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Lui & Lei

Lanterne rosse (la cinese IV)


di crowley71
01.08.2016    |    7.598    |    0 9.6
"Durante la giornata il pensiero molte volte tornò a quel «ci vediamo stasera da me… » Ormai sapevo dove abitava e andai da lei..."
Una calda mattinata di luglio, un giorno come tanti…
Prima di iniziare con gli impegni giornalieri un caffè al bar.
Ecco la cameriera orientale. La conosco da un po’ di tempo, da un paio di anni circa e con lei ho avuto, saltuariamente e occasionalmente, qualche incontro caldo…
Quella mattina eccola arrivare, sorridente, a prendere l’ordinazione…
Non c’era gente nel bar quindi c’è stato tempo per qualche parola… e per un appuntamento per la sera.
Avrebbe finito al bar nel tardo pomeriggio… appuntamento per il dopo cena da lei.

Durante la giornata il pensiero molte volte tornò a quel «ci vediamo stasera da me… »
Ormai sapevo dove abitava e andai da lei.
Apre la porta… penombra, luci rossastre e soffuse date delle lampade cinesi… profumo di incenso e qualche piccola candela sparsa… Quell’ambiente lo conoscevo..

Eccola, bellissima: un vestito corto azzurro bordato di nero, aderente al suo corpo minuto, scollato al punto giusto… scalza,
capelli raccolti in un codino…
Un bacio, la mia mano dietro la sua nuca… poi dietro al collo, alla schiena e scendendo più giù… giù…

«Preparo qualcosa di fresco da bere, fa moto caldo…»

Si allontana un momento… e torna con due bicchieri.
Li posa sul tavolino e mi invita a sedermi sul divano…

Eccoci vicini… la guardo: stupenda…
Iniziamo a parlare e il mio sguardo non riesce ad allontanarsi da un punto… la scollatura: non si è accorta che, dal vestitino scollato e leggero, un capezzolo è “scappato”…

Le dico: «Che bel seno… stupendo.. i tuoi capezzoli sono così belli che è davvero un peccato nasconderli, e anche loro lo sanno…», abbozzando un sorriso…
Lei mi guarda, abbassa lo sguardo e se ne accorge…
Porta la sua mano a nasconderlo e io le dico «no, lascia…», andando con la bocca al capezzolo…
La mano non andava a nascondere il capezzolo… ma a sollevare il seno e quello fu l’inizio di una serata meravigliosa…

Si sfila il vestitino restando solo in mutandine…
Alzandosi, porta il suo delizioso ombelico all’altezza della mia bocca, e non mi lascio certo sfuggire l’occasione di baciare e leccare quella meravigliosa “fossetta del desiderio”.

«Vuoi fare amore? »
Una domanda diretta… ma dolce e tenera.
La risposta fu… un bacio, qualche carezza e
l’incamminarci insieme verso la camera, mano nella mano.

Mi spoglio… lei è ancora con le mutandine, le dico di aspettare a toglierle. Mi avvicino a lei che nel frattempo si è distesa sul letto… le gambe allargate… la mano alla passerina, ancora protetta da quel sottile tessuto…
Inizio a baciarla sulla mutandina, lei porta la sua mano a spostare il tessuto…
Le tolgo la mutandina a la guardo…
Sono a pochi centimetri dalla sua meravigliosa passerina e lei inizia a masturbarsi…
Non resisto a tanta meraviglia… la lecco, contemporaneamente lei continua con le dita… mentre le lecco il clitoride…

Davvero bellissimo sentire il suo profumo, bere i suoi succhi e sentire i suoi dolci gemiti..
Continuo a leccarla… leccarla… leccarla… quando il suo orgasmo esplode.

Le prendo la mano, bagnata di quella delizia, la bacio e raccolgo il suo nettare dalle dita..

Mi distendo e la sua mano va a cercare “il giocattolo”…
Qualche tocco… un leggero e delicato “su e giù”… e il piacere è raggiunto.

Nudi, vicini… e la mia mano va a cercare il suo seno: lei mi sorride e, continuando a tenere in mano “il giochino”, lo porta tra i seni…
Spendida sensazione… lei è davvero meravigliosa…
Accarezza il pene tra i seni e, ogni tanto, arriva a sfiorarne con la lingua la punta…

Ecco che ora la sua bocca lo avvolge… un calore delizioso… le accarezzo i capelli mentre lei si stacca da quella “dolce presa” e inizia a leccarlo… dolcemente…

Si sposta e si accomoda con la sua “dolce meraviglia” sulla mia bocca, mentre la sua bocca è impegnata… un 69…
Vista da questa posizione la sua passerina è ancora più bella ed eccitante…

Un orgasmo raggiunto da entrambi , contemporaneamente, porta alla conclusione quella splendida sensazione.

Non riesco ad allontanarmi da quella meraviglia e, quando lei si distende a fianco, le chiedo di lasciarsela leccare ancora… cosa che no si fa dire due volte.
Le sue gambe aperte, la sua meravigliosa passerina aperta, bagnata e profumata… la lingua è davvero in paradiso…

Non so quanto tempo sia passato leccando quella meraviglia…

Qualche leccatina all’ombelico… qualche bacio all’interno coscia e al “dolce ciuffetto”…

Mano nella mano ci troviamo seduti, nudi, nel letto…
Le guardo i piedi…

Lei se ne accorge e mi chiede: «Mi guardi i piedi? Li vuoi…»
Non la lascio finire… le prendo un piede tra le mani e inizio a leccarlo… lei si distende…

Mi chiede: «Vuoi che con i piedi faccio… “su e giù”?»
Ovvio… la mia risposta è stata un sognante “ssss…sssi”…

Ecco che i piedini delicati prendono tra di loro, in un tenero abbraccio, il pene… che resiste poco a quella carezza…
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