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Lui & Lei

Valentina


di kasperciak
04.08.2013    |    2.641    |    0 9.4
"Nonostante sentissi che si stava rilassando, e quindi apprezzando il tutto, mostrava ancora una certa ritrosia, che mi spiegò, dovuta al fatto che non l'aveva mai fatto, anche se, come mi..."
Valentina


Mi chiamo Giorgio e sono, a detta di tutti un bell'uomo sulla quarantina, alto atletico occhi e capelli castani, e vi voglio raccontare la mia avventura avuta circa 5 anni fa con una ragazza, di circa 30 anni, che chiamerò per Velentina.
Conosco Valentina per lavoro, essendo lei impiegata nello studio del mio commercialista, e a forza di scambiarci saluti e battute, sempre più confidenziali, una sera accetta il mio invito a prendere un aperitivo che vista la bella stagione si trasforma in un invito per una cena all'aperto in una trattoria sita in una località vicina, posta in collina .
La cena trascorre piacevolmente, e grazie anche a cibi gustosi e un buon vinello fruttato, il feeling tra noi diventa sempre più intimo e confidenziale. Finita la cena la riaccompagno a casa, e lei gentilmente mi invita a bere il bicchiere della staffa. Appena entrati nel suo piccolo, ma confortevole appartamento, arredato con gusto e signorilità, mi invita ad accomodarmi, nell'attesa che lei potesse rinfrescarsi in bagno per poi servire il digestivo.
Dopo qualche minuto, la vedo tornare con un vassoio con dei liquori e bicchieri, abbigliata con una vestaglietta semitrasparente, che poco spazio, lasciava all'immaginazione. Lei donna minuta alta circa 160 cm., tonica al punto giusto, in completino intimo formato da perizoma nero e blu con reggiseno coordinato a contenere una seconda abbondante soda e che sfidava la forza di gravita A quel punto, il mio cazzo cominciò ad alzare la testa, pregustando già i successivi sviluppi, e approfittando degli spazi ristretti, alzandomi, gli strusciai il pacco fra le sue incantevoli chiappe, e la cinsi da dietro palpandole le tette. Cominciammo, così a limonare con un vorticoso gioco di lingue, mentre le mia carezze si facevano sempre più spinte, fino a quando mi ritrovai con la faccia all'interno della sua fighetta ben curata con una striscia sottile di pelo nero come piace a me. La sentivo mugolare e gemere di piacere sotto i colpi della mia lingua sapiente, che si alternava fra le grandi labbra e il clitoride, facendola inarcare per il piacere, mentre con un dito le stuzzicavo il forellino. A quel punto lei cominciò ad armeggiare con i miei pantaloni, e tirato fuori il cazzo, si inginocchiò ingoiandolo fino alla radice, alternando il movimento della testa con leccate e suzioni così piacevoli che mi sembrava di poter venire da un momento all'altro. Travolti dalla passione dei nostri corpi corpi eccitati e sudati, ci dirigemmo in camera da letto, dove finimmo di spogliarci, e ci avvolgemmo in un fantastico 69. Improvvisamente Valentina sgusciò da quella posizione e si impalò sul mio cazzo dandomi di schiena, sentivo la sua fica avvolgermi il cazzo per tutta la sua lunghezza mentre io spingevo con possenti colpi, acquistando così un ritmo forsennato. Cambiammo posizione e ci ritrovammo nella classica posizione del missionario dove potevo ammirare il suo corpicino teso allo spasimo e con pochi colpi assestati con ritmo costante venne copiosamente mugolando e strillando per il piacere. Sentendomi orgosogliamente maschio, continuai a pomparla e approfittando della rilassatezza post orgasmo le infilai il dito medio nuovamente nel suo forellino abbondantemente lubrificato dai suoi umori appena rilasciati. Ebbe un sussulto, quasi da fastidio, allora ritrassi la mano e l'avvisai che stavo per venire, allora lei mi chiese di venirle fuori dato che non prendeva precauzioni, così le sborrai sulla pancia e sulle tette con 4/5 fiotti che la colpirono anche sul mento. Qui lei fece una cosa arrapantissima che mi lasciò esterrefatto, infatti raccolse il fiotto che colava dal suo mento e se lo potò in bocca assaporandolo con gusto, dopodichè mi bacio in bocca con la sua lingua pregna del mio sapore. Continuammo così a limonare e allora approfittai per riprendere il discorso relativo al suo culetto, la feci sdraiare a pancia sotto e cominciai a massaggiarle la schiena alternando il massaggio con baci da lumacone fino ad arrivare ai suoi glutei che allargai delicatamente con le mani, notando già una certa rilassatezza delle del suo forellino, cominciai cosi a lapparlo inserendo la lingua all'interno dello stesso, assaporandone il sapore più aspro rispetto alla fica, ma comunque molto piacevole. Nonostante sentissi che si stava rilassando, e quindi apprezzando il tutto, mostrava ancora una certa ritrosia, che mi spiegò, dovuta al fatto che non l'aveva mai fatto, anche se, come mi confessò, aveva spesso fantasticato di avere un rapporto pieno di passione e senza tabù, con il sottoscritto, dato che da qualche tempo si era infatuata di me. La rassicurai e le dissi che l'avrei inculata nella maniera più delicata possibile. Così continuai a lapparle il forellino, e avendo notato una crema fluida per mani sul suo comodino, la presi e cominciai a lubrificarle il buchetto, mentre nel contempo sentivo il mio cazzo che era ritornato durissimo solo al pensiero di sverginare un culetto così invitante. La feci mettere a pecora a bordo letto, io sceso dal letto, mi posizionai dietro di lei, puntai delicatamente la cappella e spinsi. Grazie all'aiuto dalla crema riesco ad entrare lentamente ma con costanza, sentendo Valentina gridare e un po’ piangere dal dolore, ma non demordo, dopo averla fatta abituare un po', spingo tutto dentro e sento un urlo che lacera tutta la stanza, sto fermo, faccio abituare il cazzo al culo di Valentina che ora non si lamenta più, incomincio a scoparla, piano, delicatamente e poi aumentare il ritmo, io da dietro la tengo per i fianchi, un culo meraviglioso, bello, stretto, mi avvolge il cazzo e grazie alla crema scivola dentro che è una bellezza, le strizzo anche le tette, e le stimolo la fica titillando il clitoride, lei comincia a rilassarsi e a godere anche del mio movimento, mentre sta montando la sborra per l’eccitazione, cosi dopo poco colpi ben assestati, vengo sborrandole nell'intestino sentendo in contemporanea le contrazioni del suo orgasmo violento e squassante che mi ha allagato la mano che tenevo nella fica.
Estraggo il cazzo dal culo, che fa un rumore come di un tappo di champagne , lasciandola con il forellino oscenamente dilatato, che lasciava colare rivoli della mia sborra lungo le sue gambe. Dopo qualche minuto di torpore e di rilassatezza, si alzò e si diresse in bagno.
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