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Prendere la verginità della fidanzata del nuovo compagno di stanza


di epsilon
06.08.2022    |    15.173    |    7 9.6
"Si nota comunque un piccolo seno e una figura semplice ma sensuale, che si restringe leggermente ai fianchi per poi allargarsi, suggerendo un sedere ad ‘A’ o..."
Genere: Etero, Tradimenti, Prime esperienze.
Racconto con descrizioni lunghe e dettagliate.
Tutto quello che segue è frutto della fantasia e dell'immaginazione.

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Domenica 2 settembre 2018.

«Ciao, Matteo, piacere».
«Alessandro, piacere mio».
I due ragazzi si sorridono e si stringono la mano. Dalla porta si sente il rumore dei genitori di Matteo, stanno portando dei bagagli.
«Quindi, questa è la camera». Matteo si guarda intorno.
«Questa è la camera». Alessandro scruta Matteo. È una matricola, fresco di diploma. Sbarbato, capelli corti e castani, occhi scuri. Asciutto, non particolarmente alto o palestrato. Sicuramente carino.

I genitori di Matteo entrano in camera con un paio di borse. Le posano vicino alla valigia già portata da Matteo. Si presentano anche loro, si chiacchiera un po’. Cercano di capire che tipo è il compagno di camera di loro figlio.
Alessandro all’inizio li mette in soggezione: è alto, con le spalle larghe, i muscoli ben definiti e messi in evidenza dalla maglietta. Ma gli occhi verdi sono rassicuranti, e il sorriso caloroso.
Si presentano anche agli altri due inquilini. Si beve un caffè, si discute dei futuri programmi dei ragazzi. Poi i genitori di Matteo salutano il proprio figlio e tornano a casa.

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Giovedì 6 settembre 2018.

Matteo è sul letto, tutto sfatto e con i vestiti buttati sul comodino. Alza gli occhi dal telefono. «Hey, è un problema se per sabato invito la mia ragazza a passare il pomeriggio qua?».
Alessandro alza gli occhi dal libro. «No no figurati, purtroppo non potrò essere di molta compagnia».
«Ah non preoccuparti, non c’è problema». Matteo sorride, sollevato. Riprende a messaggiare.

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Sabato 8 settembre 2018.

Suona il campanello. Matteo si alza dal letto rifatto. Apre il portone e scende le scale per andare incontro alla visitatrice.
Alessandro continua a studiare, imperterrito. Sente la voce di Matteo e una femminile dirsi qualcosa, poi silenzio. Dopo poco entrano in casa.
«Eccoci, questa è Giulia. Giulia, Alessandro».

Alessandro alza la testa, e il cuore fa un sussulto. Giulia è piccolina, forse ancora più di Matteo, ma è una delle ragazze più carine che Alessandro abbia mai visto – e lui ne ha viste tante, in questi anni. Non si tratta di un tipo di bellezza sensuale o mozzafiato, che fa girare la testa a tutti i passanti: è più simile ad un piccolo fiore in un prato, in disparte, nascosto agli occhi dei più, ma dai colori sgargianti e dalla forma unica.
Giulia è così: piccola e timida, ma sorprendente. Ha i capelli neri lunghi, talmente lisci e setosi che a passarci le mani attraverso non troverai mai un nodo, mai una doppia punta. La frangia scende su due occhi di un azzurro cangiante che raccolgono tutta la luce della stanza e illuminano un viso tondo, una bocca rossa e fresca e un naso forse un po’ grosso – un’unica imperfezione che esalta tutto il resto. Un trucco leggero ma visibile la umanizza, rivela che Giulia è sì schiva ma è anche cosciente di chi che è e di come vuole apparire.
Anche il suo corpo è irresistibile, una volta che viene notato. Giulia indossa un semplice vestito estivo che le arriva fino a metà polpaccio, adatto ad una calda giornata d’inizio settembre. È blu scuro con una decorazione a pois bianca, e sulle spalle indossa un leggero scialle nero. Si nota comunque un piccolo seno e una figura semplice ma sensuale, che si restringe leggermente ai fianchi per poi allargarsi, suggerendo un sedere ad ‘A’ o a mandolino. Le gambe, lunghe rispetto al resto del corpo, sono perfettamente depilate e finiscono con dei piccoli piedini inseriti in un paio di Converse basse.

«Piacere di conoscerti». Sorride gentilmente e sembra arrossire, forse per l’apprensione essere di fronte ad uno sconosciuto molto più grande di lei, forse per lo sguardo di Alessandro.
«Piacere mio». Alessandro le sorride, e lei sembra respirare nuovamente, forse un po’ più a fondo rispetto a prima. Si alza, le va incontro e le stringe la mano, che scopre essere piccola e delicata. Alessandro torreggia su di lei, ma Giulia non sembra essere intimorita, anzi. Esita prima di ritrarre la mano, e gli sorride nuovamente, prima di distogliere lo sguardo. Alessandro invece continua a guardarla, finché non interviene Matteo – e anche allora toglie lo sguardo malvolentieri.

«Dai, leviamo il disturbo e ti lasciamo studiare in pace, ci mettiamo un po’ in cucina e poi usciamo a fare aperitivo».
«Va benissimo Matte, grazie. Anzi scusami se ti caccio da camera tua!»
«Ma va là, tranqui. Ah, e comunque, se dopo vuoi bere qualcosa prima di cena unisciti pure a noi eh!»
«No ma guarda non vorrei essere di troppo…»
«Figurati! Ci farebbe un sacco piacere!» Matteo incalza, e Giulia annuisce sorridendo.
«Allora va bene dai, perché no!»
«Bella, allora dopo ti chiamiamo quando usciamo, va bene?»
«Ottimo!»

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Martedì 25 settembre 2018

Alessandro arriva di corsa davanti al portone del palazzo. Ferma il cronometro sull’orologio e si piega sulle gambe a riprendere fiato. È sudato fradicio. Indossa dei pantaloncini blu e una canotta gialla. Ai piedi ha le scarpe da ginnastica. Una fascia gli tiene i lunghi capelli biondi lontani dal viso.
Apre il portone. Canticchia mentre sale le scale. Apre la porta di casa e si dirige subito in cucina. Entra, e si ritrova Giulia davanti. Si toglie le cuffiette, le sorride e la saluta.

Giulia è timida e irresistibile come sempre. Indossa dei jeans e una maglietta a maniche lunghe che le mette in risalto i seni perfettamente circolari. È seduta al tavolo della cucina con una tazza di tè davanti e il telefono in mano.
Alessandro vorrebbe avvicinarsi, stringerla a sé e baciarla appassionatamente, ma si trattiene.

«Ciao Ale! Che tempo hai fatto oggi?»
«52 e 47, quindi un po’ meglio di ieri.»
«Mamma mia, io non so mica come tu riesca a correre per così tanto tempo, io dopo venti minuti stramazzo a terra!»
«Eheh, ci vuole un po’ di allenamento ma è più che fattibile…». Alessandro apre il frigo e prende una bottiglietta d’acqua. La beve tutta in pochi sorsi. Giulia aspetta che finisca, guardandolo.
«Se vuoi farti una doccia mi sa che dovrai aspettare un po’, Matteo è appena andato a farsela anche lui, pensava che tu fossi fuori…»
«Ah non c’è problema figurati… Se non ti secca aspetterei qui, così evito di entrare in camera tutto puzzolente, anche se a dirlo forse potrebbe essere un problema per te.»
«No no tranquillo, è casa tua fai pure come preferisci…». Giulia gli sorride, forse con malizia, ma probabilmente è solo una speranza di Alessandro.

Alessandro si siede sul lato opposto del tavolo. Ha un’altra bottiglia d’acqua in mano e un bicchiere. Guarda Giulia e sorride.
«Come mai non tieni compagnia al tuo ragazzo?»
Giulia arrossisce e abbassa lo sguardo, iniziando a rigirare il cucchiaino nella tazza.
«Beh gli voglio lasciare un po’ di privacy… Poi avevo voglia di una tazza di tè».
Alessandro intuisce la situazione e sorride. Sente qualcosa agitarsi fra i calzoncini. Avanza la sedia per nascondersi un po’ sotto il tavolo.
«Ah capisco ci sta… Anche se io ho sempre preferito un po’ di compagnia in doccia…»
Giulia alza lo sguardo, guarda Alessandro, guarda il suo petto alzarsi e abbassarsi, guarda i suoi avambracci muscolosi. Poi torna in controllo di sé e ritorna a guardarlo negli occhi verdi, profondi, rassicuranti.
Alessandro ride. Giulia anche, un po’ in imbarazzo.

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Mercoledì 10 ottobre 2018.

Alessandro entra dalla porta di casa. Si toglie le cuffiette e posa telefono e chiavi di casa. È sudato fradicio. Entra in camera trova Giulia seduta alla scrivania di Matteo.
Giulia sta studiando, ha le cuffie in testa ed è china sui libri; pertanto, non si accorge dell’ingresso di Alessandro in camera. Indossa dei pantaloni di tuta grigi e una felpa di Matteo, troppo grande per lei, che le nasconde le forme – rendendola ancora più sensuale agli occhi di Alessandro.
Alessandro si avvicina e le mette una mano sulla spalla. Giulia sussulta leggermente, ma quando si gira e vede Alessandro si rassicura, lascia che lui tenga la mano appoggiata mentre si toglie le cuffie e la musica jazz si diffonde debolmente.
«Ciao, scusami se ti disturbo ma Matteo è in doccia per caso?»
«No guarda, in realtà è a lezione, perché il prof ha fatto casino con gli orari quindi ne deve recuperare una oggi… Mi ha invitato a rimanere qui a studiare così poi dopo lezione possiamo rilassarci insieme. Spero non sia un problema, questa è comunque camera tua…»
«Ma problema de che, questa è anche camera di Matteo avete fatto benissimo. Anzi, sono felice di averti per casa». Le sorride e lei ricambia. Ad Alessandro si scioglie il cuore.
«Allora vado a farmi la doccia, dopo se vuoi possiamo studiare un po’ insieme!»
«Mi farebbe molto piacere.» Alessandro le stringe leggermente la spalla, si gira e va in bagno.

Alessandro esce dalla doccia. Inizia ad asciugarsi. Si guarda allo specchio. Osserva i muscoli delle braccia, del petto, delle gambe. Esamina la forma a ‘V’ del busto. È soddisfatto. Si mette un asciugamano intorno alla vita e delle ciabatte. Va in camera.
Giulia è ancora lì, ma ora è distesa sul letto di Matteo. È scalza, e Alessandro scopre che ha uno smalto rosso scuro sulle dita dei piedi. Sta guardando una serie sul telefono, ma la interrompe quando Alessandro arriva sulla soglia della porta e si toglie le cuffie.
«Hey, scusami se entro così ma mi sono dimenticato le mutande, le recupero al volo e poi tolgo il disturbo.»
«Ma che disturbo, al massimo sono io che disturbo te. Anzi, esco un attimo così ti lascio fare.»
«No ma che fai, non ti preoccupare, stai pure lì tranquilla!»
«No no, è camera tua e la lascio a te.»
Giulia si alza, elegante come sempre anche se scalza e con i pantaloni di tuta. Alessandro non fa in tempo a spostarsi, quindi Giulia si deve stringere a lui per passare. O quantomeno dovrebbe farlo, ma invece non esce, rimane lì sulla soglia della porta, stretta fra lo stipite e Alessandro, che indossa solo un asciugamano bianco intorno alla vita e ha ancora il petto bagnato. Sa di buono, di pulito, e l’acqua mette in evidenza i muscoli del petto e delle braccia. Giulia nota che è perfettamente depilato, sia sul petto che sotto le ascelle.
Alessandro non osa muoversi. Il cuore gli batte fortissimo. Il sangue inizia a scorrergli verso l’inguine. La guarda dall’alto in basso.
Giulia lo guarda dal basso in alto, si gira verso di lui, si alza sulle punte dei piedi e poggia le sue labbra su quelle di Alessandro, in attesa, trepidante.

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“E Socrate continuò: ‘Allora, questo non significa forse amare ciò che non è ancora a propria disposizione e che ancora non si possiede?’
‘Certamente’, rispose.
‘E dunque, costui, ed ogni altra persona che abbia desiderio, desidera ciò che non ha a sua disposizione e che non è presente, ciò che non possiede, ciò che egli non è, ciò di cui ha bisogno. Sono queste le cose di cui sente desiderio e amore?’
‘Certo’, rispose.
‘Suvvia – disse Socrate – ricapitoliamo le cose che abbiamo detto. Eros non è forse, innanzi tutto, amore di alcune cose e, inoltre, di quelle cose di cui sente mancanza?’
‘Sì’, rispose.
‘Ciò di cui Eros sente mancanza e desiderio sono le cose belle e buone’.

- Platone, “Simposio”. Traduzione tratta dal blog di Professoressa Orrù.

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Alessandro apre leggermente la bocca e bacia Giulia. Giulia ricambia, è un bacio di non-detti, di desiderio, di mancanze, di necessità. Alessandro lascia cadere l’asciugamano. Passa un braccio dietro a Giulia e la stringe a sé. Giulia sente i suoi piccoli seni pressati contro il corpo nudo e bagnato di Alessandro, con solo un po’ di stoffa a separarli. Percepisce anche il pene già turgido di Alessandro premere contro i suoi pantaloni di tuta, percepisce la sua lunghezza e la sua grandezza.
Infila la lingua nella bocca di Giulia. Lei lo fa entrare, sente la voracità dell’uomo che la sta stringendo a sé, sente il suo desiderio, e capisce che lei prova lo stesso. Le due lingue si conoscono, si toccano, si scambiano fluidi, si avvolgono l’una sull’altra. Alessandro avvolge Giulia anche con l’altro braccio. La alza da terra per baciarla meglio. Così facendo il suo cazzo viene liberato e si erge libero sotto l’inguine di Giulia, che lo sente premere contro la sua fessura vergine.
Alessandro si riposiziona. Si appoggia allo stipite della porta. Porta le braccia sotto il sedere di Giulia per reggerla. Lei percepisce il calore delle sue mani tastare il suo culo, sente le sue dita bramare i suoi giovani buchi, sente il cazzo pulsare contro la stoffa che lo separa dal suo obiettivo. Passa una mano fra i capelli di Alessandro e lo spinge verso di sé, ad avvicinare ancora di più le due bocche già unite.
Alessandro la vuole. Ha bisogno di lei. Deve possederla. Una mano lascia il culo e si stringe attorno al cazzo duro. Lo punta verso la figa di Giulia. Inizia a strusciarglielo contro. La sente gemere dentro la sua bocca. L’altra mano inizia ed esplorare una chiappa. Gliela prende in mano, il medio preme contro il buco.

Alessandro fa un passo verso sinistra, poi due in avanti. La posa sul letto con cautela. Non si stacca da lei. Vuole esplorare il suo corpo. Inserisce le mani sotto i vestiti. Passa le dita lungo i fianchi. Tocca la pelle nuda della pancia. Osa e arriva a toccare il reggiseno. Sente il respiro di Giulia farsi pesante. Avvolge le piccole tette con le sue mani.
Giulia sente il calore delle sue mani sul proprio seno. Sente la pressione delle sue dita contro la stoffa del reggiseno, sente i seni farsi ancora più piccoli, stretti dentro alle sue grandi mani. Inizia a essere più ardita: non è più solo la lingua di Alessandro dentro alla bocca di lei, ma c’è anche la lingua di Giulia dentro la bocca di lui.
Alessandro capisce. Giulia sente le sue mani allontanarsi per poi prendere i lembi della felpa, la felpa di Matteo, che un’ora prima gli ha prestato perché lei aveva freddo. Alessandro inizia a spogliarla. Giulia alza leggermente il busto per permettergli di sfilargli la felpa, rimanendo solo con una maglia nera a maniche lunghe piuttosto aderente. Per farla passare oltre la testa devono interrompere, e per un istante si guardano. Poi Alessandro abbassa gli occhi. Giulia sente il suo sguardo voglioso che osserva il suo corpo giovane, fresco, vergine; un corpo che brama un maschio che lo possegga, che la faccia finalmente sentire una donna, non una ragazzina.
Alessandro la bacia nuovamente con passione, labbra contro labbra. Poi si stacca nuovamente e con forza le toglie anche la maglia. Per il contraccolpo Giulia ricade sul letto, e alza le braccia per mostrare tutta sé stessa: i lunghi capelli neri sparsi dietro la testa, la frangia spettinata, gli occhi azzurri pieni di desiderio, la bocca ancora semi-aperta, il collo bianco, il reggiseno sagomato nero che lascia scoperto un ormai quasi invisibile segno dell’abbronzatura, la pancia piatta, gli slip brasiliana che spuntano dai pantaloni di tuta. Anche Alessandro si raddrizza in piedi, come a ricambiare il favore e lasciare che Giulia possa osservarlo: i capelli biondi ancora bagnati che arrivano fino al collo e che si riversano in parte sul viso, senza però nascondere gli occhi che la bramano e le labbra piene, da baciare. Un corto collo taurino lascia poi spazio a delle spalle larghe e ad un busto perfettamente a ‘V’, completamente depilato, la pelle tesa dai muscoli. Una ‘tartaruga’ di addominali invita lo sguardo a scendere sul pene duro e scappellato: è grosso, molto grosso, e lungo, ma non troppo, ed è perfettamente dritto.
Alessandro scende nuovamente su Giulia. Quest’ultima chiude gli occhi e apre la bocca, ma rimane sorpresa nel sentire le labbra di lui non sulle sue bensì sul proprio collo, sul lato destro. Matteo non ha mai fatto nulla del genere, Giulia non poteva immaginarsi l’emozione che avrebbe provato. Non può impedirsi di gemere, forte, appena sente il piacere emanarsi dai suoi baci al resto del corpo. Alessandro sorride, e inizia a scendere giù. Piano piano. Lascia piccole impronte di saliva. Sul collo, sulla spalla, sulla clavicola, sul petto, sul lato superiore del seno di destra.
Nel frattempo mette le mani sulla schiena di Giulia. Cerca il ferretto del reggiseno. Giulia si inarca per facilitarlo, come non ha mai fatto con Matteo, troppo intimorito per provare a prendere possesso di lei e del suo corpo come invece sta facendo Alessandro. Facendola impazzire di desiderio. Il reggiseno vola via, cade ai piedi del letto, insieme alla felpa di Matteo e alla maglia. Insieme all’innocenza di Giulia, che per la prima volta da quando è arrivata la pubertà si mostra a petto nudo ad un ragazzo, ad un uomo.
Alessandro si ferma. Alza la testa. Ammira per un istante le due piccole tettine di Giulia. Sono giovani, sode, ferme. Capezzolo e aureola sono piccolini anch’essi. Ben proporzionati al resto. Giulia gli mette una mano sulla nuca e lo invita a scendere nuovamente, ad esplorarle con la lingua e con la bocca. Alessandro esegue con piacere.
Riprende a baciare il seno di destra. Questa volta inizia dal basso. Bacia lì dove il petto diventa seno. Inizia a salire lungo la più dolce delle colline. Piega un po’ verso destra. Finge di ignorare il capezzolo. Bacia tutto il contorno dell’aureola. Si stacca e si ferma leggermente.
Alza la testa. Giulia, completamente presa da questa nuova forma di piacere, riapre gli occhi, alza leggermente la testa e lo guarda. Alessandro nel suo sguardo vede proprio ciò che cercava: la necessità. La necessità di lui, dei suoi baci, di qualcuno che la faccia godere. La necessità di tutto ciò che Matteo non è in grado di darle. Soddisfatto, riabbassa la testa e bacia il capezzolo di Giulia, che geme di piacere. Lo lecca, lo succhia, lo mordicchia leggermente. Sente il cazzo pulsare ad ogni mugolio di Giulia.

La vuole. La vuole sottrarre a Matteo. È un istinto irrazionale il suo, sì, ma non primitivo o violento. Come in una chanson de geste, Alessandro vuole conquistare il favore di Giulia. Vuole che sia lei a cedersi a lui.
Riprende a scendere verso il basso con i suoi baci. Si inginocchia in fianco al letto, in mezzo alle gambe a penzoloni di Giulia. Abbandona il seno ed esplora la pancia. Scopre ogni piccola imperfezione. Ma ogni neo la rende solo ancora più bella. Arriva al limitare delle mutande. Si ferma, esita. Non osa. Forse sono i sensi di colpa.
Giulia, invece, non esita. Se Alessandro ha aspettato solo un mese prima di poterla avere, Giulia sta aspettando da anni che Matteo faccia una mossa. Sono anni che aspettava di provare il piacere che Alessandro le ha fatto sentire, e sono mesi che vuole che qualcuno entri dentro di lei, che le prenda la verginità e l’innocenza. Matteo, si rende conto in quel momento, non può essere quel qualcuno, non con lei almeno, non senza aspettare ancora. E Giulia non vuole più aspettare: ha davanti a sé proprio quel qualcuno che cerca, un ragazzo giovane ma esperto, sicuro di sé, che sa cosa fare e cosa vuole. Un ragazzo bello e che la vuole come donna.
Giulia si abbassa i pantaloni, e mostra ad Alessandro il proprio intimo nero. Alessandro è senza parole. Non è un intimo sexy, ma la promessa di ciò che lo attende dietro è più sensuale di qualsiasi pizzo o perizoma. I sensi di colpa svaniscono. Alessandro si abbassa e bacia ciò che più desidera. Giulia sente le sue labbra attraverso la stoffa, sente la lingua premere contro un altro tipo di labbra. Si sente umida, eccitata, voluta, donna.
Alessandro si riprende. Abbassa le mutande e le sfila insieme ai pantaloni. Giulia è completamente nuda, e rivela una fichetta glabra e stretta, dove le labbra maggiori nascondono completamente quelle minori, lasciando vedere solamente una fessura. Alessandro non ne ha mai visto una così perfetta. Si avvicina e la bacia. La venera. Prova ad infilare la lingua, senza riuscirci. La apre leggermente con le dita. Questa volta la lingua entra. È calda e umida. Cerca il clitoride, lo trova. Giulia urla di piacere. Meno male che in casa non c’è nessuno.
Mentre Alessandro le lecca la figa, Giulia perde la cognizione del tempo e dello spazio. Non sa più dove si trova, chi è, con chi è, per quanto tempo questa lingua e questa bocca le facciano provare un piacere nuovo, intenso, femminile. Grida, sbatte le mani sul cuscino, si aggrappa alla testa del ragazzo che la sta leccando, gli blocca la testa con le gambe. Sente il caldo e l’umido della lingua unirsi al caldo e umido della propria vagina, sente la vulva bagnata di sudore, saliva e liquidi intimi.
Poi percepisce la bocca concentrarsi sul clitoride mentre un dito si fa strada fra le labbra ed entra dentro di lei, dove niente e nessuno è mai stato. Sente questo piccolo corpo estraneo farsi largo fra la sua carne mentre la lingua le accarezza dolcemente il clitoride, non capisce più nulla, sente un altro secondo dito, fanno dentro e fuori, dentro e fuori, sta per godere, dentro e fuori, dentro e fuori, grida per il piacere, dentro e fuori, graffia il collo di Alessandro, dentro e fuori e poi niente.

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Alessandro si è staccato di colpo. La lascia così ansimante, ad un passo dall’orgasmo. La vede sbarrare gli occhi e guardarlo. Vede una punta di rabbia in mezzo ad un mare di piacere e di necessità. Continuandola a guardare apre il cassetto del comodino alla sua destra. Ne tira fuori una scatolina. Prende un preservativo, lo apre, lo infila. Mette via la scatola e prende un tubetto. Lo schiaccia e distribuisce del lubrificante sul cazzo.
Giulia capisce cosa sta per succedere e, nonostante l’insoddisfazione per essere stata abbandonata ad un passo dall’orgasmo, non vede l’ora. Ha il cuore in gola, ha ansia da prestazione, ha paura del dolore, ma non vede l’ora di sentire il duro e grosso cazzo di Alessandro dentro la sua stretta fichetta. Sicuramente non prova sensi di colpa.
Alessandro la guarda e sorride.
«Sei pronta?»
«Sì»
Giulia ansima, sta continuando a massaggiarsi dolcemente il clitoride, è impaziente.
«Sei sicura?»
Giulia deglutisce.
«Sì»

Alessandro si abbassa. La bacia dolcemente. Si prende il cazzo in mano e lo punta verso la fessura di Giulia. Avanza ed entra piano piano con la cappella. Giulia geme, non sa se di dolore o di piacere. Alessandro esita, ma Giulia continua a baciarlo. Entra più in profondità. «Ahia…»
«Scusami…»
«Taci e vai avanti»
Alessandro continua. Giulia per la prima volta sente un pene nella sua vagina. È caldo, duro, pulsante. Ha smesso di toccarsi per goderselo tutto. Gli fa un po’ male, ma Alessandro sa cosa fare. Il lubrificante aiuta molto, così come andare lentamente.
Arrivato a metà cazzo Alessandro si ferma. Indietreggia leggermente, e poi avanza. Giulia si stacca dalla sua bocca, rotea gli occhi all’indietro e gode silenziosamente. Di nuovo Alessandro torna indietro, e poi avanti. Fa così un altro paio di volte, una mezza penetrazione, e quando Giulia riporta su la testa la bacia appassionatamente glielo infila tutto dentro, lentamente.
Giulia si sente aprire. Sente questo palo lungo e grosso farsi largo dentro di lei. È una sensazione bellissima – ma solo a livello psicologico. Si aspettava del piacere fisico che non trova. Ma quello mentale la sta facendo impazzire.
Alessandro continua imperterrito, fa scivolare il suo cazzone dentro di lei, percependone il calore e la frizione lungo le pareti. Scivola aiutato dal lubrificante fino ad arrivare fino in fondo, a toccarle la cervicale: mancherebbe forse ancora un centimetro, ma sa che è meglio fermarsi e tornare indietro. Si stacca dalla bocca di Giulia, si erge con la schiena e la guarda, distesa sulla schiena con quasi tutto il suo cazzo ficcato dentro alla sua figa. Giulia lo guarda. In attesa.
Ritira un po’ indietro il cazzo, e poi lo spinge in avanti, fermandosi poco prima di arrivare fino in fondo. Giulia rimane senza fiato. E poi Alessandro lo fa di nuovo. E Giulia urla. Di nuovo. Sente le sue pareti cedere. Dentro e fuori. Geme e chiude gli occhi. Dentro e fuori. Sente il cazzo pulsare. Dentro e fuori, dentro e fuori. Alessandro aumenta il ritmo, mettendo le mani sui fianchi di Giulia. Dentro e fuori, dentro e fuori, dentro e fuori.
Alessandro alza un po’ il corpo di Giulia e lo regge con le mani, per un’angolazione migliore. Alla prima penetrazione Giulia urla. E continua a urlare ad ogni colpo. Sta provando qualcosa di prima sconosciuto. Riprende a toccarsi il clitoride. Facendo gli stessi movimenti che faceva Alessandro. A ritmo con i suoi colpi.
Dentro e fuori, dentro e fuori, dentro e fuori. Giulia arriva finalmente all’orgasmo. Non c’era mai riuscita prima. Gli occhi le si rovesciano dietro le palpebre. Butta la testa all’indietro. Non ha neanche più le forze per gridare, riesce solo a mugolare.
Alessandro continua, sente la vagina pulsare mentre Giulia gode e si rende conto di non farcela più neanche lui – eppure aveva la fama di stallone! Ma il piacere di una figa vergine e quello della trasgressione sono troppo anche per lui. Lascia cadere il corpo di Giulia sul letto, cade sopra di lei fermandosi con le braccia, dà gli ultimi colpi dentro di lei e poi esplode. Giulia lo sente pulsare. Gli accarezza i capelli mentre lui viene nel preservativo nel suo ventre.

Quando ha finito, Alessandro rialza la testa e la guarda. Si baciano appassionatamente mentre il suo cazzo è ancora dentro di lei. Alessandro si rimette in piedi. Giulia guarda il soffitto, senza più parole o pensieri. Alessandro estrae il cazzo e con cura rimuove il preservativo.
Si gira per andare a buttarlo. Alza gli occhi. Sulla soglia della porta c’è Matteo.
«Matte…»
Giulia si mette seduta di scatto e sbarra gli occhi, il cuore che le va a mille.
«Amore…»

Matteo ha gli occhi lucidi e, senza che gli altri due lo sappiano, il cazzo duro.
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