Mia sorella e le ragazze si rilassano

Nel bagno mi guardo allo specchio, ho il corpo coperto da ematomi; strisciate delle frustate.
Mi guardo ed mi ammiro per quei segni che mi inorgogliscono.
Mi giro e mi rigiro davanti allo specchio ammirando le mie piaghe; mi eccito.
Sono contenta della mia erezione, voglio uscire dal bagno così, oscena!
Apro la porta del bagno esco e mi dirigo verso il salotto dove sento la voce delle ragazze.
Faccio i pochi passi che mi separano dal salotto, ammirando il mio cazzo eretto; arrivo alla soglia della sala e mi fermo sulla soglia.
Le ragazze sprofondate sul divano e cinguettanti fino ad un istante fà si zittiscono.
Mi osservano, anzi mi scrutano con il loro sguardo concentrato sul mio cazzo.
Poi esplodono in una risata comune; i loro volti sono veramente illuminati dal divertimento.
Sono contenta di fargli provocare una simile reazione, sorrido.
Poi terminato il breve spasso per la mia esibizione, Luisa mi dice di avvicinarmi ed in inginocchiarmi davanti a loro.
Mi irrisero per il mio cazzo arrapato; ridacchiavano toccandomelo con le mani e con i piedi.
Mi eccitano sempre di più sia con con le loro parole di scherno che con i loro dolci tocchi.
Quasi sto per arrivare, ma le ragazze sapienti si fermano appena in tempo per non farmi arrivare.
Che troie sadiche!
Mi accorgo che le ragazze sono blandamente vestite con i loro corti e sottili indumenti estivi, e che sono tutte scalze, esponendo i loro splendidi piedini che mi fanno impazzire di desiderio.
Mi auguro solo che me li facciano leccare.
Marianna, mia sorella, mi guarda negli occhi e comprende immediatamente i miei desideri, così le altre ragazze, che come fanno le donne parlano tutte assieme per dire di leccargli i piedi.
Non aspettavo altro; getto la mia lingua avidamente sui piedi di mia sorella, ma poi passo velocemente sui morbidi piedini di Luisa, e poi assatanata mi getto su quelli di Giovanna.
La mia lingua gode passando sopra a quella morbida ed odorosa pelle, leccando quei ditini delicati, mi eccito sempre di più e provo a toccarmi.
Ma le ragazze attente al mio cazzo, nonostante continuassero a cinguettare tra di loro, mi imposero di levare le mani.
Rimasi così, con il mio pendente cazzo duro a leccare quello splendore dei loro piedini.
Intanto le ragazze apparentemente indifferenti della mia attività continuavano a chiacchierare.
Ovviamente parlavano di me; mia sorella raccontava loro le mie prime esperienze.
Cosa che provocava loro commenti osceni e gridolini.
Mi piaceva essere messa così a nudo e leccavo i piedi con maggior piacere; ero veramente entusiasta, direi felice ed il mio cazzo duro si agitava come la coda di un cane per l'immenso pacere di quelle parole.
Le altre due puttane esposero gli ultimi sviluppi della mia depravazione.
Le raccontarono che ero divenuta una troia da cani.
Mia sorella chiese cosa volesse dire, e le due vacche le spiegarono, che facevo pompini e venivo inculata dai cani.
Mia sorella rimase molto sorpresa ma entusiasta del fatto che fossi diventata una pervertita di tal genere; era veramente esaltata.
Confidò, agitata, che non credeva che mi fossi ridotta a tanto, ma faceva i complimenti alle ragazze per aver ottenuto questo risultato; per avermi degradata in tal modo.
Mentre tenevo in bocca il piede di Luisa ascoltai quelle parole provando, orgoglio; orgoglio per essere diventata una simile schifosa e per aver entusiasmato mia sorella che forse non si aspettava tanto da me.
Marianna, tutta in fregola, chiese di vedere come mi facessi chiavare dai cani; Giovanna disse che andava a prendere le bestie; Luisa le disse aspetta e vedrai cosa sa fare quella troia di tuo fratello.