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Una giornata di rilassamento e ricreazione


di maktero
07.02.2024    |    662    |    0 9.2
"Nella tarda mattinata mia sorella rientrò, e guardandomi dovette vedere uno spettacolo pietoso di degradazione, di me con i morsetti ai capezzoli ed un dildo..."
La limpida, splendida luce di fine Maggio colpisce i miei occhi addormentati e mi fà sfuggire gradualmente dai dolci sogni mattutini.
Sono a terra ai piedi del letto di mia sorella dove dormo di consueto, come mi è consentito.
Guardo il mio corpo nudo e mi accorgo dei lividi, e sento i piccoli dolori che la giornata precedente passata al cinema mi ha lasciato.
Quel ricordo diventa dolce nella mia mente infantile; la luce ed il caldo di quella mattina di fine primavera mi riempie di una energia giovanile e provoca il mio cazzo che si eccita.
Lo sento duro e sento le palle sfrigolarmi, come se delle farfalle si agitasserò nei miei testicoli.
Comincio a masturbarmi, menando quell'asta dura; mi rendo conto che mia sorella sta ancora godendosi il suo sonno.
Mi sovviene una idea simpatica per svegliare mia sorella.
Mi alzo in piedi continuando a masturbarmi ed avvicino il mio cazzo alla sua faccia; sono oramai al limite, e comincio a sentire lo sperma risalirmi lungo il cazzo.
Dirigo velocemente la punta della mia asta verso il volto di mia sorella dolcemente addormentata e con un ultimo colpo di mano , oramai inutile, visto che la sborra mi stava già risalendo, innondo la faccia di quella troia con la mia soddisfazione mattutina.
Lei nel sonno si accorge di qualcosa e comincia a gemere iniziando un soffice risveglio agitando morbidamente la testa.
Dopo aver svuotato le mie palle su quel volto e ritornata razionale, mi accorgo dell'arroganza che la precedente eccitazione non mi aveva fatto valutare.
Forse mia sorella mi avrebbe punita duramente.
Spaventata cominciai a leccare la sborra dalle guance di mia sorella.
Mentre leccavo, mi accorsi che lei aprì gli occhi; erano ancora occhi semiaddormentati, diretti in una sola posizione come di chi sta uscendo dal sonno sta cercando di rendersi conto della realtà.
Poi finalmente si riprese e guardandomi, con la voce ancora impastata dal sonno, mi chiese cosa stessi facendo.
Io con un tono innocente le risposi che le stavo ripulendo la faccia.
Lei mi chiese "Mi stai ripulendo la faccia da cosa".
Mi sentii imbarazzata, avevo paura a rispondere; poi presi il coraggio e le dissi che mi ero fatta una sega sborrandogli sulla faccia.
Lei sorrise ampliamente, oramai sveglia e consapevole.
Attendevo la sua reazione con ansia!
Lei continuando a sorridere mi disse "Povera stella, hai avuto il tuo priapismo mattutino e ti sei dovuta sfogare".
"Hai scelto la mia faccia su cui scaricarti, un pò per vendetta un pò per amore; è vero, troiettina".
Io risposi di sì, ma aggiunsi che ammiravo il suo bellissimo volto che provocava il mio desiderio.
"Stellina" mi rispose lei, e continuò dicendomi "Hai fatto bene e mi piace risvegliarmi con un simile omaggio da chi mi apprezza".
Poi mi chiese di spalancare la bocca e mi sputò dentro, guardandomi profondamente, con uno sguardo che esprimeva sia il suo compiacimento sopra espresso sia un severo biasimo per la libertà che mi ero presa.
Capii che mia sorella aveva apprezzato l'atto, ma che nello stesso tempo condannava la mia iniziativa.
Io nella mia sensibilità infantile ero intimorita.
Ma mia sorella sciolse la situazione imbarazzante alzandosi e dirigendosi verso il bagno dove mi chiese di seguirla.
Quella richiesta che richiamava la quotidianità mi faceva rilassare dai miei oscuri pensieri e seguii mia sorella diligentemente nel bagno.
Lei si sedette sul water e mi disse di inchinarmi davanti a lei; cominciò a pisciare e mentre la sua urina scrosciava rumorosamente nel water davanti ai miei occhi, mi chiese.
"Ieri al cinema ti sei divertita?"
Fui entusiasta ad ascoltare quella domanda, perchè avevo proprio voglia di raccontare le esperienze della giornata precedente e di quanto mi fossi divertita.
Le narrai di tutti i cazzi che avevo spompinato di quelli che mi avevano preso il culo; dei tizi più depravati che mi avevano pisciato in bocca; mi espressi con tutto il mio entusiasmo giovanile rammentando quegli atti osceni in tutti i particolari e descrivendo fantasticamente ogni dettaglio dei cazzi, di come mi venivano messi in bocca ed in culo e del sapore di ogni pisciata.
Mi lasciai andare a raccontare liberamente a mia sorella tutto quanto che cominciò a masturbarsi ascoltandomi, e sempre più eccitata mentre si masturbava commentava le mie parole con commenti osceni nei miei confronti.
Ero contenta di far eccitare mia sorella e di provocarle piacere con le mie parole.
Durante la mia narrazione lei godette diverse volte.
Poi terminato il mio racconto, con la faccia felice mi chiese se dovevo scaricarmi anch'io; in quel momento mi resi conto che dovevo pisciare e cagare e le risposi di sì.
Lei mi permise di utilizzare il cesso, e poi di raggiungerla nella doccia.
Io mi precipitai sul water sedendomici sopra e cominciai a pisciare e cagare.
Terminati i miei bisogni raggiunsi mia sorella nella doccia dove aveva già cominciato a lavarsi.
Mi lavai anch'io sotto il getto della doccia, anzi ci lavammo reciprocamente strusciandoci la spugna insaponata lun con l'altra.
Io mi eccittai, mia sorella si accorse del mio stato e prendendomi il mio cazzo duro l'ho avvicinò alla sua figa.
Compresi ed infilai il mio cazzo nella sua vagina; lei era ovviamente eccita a sua volta perchè rispose alla mia penetrazione inarcando freneticamente il suo corpo e gemendo e strillando sommessamente.
Sentivo la sua vagina morbida, scivolosa e calda e la pompai seguendo i suoi gemiti per darle il più piacere possibile.
Quando mi accorsi che la mia asta era stata ripetutamente innondata dai suoi fluidi caldi, arrivai anch'io.
Dopo un momento di pausa finimmo di lavarci, ci asciugammo e ci recammo in salotto.
Lei mi disse che sarebbe dovuta uscire per fare la spesa.
Mi disse che potevo passare il tempo al computer a guardare video porno e che potevo masturbarmi quanto potevo.
Ero entusiasta per quella libertà che mi era concessa e appena mia sorella uscii mi buttai sui siti pornografici.
Cominciai ad eccitarmi guardando video di froci e di trans; mi misi dei morsetti ai capezzoli ed utilizzai un dildo per aumentare la mia eccitazione.
Passai diverse ore così masturbandomi e sborrando come una vacca.
Nella tarda mattinata mia sorella rientrò, e guardandomi dovette vedere uno spettacolo pietoso di degradazione, di me con i morsetti ai capezzoli ed un dildo nel culo che continuavo a masturbarmi con i video porno.
Mi disse "Ti sei divertita troia"; io risposi di sì.
Lei si diresse in cucina per mettere a posto la spesa.
Io la raggiunsi dicendo che mi ero divertita ma che mi piacevano di più le esperienze reali.
Lei mi obbligò a mettermi in ginocchio e rimase in silenzio mentre finiva di mettere a posto la spesa e cominciava a cucinare qualcosa..
Poi dopo il suo lungo silenzio mentre cucinava mi disse che ero veramente una schifosa depravata.
Ritornò ad essere silenziosa, mentre apparecchiava e cominciava a mangiare.
Permise anche ame di mangiare, mise per terra un piatto con del cibo che io affamata mi affrettai a consumare.
Terminato il pasto mia sorella mi obbligò a lavare i piatti infilandomi uno o due dita nel culo mentre mi davo da fare in quella pulizia.
Sentivo una sensazione di benessere non solo carnale quella intimità durante una competenza quotidiana mi sembrava di avermi fatto raggiungere uno stato di elevazione mentale.
Il mio cazzo conseguentemente cominciò ad ereggersi.
Terminata la faccenda casalinga ci recammo in salotto, io con il mio cazzo eretto per il piacere di quella situazione intima e mia sorella altrettanto eccitata come testimoniavano le colature dalla sua figa.
Ci adagiammo sul divano e mia sorella cominciò a baciarmi, io risposi prontamente cercando di avvolgere la mia lingua attorno alla sua.
Poi lei con voce, suadente mi disse "Sei una schifosa"; io risposi lo sono.
Lei continuo baciandomi e con voce dolce "Sei veramente una porca".
Mi sentivo calda con il mio corpo nudo avvolto a quello nudo di mia sorella mentre ci baciavamo e ci scambiavamo parole idiotamente eccitanti.
Toccai la sua vagina, e lei agguantò il mio cazzo.
Sempre con voce suadente mia sorella mi disse che mi avrebbe portata a godere ancora di più della mia depravazione.
Levando per un momento la lingua dalla sua bocca le chiesi cosa voleva farmi fare.
Lei frettolosamente mi disse che mi avrebbe lasciata nuda al cesso del cinema porno, esposta ai desideri più depravati.
Poi mi infilò di nuovo la lingua in bocca; adoravo succhiare quel caldo organo che sembrava quasi un cazzo ma che era la calda, morbida e gentile lingua di mia sorella.
Le sue parole mi avevano eccitata ancora di più e le infilai il cazzo nella figa cominciando a pomparla urlando che volevo essere chiavata nel cesso del cinema da tutti i depravati.
Lei mi rispose, strillando e gemendo, che avrebbe guardato incitando i depravati ad incularmi a bestia.
Io mi eccittavo sempre di più alle sue parole, descrivendo i cazzi che mi avrebberò inculata, lei rispondeva, strillando per il godimento che avrebbe spinto più stronzi ad incularmi assieme.
Con queste fantasie la feci arrivare più volte, poi arrivai anch'io dentro di lei.
Esauste ci adagiammo per terra abbracciate ed ansimanti, e poi ci lasciammo andare ad un sonno gratificante.










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