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Lui & Lei

Post break-up sex


di epsilon
09.05.2023    |    1.189    |    0 9.3
"L’aiuto ad abbassarli, mentre osservo le sue mutandine bianche che mi fanno venire l’acquolina in bocca..."
Genere: Etero.
Racconto con descrizioni lunghe e dettagliate.
Tutto quello che segue è frutto della fantasia e dell'immaginazione.

Post break up sex
That helps you forget your ex
What did you expect from post break up sex?
- The Vaccines, Post Break-up Sex

«Ma quindi, come va con l’Università?»
«Bene dai, si va avanti… Adesso sto iniziando a pensare alla tesi, ho qualche idea ma devo vedere anche il relatore…»
«Eh certo, chiaro, te puoi anche avere un’ottima idea ma se il relatore vuol fare tutt’altro te ti attacchi al tram!»
Laura ridacchia, facendo arrossire leggermente le gote. Ci conosciamo da qualche anno, ho sempre pensato che fosse molto molto bella. Una delle ragazze più belle che io abbia mai visto. Lunghi capelli neri che incorniciano un dolce visino pallido, dove risaltano due grandi occhi azzurri, leggermente infossati, e due morbide labbra, arricchite da un rossetto scuro.
«Eh certo, c’hai proprio ragione… Infatti è sempre difficile trovare quello giusto.»
«Anche perché, diciamoci la verità, la maggior parte dei relatori sono proprio stronzi: o vogliono fare tutto loro, o non gliene frega niente di te.»
«No infatti… Pensa che ad una mia amica il prof manco ci parla, fa tutto un suo dottorando!»
Prende un sorso di caffè, mentre sorride sconsolata. Siamo in un bar in centro a Torino, dove lei studia. Qualche giorno fa le ho chiesto se potesse ospitarmi per una notte mentre visito la città. Lei ha acconsentito molto volentieri, si è anche offerta di farmi da cicerone.
«Che stronzo, ma non mi sorprende affatto…»
«Manco a me, però lei dice che le poteva andare molto peggio.»
«Come mai?»
Parliamo del nulla, evitiamo accuratamente di parlare di quello di cui dovremmo parlare. Lei qualche mese fa ha lasciato il suo fidanzato. Io la scorsa settimana sono stato lasciato dalla mia ragazza. Per la prima volta siamo entrambi single nello stesso momento.
«Perché dice che è il dottorando è un gran figo!»
«Ahahahah, benissimo così allora!»
«Esatto… Dai, vado a pagare e iniziamo a girare per la città.»
«Va bene, però il pranzo te lo offro io, è il minimo che possa fare!»

Sorridendo, si alza e si avvicina alla cassa. È bassina e morbida, ma ha delle curve da far girare la testa a tutti: un seno più che prosperoso, un sedere soffice e rotondo, delle gambe invitanti. Più volte ho pensato a lei mentre scopavo la mia ragazza; soprattutto nell’ultimo periodo, dopo che ad una festa, dov’eravamo entrambi piuttosto ubriachi, ci siamo limonati mentre io le palpeggiavo il culo e le tette. Ho proposto alla mia ragazza di fare una cosa a tre con Laura ma lei, giustamente, ha rifiutato.
Dico giustamente perché lei aveva capito molto prima di me che ormai non mi interessava più, ma non avevo il coraggio di dirlo. Tirare qualcun altro in mezzo avrebbe solo reso la rottura più complicata.

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Oh, when you love somebody, but you find someone
And it all unravels and becomes undone
- The Vaccines, Post Break-up Sex

Mentre lavo i piatti continuiamo la discussione iniziata a cena, riguardante una serie tv di cui siamo entrambi appassionati. Abbiamo ancora i vestiti con cui siamo andati in giro per Torino: io indosso dei pantaloni chiari, un maglioncino leggero e una maglia bianca. Lei indossa dei jeans scuri e una maglia a maniche lunghe che, stretti come sono, le fanno risaltare le forme.
Finito di asciugare mi appoggio al piano della cucina, mentre lei è in piedi vicino al tavolo. Mentre parla non posso che notare le sue forme, e credo che lei percepisca il mio sguardo perché sorride e interrompe il discorso.
«Parliamo di cose serie… Come stai?»
La guardo, e le rispondo onestamente.
«Male, ma sai… La relazione era chiusa da ben prima che lei avesse il coraggio di romperla.»
Lei mi guarda attentamente, poi mi risponde.
«Sai, anche fra me e Matteo era così… Siamo andati avanti almeno un anno sapendo benissimo che era tutto inutile… È stato così anche per te e Chiara?»
«Credo proprio di sì… Magari non un anno, ma sicuramente diversi mesi.»
Si guarda le punte delle scarpe, tentenna, poi alza la testa e dice:
«Ti dico la verità, la cosa mi consola un po’, perché avevo paura di essere stata io a metterti dubbi a quella festa da Giacomo, qualche settimana fa.»
Sorrido, ripensando a quella sera. Nel vedermi sorridere si tranquillizza, e accenna anche lei ad un sorriso.
«No no, figurati, anzi, quella sera lì è una conseguenza della nostra crisi… Ti rivelo anche una cosa: a Chiara avevo pure proposto di fare una cosa tre ma lei ha detto di no, saggiamente forse.»
Alza le sopracciglia e la vedo senza parole. Poi però fa un passo avanti.
«Ah sì? E come mai le hai fatto questa proposta?»
Sento il suo odore entrarmi nelle narici.
«Beh cazzo Laura, guardati…»
«Ho visto che mi guardi sì, ma voglio sapere cosa vedi tu…»
Fa un altro passo avanti e mi prende una mano. Devo chinare leggermente la testa per continuare a guardarla negli occhi.
«Vedo una delle ragazze più belle che io abbia mai visto, una giovane donna sensuale e attraente che attira tutti i ragazzi e tutti gli uomini quando entra in una st-»

Laura mi interrompe baciandomi. Io la cingo con il braccio e la stringo a me, sento i suoi grossi seni premere contro il mio petto. Apro la bocca voglioso, spingo la mia lingua contro le sue labbra finché non le apre. A quel punto iniziamo a intrecciarle, a scambiarci saliva, a far capire all’altro la voglia che abbiamo. Nel trasporto si aggrappa a me, mentre io inizio ad esplorare la sua schiena con le mani.
Iniziamo ad ansimare, capiamo che questo bacio non è sufficiente. Sento che il pene inizia ad ingrossarsi e ad indurirsi, e stringo a me Laura sperando che lo senta anche lei, anche se ci sono i jeans in mezzo. Abbasso le braccia e infilo le mani sotto la maglietta, scopro che ha una canottiera infilata nei pantaloni e allora le tolgo anche quella. Quando metto la mia mano sulla sua schiena nuda lei con la bocca si attacca ancora più forte alla mia, voracemente. Inizio ad esplorare il suo corpo, percepisco la morbidezza della sua giovane pelle fresca. Con una mano arrivo fino ad accarezzarle il collo, mentre l’altra indugia sul gancio del reggiseno.
A quel punto lei si stacca da me, appoggia le mani sul mio largo petto e mi guarda vogliosa con quei grandi occhi azzurri e con il respiro pesante. Poi fa un passo indietro e inizia a togliersi maglietta e canottiera. Faccio lo stesso, e quando ho finito la vedo davanti a me con addosso solamente un reggiseno color carne. Ha veramente delle tette grandi, cazzo.
Mi avvicino, lei mi guarda dal basso mordendosi il labbro inferiore. Nuovamente la cingo baciandola, questa volta più dolcemente, mentre dietro inizio a toglierle il reggiseno. Glielo sgancio, lo lascio cadere a terra e inizio a baciarle la guancia, il mento, il collo. Qui indugio, perché la sento ansimare, mentre con le mani inizio ad accarezzarle i fianchi e a risalire verso il seno. Continuo a baciarla, proseguendo verso la base del collo, le spalle, la scapola; con le mani arrivo ai seni e li prendo in mano e li stringo, forte. Lei geme dal dolore e allora li lascio e per scusarmi inizio a baciare quello destro, prima alla base e poi sempre più in alto, fino ad arrivare al piccolo capezzolo circondato da una grande areola; con la mano accarezzo quello di sinistra, lo palpo dolcemente, con il pollice sfioro il capezzolo, lo sento duro ma delicato.
Quando sento che l’effetto sorpresa sta svanendo mi inginocchio e riprendo il cammino verso il basso. La bacio in mezzo ai seni per poi passare agli addominali, giro intorno all’ombelico e proseguo verso il monte di Venere. Intanto con le mani sto cercando di sbottonarle i jeans, ma la fretta e l’ansia che sia tutto perfetto mi rende impacciato. Lei mi ferma le mani, io la guardo dall’alto che mi sorride divertita, e apre lei i pantaloni. L’aiuto ad abbassarli, mentre osservo le sue mutandine bianche che mi fanno venire l’acquolina in bocca.
Non resisto, abbandono la dolcezza e mi fiondo vorace a baciarla da sopra il cotone, mentre nei pantaloni il cazzo inizia a farmi male da tanto vorrebbe uscire. Non è ancora il momento però. Con le mani abbandono i suoi pantaloni, ormai alle caviglie, e mi fiondo a palparle il culo, sentendolo grosso e morbido: i miei polpastrelli affondano nella sua carne, le apro le natiche e gliele richiudo, con il medio sfioro il buchetto in mezzo da sopra le mutande.

All’improvviso mi fermo, con le mani mi metto l’elastico degli slip fra i denti e guardo verso l’alto. Laura abbassa lo sguardo, trepidante, e mi osserva mentre le abbasso le mutandine, davanti con la bocca, dietro con le mani. Torno davanti al suo pube, e incantato mi fermo ad osservare una splendida vulva, con grandi labbra esterne circondate da una cortissima peluria. Guardo in alto Laura come un cagnolino guarda il proprio padrone in attesa del cibo. Lei mi sorride e con la mano mi spinge la testa verso di lei.
Inizio a baciarla ovunque, sono incontenibile, la lecco dentro e fuori, la mordicchio e lei geme di dolore, ma soprattutto sospira di piacere. Con una mano continuo a esplorare il suo culo, mentre con l’altra mi aiuto nel tenerla aperte mentre infilo la lingua dentro di lei. La sento eccitata, e allora inizio a lavorare il clitoride mentre infilo un singolo dito dentro di lei. Lei si contorce ma non si allontana, geme mentre la lecco, la bacio, la palpo, entro dentro di lei con un secondo dito.
Continuiamo così per qualche altro minuto finché non la sento pronta, vogliosa, accogliente. Allora diminuisco l’intensità, le leccate sono meno frequenti, i baci meno voraci, tolgo prima uno, poi il secondo e poi anche il terzo dito da dentro di lei. Percepisco la sua curiosità, sento che abbassa la testa per guardarmi. Io la osservo dal basso, sorridendo, poi mi alzo, faccio un passo indietro e inizio a togliermi i pantaloni. Lei capisce, sorride e si tocca piano piano mentre mi guarda, tenendosi calda per me. Dai pantaloni prendo il portafoglio, estraggo un preservativo e lo apro, gettando in terra la carta. Poi mi rialzo, il mio cazzo duro svetta, sono piuttosto orgoglioso della sua lunghezza e della sua grossezza. Dall’accelerarsi dei movimenti della mano di Laura credo che anche lei ne sia piuttosto felice.
Indosso il preservativo, mi avvicino a lei e, mettendole le mani sul culo, la alzo di peso. Lei stringe le gambe a me, ma la appoggio comunque sul tavolo. Lavoriamo un attimo per trovare l’angolazione migliore, poi prendo in mano il mio cazzo e lo appoggio alla sua fessura. Mi fermo e la guardo in viso. È già spettinata, le guance arrossate risaltano sul suo viso bianchissimo, le labbra leggermente aperte mi attirano da morire. Mi chino su di lei per baciarla vorace, e intanto entro dentro di lei.

La trovo morbida, accogliente, calda. Mi infilo in lei lentamente, mi ferma, mi fa arretrare, poi mi spinge a rientrare. Facciamo così un paio di volte, il mio pene pulsa dentro la sua giovane fighetta finché non entro tutto quanto, arrivo a toccarle la cervice. Mi fermo un attimo, le faccio assaporare tutta la mia lunghezza, lei ansima sulla mia spalla.
Poi lentamente esco, fino a tenere dentro solo la cappella. La guardo negli occhi, e poi rientro, lentamente. Mi fermo prima di arrivare fino in fondo e torno indietro. Lei si morde il labbro superiore e inizia ad emettere un lamento appena udibile. Torno dentro, il mio cazzo stretto dalle sue pareti, e torno indietro, vado in fondo e torno all’inizio.
Aumento il ritmo, dentro e fuori, dentro e fuori, dentro e fuori. Laura apre leggermente la bocca, vedo i suoi bianchi incisivi circondati da delle labbra rosse carnose, e geme. La bacio con passione, le ficco la lingua in gola, e intanto con il bacino accelero, la penetro con decisione, inizio a gemere anche io. Con una mano le reggo la schiena, sento la sua pelle fresca; con l’altra afferro un suo seno e le stringo la carne giovane.

Andiamo avanti così qualche minuto finché le gambe non iniziano a farmi male. A quel punto inizio a rallentare, smetto di baciarla e le faccio sentire la grossezza del mio cazzo pulsante mentre piano piano esco. Poi la prendo in braccio, tenendola con le mani aggrappate al suo culo, e ci spostiamo in camera sua baciandoci. Apro la porta con il piede, lei accende la luce dando una manata all’interruttore e io la lancio sul letto.
Atterra e mi guarda dall’alto in basso, stravolta e spettinata ma sorridente e vogliosa. Ridacchia, poi si gira, si mette prona e tira su i polpacci, agitandomi i piedini davanti. Io mi inginocchi sul letto, la trascino per le cosce vicino a me, la metto a pecorina e mi avvicino alla sua fessura con il mio cazzo. Mentre le accarezzo il clitoride mi chino su di lei, mi avvicino al suo orecchio e le dico: «Pronta?». Lei, con gli occhi chiusi, annuisce.
Scivolo dentro di lei con decisione e spingo fino in fondo, mozzandole il fiato. Rimango così un paio di secondi, per poi riprendere a scoparla. Le sue grosse tette pendolano avanti e indietro, cerco di palpargliele ma non riesco a rimanere in equilibrio, quindi mi aggrappo ai suoi fianchi. Sotto di me vedo le sue chiappe sbattere e deformarsi contro il mio bacino, nascondendomi il cazzo alla vista, inglobato dal suo corpo; per poi riallontanarsi, maestoso.
Ansimiamo insieme, godendoci il momento. Vedo che cerca di toccarsi mentre la penetro, ma anche lei fatica perché non riesce a restare in equilibrio. Allora le do un ultimo colpo secco e poi esco. «Girati a pancia in su» le dico, mentre prendo un cuscino. Lei da un cassetto del comodino prende un asciugamano, lo pone sopra il cuscino e si posiziona con il bacino sopra di esso.
Sono in ginocchio sul suo letto, leggermente sudato, il cazzo svettante, e la guardo dall’alto: nuda, mi sorride, invitante. Mi abbasso e mentre entro nuovamente in lei la bacio, appassionato. Questa volta è più facile per me palparle le tette e per lei sgrillettarsi, mentre trombiamo con voracità.
Sento che il suo respiro si fa più pesante, inizia a gemere più forte, credo stia godendo. Allora accelero e sento il mio liquido risalirmi il cazzo e prepararsi all’orgasmo. Questo è il momento clou, quello a cui entrambi abbiamo pensato più volte negli ultimi anni ma che non abbiamo mai potuto avere. Ora però non ce lo impedisce nessuno: mentre lei geme e urla di piacere io, con un grido strozzato, vengo copiosamente.
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