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Lui & Lei

La mia amica Francesca


di SingoloMi68
07.08.2016    |    13.358    |    2 9.0
"Io la conosco da anni ed in una delle serate di chiacchiere e confidenze reciproche mi raccontò questo aneddoto..."
Quello che segue è il racconto di una amica che per ovvi motivi rendo anonima e chiamerò Francesca.

Francesca non è certo la ragazza appariscente, che ti fa voltare per strada. Ad una prima e distratta occhiata è una persona come tante altre.
Quello che la contraddistingue è la femminilità nei gesti e nello sguardo che, una volta conosciuta, ti cattura in una ragnatela.
Io la conosco da anni ed in una delle serate di chiacchiere e confidenze reciproche mi raccontò questo aneddoto.

Francesca lavora come segretaria in un ufficio, la solita routine. Da un po di tempo mi parlava troppo spesso un collega, Giulio, si sentivano spesso al cellulare durante il rientro alle rispettive case.
Una sera, finito di lavorare, Francesca salutò i colleghi e si diresse verso casa. Giulio, il collega, si sarebbe fermato per finire un progetto da consegnare nei giorni successivi.
Mentre era in macchina verso casa con un gesto automatico cercò il telefono nella borsa. Non trovandolo si ricordò di averlo lasciato in carica sulla scrivania, fece inversione e tornò subito indietro.
Entrando in ufficio si accorse che tutti erano ormai usciti e vide spuntare Giulio dalla sua stanza, richiamato dal rumore della porta.
"Come mai qui?" chiese lui.
"Ho lasciato il telefono sulla scrivania..." Rispose Francesca, sorridendo.
"Che testa hai..." rispose anche lui sorridendo.
Francesca ribattè "beh, visto che non possiamo sentirci come sempre, stasera ti saluto di persona".
Si salutarono con un normale bacio sulla guancia tra amici ma subito dopo si fermarono uno di fronte all'altra persi nei propri sguardi.
Entrambi si abbracciarono e si baciarono con una passione travolgente che li assalì come un fuoco che divampa.
Giulio stringeva a se Francesca, sentiva i seni di lei premere contro il suo petto. Lei si strinse a sua volta, e percepì l'eccitazione di lui che premeva sul suo ventre.
Le loro bocche si cercavano, le lingue si inseguivano e l'ebbrezza di quella passione li coinvolse a tal punto che iniziarono a spogliarsi a vicenda.
Lui le sbttonò la camicetta e slacciò il reggiseno. Lei sbottonò la camicia e con le mani accarezzava il petto e la schiena di Giulio.
Sentì le sue mani forti e calde che dalle spalle scendevano verso il seno, ed in breve i suoi capezzoli erano tra le dita di lui che li stuzzicava piacevolmente.
Lei, in preda al desiderio inziò a slacciare prima la cintura e poi i calzoni di Giulio, desiderosa di sentire il calore del cazzo di Giulio tra le sue mani.
Rimase piacevolmente stupita quando sentì che era caldo, duro e di dimensioni decisamente sopra la media.
D'un tratto lui la fece girare e, baciandola sul collo e sulle spalle, portò una mano dal seno verso la fica di lei.
Fece salire la gonna e curiosando sotto le mutandne fu lieto di trovare quella fichetta umida e gonfia.
Lei nel frattempo si abbandonava gemendo alle sensazioni che la dominavano e sfregava il suo culo sul cazzo di Giulio.
Le mani di lui le stuzzicavano il clitoride e accarezzavano le grandi labbra, grondanti di umori, lei non potè fare a meno di prendere in mano quella verga che sentiva premere da dietro.
Si appoggiarono alla scrivania vicina e lei istintivaemnte si mise prona, voleva il cazzo di Giulio tra le sue gambe.
Lui non esitò e si fece largo nella fichetta bagnata. Nonostante l'eccitazione l'avesse lubrificata parecchio le dimensioni del cazzo di Giulio si facevano sentire.
Un gemito di piacere accompagnò il primo affondo.
Lui si muoveva dolce ma deciso, alternando il ritmo e la profondità dei colpi che lei piacevolemnte riceveva. Era da tempo che non scopava cosi, gemeva e lo incitava e continuare, guidandolo verso l'orgasmo che sentiva vicino.
Bastarono pochi minuti per raggiungere il culmine del piacere ed esplodere in uno dei migliori orgasmi avuti in vita sua, tanto che dovette soffocare le urla con la sua stessa mano.
Giulio ad un tratto si fermò "Prendi la pillola?" le chiese. "No" rispose lei, mentre sentiva che lui si ritraeva lasciando il suo corpo.
"Ok, allora per questa volta ci fermiamo qui" Disse lui.
"Mi hai fatto impazzire, non posso lasciarti a metà" rispose lei e, senza esitazione, si abbassò davanti a lui pronta a concedergli il piacere di uno dei suoi epici pompini (n.d.r. provato personalmente)
Iniziò a lavorare di bocca e sentì che lui si irrigidiva, sentiva le vene del cazzo tra le labbra, la cappella gonfia sulla lingua. Ci volle poco perchè anche lui arrivasse all'orgasmo, riempendole la bocca di sperma che lei golosamente ingoiò senza indugiare.
Lei si sedette sulla moquette, appoggiando la schiena alla scrivania e Giulio fece altrettanto. La stanza odorava di sesso, si abbracciarono restando alcuni minuti, nel silenzio, assaporando quelle sensazioni e rivivendo quei momenti di passione.
Si rivestirono e si salutarono, i loro sguardi erano complici e sorridenti.
Dopo quella sera ci furono altri "straordinari" in ufficio, e molti altri incontri fuori.
Francesca e Giulio si frequentano ancora.
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