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Lui & Lei

Odi e lodi alla carne


di laviniia
26.01.2023    |    3.625    |    15 9.9
"Il profumo invitante, mi portava ad andare sempre più giù, fino in fondo e in un karma sensuale, ripetermi: gustatela, gustatela..."

“Non tutto ciò che può essere contato conta e non tutto ciò che conta può essere contato”.
Frase che sintetizza appieno, descrizione perfetta di ciò che è stato…
Luca buona la prima! È stato come il ciac di un film, scena 1, perfetta, meglio di così, non poteva “venire”.
Dopo breve preambolo, oggi ho visto Luca.
Luca è Luca, confermava visivamente confini mentali, anche la sua voce, mi appariva nota, Luca non era uno sconosciuto era colui che avevo provocato, stuzzicato e forse anche un po’ forzato la mano.
Ottimo compagno di giochi, da subito complice ma, veniamo a quanto accaduto poc’anzi, dopo una breve conversazione per lo più avvenuta attraverso una messaggistica spicciola e prefigurata ad una meta comune, Luca m’invitava a raggiungerlo nei pressi della sua casa al mare, due chiacchiere senza troppa progettualità ed aspettativa.
L’appuntamento fissato era per le ore 17.45, giù di lì, parcheggio davanti ad un bar noto anche se, poi si è deciso di parcheggiare, in quello più riservato e non frequentato dalla viabilità giornaliera.
Puntuali affiancammo le due auto, abbraccio con saluto di rito e la consapevolezza del come detto su, Luca è Luca e soddisfaceva appieno le aspettative delle giornate passate a scambiarci messaggi.
Ci sedemmo nell’auto di Luca, sportiva come lo era lui, un profilo affascinante specchio del proprietario. Decidemmo di scambiarci queste famose chiacchiere, d’altronde la nostra sintonia cerebrale, andava anch’essa confermata, il che non è sempre scontato se ci si conosce in un ambiente chat…
Lo spazio limitato, mi faceva percepire appieno il suo corpo, riempiva totalmente il mio spazio visivo, malgrado il freddo pungente, le mie gote erano in fiamme.
Come spiegare l’effetto deflagrante che stavo provando…
La conversazione sembrava avvenire da terze persone, distratta a trascrivere confini di quel corpo che rapiva e azzerava ogni pensiero logico e mi faceva sentire come il cane di Pavlov di fronte la famosa bistecca.
Bastato che Luca mi sfiorasse la mano, perché anche l’aria intorno di fermasse, non era più possibile arrestare l’onda, volevo baciarlo… così fatto, rubato ciò che desideravo e da lì, un crescendo, la decisone di sedersi dietro l’autovettura per agevolare i movimenti è stata un tutt’uno. Luca con il suo denim 5 bottoni, una tortura per le dita che ad ogni asola, trovano al di sotto la carne, pulsante e nell’immaginario mentale si presenta viva, polpa da essere lì presa e con labbra contornata.
Descrivere il suo membro non basta a dar idea, del ciò che può significare farselo scivolare tra le labbra, entrare in bocca con la lingua piana a mo’ di guida che accarezza la carne, facendola scendere verso il basso e far giungere fino alla gola la cappella, liscia, morbida, si è prestata ad essere lappata. Il profumo invitante, mi portava ad andare sempre più giù, fino in fondo e in un karma sensuale, ripetermi: gustatela, gustatela.
Luca di contro, incentivava la mia bramosia, introfulandosi con mano e dita, tra le mie cosce, le calze autoreggenti non impedivano il piacere della violazione, acconsentita per altro dalla postura complice del mio corpo. Irrigidita in ginocchioni, con gambe semi aperte, ne agevolavo il fare. Le dita si facevano strada tra le labbra della mia figa, con affondi e le nocche, massaggiavano il clitoride ad ogni passaggio.
Desideravo essere posseduta da quelle dita ed era ciò che stavo provando.
Sapevano guidare l’amplesso ed incentivare il desiderio di continuare a succhiare e a centellinare con la punta della lingua tutta la sua carne, che oramai si era compattata e si preparava per il piacere finale…
Lavinia veniamo insieme, é stato il la di Luca, la chiave di violìno che ha fatto vibrare tutte le corde, affondi decisi nella mia bocca e solcate di dita, lunghe e affusolate che sapevano bene dove ravanare, fiotti caldi e decisi raggiungevano la mia gola e la mia lingua.
Conoscere Luca nel suo intimo, bearmi del suo nettare, elisir degli dei, è stato come vivere un tsunami emozionale.
Luca confermava di essere Luca e il suo membro, uno splendido cazzo, bisogna dare a Cesare ciò che è di Cesare e a Luca, associare l’aggettivo bello al suo cazzo… decisamente bello.
A Lavinia la bellezza del sorriso, delle risa a storno del ciò che è stato fu: una magnifica e magistrale « pompa ».
L’amore nei gesti, rituali selvaggi, odi e lodi alla carne.
Confido in Luca, per l’applicazione del passo del libro delle genesi: « erunt duo in carne una»
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