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Lui & Lei

Nelle mie mani


di SingoloMi68
10.11.2016    |    5.346    |    0 8.2
"Non resistevo più, la volevo, volevo che tutta quella passione esplodesse in un'orgasmo fragoroso e senza esitare oltre mi inginocchiai tra le sue gambe..."
Qualche tempo fa, con una mia amica molto speciale facemmo un weekend in una delle tante città d'arte Italiane.
La giornata scorse piacevolmente, tra viste ai musei, chiacchiere, risate, spuntini.
Al ritorno in albergo facemmo la doccia e ci preparammo per la cena.
Al ristorante, tra una portata e l'altra e qualche bicchiere di buon vino mi venne voglia di stuzzicarla e le proposi di fare un gioco.
"Sentiamo" disse lei.
Le regole erano poche e semplici:
L'avrei bendata, non avrebbe potuto toccarmi nelle parti intime e qualunque cosa volesse fare o volesse che facessi io avrebbe dovuto avere il mio consenso.
Ogni volta che una regola veniva infranta ci sarebbe stata una punizione, decisa da me sulla base di quanto ritenessi grave la cosa.
"Ci sto" rispose sorridendo maliziosa.
Finimmo di cenare e, facendo quattro passi, ritornammo all'albergo.
Una volta in camera, lei inziò a spogliarsi. La fermai immediatamente.
"Ora si gioca" le dissi.
Presi una di quelle mascherine che danno sugli aerei e la bendai, in piedi al centro della stanza.
"Non fare nulla senza che io te lo dica" e lei, diligentemente annuì con il capo e rimase inerme dove si trovava.
Iniziai a muovermi per la stanza, un pò per confonderla ed un po per preparare quello che ritenevo mi sarebbe tornato utile.
Ogni tanto le passavo vicino sfiorandola per capire il suo stato ed aggiungere un po di tensione.
La spostai in un'altro punto, ma solo per disorientarla un po.
Mi fermai a qualche passo da lei, ammirando in silenzio le sue forme sinuose e seducenti, e pregustai quanto sarebbe accaduto da li a poco.
Mi misi davanti a lei, ed iniziai ad accarezzarle la guancia ed i capelli, poi scesi lungo le braccia fino alle mani.
Sentivo l'odore del suo respiro e della sua pelle morbida e profumata.
Iniziai lentamente a sbottonarle la camicia e bottone dopo bottone il suo seno si intravedeva tra i lembi di stoffa.
Poi passai alla gonna che cadde a terra tra i suoi piedi. Ora era coperta solo da un piccolo slip e dal reggiseno che evidenziava la morbidezza del suo seno.
Notai che le sue labbra accennavano un sorriso, era segno che le stava piacendo.
Sganciai il reggiseno e, una alla volta, feci scendere le spalline lungo le braccia fino a levarlo del tutto.
Sfilando le mutandine mi soffermai, senza farmi accorgere, ad annusare il profumo che la sua fighetta emanava, lo adoro. Le lasciai le scarpe, le stavano divinamente.
Vedevo il suo corpo che si tendeva per l'eccitazione, le presi le mani, le baciai e le portai al mio petto ordinandole di sbottonarmi e togliermi la camicia.
Lo fece diligentemente e con gesti sensuali e delicati, poi le dissi di slacciare la cintura e sbottonare i pantaloni, senza toglierli.
Obbedì, con fare deciso ma garbato, ma la mano mi sfiorò il cazzo che era ormai duro.
"Prima punizione" dissi e, senza lasciarle il tempo di realizzare, le detti una pacca sul culo che la fece sobbalzare, un pò per la sorpresa ed un pò per l'eccitazione.
La sdraiai sul letto e le divaricai leggermente le gambe, quanto bastava per vedere la sua fighetta così invitante.
La lasciai in balìa del silenzio per qualche istante, mentre prendevo un piccolo foulard che mi sarebbe servito poco dopo.
Mi sfilai i calzoni, mi avvicinai al letto ed iniziai ad accarezzarle le gambe dalle caviglie fino alle cosce, con tocchi leggeri e discontinui.
I tocchi a sorpresa le facevano fare un piccolo sussulto, era quello che volevo.
Mi avvicinai alle grandi labbra, ma senza toccarle, volevo che sentisse la presenza delle mie mani e desiderasse il loro tocco proprio dove più le piaceva. Non era ancora giunto il momento.
Con il foulard iniziai a solleticarle la pancia ed il seno, mentre con le mani indugiavo sempre più spesso vicino alla sua vagina.
Le baciai i capezzoli e li strinsi tra le labbra, provocandole un sussulto di piacere che le fece inarcare la schiena poi, a sorpresa sfiorai le grandi labbra che nel frattempo si erano già gonfiate.
Un sospiro mi fece capire che lo desiderava.
Con le mani giocavo con in suoi seni, le sfioravo la pancia e scendevo fino al monte di venere.
Usai la bottiglia dell'acqua, che era fedda, per stuzzicarla come in nove settimane e mezzo.
Il suo corpo era teso e vibrava per l'eccitazione. Mi bagnai le dita con i suoi umori, le annusai e poi le portai davanti alle sue labbra, così che anche lei potesse sentirne il profumo.
Con le dita umide del suo piacere le fiorai le labbra che lei socchiuse leggermente e ne approfittai per farle sentire anche sulla lingua quanto fosse eccitata.
"Fatti toccare" mi disse, ma glielo negai. La volevo più eccitata.
La mia mano ora giocava con la sua fica, stuzzicando il clitoride e le labbra, poi penetrava leggermente per far salire il desiderio di avermi dentro di se.
Le presi una mano e la portai sul mio petto, e lei inziò ad accarezzarmi fino alle spalle ed il collo. Scendendo verso l'addome mi fiorò la cappella e quella fu un'altra punizione.
Presi il foulard lo arrotolai ed iniziai a dare piccole frustate sul clitoride. Lei sussultò. Mi fermai solo quando sentii le parole "continua, mi piace".
Le ordinai di masturbarsi davanti a me e, mentre le sue dita obbedienti torturavano il clitoride, mi portai davanti a lei ed inziai a leccargliela.
Non immaginava che lo avrei fatto e fu sorpresa a tal punto da allargare ancora le gambe per farmi leccare meglio. Mi fermai immediatamente e lei reagì esclamando "nooo".
Ripresi subito da dove avevo interrotto, sentivo che si bagnava ancora di più e che accompagnava la mia lingua con i movimenti del bacino, per guidarmi dove più le piaceva.
"Ti prego, ti voglio" mi disse, continuando a muovere la mano sul clitoride ancora più forte.
Non resistevo più, la volevo, volevo che tutta quella passione esplodesse in un'orgasmo fragoroso e senza esitare oltre mi inginocchiai tra le sue gambe.
Puntai verso quel piccolo paradiso che mi attendeva grondante e iniziai a penetrarla lentamente, per poi uscire e riaffondare un po di più.
Con pochi movimenti fui tutto dentro di lei che nel frattempo ansimava e mi diceva "Si! Così!".
Mi muovevo dentro di lei con ritmo sempre più incalzante, movimenti decisi e vigorosi tanto che sentivo le palle sbatterle sul perineo.
Non ci volle molto per farle raggiungere l'orgasmo che attendeva così tanto.
"Vengo, vengo, si vengooooo" furono le parole che lo accompagnarono e che diedero il via anche al mio piacere che esplose dentro il suo corpo.
Mi abbassai su di lei, baciandola appassionatamnte sulla bocca e sul collo.
Le tolsi la benda e non potei fare a meno di perdermi nei suoi grandi occhi blu che sorridevano soddifatti.
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