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Lui & Lei

Un epilogo inatteso


di apollo_dioniso
03.09.2011    |    9.888    |    0 6.4
"Mike infatti impugnò l'asta ancora rigidissima che si stagliava sopra il corpo di Giulia, e iniziò a masturbarsi vigorosamente, ansimando come un toro alla..."
Era stata Giulia a lanciare la provocazione, mentre erano davanti al bancone del bar sorseggiando un aperitivo, e ad attizzare in lui un desiderio irrefrenabile. Ogni parola che usciva quella sera dalle labbra sensuali della ragazza era intrisa di spudoratezza e voluttà, e Mike ormai era in preda all'eccitazione più totale. Avrebbe voluto portarsela in bagno e fottersela in quel momento, ma si sforzò di pazientare. La tipa però, resasi conto del fatto che lo aveva completamente sotto scacco, continuava il gioco e lo stuzzicava con battute sempre più maliziose. Finalmente gli chiese di portarla a casa. Mentre si dirigevano verso l'uscita del locale, molto affollato, lei con un movimento rapidissimo della mano gli afferrò improvvisamente i testicoli, glieli strinse e li rilasciò, senza che nessuno vedesse nulla. Mike emise un grido soffocato ma poi nulla. Osservò il viso di lei che sorrideva voltandosi e facendogli una linguaccia, mentre avanzava davanti a lui ancheggiando, il sedere avvolto in una minigonna nera aderentissima e le cosce nude, snelle, che si facevano strada tra la folla. Salirono in moto e in breve furono a casa di Giulia. Appena entrati, senza dire una parola, la ragazza si sfilò la maglietta e sbottonò la minigona, che cadde ai suoi piedi mettendo in mostra un vigoroso pube rasato, che spuntava da un finissimo perizoma. Restò in piedi in direzione del ragazzo con le mani sui fianchi, slanciata sui tacchi a spillo che aveva deciso di tenere indossati.
Mike non si scompose, e con un impercettibile sorriso sulle labbra abbassò lentamente i pantaloni della tuta, lasciando che il suo membro, già rigido come un'asta, scivolasse fuori con un movimento elastico. Giulia guardò impressionata il pene del ragazzo, che si protendeva in avanti per almeno venti centimetri, grosso come una canna di bambù e unto di sudore e sperma, segno che l'erezione perdurava già da diversi minuti. Il glande, ancora coperto, si mostrò improvvisamente in tutto il suo splendore, rosso e gonfio come una pescanoce matura, e dal prepuzio già sgorgava un rivolo di sperma molto liquido, che presagiva un'eruzione di lì a poco. Giulia osservò le gocce cadere a terra e in parte colare lungo il membro fino a sporcare la mano di Mike, che lo impugnava saldamente appena sopra i testicoli. Per liberarsi dello sperma in eccesso, si masturbò brevemente, senza nemmeno accennare a venire, con pochi ampi movimenti che facevano schizzare il seme in tutte le direzioni, sia quello che si era depositato sotto la pelle, che quello fresco, che usciva denso e copioso. Giulia si ritrasse istintivamente, ma non potè evitare che il liquido le macchiasse il ventre nudo, all'altezza dell'ombelico, e un po' più in basso appena sopra il pube. Vedendo la ragazza intimorità, Mike sorrise e diede un'altra serie di energiche stantuffate al membro, in massima tensione, riuscendo così ad innaffiarle senza riserva le cosce nude. Giulia sentì l'inguine impregnarsi del liquido vaginale che stava fuoriuscendo come un torrente in piena, al punto da scenderle lungo le cosce e mischiarsi con lo sperma di Mike, che continuava ad investirla e che ormai le colava fin sulle ginocchia. Il ragazzo non accennava a venire, anzi ostentava un'espressione provocante, fiero dell'organo prodigioso che si ritrovava in mano. Ad un certo momento lasciò la presa e cominciò a carezzare il viso di Giulia con la mano insozzata di sperma, mentre dal pene, che oscillava libero con un movimento verticale, continuava ad uscire un rivolo piuttosto intenso, ora più liquido, che finiva per terra in una piccola pozza che si stava formando ai piedi della ragazza, circondata da chiazze più piccole. Giulia iniziò e leccare voluttuosa la mano umida di Mike, e nel frattempo si sfilava il perizoma, che era divenuto praticamente trasparente tanto era fradicio. Alla vista del pube rasato, madido di liquido vaginale, il pene di Mike ebbe un sussulto ed emise un getto più vigoroso dei precedenti, che innaffiò abbondantemente la pancia della ragazza. Mike levò di scatto la mano destra dal viso di Giulia e gliela immerse con un gesto rapidissimo fra le gambe, approfittando del fatto che la ragazza, per liberarsi almeno in parte dei liquidi che la impregnavano, le teneva leggermente divaricate. Mike si stupì per un istante nel vedere le sue dita affusolate venire come risucchiate dalla vagina di Giulia, che si contraeva furiosamente sprizzando liquidi da tutte le parti. La ragazza gemeva in preda all'orgasmo che già probabilmente la stava insidiando, mentre approfittando dello sconcerto di Mike, con entrambe le mani gli afferrò il membro e iniziò a masturbarlo selvaggiamente. Gli schizzi di sperma la raggiungevano sul seno e persino in viso, il che stuzzicava ancora di più la voglia morbosa di Giulia, che con movimenti osceni della lingua e la bocca spalancata cercava di catturare gocce del liquido che saliva, denso, dal pene ancora rigido di Mike.
In preda all'eccitazione, di scatto si divincolò dalla mano di Mike e scivolò a terra sulle ginocchia senza mollare la presa dalla verga sgocciolante, che ora le sfiorava il viso. Gli occhi semichiusi di Giulia restarono un attimo a fissare l'oggetto miracoloso che le si parava davanti, dopodichè passò la lingua su tutta la lunghezza del membro, partendo dal basso e arrivando sulla punta, dove si soffermò eseguendo dei movimenti circolari. Stimolato oltre ogni limite da quei movimenti, Mike scuotè il bacino a destra e a sinistra, così che il pene scivolò via dalla presa di Giulia e iniziò a vendicarsi percuotendola sulle guance con violenza. I colpi erano davvero potenti e il viso della ragazza arrossì rapidamente, mentre lei tossiva e sputava a terra residui di liquido seminale, di cui ormai conservava tracce su tutto il corpo.
DOpo essersi così sfogato, Mike decise di continuare la punizione e le afferrò i capelli, per poi spingerle la testa violentemente verso il pene, che le penetrò in gola quasi completamente, e che iniziò a farle scorrere avanti e indietro con energia. Sentendo schioccare la lingua della ragazza, e vedendo che questa cercava di far presa con le labbra e le guance per riuscire a succhiare, e non a ricevere semplicemente dei colpi, Mike ebbe un'eccitazione improvvisa e sparò un fortissimo getto di sperma, che lo fece quasi venire del tutto. Giulia fu sbalzata indietro dall'energia e finì seduta con le mani appoggiate dietro la schiena. Deglutì guardando Mike con un'espressione oscena, e restò per qualche momento con la bocca aperta, mentre rivoli di saliva e sperma le colavano lungo le guance e il collo. Poi, stregata dalla vista della verga dura e sgocciolante che le si stagliava di fronte, con uno scatto improvviso le piombò addosso e di nuovo l'aveva in bocca. Il pene di Mike ora era completamente avvolto da un miscuglio di sperma e saliva, cosicchè scorreva con grande facilità tra le labbra di Giulia, che godeva follemente nel succhiare quel membro eccezionale, che la insidiava fino in gola e la inondava di seme ad ogni spinta. Giulia inghiottiva i fiotti di sperma che dopo l'ultimo orgasmo di Mike schizzavano abbontanti, come un fiume in piena che avesse rotto gli argini, mentre il liquido in eccesso le usciva dalla bocca e le colava lungo il collo e in mezzo ai seni. Nel frattempo Giulia sentiva la vagina letteralmente gonfiarsi dall'eccitazione, così mentre il pene di Mike continuava a sfogarsi nella sua bocca, con una mano iniziò a masturbarsi, e notò che le si era vergognosamente dilatata, il clitoride che sporgeva vigoroso, e un fiume di umori che le sgorgavano fra le cosce. Non poteva più attendere oltre, il desiderio di venire penetrata le stava quasi facendo perdere coscienza, ubriaca di piacere, in un moltiplicarsi di sensazioni sempre più forti e irresistibili. Il sudore che le colava dalla fronte e le scendeva lungo i capelli bagnati mischiandosi con la saliva, il membro di Mike che, unto e viscido come un serpente, sentiva scorrerle sulla lingua e affondarle in gola, i capezzoli turgidi investiti dai rivoli di sperma, denso e caldo, che colavano giù verso il ventre, fino a raggiungere la vagina spalancata, e andavano a stuzzicarle il clitoride. Basta, era troppo. Allo spasimo, Giulia con uno sforzo immane riusci ad espellere il pene di Mike, letteralmente sputandolo fuori, e dalle sue labbra il ragazzo potè udire una semplice parola: "scopami". Mike restò per un attimo immobile, osservando il viso di Giulia insozzato di sperma, ma non ancora sazio, e il suo membro che gli pendeva davanti, grondante, il glande rigonfio che pulsava, pronto a rituffarsi nel corpo nella ragazza al minimo cenno. Poi, con un piede Mike sospinse Giulia a terra, e la ragazza accennò ad un sorriso osceno, leccandosi le labbra con la lingua e divaricando le gambe per mostrarsi in tutto il suo desiderio. Ma non poteva sapere cosa l'attendeva, la punizione peggiore, che mai si sarebbe aspettata. Mike infatti impugnò l'asta ancora rigidissima che si stagliava sopra il corpo di Giulia, e iniziò a masturbarsi vigorosamente, ansimando come un toro alla carica. Questa volta però non volle controllarsi e lasciò che l'orgasmo arrivasse al culmine. Giulia esterefatta vide il membro gonfiarsi a dismisura, e mentre Mike lanciava un gemito di liberazione, un getto di sperma densissimo, seguito da parecchi altri di uguale potenza, schizzare verso di lei, che si trovo inondata da capo a piedi restando immobile, come paralizzata. Ora i due ragazzi si guardavano fissi negli occhi, Mike ansimante, svuotato di ogni energia e madido di sudore, Giulia sdraiata a terra, il busto sollevato, mentre un'espressione di delusione e ostilità le attraversava il volto, il pube ancora pulsante fra le cosce fradice. Si alzò, sputò per terra e dopo aver guardato ancora per un istante Mike, senza sorridere, si voltò e uscì dalla stanza. Mike, stanco e indifferente, andò verso la finestra a guardare fuori, mentre sentiva scorrere l'acqua della doccia.
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