La mia prima milf

All’inizio degli anni 2000, nel pieno dei miei 20 anni, mi ritrovai in un viaggio di famiglia a Barcellona con genitori e sorella.
Quel pomeriggio la giornata era piovosa e non avevo nessuna voglia di uscire con la famiglia, per cui li lasciai uscire e rimasi in hotel.
Decisi di impegnare il pomeriggio nella spa dell’hotel, composta da sauna, bagno turco e jacuzzi.
Scesi in spa e ci trovai 5-6 persone, tutti decisamente più adulti di me, ma poco male: ero lì per rilassarmi, senza altri scopi. Entrai nel bagno turco e ci trovai all’interno un’altra persona; il vapore non permetteva di vedere bene per cui presi posto davanti alla sagoma senza farci troppa attenzione.
Col passare del tempo il vapore cominciò a diradarsi e riuscii a vedere meglio la figura davanti a me: era una donna, intorno ai 40 anni, con un costume due pezzi e delle belle tettone.
Gli ormoni da ventenne fecero risvegliare il mio amichetto, che cominciò a imbarzottirsi nello slip. Continuando a scrutare la signora buttai l’occhio sulle sue gambe, leggermente aperte, e risalii con lo sguardo all’interno coscia: la vista di qualche pelo della figa che spuntava dallo slip (in quegli anni le passere depilate non erano ancora la regola) mi fecero venire il cazzo completamente duro.
Non so se lei lo avesse notato o meno, ma imbarazzatissimo decisi che era meglio evitare figuracce e darsi una calmata. Uscii dal bagno turco, mi feci una doccia gelata e entrai nella jacuzzi.
Poco dopo uscì anche lei e potei ammirarla meglio: quarantenne, lunghi capelli scuri, due tette enormi, culo burroso stretto in un costume che evidenziava le sue curve. Forse era solo un’impressione, ma mi sembrò che uscendo facesse di tutto per farmi notare il suo splendido culo. Mentre ero steso nell’idromassaggio continuai a seguirla con lo sguardo, e mi sembrò che anche lei facesse lo stesso. Poco dopo entrò nella jacuzzi e si mise stesa accanto a me, distesa, lasciandosi cullare dalle bolle senza dire nulla.
Dopo un paio di minuti, sempre stesa, si girò a pancia in giù lasciando intravedere a pelo d’acqua il suo culo sodo e liscio circondato da bolle.
Davanti a quella visione il cazzo tornò a intostarsi per bene, ma fortunatamente le bolle nascondevano il bozzo nello slip.
Poco dopo lei si girò nuovamente a pancia in su, sfiorandomi la gamba: ci guardammo brevemente, scambiandoci un sorrisino. Qualche secondo e il suo piede toccò il mio, e dopo un po’ di nuovo, questa volta soffermandosi un po’ troppo a lungo per essere un tocco casuale. Ci scambiamo un altro sguardo e nel mentre mi ritrovai la sua manina appoggiata sul pacco, ad accarezzare la mia erezione.
La guardai dritto negli occhi ma lei mi fece cenno di stare zitto e lasciarla fare: da fuori nessuno poteva vedere nulla, ma ero in estasi: una dea mi stava masturbando in acqua. Allungai la mano e le toccai il culo, scostandole il costume e cercando di raggiungere la figa. Non ci arrivai, ma trovai il buchetto del culo e comincia a lavorarglielo con le dita. Lei sembrò apprezzare, perché mi face uscire il cazzo dal lato del costume e cominciò a titillarmi la cappella con le dita e segarmi sempre con più foga.
Era troppo brava, non riuscii più a trattenermi e sborrai in acqua tra le bolle della jacuzzi. Lei se ne accorse, estrasse la mano dall’acqua e si portò le dita alla bocca leccandosele con uno sguardo da porca che non dimenticherò mai.
Mi fece l’occhiolino, uscì dall’acqua mettendo sempre in evidenza il suo meraviglioso culo e scomparve negli spogliatoi.
Non scambiammo una parola, non so di dove fosse né come si chiamasse, ma ancora oggi quando ripenso a quell’incontro mi scoppia l’uccello e le dedico delle gran seghe.