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A casa la dottoressa Sandra mi medica


di maktero
27.03.2024    |    1.616    |    2 5.5
"Poi si allontanò verso il bagno..."
Torniamo a casa dopo l'esperienza con Giorgia,
Entrati, ci spogliamo io e Sandra abbiamo i capezzoli straziati e sanguinolenti.
Sandra si strizza i capezzoli da cui esce sangue dai morsi degli insetti, anch'io strizzo i miei che colano sangue.
A quel punto mia sorella ci dice che si aspettava che saremmo tornate ridotte in quello stato e che ci aveva preparato delle bende adatte alle nostre ferite ma soprattutto a noi.
Poi si allontanò verso il bagno.
Noi eravamo un pò perplesse per quell'uscita di mia sorella e non comprendevamo bene cosa intendesse.
Mia sorella tornò dopo pochi istanti con un sacchettino e ci disse che aveva raccolto lì i panni delle sue ultime mestruazioni.
E mia sorella cominciò a tirare fuori dai sacchetti i suoi tamponi, dicendoci che erano adatti a tamponare le nostre ferite.
Io e Sandra sgranammo gli occhi vedendo quei tamponi insanguinati; ci guardammo diritto negli occhi sintonizzandoci sulla nostra perversione.
Mia sorella prese anche un rotolo di nastro adesivo e ci disse "Curatevi".
Sandra profondamente eccitata come ero io prese uno di quei pad e me lo pose sul mio capezzolo sinistro in modo che la parte assorbente con il sangue mestruale di mia sorella si adagiasse e venisse a contatto co il mio capezzolo insanguinato.
Poi con il nastro fissò il tampone.
Io ansimavo per il piacere che mi dava il contatto del sangue mestruale di mia sorella con quello del mio capezzolo.
Poi fece la stessa medicazione con il capezzolo destro.
Ero al settimo cielo.
Sandra dovette schiaffeggiarmi per farmi rientrare in me, poi mi chiese di medicarla come lei aveva fatto con me.
Presi un tampone insanguinato e glielo posi su un suo capezzolo straziato.
Lei al contatto si inarcò per il piacere chiudendo gli occhi e volgendo la faccia al cielo.
Gli assicurai il tampone con il nastro e poi procedetti con l'altro capezzolo.
Sandra si toccava furiosamente.
Prima di fissargli il tampone cominciai a strusciarglielo sul capezzolo insanguinato, facendole il più male possibile e mischiando profondamente il sangue di mia sorella e quello del suo capezzolo.
Lei reagii come se avesse avuto una scossa elettrica e cominciò a spruzzare liquido dalla sua vagina.
Raccolsi con le mani parte di quel liquido e lo sparsi sul tampone prima di fissarlo sul suo capezzolo straziato e fissarlo col nastro.
Sandra una volta medicata continuò ad agitarsi masturbandosi convulsamente e godendo come una pazza.
Mia sorella disse che era sicura che ci sarebbe piaciuto e si dimostrava contenta e cominciò a masturbarsi.
Anch'io ero eccitata e cominciai a toccarmi.
Passammo i successivi minuti a masturbarci ed a venire.
Ci volle un pò per calmarci.
Poi quasi all'unisono io e Sandra ci rivolgemmo a mia sorella dicendo che aveva avuto una meravigliosa idea.
Mia sorella ne fu gratificata e ci disse che avanzava un tampone e che potevamo approfittarne.
Io e Sandra guardammo quell'oggetto insanguinato con golosità e poi ci gettammo su di esso per cercare di agguantarlo.
Le nostre mani arrivarono su di esso contemporaneamente e cominciammo a litigarcelo.
Mia sorella ci disse "Fate le brave bambine; scambiatevelo".
Guardammo mia sorella, poi io fissai Sandra negli occhi dicendole generosamente comincia tu.
Sandra prese quel tampone e se lo infilò in bocca e cominciò a succhiare il sangue mestruale.
Io speravo che non se lo ingoiasse tutto che me ne avrebbe lasciato un pò.
Poi Sandra masturbandosi si tolse il tampone dalla bocca avvicinandolo alla mia che era già spalancata pronta ad accoglierlo.
Presi in bocca quel tampone già succhiato come una benedizione e cominciai a succhiarlo ricavando le ultime stille di sangue mestruale che erano rimaste.
Cominciai a masturbarmi anch'io ed arrivai.
Mi adagiai esausta, e caddi nella sonnolenza.
Venni svegliata solamente dalla sensazione di uno scroscio caldo che colpiva il mio corpo, riprendendomi mi accorsi che mia sorella e Sandra mi stavano pisciando addosso.
Mi accorsi di avere ancora in bocca il residuo del tampone, me lo tolsi dalla bocca, e dissi alle ragazze "E' stato fantastico".
"Sì stronza" mi risposero le ragazze continuando a pisciarmi addosso.
Poi mia sorella mi disse che mi avrebbe fatto passare la serata fuori nella gabbia dei cani mentre lei e Sandra si sarebbero divertite tra loro.
E così fece, mi porto in cortile e mi rinchiuse nella gabbia dei cani e se ne andò a divertirsi con Sandra, compresi come sarebbe andata a finire, le ragazze avrebbero passato una dolce e delicata notte di amore tra loro, mentre io avrei dovuto passare una bestiale nottata ad accontentare i nostri cani arrapati.
Mi sentivo triste, molto triste; ma le mie paturnie si bloccarono di colpo quando sentii una delle bestie cominciare a montarmi.
La mia nottata era iniziata.






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