Lui & Lei
La moglie del cugino di mia moglie

06.06.2025 |
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"Sentivo il piacere aumentare, erano diversi minuti che mi accarezzavo, il mio tocco si era poi fatto più deciso ma sempre discreto e sempre con lo sguardo..."
Ho conosciuto mia moglie circa 20 anni fa.Una settimana prima dell’ultimo Natale da celibe, siamo stati invitati a cena dai parenti di mia moglie; mi sono sempre piaciute le riunioni di famiglia, specie se numerose, mi ricordano l’infanzia, sono andato con piacere a cena rimanendo deliziato dalle pietanze oltre che dalla moglie del cugino.
Capelli castani, scuri e lisci, indossava occhiali da vista a goccia argentati, zigomi leggermente pronunciati, labbra carnose e occhi verdi, era particolarmente loquace ma aveva un tono di voce pacato.
Aveva lineamenti delicati come la Venere di Botticelli, il suo volto era ammaliante, dal suo abbigliamento si intravedevano forme morbide e armoniche, caratteristica della donna mediterranea; era seduta a tavola quasi di fronte a me, ho avuto così la possibilità di conversare con lei e conoscerla un po' meglio.
Quella stessa sera lei ed il marito ci hanno invitati a trascorrere la fine dell’anno da loro, entrambi abbiamo accolto l’invito con entusiasmo.
La sera del 31 siamo arrivati un po' prima perché mi avevano chiesto di cucinare pasta alla norma e, considerato che eravamo circa 20 commensali, avevo bisogno di più tempo per la preparazione, con grande sorpresa e piacere Manuela si era proposta per aiutarmi cogliendo l’occasione per imparare qualche dritta per rendere il piatto più gustoso.
Manuela mi aveva confessato che lei ed il marito avevano grossa simpatia per me, per il carattere socievole e i modi garbati.
Mi gratificava avere una cugina acquisita come lei, carina e che avesse stima di me. La serata trascorse allegramente, notavo i suoi sguardi furtivi che spesso ricambiavo.
E’ vero che quella ragazza non mi dispiaceva e aveva una forte carica attrattiva ma era pur sempre la moglie del cugino della mia futura moglie , dovevo togliermela di torno, provavo ad evitarla ma senza la giusta convinzione.
Ciò che mi intrigava era la purezza della sua bellezza, il candore della sua pelle, l’armonia delle sue forme e la sua complessità interiore.
Nei mesi successivi l’avevo spesso in mente, fortunatamente l’impossibilità di contattarla o di vederla l’avevano pian piano allontanata dai miei pensieri.
Alcuni mesi prima del matrimonio, era inizio estate, eravamo andati a trascorrere una settimana nella casa al mare dei miei futuri suoceri, il sabato mattina, dopo essere tornato dall’allenamento in bici e aver fatto la doccia, mi sono diretto in spiaggia, avevo notato un eccessivo affollamento sotto l’ombrellone dei miei suoceri fino a quando sono riuscito a riconoscere la figura di Manuela .
“Che bella sorpresa!” ho esclamato sinceramente e contento di rivederla.
Indossava un bikini nero con i lacci che tenevano uniti gli slip lateralmente, slip che lasciavano intravedere buona parte del suo fondo schiena, la parte di sopra faticava a contenere la sua quinta di seno.
La pelle era ambrata, sembrava velluto, le gambe non sottili ma molto toniche, sportive e piacevoli da vedere, ventre piatto e spalle modellate da anni di nuoto. Uno splendore.
L’armonia del suo corpo era impreziosita dal candore del suo viso e dalla profondità dei suoi occhi.
Dopo aver salutato tutti sono corso in acqua per fare il bagno e poterla osservare da una distanza ragionevole, sentivo il mio membro svegliarsi, avevo l’esigenza di allontanarmi per liberarlo dal costume e accarezzarlo, lo facevo lentamente, volevo godere della sua visione prendendomi tutto il mio tempo, ammiravo le sue forme mentre la mia mano percorreva il mio membro fino a scendere giù al perineo e lì soffermarmi, poi la mia mano faceva lentamente il percorso inverso.
Continuavo ad accarezzarmi, il piacere era accentuato dal contatto con l’acqua e dall’audacia del mio atto masturbatorio in un luogo pubblico.
Sentivo il piacere aumentare, erano diversi minuti che mi accarezzavo, il mio tocco si era poi fatto più deciso ma sempre discreto e sempre con lo sguardo rivolto verso di lei, ho sentito trasalire il piacere dentro di me fino a godere facendomi accarezzare dal tocco dell’acqua.
La sera abbiamo cenato in pizzeria e i miei suoceri hanno invitato Manuela e il marito a pernottare da loro per godersi ancora qualche giorno di vacanza. La masturbazione in acqua aveva solo momentaneamente placato il mio desiderio ma sapere che Manuela sarebbe rimasta da noi ha riacceso la mia voglia, di certo il suo abbigliamento non mi aiutava, con la micro gonna di jeans e una canotta rosa riempita dalle sue forme.
La mattina successiva mi sono alzato presto per allenarmi in bicicletta, mi sono diretto in bagno, liberato di tutti i vestiti, indossato la divisa e sono partito, durante il mio giro spesso il pensiero andava a Manuela, al suo corpo e alla consapevolezza di non poter fare stupidaggini a pochi mesi dal matrimonio.
Tornato a casa a metà mattinata, stanco ma soddisfatto del mio allenamento, mi sono spogliato e mi sono diretto in bagno per una doccia, dopo essermi asciugato, visto che ero solo, ne ho approfittato per restare nudo e godermi il senso di libertà che la nudità riesce a darmi.
Naturalmente lo stare nudo mi ha invogliato a masturbarmi, quando posso, come quella mattina, cerco di farlo con calma, utilizzando la fantasia per aiutare la mia erezione, chiudendo gli occhi e immaginando una situazione intrigante con una donna o una coppia; ho cominciato ad accarezzarmi il perineo, è il mio punto erogeno per antonomasia, mi provoca un’erezione immediata e duratura, con gli occhi chiusi e toccandomi delicatamente immaginavo la mia futura moglie seduta che si masturbava e Manuela che con il suo bikini nero entrava in camera e lentamente se ne liberava mostrandomi la sua nudità; quella visione mi aveva indurito ancora di più l’uccello, ho preso ad accarezzarmi l’asta oramai pulsante di desiderio per poi, al sentire di impercettibili rumori, aprire gli occhi e trovarmi di fronte Manuela che mi osservava, d’istinto mi sono coperto le parti intime con le lenzuola chiedendo scusa.
Manuela mi ha sorpreso chiedendomi se stessi pensando a Lei, ho provato a negare ma senza risultare credibile, fissandomi negli occhi si è liberata del costume mostrandomi le sue grazie, si è avvicinata al letto scostando le lenzuola e chiedendomi di continuare dove avevo lasciato, il mio membro aveva ripreso vigore mentre le sue labbra si accostavano alle mie, erano morbide, il contatto tra le lingue si faceva sempre più intenso, al timore di poter essere scoperti si combinava l’ebbrezza del rischio.
L’ho avvicinata accarezzandole la sua intimità coperta da una folta peluria castana già bagnata dal desiderio, l’ho accarezzata delicatamente per portarla lentamente ad un livello di piacere maggiore, aveva chiuso gli occhi, si godeva il mio tocco, ho cominciato a stimolarle il clitoride e la sua eccitazione aumentava, si accarezzava i seni e mordeva le labbra, le gote erano arrossate e gli occhi chiusi, continuava ad ansimare sempre più intensamente all’aumentare della masturbazione, accompagnava le mie dita dentro di lei muovendo il bacino, l’ho vista trasalire per il piacere e fremere.
L’ho accompagnata sopra di me e unita a me, mi ha cinto con le braccia e si è lasciata trasportare per poi prendere l’iniziativa e muoversi sopra di me in maniera decisa, le nostre lingue si cercavano così come le mie mani accarezzavano i suoi seni giunonici, sentivo il piacere del mio uccello muoversi nella sua intimità, il mio uccello sempre più voluttuoso, pulsante, i nostri ventri erano incollati, abbiamo continuato in quella posizione senza avere il coraggio di staccarci, si è stretta sempre di più a me cingendomi con forza durante per trovare il massimo del piacere, l’orgasmo è arrivato tra le sue grida trattenute, le sue mani che stringevano i miei capelli e il tremore del suo corpo che preannunciava l’orgasmo.
Si è poi staccata avvicinandosi con la bocca al mio membro, lo ha baciato dolcemente, i ha leccato l’asta fin sotto ai testicoli, è risalita e l’ha preso tutto nella sua calda bocca cominciando a gustarlo senza mai toglierlo dal suo caldo abbraccio, si gustava il mio uccello voluttuosamente, le accarezzavo il corpo durante il mio piacere, le spostavo i capelli per osservare la sua bocca goduriosa e poi, ho sentito il piacere arrivare ed esplodere nella sua bocca.
Mi sono diretto velocemente verso la doccia resomi conto del rischio corso, lei si è affrettata a tornare in spiaggia, mentre l’acqua scorreva lungo il mio corpo l’ansia ha preso il sopravvento, la paura di poter essere scoperti a pochi mesi dal matrimonio, l’incertezza sulle intenzioni di Manuela e altri pensieri non mi rendevano tranquillo, in quegli istanti ho visto la mia futura moglie entrare nuda in bagno, accomodarsi nella doccia con l’intenzione di scoparmi.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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