo, dall’altra parte vidi anche lei uscire dal condominio. Non riuscii a resistere di camminarle vicino ed ammirare il suo portamento signorile. Aveva un vestitino verde con tacchi in tono e un culo da favola che si dimenava mentre camminava. Non capivo se portasse gli slip o no ma la mia fantasia mi diceva che era sotto era nuda. Davanti non riuscivo a vederla bene ma le sue tette erano abbondanti e sicuramente non portava il reggiseno. Dopo qualche passo si ferma all’edicola in via Bafile a guardare le riviste in mostra e, fattomi coraggio, mi sono avvicinato e con il cuore in gola le dissi: ciao come va? E lei mi salutò. Sembrava un sogno che mi rispondesse e così cominciai a dirle che ero quello dall’altra parte del suo condominio e che la guardavo in continuazione. Mentre parlavo le scrutavo le tette e notavo i suoi capezzoli duri e turgidi che si stampavano sul vestitino. Credo si sia accorta della mia libidine e del gonfiore del mio cazzo sotto i pantaloni.
Lei comunque era gentile e mi raccontò che era sposata e che viveva a Jesolo col marito. Mi disse che lavorava come impiegata e che lui era via quei giorni. Con un po’ di coraggio la invitai a bere qualcosa e con stupore mi disse di sì. Al bar abbiamo chiacchierato un po’ e capii che avevamo entrambi 52 anni. Eravamo seduti uno davanti all’altro e le guardavo morbosamente le gambe e l’occhio osservava avidamente sotto la gonna per capire se avesse gli slip o no. Naturalmente ero troppo ingenuo perché non se ne accorgesse, e ridendo mi disse: vuoi sapere se porto gli slip o no? Dopo aver deglutito dalla vergogna ho risposto in maniera sincera: nessun uomo sano può non ammirarti in tutto e per tutto, e desiderare la tua femminilità. Questa risposta le piacque e aveva capito che ero una persona che non nascondeva desideri e fantasie …
Il giorno dopo ero sul terrazzo e lei si affacciò guardandomi e salutandomi: con una mano fece un cenno di andare da lei … non ci credevo e dopo alcuni gesti con lei per capire se avevo capito bene, sono immediatamente corso giù e andato dall’altra parte della strada. Suonato il campanello mi disse di andare al quarto piano e sono salito con l’ascensore. Mi aprì la porta e lei non c’era ad accogliermi ma sentivo la sua voce che mi diceva di andare in terrazzo a bere qualcosa assieme. La casa era arredata in maniera perfetta con gusto signorile. Sono andato verso il terrazzo e la vidi camminare con addosso un baby doll scuro: non capivo più un cazzo e mi sono fatto trascinare senza più pensare. Dal terrazzo si vedeva il mare e la gente sotto l’ombrellone o a camminare lungo la battigia. L’atmosfera era stupenda di una serata di mezza estate ma la cosa stupefacente è che ero davanti ad una donna bellissima ed il mio cazzo era durissimo.
Seduti in terrazzo lei mi fece un segno che un uomo non può cogliere: aprì piano piano le gambe e mi fece vedere che non aveva gli slip. Vidi la sua fica perché non aveva nulla sotto e il mio cuore stava scoppiando. A questo punto non c’era molto da dire, si capiva che eravamo tutti e due vogliosi uno dell’altro. Lei si alzò e anch’io mi alzai seguendola verso il poggiolo. Ci siamo messi vicini a guardare verso il mare ad un certo punto senza nemmeno pensarci allungai la mano fiorandole il culo ed accarezzandola sempre più giù. Sentivo il calore della passione che aumentava sempre di più e gli toccai la fica che si aprì immediatamente. Era un lago di umori e inchinandomi cominciai a leccarla per bene: lei ansimava, e in segno di piacimento, con le mani se la apriva sempre di più per accogliere la mia lingua in modo totale e profondo. Percepivo che era già pronta per venire e con un affondo della mia lingua sentii un gemito di forte godimento.
Mi venne in bocca e provai una sensazione stupenda che mi portò ancora più fuori di testa. Con un gesto animalesco la girai verso il terrazzo con il culo di fronte a me, mi tolsi i pantaloni in un secondo e con il cazzo in mano già scappellato lo appoggiai alle sue grandi labbra della fica. Lei non se l’aspettava perché era appena venuta ma la sentivo in calore e che non disdegnava. Con un colpo secco gli affondai il cazzo nella fica e subito emise un gemito di piacere e girandosi mi disse: che porco che sei, fammi sentire la tua troia. A queste parole con le mani gli ho strappato la sottoveste e completamente nuda ho cominciato a pomparla. Sentivo la fica colare sui miei coglioni e, il rumore dello sbattere sulle sue chiappe, mi intorava ancora di più e aumentai il ritmo. Cominciò ad urlare di piacere e gli dicevo: Ti senti troia adesso? Ti guardano probabilmente ….
A queste parole la fica si bagnava ancora di più: era un lago di piacere e godeva in continuazione. Le tenevo le sue grosse tette con le mani e le strizzavo i capezzoli: mugolava da impazzire. Poi per finire le ho preso i capelli con una mano e spinto il cazzo fino in fondo per parecchie volte. Era divina vederla godere così quella signora apparentemente stronza quando la guardai la prima volta dal terrazzo. Ero un lago di sudore e lei girandovi mi disse che voleva il mio cazzo in bocca per innondarla come una vera troia … lo tolsi dalla fica e girandosi completamente e abbassandosi mi spompinò per bene fino ad arrivare ad un certo punto a dirle che non ce la facevo più e dovevo sborrare. Lei aprì la bocca in segno di accoglimento e con due colpi nella mia mano cominciai a sborrare come una fontana: schizzi ovunque, sulla faccia, in bocca, sulle tette e vedevo il mio seme colare fino alle sue gambe … guardandomi negli occhi la vidi ingoiarlo in segno di appagamento, e alzata abbracciandomi mi baciò sulla bocca rimanendo, qualche minuto, stretti assieme sul terrazzo.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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