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SONO MAGGIORENNE ESCI
Lui & Lei

La Vasca


di Membro VIP di Annunci69.it ilfuocodentro
13.03.2025    |    42    |    0 6.0
"La lingua ti accarezza e arriva fino all’ano, comincio a leccarlo e con la punta rigida, a penetrarlo, mentre senti una mano che titilla il clitoride e infilo prima un dito e poi un secondo, ..."
Quando apri la porta, il respiro quasi ti si ferma in mezzo al petto.
Non hai mai visto un bagno tanto lussuoso e nemmeno tanto sfavillante.
Indossi un accappatoio di spugna color avorio, i capelli sciolti ricadono sulle spalle.
Appena entrata un aroma di vaniglia e sapone ti riempie le narici, è fragrante, come un dolce appena sfornato. Una grande vasca da bagno in ghisa smaltata, con i piedini a forma di zampa, troneggia al centro del bagno. Il pavimento ha grandi piastrelle di marmo, fredde sotto i tuoi piedi nudi, una sensazione contrastante, acuta, con il calore che invece ti avvolge.
La vasca è piena di acqua fumante e uno strato spesso di schiuma galleggia invitante sulla superficie. Sollevi gli occhi e noti un lampadario in cristallo che pende dal soffitto, spandendo una luce scintillante.
Lungo una delle pareti corre un’ampia finestra senza tende che si affaccia sul giardino della villa, in quel momento immerso dall’oscurità notturna, mentre sulla parete opposta una lunga mensola intagliata di marmo ospita due lavandini incassati con i rubinetti in stile antico e un enorme specchio incorniciato.
Due armadi ad angolo di legno bianco con asciugamani e prodotti cosmetici completano il quadro, mentre sul fondo un paravento di stoffa chiara a motivi ornamentali cinesi divide lo spazio in due.
Accanto alla vasca un piccolo comodino circolare con una mensola sottostante sostiene alcune boccette, una spugna e alcuni asciugamani.
Ti senti libera di muoverti come vuoi, ci sei solo tu in questo enorme bagno, con un’invitante vasca piena di acqua profumata.
Prendi un respiro, slacci il nodo dell’accappatoio e lo lasci scivolare lentamente a terra.
Sei consapevolmente nuda.
Vedi il tuo riflesso, dal pube fino alla testa, nell’enorme specchio del lavandino. La luce è fredda e quasi temi che senza la protezione della penombra io possa trovarti troppo nuda, esposta, cruda.
Il freddo delle mattonelle ha inturgidito i capezzoli, che ora spuntano autorevoli e decisi dalla pelle bianchissima. Due piccoli obelischi rosati.
Ti guardi, raddrizzando la schiena. La linea morbida del fianco, il seno pesante, il biancore candido della tua pelle così in contrasto con quei capezzoli rosati e maliziosi, è questo corpo che desidero. Sei tu.
Non resisti alla tentazione, porti un dito tra le grandi labbra, sfiorando il clitoride e lo ritrai umido.
Vorresti fossi li, a guardarti riflessa nello specchio, vedere la mia figura, virile alle tue spalle, i miei occhi imperturbabili che ti spiano e che premono contro le tue resistenze per darti tutto.
Vedi il tuo petto che si alza e si abbassa più velocemente, le guance imporporate per l’eccitazione.
Ti avvii verso la vasca, sollevi una gamba e la infili lentamente nell’acqua. E’ calda, ma non è un calore eccessivo, scioglie immediatamente ogni tensione. Tenendoti in equilibrio sul bordo entri anche con l’altra. Piccole volute di vapore e schiuma si sollevano attorno ai polpacci.
Il tuo riflesso ti segue fedele, mentre scendi piano piano nell’acqua finché le tue natiche non hanno raggiunto il fondo. Raccogli i capelli e li ladvi scivolare oltre la sponda, per non bagnarli, mentre ti sistemi con calma, lasciando che il bagnoschiuma ti avvolga in una profumata nube alla vaniglia.
L’acqua accarezza il tuo corpo come un morbido tessuto impalpabile, il calore fa pizzicare la pelle e ti rende molto recettiva e allo stesso tempo rilassata. Chiudi gli occhi e ti crogioli il vapore, in quella culla di marmo.
Ripensi alle mie mani su di te, alla mia bocca che ti esplora, ti assaggia, ti solletica e inconsciamente serri le cosce e cominci a sfregarle impercettibilmente l’una contro l’altra. Rivedi i miei occhi, che ti scavano l’anima, che ti desiderano. Senti la mia pelle sulle labbra, la consistenza del mio membro nella tua bocca.
La lingua saetta fuori dalla tua bocca, quasi a voler leccare l’aria. Vorresti avermi li davanti a te, vorresti poter accarezzare la mia colonna marmorea con la lingua, assaporare l’aroma del bagnoschiuma su di me, riempirti di me.
Le tue mani arrivano sui seni, li stringono. Le punte rosa guizzano fuori dall’acqua.
Ti allunghi e prendi la spugna, versi un po di olio profumato da una delle boccette e la sfreghi tra le mani per insaponarla. Cominci a sfregarti le braccia e farla passare delicatamente sul collo e il petto, immergendoti per togliere la schiuma. La fai scivolare sui capezzoli inturgiditi e gemi. L’eccitazione è incontenibile. Senti la consistenza ruvida che ti gratta leggermente indurendoli ancora di più, con l’altra mano li pizzichi piano, una scarica elettrica si diffonde dal centro del tuo corpo fino al cervello.
Spingi la spugna più giù verso il pube.
La schiacci sul clitoride e cominci a massaggiarlo con piccoli movimenti circolari, leggeri quasi impercettibili. Il piacere si diffonde lentamente, monta un po’ per volta, mentre contrai tutti i muscoli per concentrare l’attenzione sul tuo piccolo bottoncino.
Apri le gambe quanto te lo consentono le pareti della vasca.
La tua mano affonda sul monte di venere, e inarchi la schiena quasi a voler spingere verso l’esterno tutto il tuo desiderio. Percepisci la consistenza della spugna che tortura il clitoride, le grandi labbra, che le accarezza morbidamente prima di concentrarti nuovamente al centro. Senti dei piccoli spasmi interni, un’agonia lenta che ti implora di arrivare all’orgasmo, di darti sollievo. Inarchi ancora di più la schiena mentre il movimento della mano diventa ormai frenetica, accecante.
Vorresti che ti guardassi che fossi li, vorresti godere per me.
L’orgasmo esplode nel momento in cui mi immagini di fronte a te. Crolli come svenuta nella vasca, il fiato corto. E apri gli occhi.
Io sono lì.
Non sai quando sia entrato, eri talmente immersa nel tuo desiderio di me, nella tua lussuria, da non avermi sentito.
Il respiro ti si ferma di colpo. Ti guardo in silenzio. Sono nudo e vedi il mio membro rigido svettare solenne verso l’alto. Questa reazione ti dice tutto, ti ho vista, ti voglio.
Mi avvicino alla vasca e con delicatezza prendo la spugna.
‘Alzati’ poche sillabe e tu ti alzi.
Sei più alta di me in questo momento, in piedi nella vasca. Senti l’acqua scorrere lungo il tuo corpo, la schiuma scivola via, l’orgasmo appena avuto che pulsa tra le labbra bollenti. Ti desidero da impazzire.
Inumidisco la spugna e la faccio scorrere lentamente sui tuoi fianchi lungo le cosce, sulla pancia, ti sfioro appena e sento la pelle tendersi, incresparsi.
‘Appoggia un piede sul bordo’ mormoro, i miei occhi non ammettono repliche. Obbedisci.
Il tuo sesso è esposto, aperto per me. Bollente per me.
La spugna scivola dal ginocchio verso l’alto, senti le contrazioni aumentare, diventare dolorose, mentre mi avvicino. Sei sensibilissima ora e questa eccitazione ti uccide.
Inumidisci ancora la spugna e accarezzo le grandi labbra, in modo così delicato, così gentile, che gemi solo con quel tocco. Non c'è frenesia, il calore dell’acqua deterge dolcemente, dà quasi sollievo al tuo desiderio.
Mi chino e vedi la mia lingua cominciare una lenta esplorazione, tra le grandi labbra, verso l’ano, piano sul clitoride.
‘Oddio’ non riesci a trattenerti, sei in estasi. Le ginocchia tremano.
Delicato, così fermo. Le mie mani ti afferrano per i glutei, spingono il bacino verso la mia bocca. Senti la mia bocca aprirsi sulla tua intimità esplorarla in ogni angolo con la lingua, per poi concentrarmi sul tuo clitoride, duro, esposto, sensibile. Senti le labbra chiudersi su di te, in un morso lievissimo, che ti manda fino in cielo. Poi comincio a succhiare dapprima piano, accarezzandolo con la lingua, poi sempre più forte.
Urli per il piacere, mentre schiacci il tuo corpo contro di me, senti le mie dita conficcarsi nella tua carne, stringerti con forza, con possesso. La lingua ti accarezza e arriva fino all’ano, comincio a leccarlo e con la punta rigida, a penetrarlo, mentre senti una mano che titilla il clitoride e infilo prima un dito e poi un secondo, muovendomi su e giù dentro di te.
Sei oltre ogni consapevolezza, sei fuori di te.
TI guardo, e tu mi guardi.
Mentre la mia mano continua a esplorarti, a scavarti dentro ‘Godi per me’ mormoro.
Ti sciogli, spingi la mia bocca sul tuo clitoride ed io riprendo veloce.
Ti frantumi nel piacere, con un lungo liberatorio urlo. Senti la mia lingua che raccoglie ogni goccia del tuo orgasmo. Ti bacio delicatamente l’interno delle cosce, la pancia, la lingua accarezza l’ombelico, senti le mie labbra dolci e possessive su di te, mentre le contrazioni dell’orgasmo si acquietano lentamente.
‘Sei deliziosa’ sussurro.
Ti voglio, voglio darti piacere e tu vuoi ricambiare.
Afferri il mio membro durissimo e umido e mi tiri delicatamente nella vasca. Ti seguo, docile ma non domato. Mi fai sedere nell’acqua ormai tiepida. Ti accucci fra le mie gambe e cominci a detergermi delicatamente con le mani insaponate. Mi piace come esplorari il mio corpo, ti piace sentirmi sotto di te. Chiudo gli occhi e appoggio la testa all’indietro. Accarezzi il mio petto, massaggi le spalle, fai scorrere l’acqua sul mio busto, sulle braccia. Senti i muscoli delle gambe vibrare sotto il tuo tocco sapiente ma delicato.
E poi eccolo, il mio sesso trionfante. Lo insaponi, lo massaggi delicatamente, sfiorando il glande con la punta delle dita. E’ teso e quasi completamente scoperto. Sei ipnotizzata. La mano si muove sempre più velocemente, vedo la mia bocca schiudersi e gemere piano.
Ti piace vedermi godere tra le tue mani, ti chini e cominci a leccare la punta, facendo dei lunghi passaggi sull’asta, poi tenendolo con la mano dalla base lo ingoi quasi interamente, e cominci a muoverti su e giù su di lui. Senti il mio sguardo su di te.
‘Brava’ mormora.
L’altra mano accarezza il mio scroto e lo stringe dolcemente. La mia mano ti porta più giù, lungo il mio membro, così la tua presa diventa più forte e il tuo tocco più insistente.
Quasi ti pare di vederti dall’alto, mentre il mio sesso turgido affonda sempre più in profondità nella tua bocca, per poi scoprirsi sempre più bagnato della tua saliva. Vuoi il mio seme, vuoi che goda per te.
Ti impegni ancora più a fondo, la tua lingua lo lecca tutto, stringi delicatamente tra le labbra i miei testicoli, mi inarco e spingo ancora di più contro di te.
L’acqua sciaborda attorno al mio corpo, lucido, irresistibile. Ti aiuti con la mano e comincii a masturbami, senti che sto per venire, senti le contrazioni del mio sesso.
La mia mano ti sposta la testa poco prima.
‘Siediti sul bordo’ ti ordino.
Voglio venirti dentro, così ti alzi e appoggi le natiche sul bordo gelido di ghisa. Senti il tuo sesso contrarsi di desiderio, completamente bagnato, rosso.
Con un gesto fluido mi porto tra le tue gambe, puntando dritto all’obiettivo. Il mio cazzo incontra una leggerissima resistenza, ma lo guidi dentro di te dolcemente finché non siamo perfettamente incastrati l’uno nell’altra. Le mie mani vanno dietro la tua schiena, per sostenerti nel precario equilibrio, mentre il mio bacino comincia a spingersi dentro di te, profondo, intenso. Ci guardiamo negli occhi, vedo le tue labbra socchiuse, la lingua appuntita che fa capolino e non resisto mi sporgo per baciarti.
Avvolgi le gambe attorno alle mie e aderisci completamente al mio pube. Mi baci con una profondità sconosciuta, le nostre lingue si intrecciano e danzano, si scambiano i nostri umori, le nostre salive, mentre le tue mani mi tengono per il viso.
Mi baci e gemi, soffochi il tuo piacere sulla mia bocca, mentre i colpi diventano più profondi. Esco quasi interamente da te, per poi affondare lentamente, inesorabile, nell’intimità del tuo essere. Il tuo corpo si adegua al mio ritmo, accompagni il movimento con i fianchi, ti muovi con me, contrai i muscoli attorno al mio sesso quasi ad abbracciarlo tra le tue pareti bollenti, strette.
Vorrei mangiarti, restare dentro di te per sempre. Ami la durezza del mio pene, la lentezza con cui lo ruoto dentro di te, fino a toccarti in profondità , fino ad annullarti.
‘Spingi di più’ mi supplichi.
Metto le mani sotto i tuoi glutei per sostenerti, e comincio ad andare più forte. Senti il rumore dei nostri sessi che premono l’uno contro l’altro, senti il mio pube schiacciarti il monte di venere e premere dentro di me, fino in fondo, fino all’utero. Senti il mio membro entrare e uscire rapidamente, sempre più bagnato dei tuoi umori, che ti allargo sempre di più fino a trovare la strada sgombra, agevole.
Il tuo seno strofina contro i miei pettorali, i capezzoli sono durissimi, mi abbasso e comincio a leccarli e succhiarli con forza, mandandoti letteralmente in paradiso.
Mi mordi, mi graffi, vorresti mangiarmi, vorresti essere una cosa sola con me.
‘Continua, non fermarti! ’ singhiozzi, e quasi non ti accorgi di quanto sei sensibile al mio tocco.
Sotto questo stimolo, rinnovo la spinta fino a spingerti fino in fondo a te stessa. Vedi il nostro riflesso nello specchio del lavandino, i nostri corpi bagnati, incastrati. Incrocio i tuoi occhi nel riflesso, vedi il membro turgido che entra ed esce da te, veloce, impietoso.
Mi abbranchi con le gambe mentre la tua vulva lo comprime nelle contrazioni dell’orgasmo fino a farmi venire a mia volta. Senti il mio sesso che si contorce dentro di te riempiendoti del mio seme, ti senti straordinariamente piena di me e quasi non lo vorresti lasciare uscire.
Anche il mio orgasmo è lungo e intenso, riverso tantissimo liquido e quando esco lentamente da te, ti senti bagnata, bollente, appagata.
Scivoli nell’acqua, ormai gelida ed io mi siedo di fronte a te. Madido di sudore, ansante, come te.
E’ stato intenso, intimo, pieno.
Ci guardiamo a lungo in silenzio, quasi temendo di rovinare il momento...
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